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XI Commissione - Verbale

Seduta del 05-04-2016 ore 16:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Luca Battistella, Maika Canton, Barbara Casarin, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Giovanni Pelizzato, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Chiara Visentin, Sara Visman

 

Consiglieri presenti: Maika Canton, Barbara Casarin, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Giovanni Pelizzato, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Alessandro Scarpa, Chiara Visentin, Sara Visman, Saverio Centenaro (sostituisce Matteo Senno), Davide Scano (assiste), Silvana Tosi (sostituisce Maurizio Crovato)

 

Altri presenti: Assessore Paolo Romor, Direttore Marzio Ceselin, Presidente C. T. P. Emanuela Tognotti, Direttore generale AMES Lorenzo Lugato.

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Approfondimento sul servizio di refezioni scolastiche.

Verbale

Alle ore  17.00 assume la presidenza la consigliera Rogliani e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e comunica che il presidente Matteo Senno non è presente per un improvviso impegno personale; dà quindi la parola all’assessore Romor. 

ROMOR premette che serve fare chiarezza sulla questione della percentuale che pagano gli utenti per il servizio di refezione, il famoso 60%, ricorda anche che le vecchie tariffe erano state fissate durante il periodo del commissariamento del Comune. La decisione della giunta era di non superare quella percentuale e, verificati i costi complessi per erogare il servizio, si è giunti alla quota del 525 circa che considerando anche l’Iva che l’Amministrazione deve pagare comunque si raggiunge quota 51% circa. Il costo medio effettivo del pasto è di 5,76 euro e l’utente medio paga 4,12 euro, fa quindi una panoramica delle fasce e delle relative compartecipazioni. Presenta una ricognizione delle compartecipazioni ai costi di altri comuni da dove si evince che il Comune di Venezia è tra quelli che erogano il servizio ad un costo contenuto. Annuncia che sono allo studio delle idee per ridisegnare l’entità del valore dei tickets ma sempre considerando la necessità di mantenere l’equilibrio di bilancio. Cita anche il fenomeno, seppur contenuto, di chi essendo esente dai pagamenti, si dimentica di comunicare agli uffici l’assenza del bimbo dalla mensa. Afferma  che si segue con attenzione anche la rivisitazione delle diete e che l’Amministrazione è presente nelle riunioni del CTP dove vengono discusse e raccolte le proposte da sottoporre all’Amministrazione che sempre le valuta. Il Comune di Venezia non è contrario a permettere l’auto gestione della fornitura del pasto purché vengano rispettate le norme e si possano risolvere i problemi logistici che  ne scaturiscono ed infine che si deve prendere atto che questo Comune interviene con un grande impegno finanziario per mantenere il servizio e la sua alta qualità.
Alle ore 17.20 esce il consigliere Pelizzato.

CESELIN spiega la formazione del costo complessivo per il confezionamento e la somministrazione dei pasti; sono stimate entrate pari a 4,948,400 milioni di euro per il 2015, a fronte di un importante impegno finanziario dell’Amministrazione; per il confronto con le altre amministrazioni si è cercato di individuare sia fasce simili di Isee che di importo del ticket e si deve prendere atto che in nessun caso vengono applicate esenzioni totali. Spiega che il refettorio della scuola, per autorizzazione sanitaria, è riservato alla gestione Ames e per permettere l’autogestione come richiesto da qualche genitore, bisogna innanzitutto avere degli spazi idonei e predisporre un servizio dedicato di sorveglianza; ricorda anche il tempo dedicato alla consumazione del pasto è considerato tempo scuola e qualsiasi soluzione si trovi deve essere concordata con i responsabili del MIUR.

TOGNOTTI spiega che il comitato è nato a seguito dei problemi sorti negli anni passati nella gestione del servizio mensa; precisa i compiti del comitato e ricorda che nel periodo di amministrazione commissariale è stato difficile proporre delle soluzioni ad alcuni problemi e precisa che nelle riunioni è sempre stato presente il direttore del servizio e mai l’assessore. Dalle visite alle mense ed ai refettori si è preso atto che c’è molto spreco ed elenca varie tipologie di difetti sia nella composizione dei pasti che i tempi di produzione e somministrazione. Afferma che è pur vero che nel tempo sono state apportate delle modifiche ma è stato rilevato che non sempre vengono considerati i risultati di studi scientifici nell’apportare modifiche ai menù.
Alle ore 17.35 esce il consigliere Scarpa A.

CESELIN informa che i menù vengono cambiati ogni anno, il cibo deve e può essere confezionato per arrivare in mensa; gli sprechi riguardano più l’insalata che il resto del pranzo; l’80% del cibo è prodotto biologicamente e si tiene conto di quello che è.

LA ROCCA domanda come mai l’assessore non ha mai partecipato alle riunioni del comitato e se ha mai delegato qualcuno; afferma che il controllo dei pagamenti dei tickets è diventato gravoso con l’introduzione di quello elettronico ed espone alcune difficoltà che si riscontrano nella modalità di pagamento. I genitori devono essere considerati una componente importante anche per le loro conoscenze che possono portare per migliorare il servizio. Anche nel regolamento il loro ruolo dovrebbe essere più rilevante. Con il 2017 ci sarà il cambio di gestione del servizio e si dovrebbe approfittare per introdurre il ruolo ispettivo del CTP. Rende noto che in precedenza era stato affermato che gli utenti esenti dai pagamenti erano a carico di chi invece paga tutto; voler difendere il costo del ticket a tutti i costi è solo in seguito a quanto dichiarato in campagna elettorale.

ROMOR sostiene che è sbagliato dire che il valore dei tickets è il valore del pasto quando questo costa 5,70 euro; questo significa che il Comune interviene a colmare il divario con tutti gli utenti e per tutti i pasti erogati ma in varie percentuali. I dati resi noti degli altri comuni servono solo a definire un parametro di raffronto. Riguardo alla assenza dell’assessore, spiega che avendo la responsabilità di più deleghe, non può essere presente ma ritiene che il direttore sempre presente, sia molto importante.

CANTON domanda se si conoscono le percentuali di adesione alle manifestazioni contro il servizio mensa e per cambiare i menù dei pasti.

CESELIN risponde che tra i componenti del CTP c’è anche un rappresentante dell’Ulss ed a volte è presente anche un nutrizionista; riguardo l’adesione alle proteste afferma che una è stata del 28,6% e l’altra del 26% circa.

SAMBO conferma di aver sentito anche lei l’affermazione che chi paga i tickets sopperisce anche al mancato pagamento di altri utenti che non pagano.

ROMOR replica ripetendo il precedente intervento su come interviene l’ Amministrazione comunale.

SAMBO riprende l’intervento chiedendo quanti sono gli utenti esenti, quanti pasti non vengono disdetti e condivide l’idea di predisporre la fissazione di una quota minima da far pagare per sollecitare un comportamento corretto dell’utenza.


CESELIN dichiara che gli utenti esenti sono 2530 su 14.075 e che la percentuale di utenti che non disdettano il pasto non si conosce.

VISENTIN chiede come vengono composti i menù e chi li determina, se nel CTP avviene il battito su questo argomento e come fanno i consiglieri comunali a conoscere i risultati ed avere notizie comunque.

CESELIN spiega che i menù vengono stilati dall’Ulss, le variazioni vengono proposte dal CTP e verificate con l’Ulss per l’aspetto nutrizionale e da Ames per l’aspetto contrattuale e riporta in CTP per le necessarie comunicazioni delle decisioni.

TOGNOTTI rammenta che in CTP era stata presentata una proposta formulata da una mamma che di professione è nutrizionista, un appunto si può fare considerando la proposta di somministrazione dell’insalata scarola che è amara e viene rifiutata da quasi tutti i bambini e chiede se non sia possibile cambiare quel tipo di verdura.

ROMOR ribatte che si possono proporre tutte le modifiche che si ritengono necessarie ma bisogna considerare le risorse disponibili e la garanzia della salute dei bambini.

SCANO sostiene che nelle mensa delle scuole elementari mancano gli scodellatori; la frutta del pasto, spesso ritorna integra a casa. Probabilmente dovrebbe essere riconsiderato dia il menù che la modalità di somministrazione con una riduzione della percentuale di cibo biologico per confezionare i pasti. Da quanto dichiarato dall’assessore Romor, sulla concorrenza al pagamento del ticket, è confermato che chi paga il massimo dell’importo, paga anche per gli altri.

ROMOR ribatte che non è assolutamente vero quello che afferma il consigliere e ribatte che il Comune partecipa con diversi importi, alla copertura del pasto di tutti quelli che ne usufruiscono.

SAMBO ritiene che la questione della compartecipazione al costo del pasto sia esclusivamente una promessa fatta in campagna elettorale.

FIANO sostiene che è difficile organizzare il servizio di mensa scolastica; invita l’Amministrazione comunale a dare un ruolo più importante al CTP. I confronti sui costi degli altri comuni non valgono; spesso il cibo viene confezionato in più fasi e forse si potrebbero istituire più cucine per essere più vicini ai luoghi di consumo.  

LA ROCCA domanda se si può far partecipare i rappresentanti dei genitori alla formazione del capitolato d’appalto del servizio e se il bambino ha un contenitore, non sia possibile portare a casa il cibo non mangiato.

ROMOR riconferma la massima disponibilità a coinvolgere i genitori, fatta salva la normativa sugli appalti.

CESELIN precisa che questo argomento è già stato affrontato in una riunione del CTP.

LA ROCCA sostiene di aver attivato la procedura di accesso agli atti nei confronti di Ames e i dati resi noti oggi sono diversi da quelli acquisiti con la richiesta di accesso.

ROMOR ricorda che riguardo i crediti vantati, ha attivato un servizio di recupero.

TOSI afferma che sarebbe opportuno prendere in considerazione le proposte scaturite dal CTP, eliminare la scarola e trovare una soluzione alternativa lo ritiene possibile.

LUGATO premette che il fatto di aver avuto dei problemi nel servizio mensa ha provocato la costituzione del CTP dove sono presenti tutte le istanze interessate al servizio ed Ames ha interesse a migliorare il servizio e valorizzare le professionalità impiegate; la qualità del servizio è tra le migliori d’Italia. Si può far intervenire la componente dei genitori sulla formazione della proposta di nuovo capitolato ma l’impegno è di erogare la stessa qualità dei pasti in tutte le scuole. Ricorda come si va a comporre un menù e dove anche le aziende vincitrici delle gare hanno interesse a prestare i loro prodotti senza criticità che possono provocare contestazioni. Per risolvere le complessità del servizio devono partecipare attivamente tutte le componenti che concorrono alla sua realizzazione; altro tema è la sostenibilità economica del servizio, la concentrazione delle attività deve essere sempre accompagnata al mantenimento della qualità. Sostiene che nel tempo si è modificata la composizione dell’utenza che ha generato 10 menù più uno e per questo devono essere coinvolte anche altre istanze; il tutto trova soluzione nel dibattito in CTP e la costituzione dei comitati mensa. L’attivazione del servizio ispettivo deve essere considerato e condivide l’ipotesi di riflettere sull’uso del cibo biologico. Ricorda che il ticket elettronico è stato istituito anche su richiesta dei genitori e questo ha comportato una diminuzione dei costi del servizio e che Ames talvolta nelle riunioni del CTP era presente anche con 4 tecnici a supporto del dibattito.

SCANO rileva che nella deliberazione del 2012 il costo totale del pasto era considerato senza l’IVA e se si considera il costo anche attraverso la rivalutazione utilizzando l’indice Istat e ricorda che gli emendamenti proposti dal Movimento 5 stelle per calmierare i costi del servizio sono stati tutti bocciati dalla maggioranza che governa il Comune.

ROMOR ribatte enunciando ancora una volta i dati che rappresentano la realtà del servizio.

GAVAGNIN chiede se sia possibile formare un gruppo di lavoro che si rapporti con la commissione per renderla edotta di quanto avviene nel CTP.

TOGNOTTI chiede se è possibile una pesatura degli scarti o avanzi per donarli ad enti che svolgono attività di aiuto e/o assistenza alle persone disagiate.

DE ROSSI chiede al direttore Ceselin di avere i verbali delle riunioni del CTP e domanda come vengono informati i genitori sulle questioni del servizio mensa, se le scuole sono attrezzate con un’apposita bacheca o altro.

Alle ore 18.50 la presidente Rogliani dichiara chiuso il dibattito.

 


Allegati
 
costo (pdf - 27 kb)
costi (pdf - 141 kb)
confronto (pdf - 18 kb)

 

 

 

Atti collegati
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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 25-10-2016 ore 11:09
Ultima modifica 25-10-2016 ore 11:09
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