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Mozione nr. d'ordine 321

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
321 73 02/05/2016 Elena La Rocca
 
Sara Visman
Davide Scano
02/05/2016

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
esito13-05-2016Leggi

 

Venezia, 2 maggio 2016
nr. ordine 321
n p.g. 73
 

Al Sindaco
Alla Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario


 

Oggetto: Interessamento da parte dell’amministrazione sulla questione del parcheggio P5 a Tessera

 

Premesso che
1. L’aeroporto Marco Polo di Venezia è gestito dalla società concessionaria SAVE s.p.a.;
2. il sistema di parcheggi dell’aeroporto è gestito dalla società Marco Polo Park S.r.l. per conto della SAVE s.p.a.;
3. nel 2011, SAVE ha presentato alle competenti autorità il progetto esecutivo per la realizzazione di un nuovo parcheggio per circa 1200 posti auto, il “P5”, all’interno dell’area aeroportuale di Venezia, denominata “ex villette” all’angolo tra via Ca’ del Mosto e via Galileo Galilei, su un appezzamento di terreno densamente piantumato;
4. la Conferenza dei Servizi indetta da ENAC (prot. N. 0027257/AOV del 3.3.2011) ha subordinato i pareri favorevoli ad alcune specifiche prescrizioni quali la piantumazione di alberature e la caratterizzazione del terreno;
5. la Regione del Veneto, competente per la Valutazione d’Impatto Ambientale, ha decretato l’esclusione dalla procedura di V.I.A. subordinatamente al rispetto di alcune prescrizioni tra le quali l’inserimento di percorsi pedonali dotati di alberature e di nuove aree a verde da 10 x 10 m, per ognuna delle 16 file del parcheggio (DDR n. 43 del 27.05.2011);
6. il parcheggio si poteva dunque realizzare, nel rispetto delle prescrizioni su indicate e puntualmente dettagliate nei documenti citati;
7. nel 2012, invece, il parcheggio è stato aperto al pubblico, senza che fossero ottemperate le prescrizioni relative alle aree verdi e all’analisi del terreno;
8. ENAC, ente competente per il collaudo tecnico amministrativo, atto propedeutico all’apertura del parcheggio, non ha effettuato il collaudo, né si è opposto all’apertura illegittima del parcheggio.
9. nel frattempo, dall’audizione di Donato Manca, Comandante dei carabinieri del N.O.E. di Venezia (Resoconto Stenografico della Camera dei Deputati del 20.11.2014) è emerso che la provincia di Venezia è stata caratterizzata da un traffico di rifiuti illeciti di vasta portata e che, oltre alla terza corsia dell’Autostrada A4, anche il parcheggio suddetto era stato costruito riciclando oltre quattromila tonnellate di rifiuti pericolosi, tra cui nickel, cromo e arsenico;
10. i lavori per la realizzazione del P5 erano stati eseguiti dalla ditta Mestrinaro s.p.a., ditta che oggi ha cambiato ragione sociale e si chiama Costruzioni Generali s.r.l., per conto di SAVE s.p.a. Tale ditta è oggi indagata per la vendita e l’uso di un conglomerato cementizio per sottofondi stradali, creato mescolando cemento e calce con terre e rocce contaminate da arsenico, mercurio, piombo e altri materiali inquinanti, denominato Rilcem;
11. tra gli effetti creati da tale conglomerato vi sono il danno ambientale e il potenziale danno al manufatto stesso per via del fenomeno definito “lisciviazione”, descritto dal Comandante Manca nel corso dell’audizione citata alla camera dei deputati. Tale fenomeno consiste nel processo chimico-fisico in base al quale un liquido, come ad esempio, l’acqua piovana, permeando all’interno del manto stradale incontra alte concentrazioni di elementi pericolosi e, giungendo fino allo strato argilloso, lo lede creando fratture dannose per la falda e per gli strati superiori, che si aprono con fenditure nell’asfalto;
12. a seguito dell’apertura dell’indagine, ARPAV ha effettuato alcune analisi del terreno e delle acque sotterranee, dalle quali è emersa la presenza di Arsenico e manganese in concentrazioni superiori alla soglia di contaminazione (ARPAV prot. N. 60082/2015/RA);
13. SAVE, nel 2015, ha finalmente adempiuto alla richiesta di caratterizzazione del terreno, precondizione all’apertura del parcheggio, riconoscendo anch’essa la presenza di agenti inquinanti;
14. le conclusioni che emergono dall’A.d.R. di SAVE tuttavia, vengono definite dalla Regione come “non complete” in quanto rimandano ad altre analisi per avere cognizione degli effetti di tali agenti inquinanti e per avere una risposta sulla presenza di danno ambientale (Conferenza dei Servizi Istruttoria del 15.09.2015);
15. il parcheggio dunque continua ad essere operativo nonostante il piano di caratterizzazione abbia dato risposte parziali ed in assenza di collaudo tecnico amministrativo da parte dell’ente competente (ENAC), atto obbligatorio per legge e precondizione all’apertura del parcheggio stesso.

Considerato che
1. Quanto su esposto, testimonia che sia SAVE che ENAC, ente deputato al controllo delle procedure relative all’attività aeroportuale, appaiono responsabili di gravi inadempienze;

Considerato inoltre che
2. La condotta di SAVE si ripropone. Mentre, infatti, l’intervento per il nuovo parcheggio "ex Villette", previsto nel Master Plan aeroportuale 2021, non era ancora autorizzato e la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale era in corso, SAVE s.p.a. aveva già abbattuto circa il 40% dei pini che occupavano il terreno interessato;
3. Regione ed ENAC, interpellate dalla deputata Arianna Spessotto per avere chiarimenti in merito, non hanno dato alcun riscontro in merito e ciò consolida una significativa preoccupazione rispetto al fatto che siano attive tutte le opportune forme di vigilanza sulla regolarità delle procedure all’interno del sedime aeroportuale;

Il Consiglio Comunale di Venezia impegna il Sindaco e la Giunta
1. A promuovere un interessamento da parte dell’amministrazione, nelle forme e nei modi previsti dalla legge, per accertarsi che tale parcheggio non costituisca un pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente;
2. a garantire, attraverso i suoi rappresentanti sia nei tavoli tecnici che in quelli politici, la volontà di essere interlocutore preferenziale sulle attività legate allo sviluppo aeroportuale che incidono direttamente ed indirettamente nel territorio comunale e nella vita dei cittadini;
3. a sollecitare ENAC in qualità di ente preposto al controllo delle attività aeroportuali ad adempiere al suo compito ed in particolare a pretendere l’ottemperanza da parte di SAVE delle prescrizioni impartite dalla Regione con il DDR n. 43 del 27.05.2011.
4. a sollecitare ENAC a svolgere i controlli previsti dalla legge sulle attività di SAVE con riferimento ai lavori per il "ex Villette".

 

Elena La Rocca

Sara Visman
Davide Scano

 
 
Pubblicata il 02-05-2016 ore 16:21
Ultima modifica 02-05-2016 ore 16:21
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