Sei in: Home > Comune > Consiglio comunale archivio 2015-2020 > Gruppi consiliari > Movimento 5 Stelle > Consiglieri comunali > Davide Scano > Archivio atti > Interpellanza nr. d'ordine 744
Contenuti della pagina

Movimento 5 Stelle - Interpellanza nr. d'ordine 744

Logo Movimento 5 Stelle Davide Scano
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
744 87 15/05/2017 Davide Scano
 
Assessore
Francesca Da Villa
 
e p. c.
Al Presidente della IX Commissione
15/05/2017 14/06/2017 in Commissione

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta14-06-2017Leggi

 

Venezia, 15 maggio 2017
nr. ordine 744
n p.g. 87
 

All'Assessore Francesca Da Villa


e per conoscenza

Al Presidente della IX Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare IX Commissione
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Mostra “Luxus” al padiglione Venezia, tra falso artigianato e conflitti d’interesse - INTERPELLANZA ai sensi dell’art. 8 del Reg. C.C.

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

Premesso che
1. con la delibera GC n. 34 del 20.02.2017 è stato deciso di organizzare all’interno del padiglione Venezia, di proprietà comunale, la mostra “Luxus” nella più ampia cornice della 57^ Esposizione Internazionale d’Arte, dal titolo “VIVA ARTE VIVA”;
2. la stessa delibera precisa che il curatore della mostra di quest’anno è stato individuato nella figura del professore Stefano ZECCHI e che inoltre “per la realizzazione dell’evento è opportuno e necessario avvalersi di Ve.La. S.p.A.”;

premesso inoltre che

3. il codice Etico e di Comportamento adottato dalle società del gruppo AVM, ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, si applica ad amministratori, dirigenti e dipendenti e sancisce al par. 1.3 che: “tutte le azioni, le operazioni e le negoziazioni e, in genere, i comportamenti posti in essere dai “Destinatari” del presente Codice nello svolgimento dell'attività lavorativa devono essere improntati ai principi di onestà, correttezza, integrità, trasparenza, legittimità, chiarezza, equità, ragionevolezza, obiettività e ragionevolezza e reciproco rispetto”.
Al par. 2.2 dello stesso Codice Etico si prevede che: “…i “Destinatari” delle norme del presente Codice devono evitare tutte le situazioni e tutte le attività in cui si possa manifestare un conflitto con gli interessi di AVM o che possano interferire con la loro capacità di assumere, in modo imparziale, decisioni nel migliore interesse della Società e nel pieno rispetto delle norme del Codice.
Ogni situazione che possa costituire o determinare un conflitto di interesse deve essere tempestivamente comunicata al superiore (…) Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura anche non patrimoniale, come quelli derivanti dall’intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o di superiori gerarchici.
Il dipendente si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di parenti/affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale ovvero di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente, grave inimicizia o rapporti di debito o credito significativi (…) Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza…
”;

considerato che
4. l’intenzione dell’amministrazione, nell’allestire la mostra, era quella di restituire lo storico padiglione alla sua originaria funzione, ovvero quella di luogo per l’esposizione dell’artigianato artistico. Il curatore, come riportato dal Corriere della Sera, ha affermato a tal proposito: “cercheremo di mostrare la qualità dell’alto artigianato veneziano giustapponendo mosaici, vetri, tessuti, gioielli, libri antichi e contemporanei (…) lungo le pareti saranno disposti oggetti di imprese veneziane dall’alto livello artistico”;
5. non sembra tuttavia che il risultato ottenuto abbia raggiunto l'obbiettivo prefissato: delle numerose imprese ospitate presso il padiglione Venezia poche, infatti, sono realmente veneziane e realmente artigianali. Prevalgono invece imprese situate al di fuori della città lagunare e che producono beni, certo d'eccellenza, ma con modalità industriali.
Per uno dei settori più importanti poi, il vetro di Murano, pare siano presenti soltanto la scuola Abate Zanetti, di proprietà del Sindaco, ed una ditta di Treviso che produrrebbe i suoi oggetti in Cina;
6. all'interno della mostra, curiosamente, uno dei veri pochi artigiani presenti è un altro esponente della maggioranza, il consigliere delegato alle Tradizioni, per la sua attività tradizionale, e purtroppo a rischio di estinzione, di “tagliapietra”;
7. quanto sopra descritto conferma, una volta di più, che la cifra di quest'amministrazione è il conflitto d'interesse, onnipresente e dilagante ben oltre la figura del Sindaco;

premesso e considerato tutto quanto sopra,
si chiede:


1. di indicare le modalità e i criteri con cui è stato scelto il professor Zecchi, quale curatore della mostra, nonché il suo eventuale compenso;
2. se e con quali modalità il curatore ha coinvolto, nella preparazione della mostra, le associazioni di categoria e/o singoli operatori del mondo artigianale locale;
3. di rendere noto l’elenco delle imprese artigiane ospitate presso il padiglione Venezia, precisando i criteri con cui sono state scelte, i prodotti esposti, la sede di produzione e il canone d’affitto, o altra remunerazione, pagata a Ve.La. per l'esposizione;
4. se, come pare allo scrivente, la presenza eccessiva di prodotti e imprese non artigianali e non prettamente veneziani non possa forse ingenerare confusione negli spettatori, circa l’identificazione del vero artigianato locale;
5. qual è il danno economico recato all'artigianato locale, in termini di mancate relazioni economiche e guadagni, per la sua quasi assenza dalla mostra in corso;
6. quali servizi, e con quali costi, siano stati acquisiti esternamente da Ve.La. per la realizzazione della mostra e quali attività abbia svolto invece “in house”;
7. se per l'anno venturo, visti i giudizi poco lusinghieri sulla mostra, da parte della stampa di settore, non sia il caso di nominare un altro curatore e, per l'allestimento, una società più professionale di Ve.La. (alla Vernissage mancava l'annunciato catalogo della mostra mentre la cartella-stampa era striminzita);
8. se, nell’allestimento della mostra, l’Amministratore Unico e/o i dirigenti e/o i dipendenti di Ve.La. non abbiano sollevato l’esistenza d’un conflitto d’interesse o, comunque, di quelle “gravi ragioni di convenienza” di cui parla il Codice Etico in relazione alla presenza, all’interno della mostra, di imprese artigianali riconducibili in modo chiaro ed evidente al Sindaco e ad altro esponente della maggioranza;
9. se il Sindaco attuerà le opportune contromisure (“blind trust” o altro) per mettere al riparo sé stesso, le sue aziende, la cittadinanza dagli effetti negativi (anche solo come danno d'immagine) dei suoi innumerevoli conflitti di interesse, almeno per le prossime elezioni del 2020;
10. se non si ritenga opportuno aprire un'apposita voce, nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito web comunale, dedicata ai conflitti d'interesse degli attuali amministratori, a cura dei consiglieri comunali di minoranza.

 

Davide Scano

 
  1. Davide Scano
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 15-05-2017 ore 13:49
Ultima modifica 15-05-2017 ore 13:49
Stampa