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I Commissione - Verbale

Seduta del 14-12-2015 ore 09:30
congiunta alla VIII Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Luca Battistella, Maika Canton, Felice Casson, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Andrea Ferrazzi, Rocco Fiano, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Paolo Pellegrini, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Silvana Tosi

 

Consiglieri presenti: Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Silvana Tosi, Barbara Casarin (sostituisce Giancarlo Giacomin), Ermelinda Damiano (assiste)

 

Altri presenti: Assessore Paolo Romor, Direttore Piero Dei Rossi, Dirigente Nicoletta Ongaro, Dirigente Eliana Zuliani

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Esame della Proposta di Deliberazione PD n. 656/2015: sentenza del Tribunale di Venezia n. 2030/2015 del 12.06.2015 nella causa R.G. n. 1165/2013. De Rossi Franco; De Rossi Francesca; De Rossi Stefania; De Rossi Gioia; Veronese Paola c/ Comune di Venezia. Sentenza notificata in forma esecutiva in data 25/06/2015. Riconoscimento di debito fuori bilancio.
  2. Esame della Proposta di Deliberazione PD n. 630/2015: Riconoscimento debito fuori bilancio - Sentenza della Corte d'Appello di Brescia n. 35 del 22.12.2014, depositata il 09.01.2015 e pronunciata nella causa R.G. n. 542/2008.

Verbale

Alle ore 9:50 il consigliere Serena assume la presidenza e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta lasciando la parola all'Assessore Romor per l'illustrazione della proposta di deliberazione nr. 656/2015 iscritta al primo punto dell'ordine del giorno.

ROMOR spiega che la PD 656/2015 tratta un debito fuori bilancio relativo ad una sentenza definitiva che l'Avvocatura Civica del Comune di Venezia ha già appellato ma che in questo momento, visti i tempi della Corte d'Appello, va comunque pagata. Informa che si riferisce a un'emotrasfusione avvenuta nel 1972, in anni antecedenti alla creazione delle Aziende Sanitarie Locali. Per questo motivo la responsabilità sta in capo al Comune che, all'epoca, era proprietario degli Ospedali in cui è avvenuta. Spiega che il Tribunale ha dato ragione al Comune nel non dover ricompensare, causa prescrizione, le persone che hanno fatto causa in quanto eredi, però ha condannato il Comune stesso per il danno che hanno patito in quanto congiunti. Aggiunge che il Comune ha chiesto la sospensione ma solitamente, in questi casi, gli enti pubblici sono costretti a pagare la sentenza esecutiva, seppur in attesa di conoscere gli esiti del ricorso alla Corte d'Appello.

LA ROCCA chiede in quale capitolo sia iscritto a Bilancio.

DEI ROSSI risponde che è iscritto nei capitoli che riguardano l'Avvocatura Civica all'interno della variazione di Bilancio approvata il 26 novembre scorso.

Il presidente, preso atto di quanto emerso dal dibattito, propone di licenziare il provvedimento in Consiglio comunale per la discussione.
La commissione approva.

Alle ore 10:05 il presidente passa al secondo punto iscritto all'ordine del giorno dando la parola all'Assessore Romor.

ROMOR premette che anche la proposta di deliberazione 630/2015 tratta un debito fuori bilancio, nell'ambito della realizzazione del parco della Bissuola, che ha dato origine a una controversia trentennale. Spiega che in appello è stata riconosciuta una prima cifra ritenuta non soddisfacente dai richiedenti che per questo ricorrono in Cassazione e che quest'ultima, trovando un errore, ha inviato la pratica alla Corte d'Appello di Brescia che ha determinato un nuovo conteggio, maggiore, obbligando il Comune di Venezia a pagare ulteriori 133.000€ circa, detratto quanto già pagato con la prima sentenza.

SCARPA R. afferma che quest'ultima sentenza, a differenza della prima, riguarda attività del Comune e si tratta di un esproprio poi tradotto in una cessione invertita: al riguardo chiede se ci sia stato un errore iniziale dei tecnici del Comune. Domanda inoltre come mai, trattandosi di una sentenza di dicembre 2014, sia trascorso tutto questo tempo prima di affrontarla e se su questa vicenda vi siano altre particelle in sospeso che possono produrre altre cause.

ZULIANI risponde che è trascorso del tempo perchè hanno aspettato di trovare un accordo con la controparte sull'esatta valutazione delle somme dovute, per evitare ulteriori cause. Precisa che su questo, dopo 30 anni, si chiude il contenzioso con la ditta Berton e che in corso di causa vi sono stati due tentativi di conciliazione, ma nel frattempo (30 anni circa) la normativa si è evoluta. Oggi infatti si vanno a quantificare i valori in base alle quotazioni di mercato, mentre prima c'era un abbattimento del 40%.

SCARPA R. chiede se ci sia o, in caso contrario, che venga prodotta una certificazione che non vi sono altri debiti fuori bilancio da saldare entro il 31/12/2015.

DEI ROSSI risponde che non vi sono altri debiti fuori bilancio da affrontare entro fine anno.

PELLICANI desidera avere informazioni riguardo ai debiti con Ames e per l'illuminazione pubblica

SCANO vuole sapere se nei prossimi anni vi saranno ancora così tanti debiti fuori bilancio.

SCARPA R. rinnova la propria richiesta d'avere una certificazione che attesti che non esistono altri debiti fuori bilancio da qui a fine anno.

DEI ROSSI risponde che Ames è già stata trattata mentre l'illuminazione pubblica andrà nei primi mesi del 2016 in analogia con quelle di oggi, anche se non si tratta propriamente di un debito in quanto serve per riportare a competenza delle somme dovute da contratto. In via più generale afferma che la situazione del 2015 è stata eccezionale, mai avvenuta prima, confida che nel futuro andrà meglio. Precisa che l'accantonamento a fondo rischi per il 2016 non è alto ma spera che basti, e che le maggiori uscite di quest'anno sono state coperte con entrate correnti.

ONGARO spiega che vi sono due filoni pericolosi: amianto e emotrasfusioni. Afferma che l'esposizione all'amianto è avvenuta e accettata e che il motivo per cui il Comune è chiamato a rispondere per le emotrasfusioni degli anni settanta deriva dal fatto che era il proprietario degli Ospedali. In entrambi i casi sostiene quindi che sia difficile difendersi.

SCANO chiede se il Comune abbia delle coperture assicurative.

ONGARO risponde affermativamente per i giorni d'oggi ma non per gli anni settanta, antecedenti alla scoperta di alcuni tipi di malattia.

Alle ore 10:30 il presidente, preso atto di quanto emerso dal dibattito, propone di inviare la proposta di deliberazione nr. 630/2015 in Consiglio comunale per la discussione e dichiara chiusa la riunione.
La commissione approva.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 19-01-2016 ore 16:19
Ultima modifica 19-01-2016 ore 16:19
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