Seduta del 21-01-2016 ore 10:00
congiunta alla IX Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Luca Battistella, Maika Canton, Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Paolo Pellegrini, Nicola Pellicani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Matteo Senno, Sara Visman
Consiglieri presenti: Maika Canton, Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Paolo Pellegrini, Nicola Pellicani, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Matteo Senno, Sara Visman, Ermelinda Damiano (assiste), Deborah Onisto (sostituisce Giorgia Pea), Francesca Rogliani (assiste)
Altri presenti: Assessore Massimiliano De Martin, Assessore Francesca Guzzon, Direttore Alessandro Martinini, Dirigente Luca Barison.
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 10.20 assume la presidenza la consigliera Lavini e, constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta ed illustra brevemente l’oggetto della riunione delle due commissioni poiché il provvedimento coinvolge più competenze e dà la parola all’Assessore Guzzon.
GUZZON afferma che il provvedimento all’esame riguarda l’adeguamento della normativa comunale alla legge regionale sulla liberalizzazione del settore con una nuova classificazione dei parchi commerciali.
MARTININI precisa che si sta per concludere un percorso iniziato nel 2013 che ha visto un iter per l’adozione di un regolamento delle attività commerciali; si è proceduto alla perimetrazione dei centri storici e urbani e delle aree degradate da riqualificare; chiarisce che la legge regionale 50/2012 ha modificato le precedenti caratteristiche in quanto la viabilità di accesso non può essere quella primaria, l’adeguamento delle modalità di rilascio dove sarà sufficiente presentare una SCIA, ricorda le varie tipologie delle attività commerciali ed infine l' individuazione della insediabilità delle strutture di oltre i 1500 mq..
LAVINI ringrazia per l’esposizione e spiega che per meglio comprendere il lavoro svolto, invita il dirigente Barison ad illustrare quanto redatto dalla direzione Urbanistica.
BARISON dichiara che la prima questione affrontata deriva dall’approvazione del PAT e dalla decisione del commissario straordinario con i poteri del Consiglio comunale che ha approvato l’adeguamento alla legge regionale. Ad oggi si interviene sulle varianti al PRG dato che ad ogni variante corrisponde un criterio specifico di presenza delle attività commerciali. Il provvedimento coinvolge tutte le municipalità. Afferma che, non si liberalizza la possibilità di nuovi insediamenti bensì si stabilisce che, al variare della superficie compatibile, si possono insediare attività commerciali fino a 1500 mq; ricorda che la legge regionale dettava anche i tempi delle varie fasi dell’iter di modifica degli strumenti comunali. Per determinare questo provvedimento si sono acquisiti i pareri di tutti gli enti competenti; precisa che la pubblicazione è avvenuta e non essendo pervenuta alcuna osservazione, con questa proposta di deliberazione si prende atto della validità di quanto già deliberato.
LAVINI ricorda che nella cartella dedicata alla V Commissione, è depositata tutta la documentazione necessaria a comprendere il provvedimento.
DE MARTIN premette che in Giunta c’erano delle perplessità sulla sostanza del provvedimento, si sono valutati i costi ed i benefici e si è proceduto a dare il via libera evitando possibili contestazioni. E’ importante però considerare un' altra cartografia per individuare le aree anche dal punto di vista ambientale. Precisa che l’area di Dese si sta specializzando sempre più come polo logistico.
SCANO afferma che, la non presentazione delle osservazioni è dovuto al fatto che non si tiene mai in considerazione l'opinione che non combacia con le idee della maggioranza che governava la città. Infatti non è mai stato accolto un suggerimento. Ricorda che tutte le osservazioni al Pat sono state bocciate senza dibattito; anche sull’area Blo ci sarà un massacro urbanistico-territoriale. Le categorie commerciali si lamentano dello stato della città, probabilmente la ratio della legge regionale permetteva l’insediamento di nuove superfici commerciali all’interno dei centri urbani e non fuori di essi.
PELLICANI premette di aver presentato delle idee sulle attività commerciali sia nelle sedi istituzionali che in città; questo provvedimento è un atto dovuto ma chiede se fosse stato possibile rideterminare in modo diverso le aree commerciali e per inciso ravvisa la possibilità che il sindaco sia disponibile ad approvare la torre proposta nell’area Blo.
D’ANNA ricorda che la legge regionale determina le definizioni delle superfici che possono essere dedicate alle attività commerciali, se i consiglieri hanno delle idee, le propongano all’attenzione del Consiglio comunale che le valuterà e se positive, le approverà.
FERRAZZI afferma che dove funziona il commercio, c’è anche sicurezza per i cittadini perché i luoghi sono frequentati dalle persone, la politica deve determinare la convenienza all’insediamento di queste attività, bisogna impegnarsi affinché nei centri storici si possano aprire le attività con superficie di 1500 mq ma bisogna anche conoscere cosa fa questa amministrazione per dare un svolta vigorosa per realizzare questa rete commerciale attrattiva per la popolazione.
SCARPA R. conviene positivamente sulla possibilità di permettere all’opposizione di svolgere il suo ruolo, come garantire il diritto di parola; ritiene che siano le grandi strutture ad uccidere la vivibilità delle città che rimane città dormitorio, ormai tutto il Veneto è territorio cosparso di capannoni e fa notare che se un comune non è disposto ad accoglierla, c’è sicuramente uno vicino disponibilissimo a farlo.
CROVATO ritiene il dibattito interessante; a suo parere i centri commerciali sono diventati i luoghi di socializzazione che riproducono situazioni da centro storico. Alla fine di un processo di mutazione della realtà si è giunti a determinare che l’area degradata è quella dei centri cittadini.
PELLEGRINI esprime delle considerazioni sulla valenza dei centri commerciali; quelli della cintura cittadina sono frequentati anche dai cittadini dei comuni limitrofi; la questione vera è se i soldi di queste attività rimangono nel nostro territorio oppure no;forse serve una riqualificazione edilizia ed urbanistica prima di quella commerciale; la borghesia e la classe media prende casa nei comuni della cintura perché sono belli.
CENTENARO dichiara che oggi su questo provvedimento si può assentire o dissentire, non possono essere presentati emendamenti; non si possono colpevolizzare i tecnici per i lavori presentati e a suo parere la commissione può esprimere il parere favorevole unanime.
FERRAZZI afferma che il dualismo centro commerciale e riqualificazione urbana/commerciale. Nella città si deve trovare la gradevolezza della vita; ricorda che Mestre è una città nata male ed ora bisogna decostruire per riqualificare.
FACCINI domanda quanta superficie è destinata a verde e condivide quanto affermato dal consigliere Scano.
SCANO prende atto di quanto scaturito dal suo intervento e sostiene di non essere andato lontano dalla verità. Contesta l’affermazione che via Ulloa è un’area degradata dato che esiste una vasta area a verde. Cita il fatto che per ogni posto di lavoro prodotto dal grande distribuzione, si perdono 6 posti di lavoro nel commercio di vicinato. Bisogna pensare a tutte le dinamiche che si scatenano con queste attività di grandi strutture creando concorrenza sfrenata che vede i lavoratori come prime vittime. I comuni hanno la potestà di ius varianti; serve una deliberazione che cancelli il PAT per le fantascientifiche previsioni di nuovi 80.000 abitanti.
Alle ore 11.45 esce il consigliere Scarpa A.
PELLICANI sostiene che bisogna tradurre le idee in provvedimenti formulando proposte realizzabili.
DE MARTIN replica che questo piano non autorizza nuovi insediamenti di grandi strutture al di fuori dei centri abitati; la novità è di riportare le attività commerciali in città. Le provocazioni di qualcuno non vengono accolte e si cerca il confronto. Afferma che ci sono alcune situazioni molto delicate dove il Comune potrebbe dover pagare oneri finanziari notevoli. Ricorda lo stato della viabilità della città, molto stretta ed inadeguata alle necessità di questi tempi. Cita la città di Imola che è stata realizzata garantendo un’alta qualità della vita mentre un’altra nuova città come Zingonia è stata un fallimento. Il maggior afflusso di gente avvenuto in questi giorni è stato un bene per la città anche se l’offerta commerciale non era attrattiva.
MARTININI conferma che non c’è la possibilità di creare nuovi insediamenti commerciali al di fuori del centro urbano e non è prevista ulteriore superficie a destinazione commerciale.
Alle ore 12.15 la presidente Lavini, preso atto di quanto emersa dal dibattito, propone di licenziare il provvedimento all’ordine del giorno, in discussione in Consiglio comunale e dichiara chiusa la riunione.
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