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I Commissione - Verbale

Seduta del 25-01-2018 ore 09:45

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maika Canton, Felice Casson, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Andrea Ferrazzi, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Marta Locatelli, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Chiara Visentin

 

Consiglieri presenti: Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Andrea Ferrazzi, Rocco Fiano, Elena La Rocca, Deborah Onisto, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Maurizio Crovato (sostituisce Marta Locatelli), Alessio De Rossi (sostituisce Chiara Visentin), Francesca Faccini (assiste), Gianpaolo Formenti (sostituisce Enrico Gavagnin), Giovanni Pelizzato (sostituisce Felice Casson), Silvana Tosi (sostituisce Giovanni Giusto), Sara Visman (sostituisce Davide Scano)

 

Altri presenti: Presidente del Consiglio Ermelinda Damiano, Direttore Francesco Vergine, Funzionario Tiziano Michieletto

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Prosecuzione dell'esame della Proposta di Deliberazione PD 391 del 23/10/2017: Regolamento interno del Consiglio comunale. Modifiche, integrazioni e nuova denominazione.

Verbale

Alle ore 10:05 la consigliera Sambo assume la presidenza e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Ricorda che si è arrivati al comma 6 dell'art.3. Annuncia d'aver predisposto un file excel con il riepilogo delle proposte sorte durante i lavori delle Commissioni che invierà alla segreteria per la condivisione.

LA ROCCA chiede cosa si intenda per “atto di approvazione o disapprovazione”

VERGINE le risponde che si tratta di una formula che già esistente nel testo e che si trova spessissimo nei regolamenti, ad esempio in quelli degli organi collegiali elettivi, in cui si danno e si richiamano poteri di polizia dell'udienza, per evitare atti di disturbo alla seduta; è uno strumento utile per la presidenza.

CROVATO afferma che in più occasioni ha vissuto il fenomeno delle “claque”, c’è chi si porta dietro i gruppetti politici o gli amici degli amici. Chiede come ci si debba comportare per l'applauso, perché spesso avviene l’uso strumentale del pubblico.

TOSI ritiene che un applauso non cambia lo svolgimento del Consiglio; fa una proposta di modifica.

CENTENARO afferma che ci dev’essere rispetto per il Consiglio comunale che va messo in grado di lavorare, vi sono altre situazioni dove invece si può manifestare. Ritiene queste norme di buon senso, di cui non si dovrebbe neanche discutere.

PELLEGRINI si dichiara in accordo con il consigliere Centenaro e non con la consigliera Tosi: ritiene che anche i consiglieri dovrebbero concentrarsi di più sui lavori durante il Consiglio. Se ci sarà qualche applauso si vedrà ma sempre con buon senso.

SAMBO ritiene serva buon senso e rispetto; parlare però di uso del pubblico come ha detto il consigliere Crovato non lo trova corretto, nel rispetto dei cittadini che partecipano al Consiglio. Nessuno utilizza il pubblico o lo vuole strumentalizzare; il pubblico, come partecipava in passato, così partecipa oggi.

FORMENTI spiega che negli ultimi due anni si sono visti vari assalti alla diligenza; chiede che per questioni di rispetto venga tolta la copertura del capo per chi partecipa al Consiglio che deve avere il capo scoperto.

SAMBO ribatte che, su questo tema, si è già trovato un accordo durante la commissione precedente.

VISMAN ribatte al consigliere Formenti che non si può essere oscurantisti, ad esempio nei confronti di chi soffre per malattia o per altri motivi, non si devono dare spiegazioni; ci si sta dirigendo verso una situazione ridicola, chi partecipa con la copertura del capo non deve giustificarsi.

PELIZZATO spiega che non si può normalizzare tutto; ad esempio gli applausi, i consiglieri devono prendersi anche i fischi e mugugni senza temere il confronto. Il consenso o dissenso del pubblico va accettato.

FIANO afferma che non bisogna drammatizzare su questo, tutti i Consigli comunali che si sono svolti fino ad oggi non hanno avuto problemi di ordine pubblico.

DAMIANO chiede a tutti i commissari di non tornare sulle cose già decise e, in risposta al consigliere Pelizzato, afferma che non è così come ha detto, non bisogna generalizzare. Sul punto specifico della consigliera Tosi ritiene che l’applauso possa esserci anche per disapprovazione, non si soffermerebbe troppo su questa norma, in quanto c'è sempre il buon senso del Presidente.

TOSI tiene a specificare che è scritto che qualunque atto di approvazione o disapprovazione è vietato, propone allora di sostituirlo con “è vietato qualsiasi atto che possa impedire il normale svolgimento del Consiglio”. Ritiene che li applausi vadano consentiti.

LA ROCCA ha sentito dire che l'esigenza è evitare atti che arrechino disturbo ai lavori dell'aula, allora per lei va scritta in questo modo, più o meno come dice la consigliera Tosi.

PELLEGRINI disapprova quanto ha detto il consigliere Pelizzato sul fatto che la maggioranza non accetta il confronto e condivide quanto detto dalla consigliera Sambo che vanno limitati gli andirivieni dei consiglieri tra il pubblico per farsi dire cosa debbono dire i consiglieri stessi.

SAMBO ribatte e tiene a precisare di  non aver mai detto le parole che il consigliere Pellegrini ha appena pronunciato come fossero sue.

DAMIANO chiede le siano inviate eventuali proposte di emendamento e modifica e si riserva di decidere.

MICHIELETTO passa all'articolo 3, comma 7 bis.

COTENA afferma che spesso, in aula, sente insulti da parte del pubblico, motivo per cui chiede, oltre l'allontanamento, anche un fermo per chi offende i pubblici ufficiali.

PELIZZATO chiede cosa si intenda per opportuni avvertimenti che ritiene essere una formulazione discrezionale. Sul discorso del fermo del consigliere Cotena afferma di non condividerlo affatto, ricorda al riguardo che talvolta è successo che sia il pubblico ufficiale ad offendere.

FERRAZZI, in merito a quanto affermato dal consigliere Cotena, sostiene che un organo politico in Italia, in questo caso la Presidenza del Consiglio, per fortuna non può disporre del fermo. Il regolamento della maggioranza deve durare qualche lustro per cui bisogna uscire da una logica che contrappone maggioranza e minoranza.

DAMIANO precisa che il regolamento non è una proposta della maggioranza ma della Presidenza del Consiglio.

FERRAZZI ribatte che quanto ha affermato vale a maggior ragione.

SAMBO ritiene che così come scritto sembra che qualunque atto di approvazione o disapprovazione possa comportare l'allontanamento, ma il problema non è il divieto di per sé ma la conseguenza dello stesso. Occorre non vi sia una eccessiva discrezionalità in capo al Presidente del Consiglio.

VISMAN chiede di aggiungere, dopo la parola opportuni, anche a parole “e ripetuti”.

DE ROSSI chiede che la formulazione sia lasciata così: il buon senso usato fino ad oggi va bene. Afferma che più volte c'è stata l'istigazione del popolo da parte dell'opposizione e allora in questi casi la Presidente del Consiglio deve poter essere incisiva, anche come forma educativa.

PELIZZATO sostiene che il problema sia proprio nel combinato di questi due commi, così vi è una discrezionalità troppo grande: l'insieme dei due è esageratamente restrittivo. Si dice inoltre sconcertato dalle parole del consigliere De Rossi sull'istigazione del popolo: allo stesso modo infatti la maggioranza dovrebbe stigmatizzare i comportamenti del Sindaco.

FERRAZZI, sulle parole del consigliere De Rossi, afferma che non sia in una caserma ma in Consiglio comunale, per cui è irrispettoso e ridicolo quanto dichiarato dal consigliere sull'istigazione del popolo, gli consiglia serietà e serenità, visto che l'unico che fino ad oggi ha usato parole offensive si sa chi è stato, per la prima volta nella storia del Consiglio Comunale.

DAMIANO si riserva di valutare.

MICHIELETTO passa al comma 8, invariato, e al comma 9 che è quasi invariato: stabilisce il tempo massimo di sospensione della seduta, amplia l'orario e aggiunge che si può riprendere la seduta anche senza pubblico.

SAMBO chiede se sia mai successo in passato.

CROVATO risponde a Ferrazzi che la serenità c'è e che tante volte ad esempio il consigliere Pelizzato è andato verso il pubblico a dare consigli.

PELIZZATO, in risposta al consigliere Crovato, afferma di non aver mai fatto quanto dichiarato da quest’ultimo. Anzi più volte ricorda che lo stesso consigliere Crovato è andato in mezzo al pubblico per offendere.

VISMAN chiede al dottor Vergine se, ai sensi di legge, si possono tenere delle sedute a porte chiuse.

TOSI propone di sostituire la parola “tumulti” con “violenta e particolarmente rumorosa”.

LA ROCCA fa presente che per il TUEL i Consigli Comunali devono essere pubblici.

VERGINE precisa che le sedute di Consiglio comunale sono pubbliche salvo i casi previsti dal regolamento che può prevedere ipotesi diverse. In ogni caso informa che c'è la diretta streaming, per cui la seduta non è segreta. Va considerata l’eccezione alla regola. Questi commi vanno letti tutti assieme e danno un senso di gradualità dei poteri messi in capo al Presidente del Consiglio.

PELLEGRINI informa che internet rende la seduta pubblica anche se avviene a porte chiuse.

FORMENTI chiede se l'articolo 3 riguarda solo il Consiglio comunale o anche le commissioni.

PELIZZATO si dice dubbioso sul fatto di proseguire le sedute a porte chiuse, perché in questo modo si perde di vista il fatto che tale scelta comporta l'assenza di confronto con il pubblico. Il presupposto è infatti che l'intero pubblico sia tumultuoso e allora, in questo caso, forse qualche ragione il pubblico potrebbe averla. Serve sempre un confronto e l'assemblea è pubblica: se la tensione sale allora il Consiglio va riaggiornato, come è successo in passato.

FERRAZZI accetta la gradualità come sostiene il Direttore Vergine, ma leggendo il 7 bis si dispone l'allontanamento: questo non dà diritto di allontanare tutto il pubblico, si lascia troppa discrezionalità al Presidente. Il Municipio è la casa dei cittadini che seguendo delle regole devono potervi partecipare.

PELLEGRINI afferma che il consiglio comunale non è un’assemblea pubblica, il pubblico può ascoltare ma non siamo nel 1968 dove chi gridava più forte avere ragione.

ROGLIANI afferma che il 7 bis deve rimanere così com’è.

TOSI crede sia essenziale, anche per questo, precisare la formula “che possa limitare o impedire il normale svolgimento del Consiglio”. Ricorda che il pubblico non può prendere la parola.

CROVATO sostiene che il Consiglio comunale sia un'assemblea pubblica e cita come esempio l'aula di un tribunale; la presenza del pubblico è fondamentale così come il buon senso e l'educazione.

DAMIANO sostiene che lascerebbe così come scritti i Commi.

VERGINE, in risposta al consigliere Formenti, afferma che la pubblicità delle sedute riguarda anche le commissioni, mentre queste disposizioni sono specifiche per il Consiglio e non c'è un’automatica estensione dal regolamento del consiglio alle commissioni. Resta però in piedi la norma generale che spetta al Presidente di ogni organo collegiale disciplinare lo svolgimento dell'udienza.

FIANO sostiene si tratti di una disposizione molto generale, senza paletti c'è troppa discrezionalità sull' allontanamento del pubblico: serve gradualità e lasciarla così è rischioso.

MICHIELETTO passa Al comma 10.

SAMBO chiede di togliere le parole “di regola” o “salvo problemi tecnici”.

MICHIELETTO precisa che si tratta di un rafforzativo, propone di togliere “salvo problemi tecnici”.

DAMIANO concorda e accoglie la proposta di Michieletto.

TOSI propone di lasciare così.

LA ROCCA chiede di sostituire la parola “archiviate” con “pubblicate”.

VISMAN chiede di togliere le parole “di regola”, se si è in altra sede e non si può registrare è ovviamente per questioni tecniche.

DAMIANO si riserva.

SAMBO, sempre sul comma 10 dell’art.3, chiede come mai le sedute che riguardano le interpellanze e interrogazioni non hanno la diretta streaming ma solo la videoregistrazione e se sia possibile in caso estendere lo streaming anche in questi casi.

VERGINE si risponde che le parti del Consiglio con interpellanze e interrogazioni non sono in diretta streaming ma nulla vieta che lo si possa estendere, si tratta di una scelta tecnica, non c'è alcun divieto al riguardo.

SAMBO informa che su questo presenterà una proposta.

VISMAN lo trova opportuno.

VERGINE, in risposta alla consigliera La Rocca, informa che dire archiviate significa anche pubblicarle, che il senso è quello, per cui reputa corretta la proposta della consigliera La Rocca.

SAMBO propone di scrivere “archiviate e pubblicate”.

MICHIELETTO passa all'articolo 4 e leggi tutti i Commi nello stesso

Alle ore 11:40 la presidente Sambo fa presente che l'esame della proposta di deliberazione proseguirà in altra seduta e dichiara chiusa la seduta stessa.
La commissione approva.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 21-05-2018 ore 11:13
Ultima modifica 21-05-2018 ore 11:13
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