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XI Commissione - Verbale

Seduta del 09-11-2017 ore 09:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Luca Battistella, Maika Canton, Barbara Casarin, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Giovanni Pelizzato, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Chiara Visentin, Sara Visman

 

Consiglieri presenti: Maika Canton, Barbara Casarin, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Rocco Fiano, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Giovanni Pelizzato, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Matteo Senno, Ottavio Serena, Sara Visman, Ciro Cotena (sostituisce Enrico Gavagnin), Alessio De Rossi (sostituisce Chiara Visentin), Silvana Tosi (sostituisce Alessandro Scarpa)

 

Altri presenti: Consigliere delegato dal Sindaco Giovanni Giusto, Dirigente Manuele Medoro, Signora Jane Da Mosto, Signor Giorgio Suppiej, Signor Roberto Falcone.

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Sopralluogo al magazzino imbarcazioni storiche all'Arsenale di Venezia.

Verbale

Alle ore 9.45 il presidente Senno, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita i commissari a prestare molta attenzione negli spostamenti perché la commissione si trova in un cantiere di lavoro, dà quindi la parola al consigliere Giusto.

GIUSTO premete che non si tratta di una visita all’Arsenale bensì a queste tese dove con questa attività continuala vita dell’impianto storico, in un ambiente stupendo quasi inalterato nella struttura; questa è la zona operativa dove funziona l’attività di manutenzione delle imbarcazioni.

MEDORO rileva che la funzione è quella di far godere la visione delle bissone alle persone amanti della voga.

GIUSTO rammenta che si tratta della continuità di una tradizione e non di un tuffo nel passato ed invita i commissari ad entrare in una tesa dell’Arsenale che mantiene ancora la sua funzione originaria; spiega che queste imbarcazioni sono state costruite negli anni ‘60 ed escono solo in occasione di importanti manifestazioni popolari; sono state realizzate dal maestro d’ascia Giupponi, sono in fasciame di legno e sostituiscono quelle che si sono usurate; elenca i nomi delle imbarcazioni che raccontano parte della storia: Cavalli, Geografia, Floreale, Rezzonico, Cinese, Nettuno e Serernissima che ricorda il famoso Bucintoro, la barca del doge; racconta di alcuni episodi legati alla vita delle imbarcazioni e ricorda che una decina di anni fa la Serenissima affondò.

MEDORO afferma che il luogo dove si trova la commissione era un orto della Celestia, del convento che poi fu diviso in lotti e destinato a deposito delle polveri da sparo per poi essere interrato. Descrive brevemente le modalità di costruzione delle barche che vengono costruite prima come barche teatrali e/o floreali ed erano barche da lavoro abbellite; ad oggi sarebbero necessari degli investimenti per mantenere e migliorare la flotta.

PELIZZATO fa presente che fino a metà degli anni ‘70 a Venezia si era meno interessati alle società remiere e poi c’è stata una ripresa e ne chiede il motivo.

GIUSTO risponde che che con l’esplosione delle barche a motore si era persa la tradizione remiera dovuta anche alla trasformazione del sistema di vita in città; per fortuna la famiglia Rosa Salva, riprendendo la Marcialonga propose ed organizzò la Vogalonga che permise anche il rilancio della costruzione delle barche e del riaprire delle società remiere. Ricorda anche che la Vogalonga era il tentativo di combattere il moto ondoso; oggi sono più di 120 le società che vogano alla veneta in tuta Italia.

TOSI ringrazia il consigliere Giusto per la passione e chiede quanto potrebbe costare la ricostruzione della Serenissima.

GIUSTO afferma che per ricostruire fedelmente l’imbarcazione sarebbe necessario almeno mezzo milione di euro.

DA MOSTO Jane premette di aver avuto da sempre un interesse per l’Arsenale e chiede se questa tesa che ospita le barche potrà un giorno essere aperta al pubblico.

MEDORO sostiene che per questo luogo sarebbe prevista proprio la fruizione pubblica ed è uno degli obiettivi dell’Amministrazione.

GIUSTO specifica che l’apertura non sarà l’apertura di un nuovo museo, bensì poter rendere pubblico un cantiere di costruzione e manutenzione.

DA MOSTO Jane suggerisce di creare delle sinergie con altre associazioni volontarie cittadine come il Caiccio che si interessano di questo tipo di imbarcazioni; domanda quante altre tese ci sono e se si possono utilizzare.

SUPPIEJ Giorgio come presidente dell’associazione Arzanà afferma di aver vissuto con entusiasmo e passione questo patrimonio che si usa troppo poco, sarebbe bello poter utilizzare di più queste barche e ricorda che qui sono state costruite le sei galeazze della battaglia di Lepanto. Dichiara che si potrebbero realizzare altre bissone bianche nuove per partecipare ad altri eventi cittadini e informa che altre imbarcazioni sono conservate a Forte Marghera.

LA ROCCA chiede di audire queste associazioni che si adoperano per mantenere le imbarcazioni ormai storiche per poter formulare un programma di uso degli spazi e di manifestazioni.

GIUSTO sostiene che quasi ogni società remiera dispone di un edificio dedicato e quindi importante è diffondere questa cultura all’esterno della città magari a S. Giuliano piuttosto che all’interno dell’Arsenale.

FALCONE Roberto spiega l’attività dell’associazione Vela al terzo e consegnando un opuscolo, sostiene che esiste un progetto del forum delle associazioni su quello che dovrebbe essere il futuro dell’Arsenale.

GIUSTO ricorda ai commissari ed ai presenti l’importanza di aver aperto la regata storica anche ai bambini.

Alle ore 11.00 il presidente Senno dichiara chiusa la riunione. 

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 24-01-2018 ore 14:36
Ultima modifica 24-01-2018 ore 14:36
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