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I Commissione - Verbale

Seduta del 15-02-2018 ore 09:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maika Canton, Felice Casson, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Andrea Ferrazzi, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Marta Locatelli, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Chiara Visentin

 

Consiglieri presenti: Maika Canton, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Elena La Rocca, Deborah Onisto, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Maurizio Crovato (sostituisce Giorgia Pea), Alessio De Rossi (sostituisce Chiara Visentin), Giancarlo Giacomin (sostituisce Marta Locatelli), Bruno Lazzaro (sostituisce Andrea Ferrazzi), Silvana Tosi (sostituisce Giovanni Giusto)

 

Altri presenti: Presidente del Consiglio Ermelinda Damiano, Assessore Paolo Romor, Direttore Francesco Vergine, Direttore Antonio Iannotta, Funzionario Tiziano Michieletto

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Prosecuzione dell'esame della Proposta di Deliberazione PD 391 del 23/10/2017: Regolamento interno del Consiglio comunale. Modifiche, integrazioni e nuova denominazione.
  2. Discussione dell'interpellanza nr. d'ordine 647 (nr. prot. 29) con oggetto "Pendenza del ricorso R.G. N. 1133 del 2013", inviata da Monica Sambo

Verbale

Alle ore 9: 45 la consigliera Sambo assume la presidenza e constatata la presenza al numero legale dichiara aperta la seduta. Annuncia che sono iscritti all'ordine del giorno due punti e d il secondo è una sua interpellanza, per cui anticipa che lascerà la presidenza al vicepresidente Serena per la discussione di quest’ultimo punto.

LA ROCCA interviene sull'ordine dei lavori e chiede se si possano evitare commissioni non urgenti il giorno prima del Consiglio comunale: si tratta di una modalità di gestione delle Commissioni che non va bene, serve una migliore organizzazione per riuscire ad organizzarsi meglio. Prende atto che a nessuno dei presenti interessa quanto sta dicendo visto che ritiene che nessuno stia prestando attenzione alle sue parole.

La presidente Sambo sì scusa per il poco anticipo dell’odierna convocazione dovuto all’attesa del via libera da parte dell'Assessore. Riprende dal comma 2 dell'articolo 4 ter. Ricorda che i consiglieri Fiano e Crovato avevano anticipato che avrebbero presentato una nuova proposta.

LA ROCCA afferma che il comma 2 introduce un’arbitrarietà assoluta in capo al Presidente del Consiglio: se sono autorizzate ritiene ci sia una discrezionalità per cui si rischia una disparità di trattamento. Non va bene in linea di principio, motivo per cui l'autorizzazione deve essere sempre data e solo in caso di disturbo revocata: così com’è scritto può prevedere regole di disparità immotivate.

DAMIANO informa che è stato preso l'impegno di riscriverlo in base alla discussione della scorsa volta. Le autorizzazioni servono solo per identificare le persone. Chiede di chiudere l'articolo in attesa di ridiscutere l'intero articolo riproposto dei consiglieri Crovato e Fiano.

SCANO, sull'ordine dei lavori, chiede che la segreteria generale faccia un focus giuridico sul significato di seduta pubblica e lo distribuisca a tutti i consiglieri.

SAMBO propone di accantonare l'articolo e passare al 5.

MICHIELETTO informa che l'articolo 5 in parte è stato spostato al 26; illustra l'articolo 6.

SAMBO interviene sul comma 1 che le sta bene ed ritiene logico per la funzione del Presidente che rappresenta l'intero consiglio, mentre per il Sindaco precisa che normalmente il suo intervento è concordato nella riunione dei capigruppo e che solo eccezionalmente può intervenire, senza inserirlo nell'ordine del giorno o concordarlo nei capigruppo, per cui capovolgere ebbe la logica.

SCANO afferma che il primo punto è la questione dei tempi. Toglierebbe la parola assemblea e metterebbe consiglio. Ricorda che per il Tuel gli organi del Comune sono tre: Sindaco, Giunta e Consiglio, senza gerarchia. Allora in conseguenza il Sindaco non potrebbe fare interventi quando vuole perché così può sembrare che il Consiglio sia subordinato al Sindaco. Non c'è una violazione specifica ma c'è un invasione di campo del Sindaco nelle prerogative del Consiglio comunale.

FIANO chiede quale sia la motivazione per cui è inserito che il Sindaco possa intervenire in qualsiasi momento.

DAMIANO risponde che è scritta così per disciplinare quello che già succede.

GIACOMIN chiede al consigliere Scano se voglia, ad esempio, limitare temporalmente l'intervento del Sindaco che, secondo lui, non deve aver limitazioni di tempo. Chiede come ci si debba comportare nel caso in cui la riunione dei capigruppo venga fatta 3 giorni prima e poi succeda qualcosa di importante.

SAMBO risponde che per quello che succede entro i 3 giorni prima allora lo si programma nella riunione dei capigruppo, mentre se succede qualcosa dopo tale riunione, e si tratta di un'eccezione, può intervenire lo stesso, ma desidera girare la prospettiva da eccezione a regola.

ROGLIANI afferma che se il Sindaco ha un impegno e poi non può partecipare alla capigruppo è comunque previsto un suo intervento, per cui si sta parlando del nulla.

CENTENARO afferma che si sta parlando del Sindaco, che è di tutti, senza limiti temporali, le sue comunicazioni sono importanti per cui il comma 1 è giusto sia scritto così.

LA ROCCA fa sapere che va bene che il Sindaco dia informazione al Consiglio ma così sembra un’invasione di campo per cui ritiene ragionevole la proposta della consigliera Sambo. Così come scritto è un'invasione e non è corretto avere Giunta e Consiglio asserviti.

CROVATO sostiene che vi siano due principi da rispettare: il primo che il Consiglio comunale è sovrano e il secondo che la Presidente del Consiglio ne disciplina il dibattito.

SAMBO fa notare le differenze tra comma 1 e comma 3.

VERGINE sostiene che il ragionamento vada fatto in generale. L'articolo 6 nasce dall'esperienza del passato, con il Sindaco che fa un intervento per informare il consiglio. Non gli pare vi sia alcun contrasto col Tuel che non dice nulla di specifico nel merito. Qui si introduce l'ipotesi che il Sindaco e gli Assessori possano intervenire ai Commi 1 e 3. Se il Sindaco chiede di intervenire per tempo allora sta alla Presidenza portare la richiesta ai capigruppo. Senza urgenza allora può essere inserito nell'ordine del giorno. Laddove vi fosse urgenza è in base all'articolo 11 del Regolamento che mette in capo al Presidente del Consiglio di regolare la discussione e gli interventi, motivo per cui non vede alcun contrasto.

LAZZARO chiede se un Assessore può intervenire su tutto anche su quello che non è di sua competenza.

VERGINE risponde che si tratta di una norma di carattere generale, poi se il Consiglio comunale vuole scegliere tempistica e materie di competenza può farlo, ma non è scritto in questo modo in questo articolo.

DAMIANO fa sapere che nessuna norma dice che l'Assessore deve parlare solo sulle sue competenze.

FIANO afferma che una cosa è la comunicazione di un evento o un'informativa e altra cosa sono gli interventi di valutazione e comunicazione politica, anche nei confronti dei consiglieri della minoranza che, allora, devono poter replicare.  Va distinto tra comunicazione e considerazione politica.

TOSI afferma che l'assessore deve intervenire solo sulle sue competenze: questo fatto va disciplinato e va anche messo un limite di 15 minuti per assessore.

GAVAGNIN ritiene che il bilanciamento dei poteri c'è e nessuno è asservito: propone una modifica

ROGLIANI non concorda con la consigliera Tosi nel limitare il tempo degli assessori.

SCANO, sulle dichiarazioni del Direttore Vergine, ritiene che non sia proprio come sta scritto nella bozza di Regolamento del Consiglio. Sulla questione degli assessori, come diceva il consigliere Lazzaro, si può limitare: l'assessore competente di Giunta è presente di regola per illustrare una sua delibera ma non fa parte del Consiglio, a differenza del Sindaco che invece fa parte sia del Consiglio che della Giunta perché fa da collante. Allora l'Assessore non può intervenire su tutte le materie, va così aggiunto che può intervenire in base al proprio referato.

DAMIANO propone allora di aggiungere “in base al proprio referato”.

SAMBO propone di passare oltre e di chiudere il comma 3 e, la prossima volta, trattare il comma 2.

CANTON, sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidente di calendarizzare due commissioni alla settimana e di intervenire al massimo una volta per ogni comma, in quanto la situazione sta diventando ridicola.

LAZZARO afferma che bisogna evitare che un Assessore parli 20 minuti su un argomento di non sua competenza. 

LA ROCCA interviene sull'ordine di lavori: si dice favorevole nel limitare ad un intervento e sul programmare una o due commissione la settimana; ribadisce inoltre la sua richiesta di redigere un calendario fisso che valga per tutte le commissioni.

CANTON, sull'ordine dei lavori, afferma che indipendentemente dal calendario chiede di raggruppare le commissioni in due giorni alla settimana.

DE ROSSI chiede alla Segreteria generale come raggiungere quanto chiede la consigliera Canton, al fine di calibrare al meglio i lavori.

SCANO stigmatizza la parola “ridicola” sentita dire in precedenza.

DAMIANO propone di aggiungere “in base al referato o su incarico del Sindaco”.

La presidente Sambo, alle ore 11: 00 lascia la presidenza al vicepresidente Serena per passare all’atto ispettivo iscritto al secondo punto dell'ordine del giorno di cui è la proponente. Il consigliere Serena assume la presidenza alle ore 11: 00 e a sua volta lascia la parola alla consigliera Sambo per l'illustrazione dell’interpellanza nr 647.

SAMBO spiega che si tratta della pendenza del ricorso numero 1133 del 2013. Chiede informazioni sullo stato della pendenza della causa. Afferma che Porta di Venezia è la società che gestisce la zona dei Pili controllata da altre società riconducibili al Sindaco, per cui, in pratica, direttamente controllate dallo stesso. La causa - precisa - è precedente alle elezioni. Si sa che è incandidabile il soggetto con cause pendenti col Comune e in questo caso, anticipa e precisa, non è propriamente così, ma di fatto forse sì in quanto le società direttamente collegate al Sindaco avevano cause con il Comune. Chiede se poi vi siano altre cause pendenti, sempre di Porta di Venezia, col Ministero. Poi apre il dibattito sull'opportunità che una persona abbia deciso di candidarsi.

IANNOTTA precisa che il ricorso del 2013 con soggetti Italgas e altri in realtà tratta di un esproprio che è stato fatto a favore di SNAM rete gas per realizzare una servitù di elettrodotto. È stata proposta l'istanza cautelare di sospensione, poi respinta, sempre nel 2013. Il ricorso è ancora pendente al Tar. Vi sono altri ricorsi pendenti, del 2011, 2016 e 2017, per le bonifiche. Il Comune di tutto questo è solo notiziato. Il Comune, aggiunge, non si è costituito, è spettatore perché l'atto è ministeriale. Non entra nel merito dell'interpretazione della norma.

SCANO chiede se il Comune si sia costituito. Precisa che dove gli atti impugnati riguardano un'altra pubblica amministrazione non vai avanti se sei solo notiziato.

LA ROCCA fa alcune osservazioni. Al di là delle percentuali di partecipazione nella società ricorda che  lo stesso Sindaco ha parlato in Consiglio di “suoi terreni” per cui è inutile nascondersi dietro una pagliuzza: è un conflitto di interessi di fatto, per cui lo ritiene inopportuno. Dovrebbe aspettare la fine del mandato per fare le attività di imprenditore, al di là che si possa essere d'accordo o meno sull’esigenza di fare il palazzetto.

FIANO chiede al Direttore Iannotta di essere più preciso per quanto riguarda il Comune.

IANNOTTA risponde che gli atti impugnati della procedura espropriativa li ha fatti il Comune.

ROMOR precisa che Snam ha interesse sostanziale.

SAMBO chiede quali siano le possibilità di vittoria.

IANNOTTA fa sapere che l'ordinanza cautelare è diffusamente motivata e che quindi non si può dire sia una sentenza ma quasi.

ROMOR afferma che non si può dire “direttamente controllata”, l'incandidabilità è riferita a persona fisica e non a chi detiene partecipazioni societarie. Per cui capisce l'ambito politico ma nell’interpellanza si confonde tra soggetto gestore e chi detiene una partecipazione; neppure si può parlare grossolanamente di concetti di controllo verso chi si candida così come riconducibile è un giudizio soggettivo. Per di più quando si parla di un soggetto che ha posto in essere il Blind trust. Sotto c'è sempre il diritto di una persona a candidarsi: un imprenditore non può dover vendere tutto il suo patrimonio per potersi candidare, sarebbe una violazione della Costituzione che non va difesa solo il 25 aprile. Sull'aspetto dell'anticorruzione e la legge 190 del 2012 precisa che la stessa è riferita ai dipendenti pubblici e non agli organi di governo, per cui è scorretto citarla e riportarla a sproposito.

DE ROSSI chiede che dopo l’intervento dell'Assessore parli solo l’interpellante come previsto dal Regolamento.

SERENA fa sapere che l'interpellanza è discussa dopo più di un anno ed è inopportuno parlare di Blind trust, per cui non è come dice l'Assessore. Aggiunge che avrebbe da fare molte precisazioni sulla 190 ma che evidentemente queste al consigliere De Rossi non interessano. Annuncia allegherà al verbale un articolo, non potendone parlare: fa notare che che dopo 15 minuti di discussione non c'è una folta rappresentanza dell'amministrazione e sono presenti solo 10 consiglieri e ricorda che né lui né il consigliere Scano possono parlare in quanto il consigliere De Rossi esige il rispetto rigido del regolamento, ritiene che forse non si voglia la discussione.

Il Presidente Serena chiede alla consigliera Sambo se si ritenga soddisfatta rispetto al dibattito svolto. 

SAMBO risponde che la risposta tecnica le va bene, mentre quella politica no. Si tratta di un atto ispettivo, non giuridico, e si spiace per l'atteggiamento dell'assessore che parla di scorrettezza. Ricorda infatti che la causa è precedente alla candidatura del Sindaco e che l'interpellanza è precedente alla creazione del Blind Trust. Pone una questione di opportunità. Anche la legge 190 del 2012 comunque vanta delle interpretazioni diverse: se un dipendente pubblico deve rispettare certe norme a maggior ragione ritiene che gli organi politici lo debbano fare, ma vi sono poi anche altre norme, ripete, si tratta di una questione di opportunità politica. Si augura vi sarà una legge sul conflitto di interesse anche per i politici. Precisa che dall’atto non si evincono dichiarazioni calunniose o diffamatorie come dichiarato dall'assessore: per cui non si ritiene soddisfatta.

FIANO chiede d’intervenire sull'ordine dei lavori e si dispiace di queste continue rigidità da parte del consigliere De Rossi: oggi vi era un clima tranquillo, con presenti vari referenti dell'amministrazione, per discutere, per cui si dice dispiaciuto per l'atteggiamento tenuto dal consigliere.

Alle ore 11: 35 il Presidente Serena, non essendoci ulteriori domande ed esaurito anche il secondo punto all'ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.

 


Allegati
 
Allegato al verbale del 15-02-2018 (pdf - 2,3 Mb)

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 30-07-2018 ore 16:24
Ultima modifica 30-07-2018 ore 16:24
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