Seduta del 01-06-2016 ore 13:30
congiunta alla I Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Luca Battistella, Maika Canton, Barbara Casarin, Felice Casson, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Andrea Ferrazzi, Rocco Fiano, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Paolo Pellegrini, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Sara Visman
Consiglieri presenti: Maika Canton, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Sara Visman, Alessio De Rossi (sostituisce Marta Locatelli), Francesca Faccini (sostituisce Felice Casson)
Altri presenti: Assessore Paolo Romor, Direttore Antonio Iannotta, Dirigente Silvia Loreto.
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 13.40 assume la presidenza il consigliere Renzo Scarpa e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta, premette che ai commissari è stata inviata la copia della sentenza del tribunale per doverosa conoscenza e per poter fare riferimento agli aspetti tecnici là contenuti.
SAMBO interviene sull'ordine dei lavori in merito ala convocazione di una riunione della X e I commissione rilevando la competenza non esclusiva della commissione X mentre, a suo parere, la competenza per l'esame del provvedimento sul parere da esprimere nel merito della richiesta di referendum sulla separazione di Mestre da Venezia è della I commissione; comunica di aver chiesto l'annullamento di quella convocazione alla Segreteria generale e di contro, ventila la possibilità di presentare un ricorso nelle sedi competenti.
ROMOR spiega che il provvedimento riguarda i lavori alla “Cittadella della giustizia”, riepiloga brevemente la storia precisando che lo studio di progettazione era stato estromesso per gravi inadempimenti e l'Amministrazione comunale accantona gli importi delle fatture contestate; la causa, con una sentenza parziale, decide che 2 delle fatture devono essere pagate e di questo si tratta. Devono essere pagati gli interessi anche se il Comune ha depositato una riserva di ricorso contro questa decisione. Questo provvedimento serve ad integrare i fondi per il pagamento degli interessi poiché gli importi sono stati già saldati.
FIANO chiede come mai si è verificata questa disparità di decisione.
IANNOTTA risponde che è nell'ordine delle cose, le decisioni avvengono considerando la documentazione presente in quel momento nel fascicolo mentre la causa prosegue anche con altri documenti; fa presente la complessità della situazione dove il Comune intende far valere e riconoscere i propri diritti avendo acceso una causa anche con l'appaltatore ed i progettisti.
ROMOR precisa che nel ricorso d'urgenza, il giudice prende atto della questione e decide in più fasi essendo il Comune un soggetto solvibile; in questo caso si tratta di appunto di integrare la somma a copertura degli interessi decisi dal giudice.
SCARPA R.: Afferma che, dopo la lettura della sentenza, la causa gli appare come epilogo inevitabile visto che nella realizzazione di questo progetto si è proceduto alla redazione di ben nove perizie di varianti per la correzioni degli errori contenuti nel progetto originario. Questo aspetto gli ricorda, per similitudine, quanto successo con la realizzazione del progetto del ponte di Calatrava. Egli si chiede come mai queste cose possano essere avvenute con questa frequenza.
CENTENARO rileva che al punto 5 del provvedimento, se non vengono pagati gli interessi entro il 15 Giugno, la somma lievita per ogni giorno di ritardo. Questo provvedimento non è ancora iscritto all'ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale e ne chiede il motivo.
ROMOR ribatte che sono già state attivate tutte le istanze perché quanto sollevato dal consigliere Centenaro non si verifichi.
Alle ore 14.15 il presidente Renzo Scarpa, preso atto di quanto emerso dal dibattito, propone di licenziare il provvedimento in discussione in Consiglio comunale e dichiara chiusa la riunione.
Le commissioni approvano.
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