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VII Commissione - Verbale

Seduta del 06-11-2017 ore 09:30
congiunta alla III Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Maika Canton, Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Giancarlo Giacomin, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Paolo Pellegrini, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Ottavio Serena, Silvana Tosi, Chiara Visentin, Sara Visman

 

Consiglieri presenti: Maika Canton, Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Giancarlo Giacomin, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Paolo Pellegrini, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Ottavio Serena, Silvana Tosi, Sara Visman, Enrico Gavagnin (sostituisce Chiara Visentin), Monica Sambo (sostituisce Giovanni Pelizzato), Matteo Senno (sostituisce Marta Locatelli)

 

Altri presenti: Vicesindaco Luciana Colle, Assessore Simone Venturini, Dirigente Luigi Gislon, Dirigente Luca Barison, Segretaria provinciale Sindacato Unione Inquilini Matelda Botton

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Discussione della mozione nr. d'ordine 102 (nr. prot. 51) con oggetto ""Abitare Venezia" ai sensi dell'art. 9 del Reg. C.C. collegata alla Mozione su "Linee Programmatiche del Sindaco"", inviata da Davide Scano
  2. Discussione dell'interpellanza nr. d'ordine 709 (nr. prot. 67) con oggetto "Emergenza abitativa: grave problema della Città di Venezia.", inviata da Renzo Scarpa

Verbale

Alle ore 9:45 il consigliere Giacomin assume la presidenza e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Lascia la parola al Consigliere Scano firmatario della mozione iscritta al primo punto dell’Ordine del Giorno e già discussa in data 23/3/2016 sul tema del Social Housing.

Scano spiega che la mozione era collegata alle linee programmatiche del Sindaco, per questo motivo sintetica: è un tema che resta di attualità, vuole capire come i due Assessori di riferimento stanno andando avanti su questo tema e, in caso, preannuncia che potrà anche ritirare la mozione. Ricorda che il Social Housing prevede tariffe tra il 30 e il 50% del reddito di una persona: la mozione elencava sole una serie di possibili aree dove insediare interventi di nuova edilizia residenziale.

COLLE sui complessi citati nell’atto spiega quanto segue. La Celestia o Sanguinetti è di proprietà dello Stato, il cantiere ACTV conferito a una società, per il suo sviluppo, che sta puntando su residenzialità e social housing. Italgas ha in piedi un contenzioso, gli incubatori sono occupati da Emergency e dalle start-up e per questo non si può parlare lì di social housing. In generale per il social housing ci sono tutti i progetti PON Metro. Oggi si sta cercando di ribilanciare i numeri tra ERP e Social housing.

SCANO, sentita la risposta, dichiara di voler procedere con il ritiro della mozione.

Alle ore 10:00, esaurito il primo punto iscritto all’ordine del giorno, il Presidente Giacomin passa alla trattazione del secondo punto lasciando la parola alla Segretaria provinciale del Sindacato Unione Inquilini Matelda Botton.

BOTTON informa che ci sono dei dati allarmanti, dovuti alla crisi economica, per cui si è passati da pochi sfratti di pochi anni fa ai 6/7 al giorno degli ultimi tempi. Sono sloggi forzosi, con forza pubblica, che poi non vengono tutti eseguiti: questi dati sono forniti dal Prefetto, è una situazione simile a quella che si viveva nel dopoguerra. Ci sono 2961 richieste di esecuzione all'anno, circa 9 al giorno, allora c’è un esigenza massiccia di trovare risposte, consapevoli che qualunque amministrazione nell'immediato non può riuscire a risolvere il problema.

SCARPA R. spiega che l'interpellanza affronta un argomento del nostro territorio: ha assistito personalmente a uno sfratto e al senso di malessere e impotenza che ne derivano. Fa parte della cultura e dei sostegni di una politica abitativa evitare questi momenti di difficoltà: quel giorno ha visto uno sfratto con una famiglia, composta da una madre e tre figli, di cui uno disabile. Chiede come sia possibile che accada una cosa del genere, un tale dramma. Per questo ha cercato di descrivere la situazione nell’interpellanza: molti arrivano allo sfratto per impossibilità di adempiere. Nel nostro territorio ci sono 1000, forse 1500, alloggi (compresi Ater) da mettere a posto per poterli recuperare e utilizzare, mancano però i fondi correnti per impedire l'accumulo di queste abitazioni che non debbono restare sfitte e inagibili. Chiede quali azioni gli assessori possono intraprendere e legge le domande scritte nell’interpellanza.


PELLEGRINI vede il problema da un punto di vista meno assistenziale è più politico, ritiene si debba fare un discorso meno caritatevole ma considerare anche che la città, soprattutto storica, va rigenerata. Gli immobili privati finiscono oggi in bed and breakfast o altro, per questioni di reddito, è un problema economico: va diminuito il gap di poca convenienza tra affittare a turisti e residenti, integrandolo con dei benefit, quali ad esempio abbonamenti, o la riduzione delle tariffe dei garage, la riduzione delle bollette eccetera. Ha calcolato che per far questo, con un esborso di 3 milioni di €, si genererebbero 3/4 mila residenti in più. Serve qualcosa per incentivare la residenza, occorre un punto di vista diverso da quello assistenziale caritatevole che non è sufficiente. Le agevolazioni per 5 anni a contributo decrescente possono essere un'idea ma comunque è tutto da studiare.

PELLICANI non condivide l’impostazione che quello che fa il Comune sia considerato semplicemente caritatevole: va bene agire anche sul privato ma è obiettivamente difficile farlo. Bisogna concentrarsi sul patrimonio dell'Amministrazione, partendo dell'emergenza che stiamo vivendo oggi. La situazione è diversa per le cause da quella di 30/40 anni fa, ma comunque c'è emergenza; ad esempio col Patto per Venezia, con le risorse per le periferie è stato fatto questo. Ricorda poi che la legge regionale dice che una parte delle entrate vanno utilizzate per costruire nuovi alloggi e/o manutenerli ricorda e che sono circa 700 gli alloggi del Comune che vanno risistemati.

TOSI si dichiara sensibile alla materia: le risulta che l'amministrazione stia gestendo le emergenze abitative, poi è stata approvata la delibera che destina il 15% a questo. Il bando di autorestauro è stato un flop, il bando Erp non è ancora indetto, chiede quando uscirà. Riguardo la morosità incolpevole, ne legge la definizione e afferma che stiamo vivendo un periodo difficile, il Comune deve intervenire.

LAZZARO ricorda che anche con le Amministrazioni passate sono state fatte innumerevoli commissioni, ma l’esodo non si è fermato. Ha sentito dire anche da questa maggioranza le stesse promesse ma fermare l'esodo è impossibile perché la casa Venezia è fonte di reddito: questo è il motivo. Chiede se ci siano i controlli dei Vigili anche in centro storico sugli appartamenti così come avvengono dove abita lui. Nel comune se tutti pagassero la propria parte andrebbe meglio.

CROVATO ritiene si tratti di temi delicati e drammatici che in commissione sono quasi impossibili da trattare. Il centro storico di Venezia potrebbe essere associato ad esempio a quello di Firenze, però pensare a quello che si arriverà è grave, probabilmente si arriverà ad avere soli 30 mila residenti ma allora non sarà più una città viva. Sostiene che fino agli anni ‘70 i Veneziani andavano a Mestre per questioni economiche, dopo negli anni 70-80 sono andati a Mestre per questioni di comodità, ricorda un progetto dell'architetto Franco Bortoluzzi che prevedeva la costruzione di 5000 abitazioni a Venezia tenendo il 50% del plusvalore dato dal mercato; si tratta di un progetto datato 2002 e regalato al Comune.

BOTTON aggiunge che non si sta inquadrando il problema. In primis l'emergenza abitativa nazionale è data dalla mancanza di lavoro e il Comune non può certo risolvere questi problemi, può quindi solo fare assistenzialismo. Lo spopolamento poi del centro storico va risolto in altri modi: il mercato privato va convinto ad affittare a residenti, le agevolazioni fiscali non sono una strada percorribile. I piccoli proprietari ad esempio oggi affittano con contratti 3+2 ma a libero mercato, frodando fisco e inquilino. Ricorda che la nuova legge regionale è in discussione, motivo per cui il bando Erp non è ancora uscito.

SAMBO, sull'ordine dei lavori, visto che il presidente Giacomin chiede che il regolamento venga seguito in maniera così rigida, richiede di conseguenza la convocazione di tutte le sue interpellanze quanto prima.
Alle ore 11:00 esce il consigliere Crovato

VENTURINI dichiara che l'ultimo intervento della segretaria dell’Unione Inquilini ha permesso di inquadrare un po' la situazione, che rimane molto complessa e per cui una risposta secca è difficile da fornire. L'amministrazione ha dato attenzioni e risorse per il recupero degli Erp vuoti, anche con il PON Metro, oggi è stato messo in sicurezza il bilancio ed è stato fatto un grosso lavoro. Vanno fatte tante cose con pochi soldi: sulla casa l'amministrazione sta lavorando. Ci sono state tante situazioni di assistenzialismo, in senso negativo, nel nostro territorio; bisogna lavorare per riportare in città la classe media, un obiettivo perché più che altre 5000 case Erp è meglio puntare sul Social housing. L'autorestauro non ha funzionato per meccanismi di scelta degli assegnatari, per questioni di tempo, il trend di riduzione degli abitanti non è iniziato oggi. Appena diventato assessore ha detto alle IPA di non vendere i propri appartamenti ma di darli in affitto. Va poi fatto un dibattito sulle Ater, in Regione. Sul tema dei contributi ci sono molti strumenti ma bisogna affrontare tema per tema: il Comune di Venezia sta facendo scuola su molti strumenti, ad esempio sulla geolocalizzazione delle locazioni turistiche, e la speranza è che ci sia attenzione anche da parte del Governo per risolvere alcuni problemi. Vanno inoltre studiate forme di collaborazione con altri enti pubblici.

COLLE fornisce i dati del Comune di Venezia, non comprensivi di quelli Ater: il recupero degli alloggi vuoti negli anni 2016/2017 è di 218 unità per una spesa di 4 milioni, mentre la previsione per il 2018/2020 è di 350 alloggi per 7 milioni di €, vale a dire un recupero quasi totale degli alloggi sfitti, con il nuovo regolamento che non è ancora stato presentato in attesa della nuova legge regionale. Una riflessione va fatta, per gli sfratti, anche con il privato; mentre la condizione di assistenzialismo si continua a farla ma a chi ne ha realmente la necessità: l'assistenza non può essere trasversale, i contratti Erp non saranno più eterni. Riguardo al Coletti, chi ha fatto il bando solo per provare ha fatto perdere tempo a tutti, per l'autorestauro le problematiche sono nate per questioni tecniche e una persona magari bloccava tutti gli altri. Riguardo le verifiche degli abusivismi, ce ne sono 74 nella città di Venezia: vanno risolti quelli che non hanno minori e/o anziani in casa. Tutte le domande poste dal consigliere Scarpa sono in via di risoluzione.

Il Presidente Giacomin chiede al consigliere Renzo Scarpa se si ritenga soddisfatto rispetto al dibattito svolto.

SCARPA R. risponde che si ritiene soddisfatto per il fatto che l'argomento è stato trattato, ma le risposte arriveranno nel 2018 o forse 2020, va verificato. I problemi sono concatenati ma non si capisce perché ci sia un continuo riferirsi ad altre città che dicono essere come il Comune di Venezia: non è vero che Roma, Firenze e Milano sono come Venezia, queste infatti aumentano la propria popolazione, un fatto che non succede a Venezia e nella terraferma, allora è un problema nostro. Il Comune si era fatto garante per gli sfratti indicando la strada di affittare un appartamento e fungendo da garante quando quello sarebbe servito al proprietario, intervenendo. Chiede se si possa ancora fare e cita come esempio Bolzano che ha stanziato risorse a fondo perduto. Affrontare questo non è né caritatevole né assistenzialismo, c’è una complessità di questioni ma gli enti locali hanno il compito di non far perdere abitanti al proprio territorio. Cita gli esempi di Trento Bolzano e ribadisce che non è vero che i centri storici delle grandi città si stanno spopolando, motivo per cui non è soddisfatto delle risposte ricevute.

Alle ore 11:25 il presidente Giacomin, esaurito l'ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.
La commissione approva.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 04-01-2018 ore 09:51
Ultima modifica 04-01-2018 ore 09:51
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