Seduta del 17-06-2016 ore 09:15
Consiglieri componenti la Commissione: Luca Battistella, Maika Canton, Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Paolo Pellegrini, Monica Sambo, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Matteo Senno, Sara Visman
Consiglieri presenti: Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Paolo Pellegrini, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Matteo Senno, Sara Visman, Deborah Onisto (sostituisce Lorenza Lavini), Francesca Rogliani (sostituisce Giorgia Pea), Silvana Tosi (sostituisce Luca Battistella)
Altri presenti: Assessore Francesca Guzzon, Dirigente Stefania Battaggia, sig. Damiano La Rocca Presidente Associazione categoria Goia Venezia
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 9:25 il consigliere Pellegrini assume la presidenza e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Legge l'ordine del giorno e lascia la parola alla Dirigente del settore Commercio e Attività Produttive, ricordando che la Direttiva Bolkestein entrerà in vigore nei prossimi mesi e che lo scopo della Commissione è proprio quello di informare i Consiglieri sui temi essenziali che la riguardano.
BATTAGGIA passa in rassegna le slides presentate ai Consiglieri che trattano l'applicazione della Direttiva Servizi per le concessioni di commercio su aree pubbliche, di chioschi edicola e chioschi bar. Spiega quanto segue. La Direttiva è stata recepita dagli Stati Europei in periodi diversi, in Italia hanno generato un'Intesa Stato Regioni che prevede il divieto del rinnovo automatico dell'autorizzazione e della concessione: questo è il cambiamento più radicale e grande introdotto; riguarda mercati, edicole, chioschi bar, in pratica non esiste più il rinnovo tacito ed automatico. L'Intesa prevede anche la definizione dei criteri per il rilascio e il rinnovo della concessione dei posteggi per l'esercizio del commercio su aree pubbliche, con scadenze e criteri che garantiscono un vantaggio a chi ha esercitato in precedenza, per un massimo di 40 punti, non si tratta quindi di un vantaggio dirimente. Potranno partecipare al bando per il rilascio della concessione il proprietario, l'affittuario e un soggetto terzo. La slide di pag. 4 spiega come l'applicazione della Direttiva comporti un pesante carico di lavoro e per questo è stato chiesto che venga inserito come obiettivo strategico della Direzione Commercio. A pag.5 viene descritto come la Direzione ha strutturato il proprio lavoro, ai punti A e B. A pag. 6 si tratta sulla collocazione, a Venezia spesso non si può decidere solo come Comune ma con lo strumento dell'Intesa, con Soprintendenza e Regione, per cui sono necessari tempi lunghi per convocare le conferenze di servizi anche con le associazioni di categoria. L'attività di adozione delle decisioni, che debbono essere recepite dal Consiglio comunale, è importantissima e desta preoccupazione per i tempi brevi in cui andrà fatta, in autunno. A pag.7 sono declinati i criteri operativi che tengono conto di quelli generali stabiliti dall'Intesa, è stato chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e alla Regione se l'analisi e criteri scelti dal Comune andavano bene: si è in attesa di una risposta. Analoga domanda è stata rivolta anche alle associazioni di categoria che hanno sollevato questioni di altro tipo che verranno analizzate dopo. Passa in lettura le pag. 8 e 9. Si sofferma a pag.10 in cui sono indicati i numeri delle concessioni divise per Mercato e per scadenza, evidenziando che l'ultima riga della tabella riporta il totale del numero delle scadenze per anno, che è molto elevato proprio per il 2017, anno in cui per l'appunto si testeranno le novità introdotte dalla Direttiva su un numero grande di casi. Cita l'esempio del Mercato settimanale di Parco Ponci che ha delle scadenze disomogenee, si rischia di creare così delle disparità, per questo si chiederà alla Regione di spostare tutte le scadenze di quel Mercato all'ultima, una proposta tecnica e operativa che sembra utile condividere. A pag.12 è indicata la ripartizione dei posteggi; al riguardo va fatta una riflessione sui posteggi non occupati, con la proposta di cancellarli in quanto il Comune è già sovraccarico di concessioni. A pag. 13, 14 e 15 sono riportati alcuni esempi di come son mappate le concessioni, a pag 16, 17, 18 e 19 sono indicate le zone da analizzare che sono tantissime, con analisi di dettaglio e conseguenti tempi lunghi. Da pag. 20 a 25 sono citati degli esempi di com'è stato fatto il lavoro di mappatura, ad esempio per campo Santa Margherita. A pag. 27 è riportata la proposta di criteri al gruppo di lavoro istituito dalla Regione Veneto che ha dato luogo al documento di analisi di pagina 28, con la richiesta di una serie di chiarimenti alla Regione e al MISE. Le Associazioni di categoria hanno poi chiesto venissero introdotti dei parametri diversi rispetto a a quelli dell'Intesa (pag.31), scritti nel Documento Unitario delle Regioni, che innalzano di molto i punti dati dall'anzianità, rendendo quasi automatico il rinnovo, anche se la Regione Veneto in questo momento non ha ancora adottato tali requisiti di anzianità, per cui al momento vige solo l'Intesa Stato-Regioni su cui hanno lavorato gli uffici. Se in seguito la Regione adotterà il Documento Unitario delle Regioni rivedranno la posizione.
FERRAZZI chiede se la potestà delle Regioni sul Commercio sia di loro esclusiva.
BATTAGGIA risponde che il Commercio è di potestà Regionale, mentre la libera concorrenza è potestà dello Stato, proprio per questo è una situazione delicata, a rischio contenziosi. A pag.31 è predisposto un raffronto tra il documento d'Intesa Stato-Regioni col documento Unitario, sottoscritto da alcune Regioni, che in pratica corrisponde con la posizione della Associazioni di Categoria. Alla pag. successiva è riportata la questione dell'anzianità, che da un lato viene calcolata dando al massimo il 40% del punteggio complessivo, dall'altro dando al massimo 100 punti su 110. Precisa che o il tema viene definito dalla Regione entro fine Luglio oppure diversamente si andrà avanti così, al momento non hanno riscontri concreti. In ogni caso bisognerà fare una discussione e un ragionamento sui restanti 60 punti da assegnare, tolti i 40 dell'anzianità, ad esempio sui criteri qualitativi sui prodotti venduti, difficili da valutare, considerato che la qualità è una condizione da misurare, un impegno del venditore al momento del bando. A pag. 35 si scende su parametri più tecnici, a pag.36 sono indicati i prossimi passi, è riportata la lista dei mercati e dei posteggi isolati, di edicole e chioschi in scadenza nel 2017, tra cui situazioni importanti come il Mercato di San Leonardo e quello di rio Terà dei Sabioni per cui la Soprintendenza ha già scritto più note e solleciti al Comune per riorganizzarli.
SCARPA R. afferma di non riuscire a configurarsi una gara a pezzi per uno stesso luogo: chiede se si possa andare a gare per zone unificando date e scadenze, al fine di fare un bando unico, omogeneo.
BATTAGGIA risponde che è stato fatto, come esempio, per il mercato di Mestre, e che all'interno di uno stesso mercato ci può stare, mentre per posteggi isolati e chioschi è più difficile da accogliere. Per i mercati la valuta una soluzione percorribile, mentre ad esempio per tutti i posteggi di una zona (ad esempio Cannaregio) è più difficile perché il legislatore parte da una singola concessione. Si potrebbe anche fare un bando unico ma poi la graduatoria va riferita ad ogni singola concessione. Una mole di lavoro da non sottovalutare. Precisa che per un Mercato si predispone un bando unico ma poi ogni singolo operatore potrà partecipare per una o più concessioni, se l'Intesa rimane così com'è. Il limite è di 3 posteggi per soggetto. Per edicole e chioschi vanno fatti degli indirizzi generali, ritiene impossibile farne ad hoc per ogni singola situazione.
Alle ore 10:25 esce il consigliere Scarpa A. ed entra il consigliere Formenti.
FACCINI chiede se il limite di 3 posteggi per soggetto valga anche per chioschi ed edicole.
BATTAGGIA le risponde che tale limite vale solo per i posteggi, non per il resto. Illustra le proposte, descritte a pag.30, che come gruppo di Comuni vogliono mandare tra oggi e lunedì alla Regione Veneto: si tratta di punti condivisi anche con la Regione stessa.
PELLEGRINI pone una domanda e alcune considerazioni, affermando che le nostre città sono cambiate e che, mentre una volta c'era il bisogno del commercio ambulante o semi-ambulante, oggi vi è la necessità di garantire strade vuote. Cita come esempio il mercato di San Leonardo. Oggi il banchetto è succedaneo di negozi fissi, e quindi non ci si può lamentare che i negozi siano venduti ad esempio ai Cinesi e al contempo incentivare i banchetti. Chiede quale gettito, quali entrate questi garantiscano all'Amministrazione. Sui criteri è d'accordo con l'anzianità ma più per il 40% che per i 100 punti su 110. Ritiene di difficile applicazione l'introduzione di criteri di qualità, sostiene sarebbe come chiedere all'oste se ha il vino buono; propone di sostituirli con una correlazione col fatturato, perché la qualità è la risposta che i cittadini danno a quanto uno vende. Ritiene debbano esser chieste delle fidejussioni a garanzia delle concessioni, e che il limite al numero di concessioni è solo apparente, se poi si possono affittare.
LA ROCCA ELENA premette di trovarsi in una situazione di possibile conflitto d'interessi in quanto c'è una persona a lei vicina che lavora nel settore. Sostiene che l'indirizzo politico dell'Unione Europea sia un principio liberista che vuole mettere assieme sia i piccoli che i grandi, quali le società di capitale o le grandi cooperative che sono ovviamente ben diverse dalle attività familiari, per questo ne deriva una concorrenza sfalsata di cui si è già discusso molto, ad esempio riguardo le concessioni balneari. Il problema, anche politico, è che in Italia c'erano pessime abitudini in merito, che generavano l'aspettativa del rinnovo automatico, di fatto, dando alle licenze temporanee dei valori esagerati proprio in quanto erano, di fatto, a tempo indeterminato. Questo genere di attività su area pubblica, a Venezia, hanno avuto quindi costi alti, su cui famiglie hanno investito molto e oggi, con la direttiva Bolkenstein, rischiano di perdere parte o tutto l'investimento. Ci si trova in un periodo, in una fase transitoria in cui nell'arco di pochi anni una persona rischia di trovarsi dalla condizione di possedere un'attività che vale molto a non averla, per questo ritiene che si debba lavorare molto su queste decisioni, perché possono avere un impatto sociale spaventoso. Invita ad attivarsi nei confronti della Regione, che è un po' ferma, magari con una mozione che dia mandato all'Assessore a discutere del tema con quest'ultima e conclude invitando i presenti ad ascoltare le posizioni delle associazioni di categoria.
FERRAZZI concorda con la richiesta d'incontrare le associazioni di categoria, data anche la peculiarità di Venezia, affermando che la questione sollevata dalla Consigliera La Rocca sia vera ed importante.
GUZZON tiene a precisare che concorda con le richieste e che comunque di incontri tecnici ne sono stati fatti molti.
SCARPA R. concorda col programmare ulteriori riunioni sin da ora, e afferma che la particolarità di Venezia risiede anche nel fatto che la Soprintendenza ha un potere molto forte in materia. Sostiene che il Consiglio debba dare un mandato chiaro agli uffici, per non lasciarli schiacciati tra due posizioni. I criteri di anzianità sono un parametro di tutela che va studiato e capito bene.
CENTENARO si dichiara spaventato dal lavoro cui verrà chiamato il Consiglio comunale, sapendo che la Soprintendenza ha possibilità di veto, nella speranza riusciranno a fare quanto previsto. Prevede un grosso lavoro sui criteri tenendo in ampia considerazione quanto espresso oggi.
VISMAN ritiene che i Consiglieri si trovino di fronte un compito gravoso, quello di decidere della vita e della morte del territorio, della sua residenzialità, all'interno di una zona particolare: chi vive e lavora a Venezia, se perde quest'ultimo, va via da questa città. Chiede al Consigliere Pellegrini, che in precedenza aveva affermato che i banchetti, anche quelli che vendono frutta e verdura ad esempio a San Leonardo, bloccano il passaggio pedonale, dove deve andare a far la spesa chi vive a Venezia. Si tratta di una decisione politica che gioca sul tessuto sociale della città. Informa che i deputati del Movimento 5 Stelle alla Camera hanno chiesto di stralciare dalla Direttiva Bolkenstein le attività personali, mentre altre Regioni cercano di garantire maggiormente le persone: chiede ci si muova ad andare a fare analoghe richieste alla Regione Veneto, per difendere il tessuto sociale cittadino.
LA ROCCA DAMIANO ringrazia per il tentativo di concertazione e spiega che gli operatori in area pubblica sono in stato di agitazione perché hanno scoperto solo nel 2012 la data di applicazione della Bolkenstein, cui si aggiunge il fatto che le grandi associazioni di categoria (ad es. Confesercenti, Confcommercio) hanno dato un'informativa incompleta, parziale, garantendo agli esercenti d'avere, in fase di primo bando, il 100% del punteggio. Afferma che però qualcuno forse non ha capito i rischi dei bandi. Altro motivo di preoccupazione sta nel fatto che gli operatori non sanno se il proprio posto andrà a bando o meno, col decreto Franceschini la Soprintendenza ha individuato delle zone off-limits che gli operatori attualmente ancora non conoscono. Come associazione di categoria (GOIA Venezia) si dichiara contrario alla possibilità di aggiungere denaro alla Cosap in fase di Bando per assegnare punteggio, in quanto tale scelta consentirebbe solo l'apertura dei mercati ai grandi gruppi commerciali che rischiano di far morire i mercati stessi. Afferma che la Multinazionale può arricchire il Comune ma non salva lavoro e residenzialità, chiede che quindi l'assegnazione di punti non sia legata a esborsi monetari. Aggiunge una constatazione, cioè che quando viene tolto un banco regolare arrivano gli abusivi: questo è un dato di fatto e la situazione non migliora. Chiede uniformità nell'applicazione dei criteri di punteggio tra i Comuni.
LA ROCCA ELENA chiede quali siano i poteri della Soprintendenza al riguardo.
GIUSTO vuole evidenziare una situazione ridicola, si continua a bersagliare chi è regolare e ha la tranquillità di un lavoro, quando il problema grave è l'invasione della gente illegale, abusiva, delinquente che fa concorrenza agli onesti: proprio per questo ritiene vada dato maggior potere al Sindaco nel merito, perché non si può accanirsi contro gli onesti che hanno comprato licenze che rischiano di essere azzerate, non è solo una questione economica ma di sopravvivenza familiare: vanno colpiti gli irregolari.
PELLEGRINI afferma che nessuna categoria economica è protetta, è un problema generale, di tutti.
GAVAGNIN afferma che il principio di legalità è uno dei punti fondamentali, chiede se non sia il caso di valutare, tra i criteri, anche quello della legalità. Spesso c'è gente che non si capisce da dove viene e dove va, a discapito dei “nostri”. Propone una commissione congiunta per capire, operativamente, come si può entrar nel concreto.
BATTAGGIA desidera fornire alcune risposte. L'Intesa prevede concessioni da 7 a 12 anni e, considerato il lavoro che svi ta dietro, è stato condiviso anche con gli altri Comuni di portare il limite al massimo previsto dalla norma, appunto 12 anni. La fidejussione è un argomento interessante: sugli affitti d'azienda il tourbillon di persone che spesso si vede è dovuto proprio a questa possibilità d'affitto, il che comporta anche un mancato versamento del canone o un utilizzo scorretto della postazione, e le sanzioni non vanno mai a buon fine perché, nel caso, riaffittano l'azienda. Questa è responsabilità dei titolari, per cui introdurre la fidejussione ha sicuramente senso. La produzione di documentazione di tipo fiscale potrebbe essere inserita come documento per poter partecipare al bando ma non per assegnare punteggio. Il nuovo regolamento su aree pubbliche proposto nel 2012 prevedeva gli indirizzi dell'Intesa Stato-Regioni ma, per il fatto che non esisteva nessuna indicazione al riguardo dalla Regione, il Consiglio comunale l'ha stralciato, anche per questo oggi è stato chiesto venga inserito come obiettivo strategico della Direzione. Sulla questione che riguarda la Soprintendenza, afferma che su circa 1.800 concessioni almeno il 50% si trovano in centro storico o isole, e che tutte queste sono soggette alla Soprintendenza, assieme anche ad altre della terraferma che sono sottoposte a vincoli paesaggistici, per un totale di circa 1.000 concessioni su 1.800. Dall'anno scorso tutte le valutazioni legate alle concessioni sono vincolate alla Soprintendenza, in un'intesa Comune-Regione-Soprintendenza che non va considerata solo da un punto di vista tecnico, perché se devo modificare il piano devo sottoporlo al Consiglio comunale, unendo così l'organo politico (Comune) con quello tecnico (Soprintendenza) Informa che alle conferenze dei servizi sono presenti più di 20 persone. La Soprintendenza preme affinché il Comune riordini alcune zone che ritiene sovraccariche (ad es. mercati di San Leonardo e Rio Terà dei Sabioni), mentre probabilmente sul mercato di Sacca Fisola non avrà nulla da dire. L'intesa va raggiunta in maniera preliminare al bando e se vi sono posteggi dove non si raggiunge l'intesa bisogna uscire col bando con la situazione così com'è, ma in questi casi la Soprintendenza non può porre il veto: l'intesa serve proprio a questo. Ritiene che se raggiungeranno un'intesa sulle 5-6 zone più delicate la Soprintendenza potrebbe ritenersi soddisfatta. Si dichiara favorevole ad incontrare le associazioni di categoria anche in Commissione. L'Intesa serve ad esempio per decidere su un certo tipo di banco: chi vuole partecipare al bando deve sottostare a certe precondizioni, è un impegno che si prende chi partecipa al bando, una sorta di autodichiarazione, poi se sarà aggiudicatario dovrà dimostrarlo. L'Intesa non pone vincoli alla partecipazione ai bandi successivi, dopo i primi 12 anni non è più previsto il criterio dell'anzianità ma uno potrà partecipare a tutti i bandi che vuole, l'Intesa prevede un punteggio d'anzianità solo per la prima volta, per i primi 12 anni.
VISMAN chiede maggiori delucidazioni in merito a cosa succederà dopo i primi 12 anni.
BATTAGGIA le risponde che verranno valutati solo criteri qualitativi, senza più considerare l'anzianità.
SCARPA R. non condivide la prospettiva che l'anzianità valga solo per i primi 12 anni e desidera soffermarsi sull'Intesa con la Soprintendenza sostenendo che, fino ad oggi, il Comune è andato “debole” alle Conferenze dei servizi, mentre deve tutelare lavoratori e monumenti, al contrario della Soprintendenza che deve tutelare solo questi ultimi. Chiede venga convocata una riunione di Commissione su questo tema.
Alle ore 12:00, esaurito l'ordine del giorno e non essendoci ulteriori domande, il Presidente Pellegrini ringrazia i presenti e dichiara chiusa la seduta.
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