nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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274 | 9 | 16/03/2016 | Davide Scano |
Sindaco Luigi Brugnaro e p. c. Alla Presidente della VII Commissione |
16/03/2016 | 15/04/2016 | in Commissione |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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verbale seduta commissione consiliare | 02-11-2016 | Leggi |
Venezia, 16 marzo 2016
nr. ordine 274
n p.g. 9
Al Sindaco Luigi Brugnaro
e per conoscenza
Alla Presidente della VII Commissione
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: Quale futuro per Forte Cosenz? Ampliamento del Bosco o deposito container - ai sensi dell’art. 8 del Reg. C.C.
Tipo di risposta richiesta: in Commissione
Premesso che
1. nel territorio comunale è presente un vasto sistema di forti, polveriere, hangar per dirigibili e opere difensive denominato “Campo Trincerato di Mestre” che, per valore storico, architettonico e ambientale, nonché per stato di conservazione, rappresenta uno dei più importanti campi trincerati otto - novecenteschi europei;
2. il Comune di Venezia da quasi vent’anni sta portando avanti con le amministrazioni centrali dello Stato (Demanio militare e Demanio civile) una organica operazione immobiliare per la sua acquisizione e gestione unitaria e che tale operazione fino a questo momento ha consentito di trasferire alla proprietà comunale i forti Marghera, Manin, Carpenedo, Gazzera, Tron, Rossarol, Mezzacapo e Pepe, lasciando in appartenenza statale i soli forti Cosenz e Bazzera;
3. parallelamente, tra Favaro e Dese il Comune di Venezia ha portato avanti una vasta opera di forestazione denominata “Bosco di Mestre”, dall’elevato valore naturalistico ed esempio virtuoso di rigenerazione urbana; tale opera è stata realizzata integralmente con fondi pubblici e i costi a carico della comunità nel solo triennio 2006-2008 sono stati di 4,5 milioni di euro. Tutt’oggi, per il mantenimento del bosco, sono spesi annualmente 400.000 euro per canoni di locazione, oltre alle spese di gestione forestale (500.000 euro annui);
Considerato che
4. con delibera n. 729 del 27 maggio 2014 la Giunta Regionale incaricava il Dirigente della Sezione Demanio Patrimonio e Sedi di adottare i provvedimenti per l’acquisizione a titolo non oneroso del compendio immobiliare denominato Forte Cosenz in Favaro Veneto, ai sensi dell’art. 5, comma 5, del D.Lgs. n. 85/2010 (federalismo demaniale culturale);
5. tale delibera prevede l’impiego del compendio per le seguenti finalità: sviluppare attività di Protezione Civile (eliporto, deposito materiali, container, ecc.) complementari a quelle concentrate nella “Piattaforma Logistica Regionale di Protezione Civile” ubicata a Bonisiolo, Mogliano Veneto; consentire all’OCRAD (Craal dipendenti regionali) di “continuare ad effettuare lo svolgimento delle proprie attività culturali, dopolavoristiche, hobbistiche, di socializzazione, di assistenza e accoglienza diurna dei figli dei dipendenti regionali” e infine realizzare, da parte della Sezione Agroambiente, alcuni “orti urbani”. In applicazione di tale delibera, la Regione Veneto predisponeva un apposito programma di valorizzazione;
6. nel 2015, anche l’Amministrazione Comunale decideva di presentare un proprio programma di valorizzazione all’Agenzia del demanio e al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai sensi dell’art. 5, comma 5, del D.Lgs. n. 85/2010, per l’acquisizione a titolo non oneroso dell’immobile. Della redazione veniva incaricata l’Istituzione Bosco e Grandi Parchi, in collaborazione con la Direzione Patrimonio e Casa;
7. nel febbraio 2015 veniva presentato il “Programma di Valorizzazione della Casa del Maresciallo presso Forte Cosenz a Favaro Veneto” per la realizzazione del Centro Visitatori del Bosco di Mestre. Tale programma di valorizzazione risultava tuttavia gravemente incompleto poiché chiedeva l’attribuzione in proprietà di un solo edificio minore (la casa del maresciallo) e del relativo terreno pertinenziale (N.C.E.U. – Sezione: FV; Foglio 8; Mappale A; Sub 1 parte), e non anche l’intero compendio con il bene culturale vero e proprio, cioè il forte dei primi del Novecento. La normativa in materia, l’art. 5 co. 5 del D.Lgs. n. 85/2010, è volta infatti esclusivamente alla valorizzazione dei beni di interesse culturale, per cui la mancata richiesta di trasferimento del bene culturale significa rendere, banalmente, la richiesta improcedibile;
8. da notizie assunte in modo informale, sembra che gli uffici dell’Istituzione Bosco e Grandi Parchi, nel febbraio 2015, abbiano presentato un programma di valorizzazione completo, redatto secondo le prescrizioni dell’art. 5, comma 5, del D.Lgs. n. 85/2010, riguardante l’intero compendio (immobile storico compreso). Successivamente, pare però che i vertici dell’Istituzione e/o dirigenti comunali abbiano deciso un inspiegabile dietrofront, facendo distruggere il primo programma e dando il compito di scriverne uno parziale (NON riguardante l’intero compendio);
9. è evidente che un tale comportamento, se confermato, integrerebbe un danno erariale nei confronti del Comune di Venezia il quale infatti si vedrebbe privato dell’acquisizione gratuita di un cespite immobiliare, ad incremento del proprio patrimonio, oltreché un’azione gravemente lesiva degli interessi della comunità locale;
10. la condotta di cui sopra sarebbe, peraltro, ancor più illogica se si considera che l’amministrazione comunale ha comprato in passato alcune delle altre fortificazioni (Marghera, Tron, Carpenedo, ecc.), spendendo circa 20 milioni di euro, in contanti. Rinunciare dunque oggi ad un forte, ottenibile gratuitamente, è allucinante;
11. con l’acquisizione al patrimonio del Comune di Venezia di Forte Cosenz, il progetto del Bosco di Mestre si vedrebbe arricchito gratuitamente di 9 ettari di area incontaminata, dall’altissimo valore culturale (il forte è l'unico esempio di fortificazione novecentesca con quattro pezzi da 149A rimasto in terraferma dopo la distruzione di forte Sirtori), che “ricucirebbe” le zone rimboschite a est (Bosco di Franca) e ovest (Bosco Ottolenghi);
12. inoltre, sarebbe portato a compimento il grandioso progetto avviato vent’anni fa di trasferimento di tutti i forti del Campo Trincerato di Mestre al Comune di Venezia, con la possibilità di avviare una gestione unitaria e un’authority di sistema;
13. il Bosco potrebbe essere dotato di strutture di servizio (centro visitatori e punto informazioni) in cui ospitare anche attività didattiche di Educazione Ambientale e attività di studio e ricerca coordinate dal Museo di Storia Naturale di Venezia, in un’ottica di crescente fruibilità da parte dei cittadini;
14. il magazzino della Protezione Civile potrebbe trovare spazio a Porto Marghera, usufruendo così dello scambio acqua-terra, garantito dalle banchine della ex zona industriale, e di maggiore operatività in caso di calamità naturale, oppure in uno dei tanti terreni demaniali agricoli che in questi mesi sono messi all’asta (come l’Ex Centro Marconisti di Ca’ Noghera), oppure essere insediato, in un’ottica di riduzione del consumo di suolo, nelle aree artigianali semi-abbandonate di Dese, Marcon o Quarto d’Altino;
premesso e considerato tutto quanto sopra, si chiede:
1. di sapere se non si ritenga conveniente, per le finalità ed i benefici pubblici sopra descritti, la predisposizione urgente di un programma di valorizzazione dell’intero compendio di Forte Cosenz, ai sensi dell’art. 5 co. 5 del D.Lgs. n. 85/2010, finalizzato all’acquisizione a titolo gratuito del bene;
2. la convocazione della VII Commissione Consiliare, al fine di valutare la costituzione immediata di un Tavolo Tecnico Operativo per Forte Cosenz, circostanza che escluderebbe automaticamente ogni richiesta della Regione ex art. 2, comma 5, del D.Lgs. n. 85/2010;
3. di illustrare se e in che misura corrispondano al vero le circostanze sopra accennate circa la previa redazione di un programma di valorizzazione completo, conformemente alle prescrizioni del D.Lgs. n. 85/2010, da parte degli uffici comunali e/o Istituzione Bosco e Grandi Parchi per poi buttarlo nel cestino e depositarne invece uno fortemente incompleto, com’è appunto quello riguardante solo la “Casa del Maresciallo”;
4. di approfondire, conseguentemente, eventuali responsabilità in capo a dirigenti e/o amministratori per gli eventuali danni cagionati.
Davide Scano
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