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Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it - Mozione nr. d'ordine 37

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
37 22 04/09/2015 Elena La Rocca
 
09/09/2015

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
ritiro02-05-2016Leggi
verbale seduta commissione consiliare15-03-2016Leggi

 

Venezia, 4 settembre 2015
nr. ordine 37
n p.g. 22
 

Al Sindaco
Alla Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario


 

Oggetto: Oggetto: poteri ispettivi e di controllo del Comune sulla questione del parcheggio P5 a Tessera

 

Premesso che


1. dall’audizione del Comandante dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Venezia, presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti, è emerso che la provincia di Venezia è stata di recente caratterizzata da un traffico di rifiuti illeciti di vasta portata;
2. nel 2011 è stato realizzato un parcheggio per circa 240 posti auto, il “P5”, all’interno dell’area aeroportuale di Venezia, denominata “ex villette” all’angolo tra via Ca’ del Mosto e via Galileo Galilei, su un appezzamento di terreno densamente piantumato;
3. tale parcheggio, come le altre aree di sosta dell’aeroporto, è gestito dalla società Marco Polo Park S.r.l. per conto della concessionaria SAVE s.p.a.;
4. la Procura di Venezia ha rivelato, nell’ambito dell’indagine del NOE succitato, che il parcheggio è stato lastricato con oltre quattromila tonnellate di rifiuti pericolosi, tra cui nickel, cromo e arsenico;
5. i lavori erano stati eseguiti dalla ditta Mestrinaro s.p.a., ditta che oggi ha cambiato ragione sociale e si chiama Costruzioni Generali s.r.l., per conto di SAVE s.p.a. Tale ditta è indagata per la vendita e l’uso di un conglomerato cementizio per sottofondi stradali, creato mescolando cemento e calce con terre e rocce contaminate da arsenico, mercurio, piombo e altri materiali inquinanti, denominato Rilcem;
6. tra gli effetti creati da tale conglomerato vi sono il danno ambientale e il potenziale danno al manufatto stesso per via del fenomeno definito “lisciviazione”. Tale fenomeno consiste nel processo chimico-fisico in base al quale un liquido, come ad esempio l’acqua piovana, permeando all’interno del manto stradale incontra alte concentrazioni di elementi pericolosi e, giungendo fino allo strato argilloso, lo lede creando fratture dannose per la falda e per gli strati superiori, che si aprono con fenditure nell’asfalto, le quali provocano profili di insicurezza nei trasporti;
7. la SAVE s.p.a. che, per legge, dovrebbe presentare un’analisi di rischio relativa all’area inquinata, non ha, (secondo la stampa locale e secondo le denunce della deputata Arianna Spessotto), provveduto in tal senso;
8. in ultimo, con Decreto Dirigenziale n. 43 del 27 maggio 2011, la Regione del Veneto aveva decretato l’esclusione del progetto relativo al P5 dalla procedura di V.I.A., imponendo alcune prescrizioni tra le quali l’inserimento di percorsi pedonali dotati di alberature e di nuove aree a verde da 10 x 10 mt, per ognuna delle 16 file del parcheggio. Tali prescrizioni, verificabili con semplice sopralluogo, non sono ad oggi state rispettate;
9. il parcheggio, soggetto ad obbligo di collaudo tecnico da parte di ENAC, ex art. 2 comma 3, della L. 109/1994 e successive modificazioni, non è stato ancora collaudato ed è tuttavia aperto al pubblico.


Considerato che


1. la stampa ha reso nota la caduta di alberi all’interno del parcheggio, caduta che la Marco Polo Park imputa alle avverse condizioni atmosferiche, ma che potrebbe essere provocata dall’inquinamento del suolo;
2. non potendo escludere che le falde acquifere che sfociano siano state altrettanto inquinate con potenziale danno per la laguna e per il suo ecosistema, oltre che per i cittadini.


Il Consiglio Comunale di Venezia impegna il Sindaco e la Giunta 


1. promuovere un interessamento da parte dell’amministrazione, nelle forme e nei modi previsti dalla legge, per accertarsi che tale parcheggio non costituisca un pericolo per la salute cittadina e per gli utenti dello stesso;
2. fornire un chiarimento sul ruolo e sui poteri ispettivi e di intervento del Comune, laddove si sospetti che la questione dell’inquinamento del terreno possa compromettere le falde acquifere e quindi la salute degli abitanti di Venezia.

 

Elena La Rocca

 
 
Pubblicata il 04-09-2015 ore 16:09
Ultima modifica 07-09-2015 ore 10:18
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