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I Commissione - Verbale

Seduta del 10-05-2016 ore 12:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maika Canton, Felice Casson, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Andrea Ferrazzi, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Marta Locatelli, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Paolo Pellegrini, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena

 

Consiglieri presenti: Maika Canton, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Deborah Onisto, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Barbara Casarin (sostituisce Giorgia Pea), Ermelinda Damiano (convocato), Alessio De Rossi (sostituisce Marta Locatelli), Rocco Fiano (sostituisce Nicola Pellicani), Bruno Lazzaro (sostituisce Andrea Ferrazzi), Renzo Scarpa (convocato), Silvana Tosi (sostituisce Enrico Gavagnin), Sara Visman (sostituisce Felice Casson)

 

Altri presenti: Presidente del Consiglio Ermelinda Damiano, Direttore Francesco Vergine

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Esame della Proposta di Deliberazione PD nr. 137 del 31/3/2016: Modifiche al "Regolamento interno del Consiglio comunale": abrogazione dei commi 7 e 8 dell'articolo 9

Verbale

Alle ore 13:00 la consigliera Sambo assume la presidenza e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Legge l'ordine del giorno che riguarda una proposta di delibera di iniziativa consiliare per portare delle modifiche al Regolamento interno del Consiglio comunale e lascia la parola ai proponenti.

SCARPA R. spiega che l'intento dei quattro proponenti è quello di aggiornare, alle condizioni attuali, una piccola parte del Regolamento interno del Consiglio comunale che riguarda le mozioni che sono parte importante dell'espressione del Consiglio stesso. Ritiene che impedire che il Consiglio si esprima sia sbagliato e che le mozioni dovrebbero essere degli atti vincolanti. Afferma che probabilmente gli articoli che vogliono abrogare erano stati fatti proprio per limitare l'espressione della minoranza politica e che, per i quattro firmatari, tutte le mozioni vanno trattate. Non si dichiarano contrari all'ipotesi di un'organizzazione diversa, però questa scelta va lasciata a una discussione collettiva. Ricorda che buona parte delle mozioni finisce per esser trattata in commissione dove però, precisa, non sono presenti tutti i consiglieri. Afferma che oggi il Consiglio comunale, rispetto l'ultimo mandato, ha ridotto di circa un terzo i propri componenti e si trova in presenza di una maggioranza forte che può imporre elementi di discussione; per questo bisogna riconoscere il diritto e il dovere della discussione a tutte le mozioni.

SAMBO apre il dibattito.

LA ROCCA afferma di vedere con favore questa proposta di delibera che ritiene democratica, utile per aprire un dibattito e difendere la minoranza. Ritiene vada però associata all'incremento del numero di Consigli convocati per trattare le mozioni, al fine di evaderle.

SAMBO afferma che in altri Comuni e forse anche in passato sono stati convocati dei Consigli comunali ad hoc per trattare solo le mozioni, discutendone con più dignità, non solo a ore tarde e subordinate alle delibere.

SCARPA R. ha parlato di mozione come atto importante e fondamentale del Consiglio, precisa che però, proprio per questo motivo, ne va limitato l'uso che va riservato ad argomenti importanti, altrimenti diventa un atto ordinario.

CENTENARO ringrazia i consiglieri proponenti per aver posto all'attenzione il fatto che il Regolamento interno del Consiglio comunale sia datato. Ritiene che le mozioni dovrebbero portare all'attenzione del Consiglio problematiche di una certa importanza ma spesso non è così, ad esempio le mozioni che hanno più di tre mesi, evidentemente, se non trattate, non sono poi così importanti e/o urgenti. Tiene a precisare che di sicuro ci sono dei problemi nel regolamento attuale ma valuta giusta la scadenza dei tre mesi, in quanto occorre darsi un criterio. Auspica un'opportuna e completa rivisitazione del Regolamento, per lavorare meglio.

SERENA vuole parlare di dati di fatto, in un'ottica di democrazia e trasparenza. Fa notare che le mozioni iscritte all'Ordine del Giorno del prossimo Consiglio comunale, dalla numero 4 all'ultima, sono già scadute, per questo ritiene che il problema non siano i 3 o 4 o gli 8 mesi di tempo per discuterle. Afferma che un consigliere non può esser presente a tutte le commissioni e così rischia di arrivare in Consiglio comunale dove deve votare una mozione di cui magari non conosce i contenuti e le problematiche nel dettaglio: anche per una questione di professionalità vuole capire cosa si va a votare. Consegna ai presenti un riepilogo numerico delle mozioni e delle Deliberazioni trattate in Consiglio nei primi mesi del 2016 da cui si vede che le mozioni sono sempre nello stesso numero, questo testimonia che c'è qualcosa che non va. Ritiene che tutto il Regolamento sia modificabile e che quella proposta sia una variazione di un semplice comma, questa modifica non va valutata come una scelta politica ma di buon senso.

D'ANNA afferma che questa commissione sia una vera dimostrazione di democrazia e trasparenza da parte di quest'Amministrazione. Considera le mozioni come elemento importante e fondamentale, ritiene si debba prendere in mano tutto quello che è stato fatto nel passato, punto per punto. Esprime il proprio disaccordo circa la proposta fatta e propone di portare la scadenza delle mozioni a 6 mesi, ricordando che una volta si facevano più Consigli e per questo vi era maggiore possibilità di trattare anche le mozioni.

SAMBO condivide quest'ultima affermazione e propone di fare più consigli per trattare le mozioni.

SCANO condivide lo spirito della proposta di delibera che, come hanno dichiarato i proponenti, serve a dare più democrazia al Consiglio. Afferma che i numeri presentati dal consigliere Serena dicono che vengono presentate 2-3 mozioni al mese, che a lui è stato detto dal Sindaco in persona di fare delle mozioni, ad esempio per emendare le linee guida del Programma, e che dopo averne presentate 5-6 di buon senso anche queste sono state rimandate. Afferma questo per sostenere non si sia ecceduto con lo strumento delle mozioni che, condivide, andrebbero fatte su temi urgenti e in numero limitato. Precisa che le mozioni si fanno per dare delle indicazioni agli Assessori, possibilmente a firma congiunta. Per lui i responsabili del fatto che non vengano discusse sono anche coloro che organizzano i lavori del Consiglio comunale.

DAMIANO tiene a precisare che il Consiglio comunale è indetto dai Capigruppo che ne organizzano i lavori e se ne assumono le responsabilità. Tiene a ricordare, inoltre, che il Regolamento stesso prevede che il Consiglio comunale sia convocato in due parti: la prima tratta le proposte di Delibere, la seconda le mozioni. Per questo non ritiene corretto continuare a richiedere che vengano convocati dei Consigli comunali esclusivamente per discutere le mozioni visto che, da Regolamento, ciò non è possibile.

SAMBO ribatte constatando che il problema è che, di fatto, alla seconda parte del Consiglio non si arriva quasi mai.

VISMAN chiede chi definisca quali mozioni sono da considerarsi inutili, se quelle che riguardano la vita cittadina oppure quelle definite più istituzionali piuttosto che quelle collegate a urgenze impellenti. Per questo ritiene occorra un lavoro dei Capigruppo più serio. Richiede le siano forniti degli esempi di mozioni inutili.

GIUSTO chiede di conoscere a cos'è orientata la commissione. Personalmente ritiene che la responsabilità dell'atto resti in capo a chi è stato eletto e che vada analizzato meglio quanto riferito dal consigliere Centenaro: mettere solo ai voti una mozione, comunque sia, snellisce il lavoro. Reputa che l'articolo oggetto di discussione forse non sia da abrogare ma da sostenere. Valuta questa discussione quasi inutile, che l'articolo venga tolto o rimanga cambia poco, toglierlo serve solo per dare maggior forza all'opposizione ma nella realtà la cosa importante è dare forza agli eletti per portare avanti le idee di chi li ha votati.

COTENA sostiene che il 1 luglio del 2002, data in cui è stata apportata al Regolamento la modifica che prevede l'attuale gestione delle mozioni, sia stata fatta una mancanza di democrazia e che i cambiamenti che vuole fare il Sindaco passano anche attraverso queste scelte, per dare uguali possibilità a tutti.

FIANO sostiene vada benissimo eliminare i due commi e che a questo vada abbinato il fatto che non vi sia più l'accumulo delle mozioni: su questo i Capigruppo debbono assumersi le proprie responsabilità. Dato che la Presidente del Consiglio afferma che non c'è una norma che consenta di convocare un Consiglio solo sulle mozioni, chiede e propone che quest'ultimo sia convocato su più giorni, in modo da garantire che si arrivi a trattare anche le mozioni.

SCARPA R. ritiene che vincolare la discussione di questa proposta di mozione ad altri temi vuol dire rischiare di non fare nulla e inoltre mettere delle condizioni prescrittive non aiuta. Afferma d'esser presente in commissione per discutere di questa proposta di deliberazione, senza alcuna necessità di criticare la maggioranza e il Sindaco: chiede ai presenti di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla proposta di delibera per la trattazione della quale serviranno, immagina, delle ulteriori riunioni.

LA ROCCA valuta incoerente la proposta di rimettere mano all'intero Regolamento, ritiene che se uno fa una proposta limitata come questa sia più sensato lavorare prima proprio su questa e poi, nel caso, lavorare su altro. Chiede ad esempio di modificare il Regolamento per consentire di convocare dei Consigli esclusivi sulle mozioni, oppure di procedere come suggerito dal consigliere Fiano. Sostiene che durante le riunioni dei Capigruppo sia uscita più volte la richiesta di fare un maggior numero di Consigli comunali e afferma che non le sembra vi sia la volontà della maggioranza di andare avanti con la discussione delle mozioni.

DAMIANO ribatte che, a testimonianza di quanto affermato in precedenza, vi sono i verbali delle riunioni dei Capigruppo.

GIUSTO sostiene che togliere i tre mesi o allungare i tempi non vuol dire risolvere il problema bensì amplificarlo, con conseguenza che alla fine vi saranno solo più mozioni ferme. Per questo portarle ai voti senza discussione è positivo. Conclude precisando che in questa sede si sta facendo politica, che non decidono i Capigruppo ma la maggioranza che ha responsabilità in nome di chi l'ha eletta. L'apertura proposta rischia di diventare un malanno.

GIACOMIN vede molta confusione sul tema: dichiara d'esser favorevole alla trasparenza e alla democrazia e che la discussione di rinnovare il Regolamento è molto lunga; per questo propone di proseguire solo sulla proposta di questa piccola modifica al Regolamento senza delegarla a tempi più lunghi.

D'ANNA chiede ai proponenti di riconvocarsi sul tema.

SCARPA R. afferma che si sta discutendo di una proposta di deliberazione per cui sarà di sicuro necessaria un'ulteriore discussione articolata in un'altra commissione.

Alle ore 14:00 la Presidente Sambo, non essendoci ulteriori domande e preso atto di quanto emerso dal dibattito, propone di riconvocare la commissione sullo stesso argomento e dichiara chiusa la riunione.
La commissione approva.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 29-12-2016 ore 13:56
Ultima modifica 29-12-2016 ore 13:56
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