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II Commissione - Verbale

Seduta del 21-03-2016 ore 09:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Luca Battistella, Maika Canton, Barbara Casarin, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Nicola Pellicani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Ottavio Serena, Chiara Visentin, Sara Visman

 

Consiglieri presenti: Maika Canton, Barbara Casarin, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Giovanni Pelizzato, Nicola Pellicani, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Ottavio Serena, Saverio Centenaro (sostituisce Lorenza Lavini), Alessio De Rossi (sostituisce Chiara Visentin), Andrea Ferrazzi (sostituisce Monica Sambo), Elena La Rocca (sostituisce Sara Visman), Matteo Senno (sostituisce Luca Battistella)

 

Altri presenti: Direttore Marco Agostini, Paolo Orlandini.

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Analisi della situazione di degrado delle aree : ex Umberto I, Piazzale Candiani e via Circonvallazione.

Verbale

Alle ore 9.45 il presidente Gavagnin, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e comunica che esiste un comitato di cittadini che si è attivato per combattere il degrado che esiste nella zona dell'ex ospedale Umberto I nel centro di Mestre. Interessa al momento conoscere l'attività di polizia giudiziaria nella fase di prevenzione di comportamenti negativi. L'area è in disuso da 7 anni ed il cantiere ormai è diventato luogo di presenza di varie forme di degrado, dai “ barbanera” a piccole bande di spacciatori di droga. E' necessario fare il punto della situazione e conoscere quali prospettive future possono essere realizzate. Comunica che l'assessore D'Este non è presente alla riunione perché non sta bene e si scusa per l'assenza; sono presenti i rappresentanti del comitato Second Life che ha tra le sue finalità anche lo studio dell'evoluzione delle situazioni di degrado urbano.

AGOSTINI spiega che l'area oggetto del degrado è interessata da un piano di recupero di iniziativa privata e prevedeva una serie di interventi che per varie cause non sono stati realizzati. Ad oggi si deve constatare che è stata solo demolita la struttura ospedaliera e non è stato fatto nient'altro. Ora l'Amministrazione comunale è riuscita ad ottenere l'area per un parcheggio che in parte ha attenuato le situazioni negative; nei padiglioni rimasti, che ancora non sono in possesso del Comune, si erano stabiliti vari soggetti che già frequentavano la zona del centro cittadino che si sono aggiunti ai tossico dipendenti che da subito la dismissione dell'ospedale, avevano preso possesso dell'area. La questione è all'attenzione del comando della Polizia locale già dal 2011, è stato spostato il caravan per il contrasto all'uso delle droghe e istituito un presidio della Polizia locale. La strategia ha in parte funzionato con i drogati; dal 2015 si è constatata la presenza di un gruppo di minorenni che provocavano continui schiamazzi e che dopo l'intervento di identificazione, si sono allontanati dall'area per stanziare nei pressi del centro commerciale le Barche. Nell'area e più precisamente nei padiglioni rimasti ci sono ancora persone alcoolizzate e soggetti dediti al piccolo spaccio; in questi anni, almeno 4 o 5 volte con operazioni di polizia si è provveduto allo sgombero e sigillatura delle entrate; queste operazioni hanno come conseguenza lo spostamento di queste persone nella zona di via Piave. L'intervento radicale può avvenire solo con il recupero della zona. Per contrastare questo fenomeno non ci sono strumenti efficaci, esiste solo l'azione di fastidio. Si parla di soggetti senza reddito e quindi non si hanno deterrenti efficaci. Il sindaco invita ad azioni ordinamentali quali l'arresto amministrativo o l'arresto temporaneo; si tratta di cittadini comunitari e quindi c'è una difficoltà operativa oggettiva; si può applicare il comma 5bis dell'articolo 54 della legge 267 che prevede che il sindaco chieda al prefetto ed al questore l'emissione di provvedimenti di allontanamento; la richiesta sarà anche presentata ma il documento consegnato all'interessato se non c'è l'accompagnamento nei CIE o alla frontiera, non produce alcun effetto. Ci sono soggetti che si possono controllare sotto l'aspetto igienico ma questi vivono meglio in accampamenti di fortuna qui che nei loro paesi di origine e la soluzione da applicare è veramente difficile. Esiste poi la componente nord africana dedita al micro spaccio, gli operatori della Polizia locale contrastano il fenomeno e nel 2015 sono stati effettuati 30 arresti e denunce a piede libero; il personale è sensibilizzato ed una pattuglia sulle 4 operative è dedicata proprio al contrasto di questa attività. Esistono poi i “barbari tradizionali” cioè cittadini italiani che non hanno più famiglia, lavoro oppure hanno del disagio mentale e la loro zona di frequentazione è la via Carducci ed i tentativi di allontanamento non hanno efficacia e nasce la preoccupazione per quello che succederà una volta finiti i lavori in Piazzale Donatori di Sangue; c'è un'ultima tipologia di persone che sono i mariti delle badanti che non fanno nulla che spesso sono alcoolisti e si dovrebbe sviluppare un intervento di concerto con la direzione delle Politiche sociali.
Alle ore 10.00 esce il consigliere D'Anna.

GAVAGNIN esprime l'insoddisfazione per la mancata presentazione di dati sulle varie tipologie di intervento, sulla differenziazione delle persone coinvolte e sulle tipologie di reato o violazioni amministrative perché per valutare compiutamente la situazione serve capire dove sviluppare dei punti di forza. Così si possono affrontare di volta in volta i vari gruppi con soluzioni appropriate.

PELLICANI premette che il quadro rappresentato è sconfortante sia nell'ambito della sicurezza in generale che quello della sicurezza urbana. Alcune azioni descritte sono positive ma la situazione non è cambiata dopo il cambio di amministrazione. Bisogna anche conoscere i costi delle varie azioni intraprese, sono stati apportati dei tagli alla direzione delle Politiche sociali e le ricadute si cominciano già a vedere; condivide l'opinione che per l'area dell'ex Umberto I l'unica soluzione è la ricostruzione perché si è capito che queste persone si spostano a seguito di operazioni di polizia ma le criticità permangono. Suggerisce di convocare una riunione con la commissione che tratta l'urbanistica per capire cosa sta avvenendo veramente nell'area.

LA ROCCA chiede se gli spacciatori di Mestre si sono trasferiti come attività in Campo S. Margherita dove ormai si spaccia anche l'eroina; molti di questi soggetti sono minorenni e bisogna lavorare in sinergia con le Politiche sociali; la mono pattuglia in Piazza Ferretto non risolve nulla ed in compenso ci sono zone molto pericolose come via Salettuol e via Ariosto.
Alle ore 10.35 esce il consigliere Scapa A.

COTENA prende atto di uno scenario inquietante, le norme esistenti non permettono alcuna soluzione repressiva ed il passare del tempo provoca situazioni sempre peggiori e si deve prendere atto che il Comune non ha mezzi per contrastare questi fenomeni.

GAVAGNIN sostiene che la normativa deve essere integrata a livello nazionale, nella provincia è operante il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica; si può fare qualcosa per organizzare azioni coordinate con programmi specifici ma su dati certi e chiari, quali quanti spacciatori, quanti barbanera quante prostitute ecc., bisogna costruire una griglia di azioni da intraprendere.
Alle ore 10.40 esce il consigliere Serena e rientra il consigliere Scarpa A.

TOSI afferma che prima di tutto, a suo parere, bisogna provvedere al rimpatrio coatto per tutti i cittadini extracomunitari, per quelli comunitari che non dimostrano capacità di reddito, si deve applicare la legge 30 del 2007.

FERRAZZI ritiene il quadro descritto molto chiaro, la linea da tenere dovrebbe essere molto dura e bisogna sviluppare una politica di accompagnamento; questa amministrazione ha scelto una politica che non sviluppa azioni di prevenzione ed è da considerare la repressione come l'ultima soluzione. Bisogna altresì attuare azioni per il rilancio della qualità della vita del centro di Mestre e rilanciarne l'immagine. Ricorda la sua azione per realizzare il parcheggio nell'area dell'ex ospedale che comunque non ha risolto la situazione; i padiglioni esistenti hanno già un progetto di recupero ed utilizzo e l'attuale assessore dovrebbe fare solo le due varianti urbanistiche per realizzarlo; bisogna impegnarsi anche per la costruzione della fermata della SFMR costringendo la Regione a non più tergiversare sulla questione dato che questo permetterà il passaggio di molte persone. Il Parco del Marzenego si può fare, basta firmare il contratto di fiume per la sicurezza idraulica ma in 8 mesi non c'è ancora nessun segnale positivo. C'è pure la possibilità di iniziare la rigenerazione urbana usufruendo di finanziamenti nazionali e Mestre ha i requisiti per ottenerli.

SCARPA A. afferma che parlare dei progetti va bene ma ritornando all'ordine del giorno si dichiara insoddisfatto di quanto illustrato dal comandante Agostini; si aspettava delle soluzioni da sottoporre ai consiglieri; bisogna attivare dei tavoli specifici e il corpo della Polizia locale deve fare di più per contrastare questi fenomeni.

LA ROCCA condivide la necessità di attivare azioni di prevenzione, nel 2015 la Corte dei Conti ha certificato un saldo negativo per l'Italia di ben 5,5 miliardi di euro e questa amministrazione dovrebbe potenziare l'ufficio Relazioni comunitarie per presentare progetti di concerto con le Politiche sociali, che possono essere finanziati.

GAVAGNIN spiega il lavoro di ricerca fatto personalmente su questo tema.

SCANO ritiene preoccupante quanto affermato dal comandante Agostini sull'occupazione degli immobili abbandonati; ci si dovrebbe spingere verso un altro modello di urbanistica come quello attuato a Parigi; le previsioni fatte si sono rivelate sbagliate compresa la variante per l'area dell'ex ospedale; ora le banche hanno il controllo dell'area e la ditta ha i libri contabili e sociali in tribunale. I padiglioni sono di proprietà pubblica ed è nostra la responsabilità della situazione; servono 12 milioni di euro per sistemare i 5 padiglioni e la chiesetta e quindi serve ridiscutere con la proprietà un accordo e sbloccare la situazione. Chiede se le pattuglie operanti in Piazza Ferretto si spostano anche in Piazzale Candiani.

FORMENTI afferma che la questione dell'Umberto I è una patata bollente ; domanda quali manutenzioni si dovrebbero fare per rendere agibili i padiglioni; la soluzione è anche di ordine pubblico oltre che urbanistica; gli operatori della Polizia locale sono efficienti ma una sola pattuglia notturna non basta per la terraferma, per le forze a disposizione si fa già il massimo; i punti fissi di polizia erano una possibile soluzione.

PELLICANI sostiene che le soluzioni possibili ci sono tutte,la ditta non è fallita ma in concordato, ci sono delle misure minime per adottare progetti già fatti tempo fa, si possono applicare abbuoni sull'ICI e tasse comunali ed altro ancora perché un'area vuota di 5 ettari in centro città non è accettabile.

FERRAZZI dichiara che collegare l'ordine pubblico all'urbanistica non è sufficiente, il mercato immobiliare è in crisi; ricorda l'ambito di via Torino e del Marzenego dove come assessore ha sbagliato la previsione delle volumetrie edificatorie; precisa che si deve procedere per la realizzazione del parco e del verde sul fiume e investire sui padiglioni dell'ex ospedale.

DE ROSSI Leandro suggerisce di convocare una riunione della commissione a Mestre; ricorda il furto subito nella sua abitazione in via Filzi, afferma anche che pochi giorni fa una persona ha fatto i propri bisogni dietro la siepe della strada, a suo parere servono persone tutti i giorni che controllano la zona; suggerisce anche di assegnare i padiglioni ad associazioni che non hanno sede.

CALZAVARA Alessandro considera che senza sicurezza non si possono fare investimenti; sono passati 10 anni dalla chiusura dell'ex ospedale e la messa in opera delle grate ha provocato più danni che altro; la destinazione di questi immobili dovrebbe essere studiata attentamente e concorda con la possibilità di usare le tasse comunali per incentivare le attività private in Mestre. Sostiene che si sono troppe forze dell'ordine in Piazza Ferretto e molto poche nelle zone limitrofe.
Alle ore 11.25 entra il consigliere Crovato ed alle ore 11.30 rientra il consigliere Serena.

GAVAGNIN invita i rappresentanti del comitato a portare i dati in loro possesso e condivide la possibilità di organizzare delle riunioni della commissione su quei temi.

ORLANDINI Paola ritiene che l'intervento integrato come quello realizzato a Marsiglia potrebbe dare dei buoni risultati e pensa che delle risorse economiche si possano trovare coinvolgendo i privati su progetti ben definiti.

Alle ore 11.35 il presidente Gavagnin dichiara chiusa la riunione.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 05-09-2016 ore 09:32
Ultima modifica 05-09-2016 ore 09:32
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