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VI Commissione - Verbale

Seduta del 20-10-2016 ore 11:30
congiunta alla IV Commissione, alla VIII Commissione e alla IX Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Luca Battistella, Maika Canton, Barbara Casarin, Felice Casson, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Rocco Fiano, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Paolo Pellegrini, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Silvana Tosi, Chiara Visentin, Sara Visman

 

Consiglieri presenti: Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Paolo Pellegrini, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Silvana Tosi, Chiara Visentin, Sara Visman

 

Altri presenti: Sindaco Luigi Brugnaro, Assessore Paola Mar, Direttore Maurizio Carlin, Dirigente Stefano Pillinini, Portavoce Turismo Sostenibile Marco Scurati, Segretario del Gruppo Tecnico di Lavoro Nicola Callegaro

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Gestione Flussi Turistici - Proposte per la gestione del turismo (rif. odg del 23.12.2015): Audizione di Marco Scurati progetto "San Marco Pass".

Verbale

I numeri riportati tra parentesi ,dopo il nominativi di coloro che intervengono, si riferiscono agli interventi consultabili nella registrazione della diretta streaming :


http://streaming.comune.venezia.it/basestream.php?tipo=commissione&data=20102016&cal=atti_conv_315


PEA: (06:40)constatato il numero legale, da inizio ai lavori della Commissione congiunta sul tema dei Flussi Turistici ,ringraziando per la presenza delle Consigliere e Consiglieri ,il Gruppo di Lavoro Tecnico e l'assessore Mar. Da inizio ai lavori con la presentazione del relatore Marco Scurati del progetto San Marco Pass.

SCURATI: (09:53)presenta il proprio progetto qui riportato :La soluzione alla gestione dei flussi turistici a Venezia. Dopo le più svariate dichiarazioni, un piano concretamente realizzabileVenezia, da città del turismo di massa a capitale del turismo sostenibile. Ecco gli strumenti : San Marco Pass | Cultural card | Venice lover card Venezia: una battaglia di civiltà – il mondo ci guarda Venezia in cinque anni può trasformarsi da città simbolo del turismo di massa, delle patacche, del caos incivile, a simbolo del turismo sostenibile che preserva e valorizza una cultura antica, un ambiente delicato a vantaggio dei suoi visitatori, dei suoi abitanti e delle generazioni future che potranno vivere della ricchezza creata nel passato senza consumarla e distruggerla. Un problema cui sembrava non ci fosse rimedio, il rompicapo che attanaglia da decenni gli amministratori veneziani: come gestire un numero crescente di visitatori in uno spazio limitato come Venezia? Come far coesistere l’esigenza di vivere di turismo con quella di vivere con il turismo, preservando la città e la qualità della vita dei suoi abitanti?Negli ultimi anni sono fatte scelte sbagliate o si è preferito non rispondere lasciando il settore turistico senza una vera governance, fino alla situazione attuale insostenibile, in cui la popolazione e le attività diverse dalla monocoltura turistica sono sempre più espulse dalla città per far posto ai simulacri del turismo di massa e a 27 milioni di presenze annue (di cuiil 75% escursionisti). Flussi e quantità che una città come Venezia non può più sopportare,pena la sua fine come città vera e propri e la perdita stessa del suo appeal turistico. Venezia è un’isola limitata nello spazio, e i suoi abitanti sono pochi e in calo; essa è ormai diventata solo un prodotto turistico che fagocita se stesso fino a risultare anche poco attraente come meta turistica. Ormai anche i suoi visitatori più assidui, gli amanti di Venezia quelli che con frequenza ritornavano, non si riconoscono più in questa città: gli ospiti che Venezia ama e che di fatto sono dei veneziani d’altrove, vengono a loro volta espulsi dal turismo di massa. Nonostante ciò in città si tende per inerzia a far venire ancora più visitatori, quando ilproblema di fatto è come selezionare un turismo consono per la città. Il turismo sarebbe un settore idoneo per una città con vocazione heritage, ma bisogna puntare sulla qualità e non sulla quantità, anche il reddito dell’industria turistica ne beneficerebbe poiché i margini di guadagno sarebbero sicuramente superiori. L’immagine di città turistica di massa, da cartolina e dalla fregatura facile, oggi prevale e urge quindi operare un riposizionamento. Si sostiene da tempo che per non svuotare la città dei suoi abitanti bisognerebbe puntare su settori innovativi o legati all’economia tradizionale, ma ad essere realistici, non si riconverte l’economia di una città così facilmente, né si può evitare la vocazione naturale di Venezia, o dimenticare che anche le altre attività hanno bisogno del turismo come domanda di base. Quindi, la battaglia frontale contro il turismo non porta a nulla. Spesso si parla ancora in maniera utopica e astratta, e nella realtà non si fa nulla solo perché non si può fare tutto. Bisogna essere pratici e ri-orientare il turismo regolandolo. Allora il nostro invito è di concentrarsi solo sulle cose concrete che si possono veramente fare usando gli strumenti realmente attuabili, affinché prevalga un turismo sostenibile, compatibile con la città e la residenza.Il cambiamento è un processo non un momento; ci sono fenomeni esogeni come la crescita esponenziale del turismo mondiale, che vanno amministrati e riequilibrati con i rimedi che sono nelle competenze della pubblica amministrazione. Non fare nulla non è più possibile, ma nemmeno fare scelte ininfluenti o ripetere gli stessi errori, ora è il momento di intervenire in maniera drastica prima che sia tardi, per fare in modo che il turismo sia a vantaggio dell’intera città. Tutti i trends del turismo mondiale vanno nella direzione peggiorativa per Venezia, se
non si interviene Venezia sarà sempre più presa d’assalto e da folle sempre più numerose eper poche ore. Le conseguenze le vediamo già ora: inquinamento e moto ondoso,congestione su mezzi pubblici, piazza San Marco impraticabile, costi aggiuntivi per la città,prodotti scadenti (il turista di massa non distingue), esasperazione dei residenti, etc.Oggi viaggiano all’estero per turismo 1,3 miliardi di persone nel mondo, ma nel 2030 anni saranno 1,8 miliardi. Calano i prezzi di voli e viaggi organizzati, il mercato crocieristico è in aumento, l’isocrona raggiunge territori più ampi, e così il bacino d’utenza degli escursionisti si allarga, e ogni giorno è più facile raggiungere Venezia in giornata da località lontane. Neipaesi in rapido sviluppo cresce la domanda di turismo (il governo cinese rilascerà 50 milioni di permessi l’anno, oltre ai 100 milioni ADS in circolazione). Il gusto di questi nuovi turisti massificati è appiattito dalla globalizzazione dove turismo significa solo “consumare all’estero”, nulla a che vedere con il viaggiatore di una volta. Proprio per questo urge tutelare i luoghi fragili come Venezia e la sua laguna. Regolamentare e arginare i flussi crescenti è oggi la priorità della città storica. Tutti concordano nell’affermare che a Venezia serve un turismo culturale e di qualità, e non il mordi e fuggi che porta costi e nessun beneficio, ma nessuno sa come intervenire. Oltre a dichiarazione generiche su city card, city tax, city pass, numero chiuso, vignette,nuovi terminals, nuovi itinerari alternativi, nuova segnaletica, o i consueti incentivi diprezzo, di piani concreti non se ne vedono, infatti nessuna di queste è una soluzionipraticabile o efficace.Il tema è complesso, con tante variabili e tanti interessi in gioco, perciò richiede una risposta tecnica, un piano verificabile, che si serva delle competenze turistiche, di strumenti giuridici e dei mezzi digitali. Bisogna conoscere la realtà di tutti i giorni del turismo veneziano per introdurre novità che non creino effetti perversi, reazione a catena sulle categorie professionali o anche il nulla. I tentativi fatti dal Comune con i meccanismi d’incentivi sul prezzo sono falliti (vedi Venice Connected e le varie cards che si sono susseguite) poiché non vi è elasticità nel prezzodei servizi offerti dal comune, (non si cambia periodo d’arrivo per risparmiare 3 € su un viaggio che costa 1000€ o più)Le City taxes, non creano un disincentivo all’ingresso, Venezia è troppo richiesta. Altre tasse genererebbero solo fastidi e problemi legali, oltre che problemi tecnici di controllo aivari accessi della città: gli ingressi sono molteplici e non si può creare un collo di bottiglia ulteriore sul Ponte della Libertà rendendo ancora più difficile la vita i residenti e ai city users. Moltiplicare i terminals sulla gronda lagunare non modificherebbe la situazione perchépoi la meta resta sempre San Marco. Dopo aver analizzato molti studi e casi esteri, dopo aver riflettuto e confrontato,conoscendo il mercato e la specificità veneziana abbiamo individuato una soluzione che metterebbe d’accordo tutti: salvare Venezia dal venire sommersa dalla sua stessa risorsa, e renderla una città vivibile garantendo allo stesso tempo un’esperienza turistica sostenibile. L’evoluzione digitale della società oggi ci consente la gestione dei flussi. In pochi anni la tecnologia ha cambiato il pianeta. Gli utenti internet nel mondo sono 3 miliardi, e i devices mobili connessi superano quelli desktop; nel settore turismo l’uso del mezzo digitale è per il65% transattivo e per oltre 85% informativo. L’economia dello sviluppo illimitato e la globalizzazione ritengono che si possa crescere all’infinito, ma Venezia è l’emblema del contrario (per eccesso di crescita si rischia la distruzione). Gli strumenti digitali di oggi si mettono al servizio dell’unica soluzione possibile: il concetto strategico di LIMITE. Dunque, vediamo dove porre questo limite e come metterlo in atto. La chiave sta nell’usare un luogo piccolo e facilmente controllabile come fattore limitante dell’insieme più vasto, cioè Piazza San Marco con effetto sull’intera città. Si deve definire un numero massimo (NUMERO PROGRAMMATO) che Piazza San Marco può contenere e a questo numero si farà riferimento nel momento dell’acquisto del viaggio a Venezia. Il processo decisionale di informazione e acquisto di un viaggio avviene ormai quasi sempre attraverso gli strumenti digitale, e anche se ci si rivolge ad un’agenzia fisica questa è collegata a terminali e sistemi di prenotazioni via internet. I pagamenti sono virtualizzati, e i voucher sono scaricabili su smart phone, tablet etc. Vogliamo sottolineare che il limite non va posto alla città intera (con problemi legali e di controllo degli accessi) bensì solo a Piazza San Marco e ai mezzi pubblici, le strutture più aggredite e dove la capienza ha raggiunto da tempo la saturazione massima. Quindi il filtro all’ingresso deve essere posto a monte, durante la genesi del viaggio,cioè presso tutti gli intermediari che offrono e vendono Venezia (Ota, metasearch, carriers,tour operator, agenzie, hotel, DMO etc).Una volta raggiunta la capacità massima di carico della Piazza, che potrebbe essere l’equivalente della popolazione di Venezia e isole, (per es. 60.000 o 65.000 al giorno da sperimentare e tarare), il sistema è full. Il numero dato può essere variabile, e l’asticella portata in alto, per esempio per il Carnevale o il Redentore, o in giù per altre occasioni critiche e comunque seguire l’andamento della popolazione residente. Questa scelta sarebbe facilmente comprensibile a tutti nel mondo (in nessuna città arrivano contemporaneamente più turisti dei residenti) e avrebbe grande effetto comunicativo così in breve tempo tutti saprebbero del limite d’accesso a uno dei luoghi più ambiti del mondo.Possiamo arrivare al numero limite anche con altri calcoli: se si stima in 15.000 metri quadri la superficie de Piazza San Marco, risulta che ci potrebbero stare contemporaneamente, considerando un metro quadro ciascuno, massimo 15.000 persone, ese consideriamo una permanenza media di visita di 90 minuti ci sarebbe un turn over tale da saturare la Piazza nelle 7/8 ore di peak time. Con questo assunto, anche per motivi di pubblica sicurezza, il Comune avrebbe gioco facile nell’applicare il provvedimento (per esempio durante il Carnevale 2015 il Comune ha chiuso la Piazza, per ragioni pubblica incolumità con transenne quando però le persone erano già arrivate creando scontento e proteste).
Distinguiamo ora le soluzioni per i due target: turista escursionista e turista pernottante:
A) TURISTA ESCURSIONISTA Viene fissato un numero massimo di visitatori escursionisti (per es. il 50% del totale) cui è richiesto un pass d’ingresso a pagamento per accedere a Piazza San Marco, luogo facile da controllare per gli accessi. I visitatori al momento dell’acquisto del viaggio riceverebbero unbar code check-in su smartphone o voucher cartaceo. Ciò consentirebbe un accesso veloce(Giardinetti Reali e Ponte della Paglia) e una visita più godibile con servizi adeguati (bagni,internet, download file audio). Sarebbe garantito lo spazio vitale per muoversi e fruire delle bellezze, ci sarebbe anche un effetto magico di pathos per accedere a un luogo unico conprivilegio esclusivo, sarebbe come avere il proprio posto riservato nella storia.Il processo di acquisizione del pass si svolge al momento dell’acquisto di un qualsiasi servizio relativo a Venezia, presso tutti gli intermediari che vendono Venezia nelle varie forme attraverso tecniche di dynamics packaging tramite i rispettivi siti/marketplace (i loro booking engine avrebbero l’opzione per Venezia San Marco Pass). Questi diventerebbero partner della città e userebbero i sistemi e-commerce dei GDO che già possiedono, integrabili anche via XML dialoganti con i DB del comune di Venezia. Quando il potenziale ospite o l’agenzia vedrà sul sistema di prenotazione esaurito l’accesso alla Piazza può: scegliere comunque il viaggio a Venezia evitando di andare a San Marco (l’accesso alla città è comunque consentito) cambiare periodo per una data ancora disponibile, rinunciare (questo sarebbe il gruppo più ampio soprattutto tra la parte più massificata dei visitatori, che hanno come unica metà la Piazza).
B) TURISTI PERNOTTANTI e RESIDENTI
Viceversa ci sarebbe libero accesso sempre per i residenti e tutte le categorie esentate(lavoratori, studenti, proprietari di casa, etc,). Lo stesso per il restante 50% del totale del numero giornaliero, cioè i turisti pernottanti nelle strutture del Comune, che potrebbero accedere alla Piazza sempre e velocemente grazie a sensori di radiofrequenza posti ai 9ingressi della Piazza. Il turista pernottante riceverà dalla struttura ospitante micro chip fastpass (per es. magic band contact less) grazie al pagamento della tassa di soggiorno. Un effetto immediato sarebbe l’emersione delle strutture ricettive abusive e non in regola. Questo sistema incoraggerebbe il soggiorno lungo e la qualità del turismo culturale. Il numero di pernottanti è calcolato in base al posti letto attuali disponibili nel Comune diVenezia. Si favoriscono, così, gli operatori del Comune che pagano le tasse a Venezia, e nuovi operatori stenterebbero a voler entrare in un mercato contingentato nella domanda,agevolando in maniera naturale la limitazione delle licenze e dei cambi d’uso che tanto contribuiscono allo spopolamento della città.
In pratica le presenze a Venezia sarebbero divise in due: un 50% è lasciato per chi dorme in città e un altro 50% per chi viene da fuori. Alla base di questo approccio sta l’assunto che se il turista non può andare in Piazza San Marco, soprattutto l’escursionista che viene essenzialmente per quello, sceglierà in di cambiare periodo o di non venire. Sarebbe come chiedere ai visitatori di Pisa di andarci senza vedere la famosa torre. Noi sappiamo che Venezia offre molto di più, ma per chi conosce la psicologia del turismo di massa, sa che se non può mordere – cioè andare nell’epicentro della sua fantasia stereotipata – rinuncerà. Infatti, le false Venezia sparse nel mondo riproducono solo i simboli della città: Piazza San Marco, Palazzo Ducale e qualche volta Rialto, nulla di più, ed è quello che vogliono vedere i milioni di “invasori” quotidiani, nulla di più ma anche nulla di meno. Altra struttura che soffre l’aggressione turistica sono i mezzi di trasporto pubblico. Per rendere sostenibile la mobilità dei residenti e gradevole il passaggio in una delle vie d’acqua più belle del mondo (non un carro bestiame come oggi), si dovrebbe creare una Tourist Line dedicata (con personale bilingue, mappe, posti per valigie, etc.). Si dovrebbe prevedere un sistema o con obbligo di prenotazione, o con forte incentivo sul prezzo, che indirizzi il turista su linee dedicate. (Il sistema per differenziare i mezzi esiste, se non si vuole o non sipuò creare obblighi, anche solo usando i nomi delle linee si farebbe la selezione, nessun veneziano andrebbe nella linea turistica e i turisti andrebbero dove hanno pre- acquistato il posto: a Musei degli Uffizi tutti prenotano prima, nessuno arriva direttamente).Insieme al mezzo pubblico si offrirebbero due pacchetti a valore aggiunto che aumenterebbero gli incassi dei servizi del Comune e la penetrazione degli attrattori culturali:
1) CULTURAL CARD include ingresso a musei, chiese, internet, bagni, mappe con itinerari ealtri servizi, sconti verso gli altri siti culturali della città etc.
2) un bouquet premium VENICE LOVER EXPERIENCE con un circuito a MARCHIO “REALVENICE” (made in Venice, Venice DOC etc.) che permetta sconti presso gli esercenti, bacari,pasticcerie, ristoranti, artigiani, che producono a Venezia, mantenendo le tradizioni, e offrono prodotti autentici rispettando determinati criteri qualitativi e di regolarità stabiliti da un ente super partes. La visibilità data in rete, nei social e nei media pubblici, con valore imparziale, creerebbe un forte incentivo a migliorare l’offerta pur di entrare nel circuito selezionato e orienterebbe il pubblico a distinguere le cose buone, sane e giuste da quelle fake.In Sintesi: il modello “A Limit to enjoy better Venice” prevede un numero programmato solo per l’area Marciana attraverso un pass da acquistare presso tutti gli intermediari che vendono Venezia con digital tools. Un turista prima di venire a Venezia si dovrà porre due domande: c’è posto per me in Piazza o sui mezzi? cosa mi offre Venezia? Quindi, non si limiterebbe l’ingresso alla città nemmeno in alta stagione: chi non va in Piazza e chi non si serve dei mezzi pubblici potrà venirci in qualsiasi momento sempre. Gli operatori turistici di qualità ringrazierebbero poiché si pone finalmente un limite ai visitatori giornalieri (daily trippers) che non portano beneficio all’economia della città ma solo disagi e costi, deperendo il tessuto cittadino e squalificandone l’immagine. Nessuno vuole più trovarsi in un luogo letteralmente assalito dal turismo di massa, e oggi, in un meccanismo parossistico, anche l’aspirazione alla Venezia alternativa e insolita si è trasformata a sua volta in un prodotto standardizzato. Se il limite d’ingressi alla Piazza San Marco fosse fissato sui 60.000, e se in un anno tutti igiorni fossero saturi, i visitatori sarebbero 22 milioni (un calo moderato rispetto i 24-27-30milioni attuali)1, ma sarebbe comunque un limite attuabile nella pratica, non derogabile, esempre graduabile. In realtà gli arrivi saranno molti meno poiché ci sarà ancora una stagionalità, ma questa volta attenuata dall’effetto dell’obbligo di prenotazione, ed ecco realizzata la tanto auspicata destagionalizzare e redistribuzione degli arrivi, con il notevole vantaggio della non caduta dei prezzi nella bassa stagione e aumento del reddito per la città. Qualcuno brontolerà perché si perderà qualche escursionista o perché costretto a passare il varco per residenti, ma tutti i cambiamenti comportano delle ripercussioni, invece l’effetto finale sarà un vantaggio generale per la città: si invertirebbe il trend attuale fermando la domanda. Immaginiamo le reazioni positive della comunità internazionale che vedrebbe finalmente l’Italia attuare qualcosa di innovativo a tutela dei suoi beni patrimoniali. Alla base di questo modello ci sono due principi semplici e logici:Un luogo limitato non può contenere un numero illimitato di persone, e va posto per forza un tetto massimo, nel luogo più ristretto e più facile da applicare. La bellezza e l’unicità si pagano e si deve valorizzare l’enorme patrimonio culturale di Venezia, dove si viene per la cultura e l’arte, in un numero sostenibile di visitatori, facendo in modo che la città resti viva. La regolamentazione delle presenze va effettuata prima dell’arrivo, non dopo. Oggi ci sono gli strumenti. Il sindaco, il governo che saprà intraprendere questa via sarà ricordato come colui che ha difeso un bene patrimonio dell’umanità, che ha garantito il diritto alla città ai suoi residenti, e salvaguardato un modello di città con un’anima e un’identità che si persevererà alle generazioni future. In caso contrario ci troveremo tra qualche anno ancora a discutere delle stesse problematiche ma in una situazione che avrà raggiunto un punto di non ritorno. Il comitato per il Turismo Sostenibile ha inviato richieste per presentare questo progetto a vari soggetti che dovrebbero agire o almeno prendere posizione in questo campo, ma quasi nessuno ha risposto nemmeno per ascoltare, e abbiamo pensato che forse la volontà che le cose non cambino vada oltre la cerchia degli amministratori. Al contrario tra i cittadini abbiamo incontrato grande entusiasmo e speranza, e ciò ci da la forza di insistere nel proporre il nostro progetto. Il comitato Turismo Sostenibile è a disposizione per chi vuole veramente cambiare le cose aVenezia, non abbiamo nulla da vendere ma siamo a disposizione per il bene della città; abbiamo un action plan dettagliato con tutte le implicazioni, la fattibilità tecnologica con preventivi,rationals economics (che garantirebbero al comune 150milioni netti).Abbiamo anche altre idee eprogetti (commercio di qualità, DMO e revenues da turismo e siti pubblici, riposizionamento eagenzia pubblico/privati, il portale per eventi culturali etc.). Ma come cittadini questa volta non possiamo dare deleghe in bianco a nessuno. Sono anni che sentiamo analisi, diagnosi, allarmi sulla morte di Venezia, moniti dell’Unesco, discorsi generici e i buoni intenti etc.
Il quadro giuridico a supporto della proposta evidenzia che nelle facoltà del sindaco ci sono quelle di garantire l'ordine pubblico e la sicurezza, e piazza San Marco rientra nei luoghi di tutela speciale. Tenendo poi conto degli articoli della Costituzione sulla tutela del patrimonio e paesaggio (art 9); libera circolazione (art 16);l'attività economica da non svolgersi in contrasto con l'utilità sociale ,ordine,sicurezza,dignità ,decoro...(art 41); i concetti espressi nella Legge Speciale per Venezia; Tutela del Paesaggio;Unesco; Principio di Schengen ;Patto di Cittadinanza Protocollo d'intesa ed altri casi simili al mondo come prassi e consuetudine.
PEA (57:34) da inizio al dibattito con gli interventi dei Consiglieri.
SCANO (57:54) a conoscenza già del progetto in audizione che ritiene ponga una attenzione su questioni e soluzioni strutturate,con riferimenti giuridici e proposte tecnologiche interessanti ,ma la questione che si pone come porre attraverso attenti controlli su i varchi e come poterli attuare.
PELLEGRINI: (1:03:56) chiede come lei distribuirebbe il RFID (dall'inglese Radio-Frequency IDentification, in italiano identificazione a radio frequenza si intende una tecnologia per l'identificazione e/o memorizzazione automatica di informazioni inerenti oggetti, animali o persone) creando disagi dovendo istituire punti vendita in più luoghi della città .Inoltre pone la questione di come gestire il numero massimo di entrate (60.000 unità) e se calcolare quanto tempo ogni singola persona puo' starci all'interno di piazza San marco. Quindi se sono previsti strumenti che possano dare per conoscere in tempo reale le presenza in piazza.
VISMAN (1:07:15) pone attenzione su come si possano gestire i varchi d'accesso alla pizza e la questione di eventuali sensi unici . Inoltre cosa accadrebbe qualora entrasse in piazza una persona priva del pass non essendovi tornelli ,di conseguenza come verrebbe fatto il controllo dovuto e se si dovessero creare afflussi di persone in attesa di accedervi.
SCURATI (1:09:45) in risposta al quesito posto dalla consigliera Visman fa riferimento di non aver mai parlato di sensi unici ed in merito ai varchi di uscita dalla pizza che sono 9 mentre in entrata sarebbero 6 soli i varchi – due da terra e quattro via acqua- per accedervi dal progetto in presentazione. Sulla questione di ingressi abusivi non riscontra possa essere un effettivo pericolo . Sulle transenne fa riferimento a strutture amovibili e non sovrastrutture statiche. La questione del Rfid , per i residenti o coloro che lavorano a Venezia ,sarebbe gia' inserito nell'imob mentre al turista verrebbe dato nel pass offerto dalla struttura alberghiera o ricettiva da cui e' ospite . Chiarisce che l' eventuali presenze calcolate in massimo 60.000 unità sono da ritenersi nel calcolo giornaliero e non contemporaneamente nello stesso momento .
SAMBO (1:14:53) richiede se nei varchi di cui si fa riferimento siano dei tornelli oppure delle postazioni fisiche con possibilità di accedervi liberamente, oppure amovibili. Nel caso di residenti se accederebbero dagli stessi passaggi turistici . In merito alla questione sulla sicurezza e necessità di sfollamento chi controllerebbe i varchi della piazza.
MAR (1:18:34) interviene per chiarire in merito alla prenotazione dei pernottanti e per deduzione logica non ritiene che chi resta per tre giorni a Venezia vada poi in piazza ogni giorno , quindi sottolineare la differenza tra milioni di turisti ed effettivi pernottanti che hanno accesso automatico e solo ,stando ai dati attuali , 4 mln sono effettivamente i pernottanti .
SAMBO(1:20:20) proseguendo nel proprio intervento pone la questione di quanti PASS sono preventivati nella proposta in visione .
SCURATI:(1:23:22) propone un piano che non intenda dimezzare il flusso turistico ma che possa ottimizzarlo ed invece cercare in tal modo di controllare o ridimensionare il fenomeno dell'escursionismo . L'intento e' quello di fare un maggior controllo sul fenomeno del turismo.
GIUSTO (1:28:13) ritiene interessante l'analisi proposta ed intende sottolineare la tutela e la difesa di chi risiede nella città . Concorda sulla regolamentazione ma rimane la questione sulla opportunità di recintare piazza San marco e di conseguenza la ripercussione sugli abitanti che dovrebbero convivere con le limitazioni imposte dai varchi . Inoltre chiede come sarebbero gestiti gli accessi tramite le linee di navigazione e conclude nel ribadire la tutela dei veneziani .
GIACOMIN (1:36:24) condividendo quanto presentato ritiene importante comprendere i costi e a chi comporta la responsabilità della sicurezza.
SCURATI (1:38:32) puntualizza in merito all'informazione da dare al turista prima di accedere in città e attraverso intermediari consigliare anche su periodi più confacenti per poterla visitare.
SCARPA R. (1:45:20 ) riprendendo il quesito posto dal consigliere Giacomin in merito ai costi ,se son stati calcolati oltre ai tempi di realizzazione del progetto stesso . Ritiene significativo il contributo che potrà scaturire dalle proposte che saranno udite in commissione ,che consentiranno poi di poter impegnare il Comune nella soluzione del problema.
SCURATI (1:47:50) in merito alla tempistica afferma che potrebbe essere realizzata nell'arco di pochi mesi e non essendoci una reale presa in carico per dar avvio al progetto non si puo' ancor dare dei dati certi sui probabili costi.
COTENA (1:49:20) esprime apprezzamento sul progetto ma trova inadeguato l'uso di tornelli e chiede se i dati riportati sono gli stessi che si trovano nell'Annuario del 2015.
SCURATI (1:52:15) conferma di aver fatto riferimento all'ultimo Annuario e per quanto riguarda la sicurezza sara' possibile con il Pass conoscere il numero di presenze ed poter attuare dei piani di intervento
LA ROCCA (1:54:15) ringraziando per la presentazione coglie come punto debole la proposta dovuta ai varchi d'accesso anche in caso di situazioni di criticità .
Visman (1:57:38 ) entra nel merito delle prenotazioni da inserire in un data base e se e' stato valutato il rischio di accaparramento dei relativi pass da parte di agenzie di viaggio o da chi possa in qualche modo maneggiarli .
SCURATI (1:58:31) non nega che possa non esserci un rischio accaparramento e sarà necessario trovare degli espedienti per evitare che ciò accada, anche magari con un possibile controllo a campione.
CROVATO (1:59:39) vivissimi complimenti al relatore per il lavoro svolto come volontario e senza alcun supporto esterno . E chiede quali possibili provvedimenti verrebbero presi nei primi 30 giorni di attuazione del progetto.
SCURATI (2:02:02) trovare magari dei testimonial da parte del Sindaco e fare di Venezia un esempio nel mondo per il lavoro che si vuole svolgere.
PEA (2:03:05) Ringrazia tutti coloro che hanno presenziato e chiude i lavori dei Commissione alle ore 14.13.

 

 

 

 

Atti collegati
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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 27-08-2018 ore 10:46
Ultima modifica 27-08-2018 ore 10:46
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