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Interpellanza nr. d'ordine 614

Logo Davide Scano
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
614 12 05/02/2017 Davide Scano
 
Assessore
Giorgio D'Este
 
e p. c.
Al Presidente della II Commissione
06/02/2017 08/03/2017 in Commissione

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
verbale seduta commissione consiliare16-06-2017Leggi

 

Venezia, 5 febbraio 2017
nr. ordine 614
n p.g. 12
 

All'Assessore Giorgio D'Este


e per conoscenza

Al Presidente della II Commissione
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Utilizzo della Polizia Municipale da parte del consigliere Senno per scopi personali - INTERPELLANZA ai sensi dell’art. 8 del Reg. C.C.

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

Premesso che
1. la Legge 14 agosto 1991 n. 281 (legge quadro in materia di animali d'affezione e prevenzione del randagismo) stabilisce all'art. 2, commi 7 e ss., che: “è vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà.
I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall'autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo. I gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili. Gli enti e le associazioni protezioniste possono, d'intesa con le unità sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza
”;
2. da alcuni anni è operativa in Italia la “Anagrafe Nazionale Felina” che, pur non prevedendo come obbligatoria la registrazione con microchip, è riconosciuta dal Ministero della Salute per il suo importante contributo alla lotta al randagismo, per il maggior controllo demografico delle colonie feline e per il ricongiungimento animale-proprietario in caso di smarrimento;

considerato che

3. l’associazione “I mici del Forte” risulta detentrice di alcuni immobili, individuati con i numeri 44 e 49, all’interno del complesso di Forte Marghera, come risulta dal verbale redatto il 5 dicembre 2016 dall’arch. Luca BARISON del Settore “Valorizzazione Beni Demaniali e Patrimoniali”;
4. Forte Marghera è da molti anni habitat naturale nel quale stanzialmente vivono numerosi gatti liberi, seppur non esista un censimento ufficiale ed un riconoscimento ufficiale da parte dell’Azienda Sanitaria. In tale contesto, la ricordata associazione si occupa giornalmente con risorse e strumenti propri, anche nell’interesse della salute pubblica, di oltre 140 esemplari grazie all’impegno di oltre 25 volontari;
5. il giorno 28 dicembre scorso, gli spazi dell’associazione sono stati oggetto di ben tre visite da parte della P.L. del Comune di Venezia per un totale di otto agenti coinvolti, compreso il Commissario Capo, Gianni FRANZOI, del Servizio “Sicurezza Urbana” (all'interno del servizio vi sono 5 sezioni: Nucleo Polizia Giudiziaria; pronto impiego centro storico; pronto impiego terraferma; sezione disagio sociale e laboratorio falsi documentali - LAD).
Tra il mattino ed il pomeriggio, le operazioni sono durate circa tre ore ed hanno avuto come obbiettivo, sostanzialmente, la ricerca di un gatto che sembrava appartenesse al consigliere comunale Matteo SENNO. Quest’ultimo, infatti, era presente all’ispezione del pomeriggio, accompagnato peraltro da suo padre, l’attuale Presidente e Amministratore unico di AMES S.p.A.;
6. l’animale era stato trasportato lì, insieme ad altri, alcuni giorni prima dalla sua precedente dimora, il monastero di clausura di via San Donà in fase di chiusura per trasferimento altrove delle suore che, appunto, si occupavano prima della cura dei piccoli felini e che avevano richiesto assistenza all’associazione. Il felino, oggetto della “disputa”, era stato catturato presumibilmente per un banale errore, trovandosi nei giardini del monastero insieme ad altri gatti durante l’intervento dei volontari per l’esecuzione del trasferimento;
7. all’ispezione pomeridiana era presente altresì un ufficiale giudiziario, in collegamento telefonico con il P.M. di turno della Procura di Venezia, al fine di porre in essere un eventuale sequestro preventivo del citato gatto.
Ciò non è stato però necessario perché i volontari dell’associazione, in modo pacifico, hanno consegnato spontaneamente il gatto, nonostante permanessero dubbi reali sull’appartenenza dell’animale al consigliere SENNO posto che l’animale non era dotato di microchip e di libretto sanitario, bensì identificato soltanto per mezzo di fotografie sbiadite;

tutto quanto premesso e considerato,
si chiede:


a) di spiegare, considerata la complessiva questione “sicurezza” del territorio comunale e la carenza di organico della P.M., i gravi motivi per cui otto agenti della Polizia Municipale, compreso il Commissario Capo FRANZOI, siano stati impegnati per più di tre ore nello svolgimento di ispezioni/perquisizioni presso gli spazi dell’associazione “I mici del Forte” al fine di recuperare il gatto, apparentemente, di proprietà di un privato cittadino;
b) di spiegare se, per le accennate operazioni, il personale di P.L. fosse provvisto o meno di uno specifico mandato del Tribunale o altra autorizzazione;
c) di confermare o meno la presenza, durante le citate ispezioni, d'un funzionario dell’ASL territorialmente competente;
d) se gli agenti abbiano aperto, con uso della forza, un varco presso gli immobili detenuti dall’associazione, facendo scappare anche alcuni felini confinati in quarantena;
e) di confermare o meno la circostanza per cui, durante le citate ispezioni, il consigliere SENNO si sarebbe fatto forte della sua carica istituzionale, per accedere forzosamente ai locali dell’associazione;
f) se e quali verbali e/o rapporti ispettivi siano stati redatti in loco (si prega di fornirne copia) e se poi siano stati trasmessi alla Procura della Repubblica, all'ASL o ad altra autorità;
g) di spiegare infine se la carica istituzionale del consigliere SENNO abbia influenzato il Comando della P.L. nella scelta delle priorità per il 28 dicembre scorso o se, contrariamente, il Comando pone abitualmente a disposizione di ciascun cittadino otto agenti per ogni segnalazione ricevuta, anche la più futile.

 

Davide Scano

 
 
Pubblicata il 05-02-2017 ore 12:17
Ultima modifica 05-02-2017 ore 12:17
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