nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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1017 | 64 | 09/03/2018 | Sara Visman |
Sindaco Luigi Brugnaro e p. c. Alla Presidente della VI Commissione |
09/03/2018 | 08/04/2018 | in Commissione |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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verbale seduta commissione consiliare | 22-08-2018 | Leggi |
Venezia, 9 marzo 2018
nr. ordine 1017
n p.g. 64
Al Sindaco Luigi Brugnaro
e per conoscenza
Alla Presidente della VI Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare VI Commissione
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: provvedimento di divieto di approdo all’isola del Lazzaretto Nuovo
Tipo di risposta richiesta: in Commissione
Premesso che
- l’isola del Lazzaretto Nuovo sorge in laguna nord, all’imbocco del canale Passaora e di fronte all’isola di S.Erasmo, ed è stata, oltre che zona di produzione di sale e proprietà di monaci Benedettini (fine dell’XI secolo), uno dei punti di approdo (dal 1468) ove si operava la quarantena delle navi provenienti dai paesi extralagunari, al fine di evitare contagi di malattie portate da viaggiatori e mercanzie. Successivamente venne usata per scopi militari, prima sotto il dominio napoleonico e di quello austriaco e poi dall’esercito italiano fino al 1975. Con D.M. 20 novembre 1985 è stata interamente riconosciuta di interesse culturale;
Considerato che
- con decreto interministeriale 23 giugno 1976, n. 677/bis (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 191 del 10 luglio 1978), veniva “disposto il passaggio dal demanio pubblico militare (Esercito) al patrimonio dello Stato del deposito munizioni «Lazzaretto Nuovo», sito in Venezia-Murano distinto nel catasto di tale comune al foglio 8, particelle A-7-8-9-10”;
- dal 1996 l’isola ospita il deposito di materiali archeologici della Soprintendenza e vi sono collocati i più importanti reperti archeologici provenienti dagli scavi in Centro Storico e in Laguna o ritrovati durante i lavori per la realizzazione del MOSE (patrimonio indisponibile dello Stato ai sensi dell’art. 826 c.c.);
- nel 2001 viene sottoscritto un Protocollo d’Intesa a titolo gratuito fra MiBACT e la Sede di Venezia dell’Archeoclub d’Italia per la sorveglianza, guardiania e manutenzione del deposito e per tutte le attività connesse alla valorizzazione culturale dell’isola (campi archeologici estivi, iniziative scientifiche, didattiche e di ricerca, ecc.) che da allora vengono svolte con regolarità ogni anno;
- nel corso degli anni sono stati effettuati importanti interventi di riqualificazione che hanno consentito il restauro del Tezon Grande (ad opera della Soprintendenza ai beni ambientati ed architettonici di Venezia), il rifacimento delle rive e la realizzazione dell’impianto fognario e del pontile di accesso per lo scarico e il carico dei reperti (ad opera del Consorzio Venezia Nuova per conto del Magistrato alle Acque), la realizzazione dell’imbarcadero di attracco dei vaporetti da parte della società di trasporto pubblico Actv (“fermata a richiesta” linea 13), la posa dei cavi sottomarini Enel e Sip, ecc.;
- nel 2011 l’isola viene trasferita in proprietà al Comune di Venezia con sentenza della Corte di Cassazione S.U. n. 12409/2011, dopo una lunga e travagliata vicenda giudiziaria che ha visto contrapporsi l’Amministrazione Comunale e il Ministero della Difesa che, non avvedendosi del decreto di smilitarizzazione del 1976, nel frattempo aveva posto l’isola in vendita;
- dal 2011 il Comune di Venezia non ha mai formalizzato, né con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, né con l’Archeoclub d’Italia, né con il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. per il Triveneto l’occupazione degli spazi all’interno del compendio monumentale e degli spazi acquei prospicienti l’isola, per cui ad oggi siamo in presenza di una situazione “non regolamentata”.
Visto che
- in data 4 marzo 2018 il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. per il Triveneto ha provveduto ad interdire il pontile di accesso dell’isola e che tale circostanza impedisce:
1. l’ingresso all’isola in quanto il pontile rappresenta l’unica via di entrata al complesso monumentale;
2. all’Archeoclub d'Italia di svolgere le attività si sorveglianza, custodia e manutenzione e mette a rischio la sicurezza dei reperti archeologici;
3. l’uso dell’approdo al servizio pubblico di linea Actv;
e mette a rischio la vita dei cani presenti all’interno della struttura a difesa del deposito dei reperti archeologici.
Ritenuto che
- il patrimonio storico presente all’interno della Laguna di Venezia è parte integrante della stessa economia cittadina e come tale deve essere difeso dall’amministrazione comunale nell’ambito delle sue competenze, ma anche come soggetto interessato ad una generale riqualificazione e tutela del proprio territorio;
- è indispensabile dare continuità al processo di valorizzazione dell’isola del Lazzaretto Nuovo avviato in questi anni; ciò dovrebbe avvenire il più possibile attraverso una gestione unitaria, poiché tutta l’isola (scoperto compreso) sono parte del deposito archeologico (moltissimi reperti di grosse dimensioni sono collocati sui prati e nei caselli da polvere);
- la creazione di “barriere fisiche” per separare i vari ambiti di competenza, oltreché creare problemi di fruizione, rappresenterebbe un danno estetico irreparabile.
Si interpella l’Assessore affinché
- sia convocata urgentemente una commissione nella quale poter interloquire con tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella valorizzazione e gestione dell'isola del Lazzaretto Nuovo;
- siano illustrati i passaggi che hanno portato a questa situazione di impasse compresa la chiusura dell’approdo ed al ritardo di assegnazione dei titoli di utilizzo, sia degli spazi acquei che di quelli dell’isola propriamente detta e come si intenda risolverla;
- spieghi se l’amministrazione intenda chiedere la continuità dei servizi e della fruizione del bene nelle more dell’assetto definitivo.
Sara Visman
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