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I Commissione - Verbale

Seduta del 14-06-2018 ore 14:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maika Canton, Felice Casson, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Andrea Ferrazzi, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Marta Locatelli, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Chiara Visentin

 

Consiglieri presenti: Maika Canton, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Elena La Rocca, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Monica Sambo, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Maurizio Crovato (sostituisce Francesca Rogliani), Alessio De Rossi (sostituisce Chiara Visentin), Gianpaolo Formenti (assiste), Giancarlo Giacomin (sostituisce Marta Locatelli), Bruno Lazzaro (sostituisce Andrea Ferrazzi), Giovanni Pelizzato (sostituisce Felice Casson), Silvana Tosi (assiste), Sara Visman (sostituisce Davide Scano)

 

Altri presenti: Presidente del Consiglio Ermelinda Damiano, Direttore Francesco Vergine, Funzionario Tiziano Michieletto

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Prosecuzione dell'esame della Proposta di Deliberazione PD391 del 23/10/2017 : Regolamento interno del Consiglio comunale. Modifiche ,integrazioni e nuova denominazione.

Verbale

Alle ore 14:55 la consigliera Sambo assume la presidenza e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Riprende la discussione dagli articoli 16 e 17, congiuntamente.

LA ROCCA afferma che 3 minuti per la discussione possono non esser sufficienti, propone di portarli a 5.  All’art. 16, comma 3, propone di tenere le prime 5 righe e togliere la parte successiva e il comma 4 perché non più coerente, anche qui con 5 minuti per fatto personale.

PELIZZATO chiede dove si fosse giungi a definire la questione: è una questione ampia che lascia aperta una certa indeterminatezza ad esempio su nome e cognome del consigliere citato per fatto personale.

DAMIANO si riserva di valutare nell’interezza.

TOSI propone di togliere “espressamente citato” e mettere “fatto riferimento”.

LA ROCCA, sull’ordine dei lavori, chiede di fare il punto sugli emendamenti con una seduta appositamente dedicata.

CENTENARO, sull’ordine dei lavori, propone di fare tutte le commissioni specifiche sugli emendamenti scritti alla fine, dopo aver discusso di tutto il regolamento.

SAMBO, sull’ordine dei lavori, ricorda che nelle prime commissioni era stato deciso di fare dei passaggi intermedi per discutere degli emendamenti proprio per capire cosa viene accolto.

LA ROCCA, sull’ordine dei lavori, chiede se sia possibile iniziare e introdurre questo lavoro, per evitare di farli tutti in una volta, lo ritiene più utile.

DE ROSSI, sull’ordine dei lavori, concorda col consigliere Centenaro: la condivisione degli emendamenti va fatta dopo aver terminato di esaminare tutti gli articoli.

MICHIELETTO passa ad illustrare l’art.18.

TOSI in riferimento all’art.18 e alle parole “rimettere le proposte alla commissione” se si tratti di PD o di mozioni. Chiede valga anche per le mozioni per velocizzare la loro trattazione: fa notare che alcune mozioni aspettano di esser trattate da anni, cita come esempio la mozione sul vetro di Murano di cui è proponente.

CENTENARO afferma che la proposta della consigliera Tosi è valida: il proponente deve chiedere che venga rinviata in Commissione ai sensi dell’art.18.

SAMBO dichiara che le sta bene ma solo se diventa un obbligo.

LA ROCCA si dice d’accordo se viene inserito nell’articolo e se vale per tutele Mozioni e non solo per quelle presentate in Consiglio.

TOSI precisa che si riferiva a tutte le mozioni.

DE ROSSI dichiara che serve per disciplinare il futuro e sanare il pregresso.

FIANO propone di aggiungere le parole “delibere o mozioni”.

VISMAN ricorda che è scritto “previa votazione” il che può far si che venga scavalcata la volontà del proponente.

SAMBO riprende il punto dove c’è scritto che le “commissioni devono render conto”, chiede che cosa si intenda.

DE ROSSI chiede se sia la commissione che deve licenziare entro 15 giorni o se si debba convocare il Consiglio entro 15 giorni.

LA ROCCA chiede se col termine Giunta la si intenda nella sua interezza o se si intende un singolo assessore.

CENTENARO spiega che l’art. 9 riguarda le mozioni e propone di integrare quello e lasciare il 18 così.

MICHIELETTO informa che si può fare una specifica su quali oggetti si vuole porre l’attenzione: se su PD o Mozioni o entrambe. In ogni caso si può integrare l’art.9. La dicitura attuale dice che è il Consiglio e qui è aggiunta “previa votazione” per rafforzare il concetto che è il Consiglio che si esprime. “Rendere conto” è una dicitura generica per dire che il Consiglio deve riconvocarsi entro 15 giorni o entro il primo Consiglio utile o anche che può andare in Commissione e poi venga analizzata in più Commissioni e rinviata in Consiglio.

SAMBO chiede se i 15 giorni siano riferiti a Consiglio o Commissione.

DE ROSSI concorda con quanto detto dal consigliere Centenaro: propone “entro 15 giorni in Commissione e entro il primo Consiglio utile da quando viene licenziata dalla Commissione”.

PEA afferma che 15 giorni per organizzare le commissioni sono troppo stretti: vanno organizzati i lavori, scritto così è ambiguo, va chiarito.

SAMBO concorda che vada chiarito. Fa presente che se è il Consiglio che decide di inviare allora si ipotizza un accordo per trattarla quanto prima, pur condividendo quanto detto dalla consigliera Pea.

DE ROSSI precisa che si tratta di mozioni iscritte in Consiglio.

MICHIELETTO informa che i 15 giorni sono già nel testo vigente: la ratio è che la PD è già matura per l’invio in Consiglio, l’invio in Commissione dovrebbe essere per cause non significative, per questo inseriti i 15 giorni.

VISMAN afferma che non metterebbe i 15 giorni: chiede se la PD è già licenziata o vada rilicenziata.

DAMIANO risponde che serve venga rilicenziata e si riserva di riformulare l’articolo.

MICHIELETTO illustra l’art. 19.

TOSI tiene a ribadire che 3 minuti sono pochi mentre per il Presidente non è inserito il limite di tempo: chiede venga inserito.

LA ROCCA chiede quale sia la ratio e la casistica.

CENTENARO afferma che c’è già stata la discussione.

MICHIELETTO spiega che la ratio è se la discussione su un oggetto duri troppo.

SAMBO precisa che non è detto siano intervenuti tutti i consiglieri, per cui non è come ha detto il consigliere Centenaro.

LAZZARO ricorda al consigliere Centenaro che una volta c’era un’opposizione che interveniva continuamente, per questo motivo era stata messa, ma in questo momento non ha senso inserirla. Chiede quando mai in questi 3 anni ci sia stata questa necessità.

VISMAN propone di togliere proprio l’articolo:non vorrebbe aver tempi contingentati, magari con premesse molto lunghe da parte degli assessori e poca discussione tra i consiglieri.

PEA concorda con la considerazione della consigliera Visman: trova questa cosa inaccettabile; è un regolamento e, come consiglieri, ci si autocensura. Che in 5 possano decidere di interrompere la discussione è una presa in giro, se questa norma non è mai stata utilizzata allora non ha senso metterla. Chiede di lasciare il nuovo regolamento per la Città, così è rischioso anche per la maggioranza, bastano 5 consiglieri. Inserire una norma mai usata non ha senso, serve per far passare una forma di censura.

TOSI precisa che 5 consiglieri propongono ma poi va in votazione.

DAMIANO precisa che l’articolo era già esistente: non accetta la considerazione del consigliere Lazzaro, e poi 5 propongono ma poi si va in votazione, il Consiglio è sempre sovrano.

LAZZARO precisa di non aver votato l’attuale regolamento ma di averlo trovato.

PELIZZATO afferma di notare, come la consigliera Pea, un’inspiegabile contrazione di discussione e confronto tra consiglieri: con uno sbilanciamento tra le prerogative di Sindaco e Assessori e quelle dei Consiglieri, ad esempio nel limite di tempo.

LA ROCCA concorda: le pareva impossibile si pensasse di limitare una discussione che, al massimo, poteva durare un’ora e 48 minuti, cioè 3 minuti per 36 consiglieri, ma invece nota che è così e se ne rammarica.

SAMBO non si dichiara contraria al fatto che il Sindaco possa parlare anche tanto, ma il problema è che dopo che ha parlato il Sindaco non c’è possibilità di replica: il dibattito serve per arricchire.

CENTENARO ritiene che Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio non dovrebbero aver limiti di tempo. Quest’articolo sostituisce il cosiddetto voto di fiducia. Annuncia un emendamento al riguardo. Non è mai stato applicato ma la Giunta può avere necessità ed urgenze, ad esempio su un accordo di programma.

FIANO fa sapere che sono sempre fissati più giorni per i Consigli più importanti, per cui non nota le preoccupazioni del consigliere Centenaro.

SAMBO concorda con il consigliere Fiano: chiede se si parla di concludere la discussione in anticipo per poi passare ad esempio agli emendamenti. Chiede quale maggioranza sia richiesta, se semplice o se servono i 2/3. Chiede, se non vogliono cancellare l’articolo, che almeno inseriscano la maggioranza a 2/3.
Alle ore 16:05 esce il consigliere Alessandro Scarpa.

MICHIELETTO precisa che il c.2 parla di dichiarazione di voto della PD, per cui eventuali emendamenti decadono.

VERGINE tiene a rileva che è una norma che costituisce un’extrema ratio: riguarda non solo le PD ma qualsiasi argomento. Ci sono due garanzie: che il Consiglio vota e che un consigliere per ogni gruppo può intervenire, per cui non c’è una chiusura immediata. Si è nell’ipotesi di scadenze di legge, ad esempio sul Bilancio. In caso si può poi introdurre che la proposta dei 5 consiglieri sia motivata, ad esempio per casi particolari come appunto le scadenze di legge, oppure che la maggioranza sia qualificata.

VISMAN chiede un elenco dei casi particolari in cui può esser applicata e chiede che la maggioranza sia qualificata,

FIANO in relazione alle dichiarazioni del Direttore Vergine afferma che per le scadenze di legge ci può anche stare ma allora gli atti debbono esser presentati per tempo.

LA ROCCA chiede come sia possibile che si protragga in maniera ingiustificata una discussione se un consigliere può parlare al massimo 5 o 3 minuti.

DAMIANO le risponde, come esempio, se ci sono tanti emendamenti.

LA ROCCA ribatte che, nel caso di tanti emendamenti, questo caso non si può verificare. Chiede sia presente il Responsabile del Servizio Sechet per spiegare i limiti sugli emendamenti ed il loro funzionamento: è impossibile fare ostruzionismo sugli emendamenti per cui l’esempio citato dalla Presidente del Consiglio non lo trova corretto.

LAZZARO tiene a precisare che una volta gli emendamenti passavano tutti, mentre oggi tagliati, motivo per cui non serve una norma del genere. La ritiene improponibile. Cita gli esempi di Amministrazioni passate e ricorda che i Sindaci erano molto più presenti.

PELIZZATO  ringrazia il consigliere Lazzaro per aver riportato su un piano di realtà la discussione e sugli emendamenti condivide il pensiero della consigliera La Rocca.

SAMBO fa notare che il comma 2 porta da 10 a 3 minuti: già che si può parlare una sola persona per il gruppo, allora è ancora più lampante l’inadeguatezza dei 3 minuti.
Alle ore 16:25 escono i consiglieri La Rocca e Pelizzato.

DAMIANO spiega che si può ricalibrare da 10 minuti a 6: tutto l’articolo è da rivedere e riformulare. Si riserva.

Alle ore 16:30 la presidente Sambo ricorda che la discussione proseguirà in altra commissione e dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 13-08-2018 ore 11:17
Ultima modifica 13-08-2018 ore 11:17
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