Seduta del 23-03-2016 ore 10:00
Consiglieri componenti la Commissione: Maika Canton, Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Marta Locatelli, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Silvana Tosi, Chiara Visentin
Consiglieri presenti: Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Elena La Rocca, Giorgia Pea, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Silvana Tosi, Chiara Visentin, Giancarlo Giacomin (sostituisce Marta Locatelli), Bruno Lazzaro (sostituisce Andrea Ferrazzi), Deborah Onisto (sostituisce Lorenza Lavini), Nicola Pellicani (sostituisce Giovanni Pelizzato)
Altri presenti: Vicesindaco Luciana Colle, Direttrice Alessandra Vettori, Dirigente Francesco Bortoluzzi, Gina Di Cataldo cittadina
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 10:20 la consigliera Visentin assume la presidenza e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Chiede al consigliere Scano di illustrare la mozione "Abitare Venezia" di cui è primo firmatario.
SCANO chiarisce che si tratta di una mozione sintetica, collegata alle linee programmatiche del Sindaco, sul tema dell'abitazione e della residenzialità, riferita solo al centro storico di Venezia. Passa in lettura veloce la mozione e le proposte della stessa, soffermandosi sul fatto che questa si concentra sulla gestione a canone calmierato e non riguarda l'ERP. Aggiunge che la mozione prende spunto dal programma elettorale del Movimento 5 Stelle che prevede il recupero di aree più o meno disponibili o comunque su cui si possono fare dei ragionamenti, per stimolare, ad esempio, la cooperazione tra famiglie acquirenti che si impegnano a restaurare gli appartamenti, anche con modalità innovative quali il cosiddetto patto di riscatto o di futura vendita. Sostiene che l'idea sia quella di provare a rendere abitativo il patrimonio edilizio esistente a Venezia, a canone calmierato, che deve restare di proprietà pubblica. Questo, per andare oltre la mozione, può rappresentare uno spunto per parlare di tali problemi; chiede al riguardo che venga convocata una commissione per incontrare i vertici di Ater.
COLLE premette che la questione della residenzialità da riportare in centro storico a Venezia va collegata a tutte quelle situazioni che danno la possibilità di vivere meglio e che non si tratta di una mera questione abitativa. Sui punti accennati nella mozione precisa che: la Marittima è ambito d'autorità portuale, le zone della Celestia e dell'area Sanguinetti possono diventare del Comune grazie al Federalismo Demaniale ma oggi sono ancora beni del Demanio, su cui comunque ci sono due grossi progetti di social housing già strutturati. L'area dell'ex cantiere Actv a S.Elena è anch'essa demaniale ed esistevano già delle ipotesi di sviluppo al riguardo, sulla Cantieristica Minore esiste una convenzione, sull'area Italgas di Santa Marta vi sono più proprietà, per lo più di Italgas, mentre il Comune ne detiene solo una piccola parte.
VETTORI riguardo quest'ultima area (Italgas) specifica che esiste anche il problema della bonifica e aggiunge che il carcere non è di proprietà comunale. Sull'area ex CNOMV precisa che l'immobile in degrado, denominato "ex caserma dei Carabinieri", non fa propriamente parte del CNOMV ed è stato inserito all'interno del piano delle alienazioni e che un tempo, con Insula, si era ensato ad un suo recupero abitativo con "case a rotazione" ma poi era stato valutato troppo piccolo per farlo.
PELLEGRINI, per quanto riguarda l'area della Celestia, fa presente che un problema rilevante è che dopo le ore 20:00 non vi sono più mezzi pubblici che fermano in zona, sul carcere fa notare le difficoltà di decidere dove posizionarlo in alternativa alla sistemazione attuale. Sostiene che i giovani non vengono a Venezia perché non hanno la comodità dell'automobile (carenza posteggi), i battelli sono sempre affollati, si trovano solo certe tipologie di lavoro ecc. Fa sapere che ad esempio di fronte casa sua vi sono tre appartamenti di proprietà del Comune che, se venduti, frutterebbero all'incirca un milione di euro reinvestibile in altri progetti e che, a Venezia, non mancano le case popolari ma manca il ceto medio, e che se ripopolata i negozi "di prossimità" arriveranno di conseguenza. Sostiene che il problema stia anche nella regolazione dei flussi, assieme appunto alla casa e al lavoro, che andrebbero risolti con capacità finanziarie di cui il Comune attualmente non dispone. Cita come ulteriore esempio le recenti vicissitudini del campo santa Margherita, frequentato da studenti alla sera, che rappresenta comunque un punto vitale che ringiovanisce un po' la città, pur senza dire, tiene a precisare, che la situazione del campo vada bene così com'è.
SCARPA A. chiede ai tecnici presenti maggiori chiarimenti sull'area del cantiere Actv di S.Elena che, a quanto sa, era destinata a diventare area residenziale.
COLLE risponde a quest'ultima richiesta spiegando che l'area dell'ex cantiere Actv è ancora ambito demaniale, urbanisticamente vocato ad ambito residenziale ma oggi ancora del Demanio, e che per questo non è possibile fare un progetto per un'area non di proprietà. Afferma che comunque, prima di cosrtruire ex novo, punterebbe a recuperare gli immobili esistenti.
Alle ore 10:50 esce il consigliere Lazzaro.
SCARPA R. sostiene che l'obiettivo primario sia mantenere gli attuali residenti, che sono all'incirca 80.000 con le isole, per cui bisogna parlare di un piano organico dove mantenere/sviluppare la residenza, ad eccezione magari della zona di San Marco. Ricorda che, al riguardo, hanno già presentato una mozione alla Giunta per iniziare a discutere di gestione dei flussi turistici. Si domanda come la mozione in discussione riesca ad inserirsi nei piani già esistenti del Comune e per questo, in linea più generale, chiede a tutti i consiglieri di predisporre le mozioni circostanziate attorno a contesti già esistenti e definiti, altrimenti si corre il rischio che risulti difficile venirne a capo, a prescindere dalla bontà o meno dell'idea di fondo della mozione.
BORTOLUZZI precisa che al Lido, in via Pividor (zona ca' Bianca) c'è una situazione da valutare: sono stati costruiti 18 appartamenti con un accordo il cui beneficio pubblico dava la possibilità di un acquisto parziale, a prezzi bassi, al Comune.
PELLICANI afferma di comprendere lo spirito della mozione però ritiene che per parlare di residenza si debba prima discutere dell'uso della città che si ha in mente; non condivide lo spirito di rassegnazione degli interventi precedenti. Sostiene che sia compito dell'Amministrazione provare ad invertire la tendenza, organizzandosi più nel concreto, individuando delle aree idonee dove svilupparla perché esistono anche degli esempi positivi di sviluppo.
Alle ore 11:00 entra la consigliera Pea.
COLLE si riallaccia alla mozione di Scano sostenendo di voler portare il rapporto tra canone e reddito (Social Housing) ad 1/3.
GINA DI CATALDO sostiene che i criteri previsti per le formazione delle graduatorie del bando per l'assegnazione dei nuovi appartamenti all'interno del complesso dell'ex Coletti a Cannaregio privilegiano eccessivamente le coppie di età inferiore ai 40 anni, mentre a suo dire bisognerebbe pensare maggiormente anche alle persone single e over 40.
Alle ore 11:10 esce il consigliere Pellegrini.
FACCINI ritiene che la mozione in discussione sia uno strumento per aprire un confronto sul tema e che la qualità della vita sia strettamente collegata a residenzialità e servizi.
COLLE valuta sia ideale, per il futuro, provare a presentare delle mozioni mirate a singoli interventi, su situazioni univoche, in modo da non disperdere la discussione.
GIACOMIN, sul Lido, sostiene che non sia facile andarci ad abitare, in quanto l'ospedale è stato ridimensionato e i costi degli appartamenti sono eccessivi, solo per fare alcuni esempi. In generale ritiene che, per sostenere la residenzialità, se il Comune vende degli appartamenti per riutilizzare i fondi e fare qualcosa di alternativo bisogna imporre dei vincoli agli acquirenti, ma per far questo gli appartamenti non vanno venduti al prezzo di mercato.
COLLE ripete che la priorità dev'essere recuperare quello che già esiste.
TOSI passa in lettura un recente articolo di stampa sul complesso ex Coletti e sui criteri di assegnazione dei punteggi, dando ragione alla cittadina intervenuta in precedenza.
BORTOLUZZI chiede di far riferimento al bando del Coletti e non agli articoli di stampa, talvolta fuorvianti; ricorda che i criteri di attribuzione dei punteggi derivano da precise scelte e valutazioni dell'Amministrazione.
GINA DI CATALDO lamenta il fatto che vede stranieri che comprano appartamenti e poi li affittano e che un altro problema sia rappresentato anche dalle possibilità di ottenere il cambio d'uso degli stessi. Sostiene che in certi paesi non si vendono più appartamenti a chi non è residente e che vada vietato il cambio d'uso ai non residenti.
TOSI condivide quest'ultimo intervento.
COLLE afferma che ogni città è regolata da un Piano Regolatore che prevede determinate destinazioni d'uso sulla base di quanto deciso e votato da un Consiglio comunale, e che non si può vincolare la libertà d'azione della compravendita. Condivide sia più opportuno vendere a residenti ma spiega che su questo non si può intervenire. Aggiunge che stanno lavorando sul cambio di destinazione d'uso.
Alle ore 11:25 escono i consiglieri Scarpa A. e Scarpa R.
FACCINI chiede sia convocata una commissione apposita che approfondisca il tema del Social Housing.
SCANO risponde al consigliere Scarpa R. precisando che la mozione in discussione era stata portata in abbinata al Programma del Sindaco, per questo motivo era generica e sintetica. Aggiunge che il Piano Regolatore Portuale è codeciso da Comune e Autorità Portuale, per questo sostiene che le aree vuote e inutilizzate della Marittima possano essere utilizzate dal Comune che se ne deve riappropriare senza lasciare che il Porto vi faccia sopra ulteriori guadagni. Si dice sorpreso dal fatto che la mozione non sia stata discussa in sede di redazione del Programma e che al contempo oggi gli venga detto che le mozioni debbono essere meglio strutturate e che sono troppe. Conferma che, al di là della mozione, gli interessa venga affrontato il tema: per questo chiede venga convocata un'apposita commissione su Ater. Domanda se gli uffici del Comune stanno lavorando su una proposta di modifica della legge regionale n.10/96 da consegnare ai consiglieri regionali. Chiede se le 500 case sfitte siano ancora tali e se vi sia la possibilità di darle in autorestauro.
Alle ore 11:45 escono i consiglieri Onisto e Centenaro
COLLE risponde che i bandi per l'autorestauro non hanno prodotto l'esito sperato, sono andati parzialmente vuoti, e propone di convocare delle ulteriori commissioni anche sugli alloggi facenti parte dei Programmi di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale (PIRUEA) e su singoli interventi specifici, quali ad esempio eventuali proposte di modifica della legge regionale 10/96.
Alle ore 11:50 la presidente Visentin, preso atto di quanto emerso dal dibattito, dichiara chiusa la riunione precisando che la mozione verrà ridiscussa in altra riunione.
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