nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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583 | 1 | 02/01/2017 | Davide Scano |
Assessore Renato Boraso |
09/01/2017 | 08/02/2017 rinviata al 06/03/2017 |
scritta |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta | 06-03-2017 | Leggi |
rinvio dei termini | 06-02-2017 | Leggi |
Venezia, 2 gennaio 2017
nr. ordine 583
n p.g. 1
All'Assessore Renato Boraso
e per conoscenza
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: Utilizzo per finalità non culturali della Torre di Porta Nuova all’Arsenale - INTERROGAZIONE ai sensi dell’art. 7 del Reg. C.C.
Tipo di risposta richiesta: scritta
Premesso che
1. l’art. 57 del Regolamento CE n. 1086/2006 afferma che “lo Stato membro o l’autorità di gestione accertano che la partecipazione dei fondi resti attribuita ad un’operazione comprendente investimenti in infrastrutture o investimenti produttivi esclusivamente se quest’ultima, entro cinque anni dal completamento dell’operazione, non subisca modifiche sostanziali causate da un cambiamento nella natura della proprietà di un’infrastruttura o dalla cessazione di un’attività produttiva e che alterino la natura o le modalità d’esecuzione dell’operazione o procurino un vantaggio indebito a un’impresa o a un ente pubblico”;
premesso inoltre che
2. nel 2006 il Comune di Venezia ha emanato un bando di concorso per il restauro completo della Torre di Porta Nuova, all’Arsenale, edificio fatto costruire da Napoleone nel 1810 e che versava in uno stato di grave abbandono: risulterà vincitore del concorso lo studio d’architettura MAP. L’obiettivo del progetto vincitore è stato quello di conservare e valorizzare la spazialità dell’edificio coniugando le necessità della trasformazione in centro culturale e di studi.
Iniziati nel 2009, i lavori si son conclusi ad aprile 2011 e il loro costo complessivo ammonta ad euro 4.137.355,37 (fondi provenienti da Agenzia del Demanio, Comune di Venezia su fondi PRUSST, Regione Veneto su fondi CIPE);
3. il Comune di Venezia ha aderito, attraverso Arsenale di Venezia S.p.A., al progetto Second Chance, uno dei progetti del settore “attività culturali e risorse creative” del FESR “Central Europe”. Tale progetto, durato 42 mesi (da gennaio 2010 a settembre 2013), come si legge nel sito comunale: “ha promosso il recupero e la rivitalizzazione delle aree industriali dismesse tramite lo sviluppo di attività culturali rivolte alla cittadinanza e la promozione di partenariati con investitori privati. Il progetto ha coinvolto partner pubblici e privati di cinque città europee che hanno lavorato insieme per sviluppare strategie innovative in grado di trasformare in spazi culturali e creativi i siti da loro individuati: l’ex stabilimento AEG a Norimberga, l’Arsenale di Venezia, l’edificio HALLE14 nell’ex cotonificio “Spinnerei” a Lipsia, l’ex deposito dei tram del quartiere di San Lorenzo a Cracovia e l’ex fabbrica di biciclette Rog a Lubiana. A Venezia le attività si sono concentrate nell’area dell’Arsenale e, nello specifico, nella Torre di Porta Nuova…”;
4. il valore complessivo del progetto ammonta ad euro 2.814.854,97 di cui le entrate per Venezia son state così ripartite: al Comune 195.600 euro e ad Arsenale di Venezia S.p.A. 336.550 euro (di cui il 75% proviene dal programma FESR “Central Europe” e il restante 25% dal fondo di rotazione nazionale istituito con Legge n. 183/87) per un totale di 532.150 euro;
5. con delibera di Giunta n. 509 del 27.09.2013, il Comune ha assunto gli obblighi dapprima in capo alla sua partecipata, ora in liquidazione, tra cui quello “a partire da 01.10.2013, ovvero dal giorno successivo alla fine del Progetto e per i cinque anni successivi” di farsi “garante degli obblighi assunti da Arsenale di Venezia S.p.A. nei confronti della Commissione Europea relativi al vincolo di mantenimento della destinazione d’uso di luogo con finalità artistico-culturali della Torre di Porta Nuova…a fronte dell’acquisizione in capo al Comune a titolo gratuito dei beni mobili acquistati con i fondi europei e ubicati nella Torre citata”;
6. tra le premesse della delibera si precisa poi che è “opportuno far rispettare il succitato vincolo (…) anche alla società Ve.La. S.p.A. alla quale con deliberazione di Giunta n. 248 del 14.06.2013 il Comune di Venezia ha affidato la promozione e gestione degli spazi di proprietà nel compendio dell’Arsenale, tra cui la Torre di Porta Nuova” e nel deliberato “di dare mandato alle competenti Direzioni comunali, d’intesa con la Direzione Attività Culturali, di stipulare gli atti conseguenti con Ve.La. S.p.A. atti a far rispettare anche ad essa (…) il succitato vincolo…”;
7. la delibera, va precisato, ha ricevuto pareri di regolarità da ben cinque Direttori (Affari Istituzionali, Sviluppo Economico e Partecipate, Patrimonio e Casa, Attività Culturali e infine Finanza e Bilancio);
considerato che
8. il Comune e la sua società hanno utilizzato i fondi raccolti per l’acquisto di una serie di materiali utili alle attività culturali ed artistiche (computer, sistemi di diffusione audio, monitor, sedie, videoproiettore, ecc.) e per l’organizzazione di eventi culturali (performance musicali, mostre fotografiche, cicli di conferenze, ecc);
9. una delle collaborazioni con le realtà associative locali è stata quella con l’Associazione Laboratorio Novamusica e il Conservatorio di Venezia: tramite una convenzione stipulata nel 2012 viene organizzata la rassegna musicale e didattica “A Vele Spiegate” che tra aprile e settembre 2013 ha portato alla Torre di Porta Nuova, e nelle Tese 105 e 113, ventuno spettacoli con artisti italiani e internazionali più laboratori per le scuole elementari e seminari, saggi ed incontri con gli allievi del Conservatorio. La partecipazione della cittadinanza agli eventi è stata superiore alle aspettative e sembrava essere un ottimo esordio per la nuova vocazione culturale dell’edificio appena inaugurato;
10. l’associazione Laboratorio Novamusica ha proposto, successivamente, all’amministrazione comunale un nuovo progetto “a costo zero” di attività culturali e didattiche, sempre in collaborazione con il Conservatorio ed altre realtà associative locali per proseguire la positiva esperienza fatta ma, negli ultimi tre anni, sembra che, abbia regnato il più totale disinteresse sulla questione.
Né la Giunta precedente, né la gestione commissariale e nemmeno la Giunta attuale hanno infatti formulato uno o più bandi, come prescrive il Piano Anticorruzione, per l’assegnazione degli spazi della Torre di Porta Nuova allo scopo di sviluppare attività culturali e creative, come da contratto siglato con la Commissione Europea.
Per dovere di cronaca, va ricordato che le uniche iniziative culturali svolte in questi tre anni sono state: la Mostra “Resistere senz’armi” (18/26 gennaio 2014) e le manifestazioni “Arsenale aperto” (25 aprile 2014) e “Artigiani in Arsenale” (16 ottobre 2014): insomma un utilizzo di soli 10 giorni sui 1189 trascorsi finora dall’inizio del quinquennio vincolato. E di questi poco più della metà sono imputabili, per responsabilità, all’assente assessore alla Cultura Brugnaro;
11. la Torre è stata destinata finora quasi esclusivamente ad attività private (feste e banchetti come quello svoltosi la scorsa notte di Capodanno) e la gestione degli affitti è stata affidata, come detto sopra, a Vela S.p.A., una gestione non esattamente in linea con quanto previsto dalle regole del progetto Second Chance;
12. peraltro, ad una rapida indagine circa le attività degli altri quattro spazi nelle città europee coinvolte nel progetto europeo, risalta in modo imbarazzante ed evidente che tutte operano in modo continuativo nel campo della cultura e delle attività artistiche, onorando così gli obiettivi iniziali del progetto mentre l’unica che ha di fatto interrotto (praticamente, mai iniziato) qualsiasi iniziativa è proprio la Torre di Porta Nuova;
premesso e considerato tutto quanto sopra,
si chiede:
1. di conoscere le ragioni per cui, in più di tre anni dalla scadenza del progetto Second Chance, l’amministrazione comunale non abbia mai formulato alcun bando per la scelta di uno o più soggetti a cui destinare la Torre di Porta Nuova per le finalità culturali e creative previste dallo stesso progetto CE;
2. data l’incredibile inerzia protrattasi, di verificare le responsabilità di direttori e dirigenti comunali rispetto alla pressoché scontata procedura di rettifica/restituzione dei 532.150 euro di fondi elargiti in violazione del sopraccitato art. 57 Regolamento CE n. 1086/2006;
3. di rendere noto altresì se, e in che misura, i fatti qui descritti siano stati tenuti in debita considerazione nella valutazione della performance, e nell’erogazione dei relativi premi, di direttori e dirigenti coinvolti per le annualità 2013, 2014, 2015 e 2016;
4. di verificare se “gli atti conseguenti con Ve.La. S.p.A. atti a far rispettare anche ad essa (…) il succitato vincolo…”, di cui alla delibera GC n. 509 del 27.09.2013, sono stati stipulati e quindi se vi siano responsabilità in capo a Presidente e dirigenti della società;
5. di precisare se le attrezzature tecniche acquistate con i fondi europei siano state finora utilizzate negli eventi “mondani” di Ve.La. S.p.A. e se siano ancora dislocate tutte presso la Torre di Porta Nuova o, invece, se siano state impropriamente, e da chi, spostate altrove;
6. nell’ipotesi in cui si riesca a giustificare alla Commissione Europea la condotta tenuta dall’amministrazione in questi tre anni, preservando così i fondi europei, di valutare seriamente l’opportunità di:
a) scorporare la Torre di Porta Nuova dai beni affidati in gestione a Ve.La. S.p.A.;
b) pubblicare subito un bando per la scelta di uno o più soggetti cui destinare l’immobile, e le relative attrezzature, per le finalità culturali e creative;
c) mantenere il vincolo di destinazione almeno sino a gennaio 2022, recuperando così appieno i tre anni abbondanti persi finora;
d) investire tutti gli introiti, generati dalla Torre di Porta Nuova e avuti da Ve.La. S.p.A. (si prega di fornire un rapporto in tal senso degli ultimi tre anni), a favore delle nuove attività culturali da svolgersi presso la medesima struttura.
Davide Scano
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