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XI Commissione - Verbale

Seduta del 09-04-2018 ore 09:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Luca Battistella, Maika Canton, Barbara Casarin, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Giovanni Pelizzato, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Chiara Visentin, Sara Visman

 

Consiglieri presenti: Luca Battistella, Barbara Casarin, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Rocco Fiano, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Giovanni Pelizzato, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Chiara Visentin, Sara Visman, Saverio Centenaro (sostituisce Maika Canton), Andrea Ferrazzi (convocato), Davide Scano (convocato), Silvana Tosi (sostituisce Giovanni Giusto)

 

Altri presenti: Direttore Maurizio Carlin, Consigliere comunale coadiutore del Sindaco Paolino D'Anna, Consigliere Comunale Andrea Ferrazzi, Consigliere comunale Davide Scano

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Trattazione dell'interrogazione nr. d'ordine 26 (nr. prot. 5) con oggetto "Assegnazione spazi palestre ", inviata da Andrea Ferrazzi
  2. Discussione dell'interpellanza nr. d'ordine 412 (nr. prot. 59) con oggetto "Il futuro dello Stadio F. Baracca di Mestre - INTERPELLANZA a risposta orale in Commissione ai sensi dell’art. 8 del Reg. C.C.", inviata da Davide Scano
  3. Discussione della mozione nr. d'ordine 241 (nr. prot. 38) con oggetto "Presenza impianti sportivi a rilevanza economica nel Comune di Venezia” - mozione ex art. 9 Regolamento C.C. collegata alla P.D. n. n. 751 del 23.12.2015 su: “approvazione del nuovo Regolamento per l'uso e la gestione di impianti sportivi e l'utilizzo di palestre scolastiche"", inviata da Davide Scano

Verbale

La XI Commissione è convocata lunedì 9 aprile 2018 alle ore 09:30 presso il Municipio di Mestre con il seguente ordine del giorno:
1. Trattazione dell'interrogazione nr. d'ordine 26 (nr. prot. 5) con oggetto "Assegnazione spazi palestre ", inviata da Andrea Ferrazzi
2. Discussione dell'interpellanza nr. d'ordine 412 (nr. prot. 59) con oggetto "Il futuro dello Stadio F. Baracca di Mestre - INTERPELLANZA a risposta orale in Commissione ai sensi dell’art. 8 del Reg. C.C.", inviata da Davide Scano
3. Discussione della mozione nr. d'ordine 241 (nr. prot. 38) con oggetto "Presenza impianti sportivi a rilevanza economica nel Comune di Venezia” - mozione ex art. 9 Regolamento C.C. collegata alla P.D. n. n. 751 del 23.12.2015 su: “approvazione del nuovo Regolamento per l'uso e la gestione di impianti sportivi e l'utilizzo di palestre scolastiche"", inviata da Davide Scano

SENNO: alle ore 9.46,constatato il numero legale e dando lettura dell'ordine del giorno: Trattazione dell'interrogazione nr. d'ordine 26 (nr. prot. 5) con oggetto "Assegnazione spazi palestre ", inviata da Andrea Ferrazzi ,Discussione dell'interpellanza nr. d'ordine 412 (nr. prot. 59) con oggetto "Il futuro dello Stadio F. Baracca di Mestre - INTERPELLANZA a risposta orale in Commissione ai sensi dell’art. 8 del Reg. C.C.", inviata da Davide Scano e della mozione nr. d'ordine 241 (nr. prot. 38) con oggetto "Presenza impianti sportivi a rilevanza economica nel Comune di Venezia” - mozione ex art. 9 Regolamento C.C. collegata alla P.D. n. n. 751 del 23.12.2015 su: “approvazione del nuovo Regolamento per l'uso e la gestione di impianti sportivi e l'utilizzo di palestre scolastiche"", inviata da Davide Scano , apre ai lavori di commissione con la trattazione della prima interrogazione.

FERRAZZI: ricorda che l'interrogazione risale al 2015 dove poneva la questione sugli impianti sportivi nell'area dell'ex Umberto I da dove emergeva una assegnazione ad una nascitura società sportiva che avrebbe utilizzato degli spazi comunali quando non era ancora avvenuta concessione e la stessa società in questione non risultava ancora costituita, a conferma riferisce che nei volantini pubblicitati della società si faceva esplicito riferimento a spazi in dotazione al Comune.

D'ANNA: dichiara essere una interrogazione datata e che al tempo avevano fatto formale richiamo alla società Virtus Murano 954 il cui presidente si era scusato per l'accaduto . Nel merito della interrogazione all'ordine del giorno riporta che :se vi sia stata una verifica sui requisiti in possesso alla nuova società (iscrizione FIP, numero di iscritti minimo, ecc) al fine di poterle attribuire gli spazi
come sia stato possibile pubblicizzare le iniziative della società stessa dichiarando l’utilizzo degli spazi comunali prima che questi siano stati attribuiti dall’assessorato competente
Riguardo alla richiesta se vi sia stata una verifica dei requisiti in possesso alla nuova società, va precisato che :
- non si tratta di una nuova società sportiva ma della Virtus Murano 1954 ASD costituitasi nel 2011;
- risulta regolarmente iscritta all’Albo delle Associazioni con il n. 3014
- risulta affiliata alla Federazione Italiana Pallacanestro
- il Centro Minibasket Young Boys Venezia fa parte di questa società, analogamente ad altre realtà sportive veneziane e non, iscritte alla FIP
- il Regolamento per l’uso e la gestione di impianti sportivi non prevede un numero minimo di iscritti per avere in assegnazione uno “spazio sportivo”. Dopo la scadenza delle iscrizioni federali e la predisposizione dei calendari dei campionati, viene fatta la verifica sull’effettiva consistenza e presenza delle squadre previste: in alcuni casi può verificarsi la revoca parziale o totale degli orari assegnati.
Per quanto corcerne la campagna pubblicitaria fatta dalla Virtus Murano 1954 con appositi volantini prima di avere la certezza della concessione comunale, il Settore Sport, venuto a conoscenza della cosa ha richiamato la società che, tramite il proprio presidente, si è scusata con una mail ed assunta la responsabilità della vicenda.
Sulla base di questa esperienza sarà opportuno valutare quali strumenti possano essere inseriti nella Carta Etica che è in corso di predisposizione (in considerazione anche dell’art. 12 del Regolamento per l’uso e la gestione degli impianti sportivi che prevede tra i requisiti dei gestori l’adozione di un Codice etico). Per carta Etica s’intende un compendio di regole e valori comportamentali in ambito sportivo ed organizzativo, rivolto alle associazioni sportive ed ai singoli praticanti e/o collegati, che si basa sui principi fondamentali di lealtà, onestà, correttezza, integrità, rispetto delle persone, ripudio dell’illegalità, del razzismo, del bullismo, ecc. L’adesione alla Carta Etica sarà propedeutica all’inserimento nel processo di accreditamento delle società sportive, nonché necessaria per potersi rapportare con L’Amministrazione Comunale in particolare per la gestione delle strutture sportive o l’erogazione di eventuali contributi.


SENNO: chiede de il consigliere Ferrazzi si ritenga soddisfatto da quanto riportato dal consigliere delegato .

FERRAZZI: ribadisce che i menzionati volantini indicavano sia gli orari ed anche il luogo dove si sarebbero tenuti i corsi e ricorda che la stessa società in questione allo stato attuale occupa spazi che erano precedentemente a disposizioni dei altre società sportive. Dichiara la prospria soddisfazione per la risposta ottenuta.

SENNO: alle ore 9.56, sospende i lavori di commissione per attendere l'arrivo del consigliere Scano.
Alle 10.01 riprendono i lavori con la discussione della interpellanza nr 412 avente per oggetto il futuro dello stadio Baracca.

SCANO: nell'illustrare la propria interrogazione ,ricorda che si tratta di un atto presentato nel 2016 e riguardava il fututo dello stadio Baracca di mestre, Chiede dei chiarimenti in merito ai trattementi concessi ed in particolare riferendosi al Sindaco ,il mancato riottenimento dell'agibilità della struttura stessa ed eventualmente una possibile deroga per poter effettuare delle partite di calcio nonostante sia riconosciuta la mancanza di agibilità delllo stadio. Menziona il cambiamento delle normative apportate dalal Federezione Calcio in concomitanza con la fine del campionato quando non vi era alcuna possibilità di adeguamento della struttura in prossimità del campionato successivo. Riporta il disagio per la tifoseria locale costretta ,nei casdi di incontri da svolgersi "in casa" di dover usufruire dello stadio di Portogruaro. Riconosce che la situazione, pur se datata, risyulta essere ancora attuale e ritiene che vi possa essere una dovuta scelta politica per poter consentire di svolgere gli incontri nella sede di mestre. Ricosce l'importanza e l'attualità della propria interpellanza e consentire di ottenere una agevolazione della struttura per dar modo ai cittadini e alla stessa società calcio di poter usufruire della storica sede del Baracca.

FIANO: pone la questione se si potesse far giocare il Mestre nel piu' vicino stato di Sant'Elena di venezia anzichè in quello di Portogruaro. Ricorda che anche in altre molte città si utilizza il medesimo stadio da diverse società ed in attesa di adeguare la struttura del Baracca ,la sede di Venezia risulterebbe di certo comoda per società e tifoseria.

GIACOMIN: ritiene se sia idoneo mantenere una struttura incuneata in centro città quando si esprime favorevole ad una diversa dislocazione, citando come eventuale luogo l'area attorno al quadrante di Tessera. Nerl merito della questione riguardante la sicurezza lamenta i casi incresciosi dovuti alla tifoseria avversaria con ricaduta sulla città stessa ed inoltre non ritiene comoda la trasferta presso lo stadio di Sant'Elena a Venezia. Conclude riconoscendo che la città di mestre meriti un proprio stadio e che fare interventi presso la struttura del Baracca sarebbe un costo.

FIANO: riporta come nel caso di Foggia , lo stadio si trovi in pieno centro con una capienza di 18.000 spettatori e non si sono state segnalate situazioni particolarmente "vivaci". Riconferma di prendere in considerazione l'uso dello stadi di venezia.

PELLIZZATO: ritiene scomodo utilizzare lo stadio di Sant'Elena e non ultima la questione della gestione del flusso di tifosi , di entrambe le squadre considerando l'aggravio sui mezzi dell'ACTV.

ZENNARO L.: quale rappresentante della Municiplalità di Mestre, ricorda che l'attuale struttura dello stadio Baracca non consente di poter effettuare partite di campionato Pro, a partire dalle attuali uscite di sicurezza in un impianto, non riscontra neppure l'eventualie comodità di utilizzare lo stadio di venezia .Conclude lamentando lo stato fatiscente anche di altre strutture sportivi presenti in terraferma.

D'ANNA: ringraziando gli uffici amministrativi per le risposte tecniche ricevute, ricorda che una delle prime iniziative svolte dal Sindaco nel rivalutare lo stadio Baracca altrimenti destinato a demolizione e nel contempo , menzionando lo stadio Dallara di Bologna sono stati investiti molti fondi per poterlo regolarizzarlo da parte della società per svolgere il proprio campionato. Per la questione sollevata del'utilizzo dello stadio di Sant'Elena ricorda che la fattibilità dipende dalla società calcio del mestre che dovrebbe richiedere l'uso della struttura alla società del Venezia.
Entrando nel merito delle risposta scritta legge: 1. Di conoscere i motivi per cui nell’accordo di mediazione con ESTCAPITAL SGR S.p.A. come anche in sede di liquidazione del fondo e riacquisizione dello Stadio F. Baracca (delibere GC n. 312 del 02.09.2015 e 381 del 17.11.2015) il Comune si sia preso l’impegno di garantire lo svolgimento del gioco del calcio, con riferimento almeno alle partite di campionato di serie D, eseguendo i necessari lavori di manutenzione straordinaria, mentre poi nello stesso periodo ( lo stesso giorno) delibera di affidare in concessione per soli due anni l’impianto, scaricando il gravoso impegno sulla società sportiva, peraltro accettato;
1. Con deliberazione della Giunta Comunale n. 235 del 2 agosto 2016 ad oggetto “Concessione per la gestione dell'impianto sportivo denominato Stadio “F. BARACCA” per lo svolgimento della attività sportiva per gli anni sportivi 2016/2017, 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020 alla società
”A.C. MESTRE” S.S.D. a r.l. ” è stata approvato:
a. di riconoscere l'interesse pubblico della proposta presentata dalla Società “A.C. MESTRE
s.s.d. a r.l.” con lettera via PEC del 28.7.2016, prot. gen. n. 362564 del 29.7.2016 e relativa
alla riqualificazione dell'impianto sportivo Stadio “F. Baracca” per l'agibilità dell'impianto per
i campionati di calcio e di affidare la concessione dello Stadio “F. BARACCA” alla Società “A.C. MESTRE s.s.d. a r.l.” (p.iva 01254310269 / c.f. 94002200262 ), per gli anni sportivi 2016/2017, 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020.
b. di revocare nel contempo l'assegnazione in subdetenzione disposta con deliberazione di G.C. n. 312 del 2.9.2015, limitatamente al periodo corrente dal 1.8.2016 al 31.7.2017;
Con delibera n. 282 del 29.09.2016 è stato confermato quanto approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 235 del 2 agosto 2016 con la modifica del numero degli anni sportivi della durata della convezione da quattro a cinque pertanto con scadenza nell'anno sportivo 2020/2021 come previsto l'art. 15, comma 6, del D.L. 25.11.2015, n. 185 convertito in legge 22.1.2016, n. 9, che stabilisce che se gli enti locali riconoscono l'interesse pubblico del progetto di ammodernamento dell'impianto sportivo affidano la gestione gratuita dell'impianto all'associazione o alla società sportiva per una durata proporzionalmente corrispondente al valore dell'intervento e
comunque non inferiore a cinque anni.
2. di spiegare i motivi, e il fondamento giuridico. Per cui gli uffici hanno predisposto una convenzione, a favore dell’A.C. Mestre S.S.D. a.r.l. con contenuti e clausole molto difformi rispetto a quelle in convenzione relative a impianti sportivi similari, come descritto sopra, violando i principi d’imparzialità e pari trattamento;
2. Ogni convenzione va inserita nel contesto temporale giuridico ed economico esistente al momento della stipula, parametrazioni tra impianti molto diversi tra loro o convenzionati in tempi diversi sono relativamente attendibili.
Va peraltro precisato che alcuni dati menzionati nell'interpellanza non trovano riscontro negli atti in possesso dell'Amministrazione Comunale in quanto assegnazioni del tipo di quella del Baracca a seguito di “ … previsione di investimento, per manutenzioni straordinarie interventi per manutenzioni straordinarie e/o innovazioni,...” ad esempio:
- il Palasport Taliercio non è stato assegnato per 14 anni, per una spesa molto superiore ai 400.000,00 €uro e non corrisponde il contributo per il 2012 di €. 167.550,00.
- non tutte le piscine sono state assegnate a seguito di lavori e comunque per nessuna, di quelle assegnate per ristrutturazioni o innovazioni, è previsto un contributo comunale del 100% sui consumi, con previsioni di investimento che sono arrivate anche a più di 85.000,0 €. l’anno e per una durata al massimo di 20 anni.
3. di spiegare le ragioni per cui, durante questo primo anno, l’amministrazione non si sia impegnata politicamente per far giungere a buon fine il procedimento per il ri-ottenimento dell’agibilità e per quale ragione il Sindaco non sia riuscito a firmare delle deroghe, nel frattempo, per far svolgere le partite di campionato analogamente a quanto pare sia stato fatto dal citato ex Presidente di Municipalità;
3. L'Amministrazione si è impegnata a collaborare con l' ”A.C. MESTRE” S.S.D. a r.l. ” cercando di trovare la soluzione per l'agibilità dell'impianto sollecitando il parere della Commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, finalizzata all'ottenimento dell'agibilità dell'impianto per 1999 spettatori, comportante, tra l'altro, la rimodulazione delle tribune con abbattimenti e spostamenti di area, nonché la creazione di aree di servizio annesse all'impianto che la Commissione medesima ha approvato nella seduta del 14.7.2016 (parere favorevole alla realizzazione del progetto per 1999 spettatori di cui 254 ospiti).
Eventuali deroghe sarebbero state immotivate e il Sindaco sarebbe incorso in violazioni di natura penale.
4. di illustrare se, alla luce dell’ormai avvenuta riacquisizione dello stadio e delle clausole contrattuali applicate ad altri soggetti, si stia valutando, con l’ovvio coinvolgimento della società sportiva, di modificare la concessione in essere nel senso di una maggior durata e con un’eventuale compartecipazione degli investimenti da parte dell’Amministrazione locale (fondi PON-MESTRO o altre risorse);
4. Si è provveduto ad assegnare l'impianto per la durata di cinque anni dalla data di sottoscrizione pertanto dal 30.09.2016, come descritto al precedente punto 1. con delibera della Giunta Comunale n. 282 del 29.09.2016, in ottemperanza all'art. 15, comma 6, del D.L. 25.11.2015, n. 185 convertito in legge 22.1.2016, n. 9, che stabilisce che se gli enti locali riconoscono l'interesse pubblico del progetto di ammodernamento dell'impianto sportivo affidano la gestione gratuita dell'impianto all'associazione o alla società sportiva per una durata proporzionalmente corrispondente al valore dell'intervento e comunque non inferiore a cinque anni.Conclude con la nota a parte:L’anno sportivo 2016/2017 ha visto la promozione dell’A.C. MESTRE” S.S.D. a r.l. al campionato di C1 - LEGA PRO. La società sperava, come di consuetudine in passato, di poter usufruire, di un anno di deroga. Purtroppo la Federazione ha cambiato politica e pur se meno esigente nel numero minimo di spettatori è diventata fiscale nell’applicazione del regolamento. L’impianto avrebbe dovuto sostenere una serie di interventi oltre che costosi non di facile realizzazione per la sua conformazione. Ma soprattutto con un campionato superiore sono moltiplicate tutte le problematiche legate alla sicurezza con diniego da parte della questura. Lo stadio si trova soffocato al centro dell’abitato con strade che dovrebbero servire all’esodo, soprattutto in caso di emergenza, strette, piene di ostacoli e difficilmente controllabili in caso di tafferugli tra opposte tifoserie da parte delle forze dell’ordine.

SCANO: chiarendo l'intervento del cons. Giacomin , precisa che la questione riguardante "sicurezza e tifoseria" esiste ad oggi una normativa e lamenta che ormai molti rtifosi preferiscono anche non andare piu' allo stadio ed auspica , riferendosi alla normativa inglese in tema di calcio che ha imposto regole rigide che hanno consentito di smaltire le barriere a protezione delle diverse tifoserie. Ricorda inoltre che la stessa tifoseria mestrine e' cambiata rispetto la passato e si assitono a partite con una tifoseria piu' sportiva rispetto ad un tempo.
Ribadisce le condizioni attuali della concessione sono nel frattempo mutate rispetto a quanto menzionato nella interpellanza in discussione , e riporta che le concessioni dei vari impianti sportivi avvengono con modalità diverse e richiede quindi un accesso agli atti in merito al fine di capire con che criterio ci si muove fra le diverse concessione attuate dal Comune.

SENNO: chiede al consigliere Scano se si ritiene soddisfatto della risposta ottenuta.

SCANO: si dichiara non soddisfatto considerando le tempistica dela risposta.

BATTISTELLA: propone una azione consigliare per indagare se sia fattibile poter far giocare la sociatà calcio di mestre presso lo stadio di Sant'Elena

SENNO: ritiene sia doveroso sentire sia la società in questione ed anche la tifoseria. Prosegue nei lavori di commissione sulla discussione della mozione nr 241 del consigliere Scano.

SCANO: nel ricordare che l'atto in discussione sia stato presentato nel 2016 e sia collegata a al nuovo regolamento Regionale per quanto riguarda gli impianti con rilevanza imprenditoriale.
Dando lettura del documento in cui si dichiara che : 1. la normativa vigente e la giurisprudenza distinguono tra impianti sportivi dotati o meno di rilevanza economica (qualificata come “imprenditoriale” nella recente L.R. Veneto 11 maggio 2015 n. 8);2. l'amministrazione comunale, con delibera di C.C. n. 54 del 29.04.2011, ha deliberato che, nell'intero territorio, non vi sono impianti classificabili come “a rilevanza economica”, senza però che vi fosse una concreta analisi tecnica a fondamento di tale statuizione meramente politica;3. il precedente Regolamento, come pure il nuovo, afferma che le convenzioni stipulate sono revocabili per motivi di pubblico interesse (art.16 comma 3: “Il Comune, fatta salva l’ipotesi di cui al precedente articolo 15, si riserva, inoltre, la più ampia facoltà di revocare in tutto o in parte la concessione per motivi di pubblico interesse, in conformità alla normativa vigente”). Inoltre, lo stesso Regolamento sancisce che “alcun indennizzo spetta in caso di revoca al gestore”;4. la decisione, assunta in passato dall'amministrazione, ha permesso la creazione di zone di privilegio legate alla gestione di impianti universalmente riconosciuti come a rilevanza economica, quali piscine, campi da tennis palestre per il fitness, assegnati peraltro senza alcuna procedura ad evidenza pubblica ed a condizioni economiche estremamente vantaggiose per il gestore e per nulla vantaggiose per le casse dell'ente locale. Basti qui ricordare, a mero titolo d'esempio, la decisione del Consiglio di Stato, sezione V, 27 agosto 2009 n. 5097 in cui si dichiara che: “...ma ciò corrisponde ad una scelta gestionale che può essere successivamente modificata in modo che l’esercizio dell’impianto sia fonte di profitto, come lo sono tutte le piscine da 25 metri” e poi ancora: “va confermato, quindi, l’avviso dei primi giudici, sorretto dalla giurisprudenza di questo Consiglio secondo cui, ai fini della qualificazione di un servizio pubblico locale sotto il profilo della rilevanza economica, non importa la valutazione fornita dalla p.a., ma occorre verificare in concreto se l'attività da espletare presenti o meno il connotato della "redditività", anche solo in via potenziale”;
5. gli stessi uffici del Settore Sport che, nel 2011, non riuscivano ad individuare dapprima alcun impianto a rilevanza economica nel territorio comunale, hanno improvvisamente cambiato idea con la delibera di GC n. 168 del 07.05.2015, definendo il centro polisportivo di Sacca San Biagio alla Giudecca (senza, peraltro, l'impianto natatorio) a rilevanza economica;
6. che le clausole, inserite nelle diverse convenzioni di gestione e in vigore sin dalla costruzione degli impianti, riguardanti la copertura parziale o totale dei costi relativi alle utenze (acqua, gas, elettricità) hanno comportato un esborso annuo di circa 1,2 milioni di euro per i nove impianti sportivi più rilevanti del Comune;
7. tali somme potrebbero essere meglio utilizzate per interventi manutentivi degli impianti esistenti o per la creazione di nuovi, come pure per il sostegno degli sport minori;
8. la circostanza per cui tali impianti siano stati considerati privi di “rilevanza economica” comporta che, non prevedendo alcun reddito per il gestore, non potrà lamentarsi alcun danno per lucro cessante in caso di eventuale revoca. Va detto altresì che, a rinforzo di tale tesi, gli attuali gestori sono costituiti in forma di associazione o società sportiva e quindi, per statuto, sono soggetti caratterizzati dall'assenza di finalità di lucro e dal divieto della distribuzione degli utili. Ciò esclude, all'origine, che le stesse possano lamentare un eventuale danno economico derivante da mancati utili per cessazione dell'attività di gestione;
9. qualora, infine, per alcuni impianti sportivi siano ancora in essere mutui contratti dal gestore per l'esecuzione di lavori di ampliamento e/o manutenzione straordinaria potrebbe prevedersi, semplicemente, un'operazione di subentro da parte dell'eventuale nuovo e diverso gestore, aggiudicatario della gara indetta per la gestione;
tutto ciò premesso e considerato,
il Consiglio comunale di Venezia impegna il Signor Sindaco e la Giunta a:
- proseguire l'impegno preso dalla precedente gestione commissariale, con delibera GC n. 664 del 30.12.2014, per “l'individuazione degli impianti a rilevanza economica secondo i fattori indicati in premessa da sottoporre alla approvazione della Giunta Comunale attraverso successivo provvedimento” (i fattori citati sono: “la dimensione dell'impianto sportivo; il bacino e numerosità d'utenza attesa; la potenzialità di sviluppo di servizi sportivi e ludico culturali; la tipologia impiantistica; la tipologia della disciplina sportiva (agonistica o di base); la presenza di servizi aggiuntivi che consentano di incrementare l'autofinanziamento come wellness, fitness, ristorazione, vendita di prodotti sportivi,...”);
- valutare l'opportunità economica di procedere a revoca delle concessioni relative agli impianti sportivi più rilevanti del territorio che, in base a specifica analisi tecnica degli uffici e secondo giurisprudenza consolidata, possono qualificarsi come dotati di “rilevanza imprenditoriale” (leggasi: economica) e per i quali ad oggi, come detto, vi è una spesa annua di circa 1,2 milioni di euro. Si procederà di seguito a nuove assegnazioni, attraverso bandi di gara ed investendo i risparmi conseguenti, per il futuro, su una maggior manutenzione o costruzione di nuovi impianti come pure sul sostegno degli sport minori.


BATTISTELLA: ricorda al Sindoca di richiedere il rinnovo delle concessione degli impioanti sportivi assumendo un impegno di responsabilità nella gestione e nel rispetto per l'uso pubblico di quanto menzionato. Ritiene che vero ed unico obiettivo proporre la creazione di due grandi impianti in amvìbito locale.

GIACOMIN: nel condividere quanto ribadito nei precedenti interventi, riconosce l'enorme esborso da parte della colelttività per tenere in piedi le strutture e la necessarie ristrutturazioni sia ordinarie che strordinarie delle stesse.

D'ANNA: ritiene sia necessario se decidere che la mozione in discussione sia da inviare al Consiglio Comunale. Prosegue dando lettura ad un documento in cui ribadisce che : 1. la normativa vigente e la giurisprudenza distinguono tra impianti sportivi dotati o meno di rilevanza economica (qualificata come “imprenditoriale” nella recente L.R. Veneto 11 maggio 2015 n. 8);La legge regionale non tratta la rilevanza imprenditoriale, l'art. 24 infatti tratta solo di impianti sportivi privi di rilevanza imprenditoriale.Il nostro regolamento la articola in maniera più precisa attribuendo nell'art. 14 diversi oneri a carico di questa tipologia di impianti senza entrare nel merito dei criteri economici.2. l'amministrazione comunale, con delibera di C.C. n. 54 del 29.04.2011, ha deliberato che, nell'intero territorio, non vi sono impianti classificabili come “a rilevanza economica”, senza però che vi fosse una concreta analisi tecnica a fondamento di tale statuizione meramente politica;Tale delibera di consiglio è superata dalla più recente delibera n. 13 del 1 aprile 2016 che approva il nuovo regolamento per la gestione degli impianti sportivi e delle palestre scolastiche.3. il precedente Regolamento, come pure il nuovo, afferma che le convenzioni stipulate sono revocabili per motivi di pubblico interesse (art.16 comma 3: “Il Comune, fatta salva l’ipotesi di cui al precedente articolo 15, si riserva, inoltre, la più ampia facoltà di revocare in tutto o in parte la concessione per motivi di pubblico interesse, in conformità alla normativa vigente”). Inoltre, lo stesso Regolamento sancisce che “alcun indennizzo spetta in caso di revoca al gestore”;

Va precisato che la dicitura “per motivi di pubblico interesse, in conformità alla normativa vigente” va letta come la garanzia che l'amministrazione ha previsto nel caso che in casi estremi l'impianto, o parte di esso, possa essere destinato, per scelte politico gestionali, appunto di «interesse pubblico» ad altre funzioni o impellenti necessità, in concreto” va compreso, a posteriori, come l’interesse individuato dall'amministrazione, dopo aver confrontato e valutato diversi interessi, pubblici e privati, rilevanti nel caso di specie, conformandosi alle indicazioni concernenti l’interesse pubblico primario nonché agli altri principi e regole giuridiche. Un significato che non può essere semplificato e svuotato.Va poi considerato che il “Regolamento per l'uso e la gestione di impianti sportivi e l'utilizzo di palestre scolastiche" prevede all’art. 23 NORME TRANSITORIE “ punto 1. Restano in vigore le convenzioni in corso alla data della entrata in vigore del presente regolamento alle condizioni e secondo i tempi nelle stesse stabiliti.E ancora la LEGGE REGIONALE 11 maggio 2015 n. 8 “Disposizioni generali in materia di attività motoria e sportiva. Prevede all’art. 26 MODALITA’ di AFFIDAMENTO punto 7. Sono fatti salvi fino alla prevista scadenza contrattuale, gli affidamenti effettuati in data anteriore a quella di entrata in vigore della presente Legge.
4. la decisione, assunta in passato dall'amministrazione, ha permesso la creazione di zone di privilegio legate alla gestione di impianti universalmente riconosciuti come a rilevanza economica, quali piscine, campi da tennis palestre per il fitness, assegnati peraltro senza alcuna procedura ad evidenza pubblica ed a condizioni economiche estremamente vantaggiose per il gestore e per nulla vantaggiose per le casse dell'ente locale. Basti qui ricordare, a mero titolo d'esempio, la decisione del Consiglio di Stato, sezione V, 27 agosto 2009 n. 5097 in cui si dichiara che: “...ma ciò corrisponde ad una scelta gestionale che può essere successivamente modificata in modo che l’esercizio dell’impianto sia fonte di profitto, come lo sono tutte le piscine da 25 metri” e poi ancora: “va confermato, quindi, l’avviso dei primi giudici, sorretto dalla giurisprudenza di questo Consiglio secondo cui, ai fini della qualificazione di un servizio pubblico locale sotto il profilo della rilevanza economica, non importa la valutazione fornita dalla p.a., ma occorre verificare in concreto se l'attività da espletare presenti o meno il connotato della "redditività", anche solo in via potenziale”;L'estrapolazione di parte di una sentenza può dar adito a interpretazioni fuorvianti, infatti l'affidamento era stato fatto senza gara ma solo attraverso determina dirigenziale e che “… l’impianto è composto da un edificio con tre piscine (delle quali una della dimensione di mt. 25x13, un’altra di mt. 13x6 e la terza consistente in una vasca per neonati) spazi di servizio con annesso bar (di mq 31,50), piscina all’aperto, spazio verde destinato a solarium ed aree di pertinenza,...” e, quindi, l’attività di gestione dell’impianto ha rilevanza economica e non può essere affidato direttamente, ma mediante procedura di gara.”…….Altra cosa che non va trascurata è che per i giudici “Non può condividersi che le caratteristiche strutturali dell’impianto siano tali da privarlo, intrinsecamente, di rilevanza economica, sembrando piuttosto che l’incapacità di essere condotto in modo economicamente proficuo derivi dalla determinazione contingente di praticare tariffe di particolare favore. Ma ciò corrisponde ad una scelta gestionale che può essere successivamente modificata in modo che l’esercizio dell’impianto sia fonte di profitto, come lo sono tutte le piscine da 25 metri.” e questo presuppone che i gestori possano liberamente determinare tutte le tariffe secondo logiche di mercato o di appartenenza territoriale ( zone più benestanti con tariffe più alte) del Comune di Venezia che ha “calmierato” le tariffe per il cittadino senza diversità sia che l'impianto sia situato in terraferma o in Venezia, in zona centrale o periferica. Dunque che la fonte di profitto, pertanto la possibilità di pareggio del bilancio, in una piscina di 25 mt. va tradotta anche in un proporzionale aumento delle tariffe.L'esempio citato è applicabile ad uno solo degli impianti sportivi del Comune di Venezia ossia il Centro Sportivo di di Sacca S. Biagio.5. gli stessi uffici del Settore Sport che, nel 2011, non riuscivano ad individuare dapprima alcun impianto a rilevanza economica nel territorio comunale, hanno improvvisamente cambiato idea con la delibera di GC n. 168 del 07.05.2015, definendo il centro polisportivo di Sacca San Biagio alla Giudecca (senza, peraltro, l'impianto natatorio) a rilevanza economica;Gli uffici vengono chiamati ad attuare la volontà dell'Amministrazione e produrre gli atti conseguenti. Inoltre non è che gli uffici hanno cambiato idea, infatti la dichiarazione della non esistenza nel Comune di Venezia di impianti sportivi a rilevanza economica è stata fatta dal Consiglio Comunale di allora che tuttavia non escludeva, per il futuro, la possibilità di rivedere la classificazione demandando agli uffici un eventuale approfondimento. Alcuni impianti opportunamente ristrutturati e integrati con attività accessorie, una volta ammortizzati i costi di ristrutturazione da parte del gestore, possono essere qualificati come impianti a rilevanza economica in quanto supportati da attività economiche vere e proprie.Nel periodo commissariale, in vista del riaffidamento delle gestioni degli impianti sportivi, si era proceduto ad estrapolare la piscina Chimisso dal Centro sportivo San Biagio per avviare due procedure di evidenza pubblica differenziate. (la piscina avendo bisogno di cospicui investimenti avrebbe dovuto necessariamente aver un contratto di durata commisurata agli oneri)Recependo le numerose modifiche e migliorie apportate dal conduttore, si è avviato uno studio (allegato alla delibera citata) per valutare l’eventuale classificazione del centro sportivo nella sua nuova veste come impianto a rilevanza economica.Gli elementi individuati a sostegno e validazione dell’ipotesi sono stati:1) nuova configurazione strutturale del complesso con mantenimento delle sue caratteristiche di polifunzionalità sportiva ma soprattutto la nuova vocazione ludico-aggregativa e ricreativa, con la presenza di un bar ed un ristorante2) presenza di sale polivalenti (ex bocciodromo) utilizzabili anche per attività culturali e ricreative e/o meeting tematici con offerta di catering3) presenza di una zona attrezzata per alaggio e varo di piccole imbarcazioni dedicata alle minute manutenzioni4) possibilità di aumentare le tariffe praticate all’utenza sportiva, non avendo più l’obbligo di applicazione del tariffario comunale in caso di classificazione a rilevanza economica.6. che le clausole, inserite nelle diverse convenzioni di gestione e in vigore sin dalla costruzione degli impianti, riguardanti la copertura parziale o totale dei costi relativi alle utenze (acqua, gas, elettricità) hanno comportato un esborso annuo di circa 1,2 milioni di euro per i nove impianti sportivi più rilevanti del Comune;7. tali somme potrebbero essere meglio utilizzate per interventi manutentivi degli impianti esistenti o per la creazione di nuovi, come pure per il sostegno degli sport minori;Per quanto riguarda le piscine, l’Amministrazione ha adottato, nella quasi generalità, una politica di aumento graduale della percentuale relativa alla quota consumi a carico dei concessionari di gestione con il traguardo di arrivare alla fine della gestione con percentuali vicine al 50%. Questa scelta dell’Amministrazione di compartecipare alle spese, ha permesso ai concessionari di utilizzare propri capitali per interventi di natura straordinaria al fine di mantenere in efficienza gli impianti e di migliorare quindi anche il servizio rivolto alla popolazione.Quando l’Amministrazione ha cercato di aumentare la quota parte dei consumi energetici a carico del gestore il tutto si è risolto in modo fallimentare in tribunale: grosso debito del gestore nei confronti del Comune e impianti riconsegnati con vistose carenze manutentive (Piscina dl Centro Sportivo Reyer). Nella piscina del Centro Sportivo Reyer con il nuovo bando pubblico è stata adottata una politica che vedeva nuovamente una maggior partecipazione dell’Amministrazione ai costi di gestione ma nel contempo chiedeva al gestore un più tangibile contributo nella manutenzione straordinaria dell’impianto con un grosso investimento iniziale per la messa in pristino della struttura. Questo si sta traducendo in una fattiva collaborazione che alla fine vede che quando l’Amministrazione Comunale investe in consumi si traduce in regolarità nel pagamento delle quote parte a carico del gestore, in una riduzione degli interventi straordinari da parte del Comune ma soprattutto in una sempre maggiore qualità percepita dagli utenti frequentatori nei servizi erogati.Oggi le percentuali dei consumi a carico dei gestori negli impianti principali sono le seguenti: 

PISCINA VIA PENELLO - TERRAGLIO 265.205,11 137.239,83
PISCINA VIA CALABRIA 131.396,55 68.326,22
PISCINA VIA CIRCONVALLAZIONE 169.111,20 86.246,72
PISCINA BISSUOLA - PARCO ALBANESE 143.230,26 88.087,23
PISCINA MARCEGLIA LIDO 144.586,76 86.752,06
PISCINA C. REYER 141.759,16 93.561,05
PISCINA CHIMISSO 109.363,77 109.363,77
PALASPORT TALIERCIO 121.530,72 (*) 113.023,57
PALASPORT GIANQUINTO 93.117,33 86.599,12

Totale 1.226.183,53 782.600,45 

Il  Palasport Gianquinto ha dall’ 1/07/2017 l’applicazione di una diversa percentuale
che passa dal 7 al 30% del costo dei consumi.8. la circostanza per cui tali impianti siano stati considerati privi di “rilevanza economica” comporta che, non prevedendo alcun reddito per il gestore, non potrà lamentarsi alcun danno per lucro cessante in caso di eventuale revoca. Va detto altresì che, a rinforzo di tale tesi, gli attuali gestori sono costituiti in forma di associazione o società sportiva e quindi, per statuto, sono soggetti caratterizzati dall'assenza di finalità di lucro e dal divieto della distribuzione degli utili. Ciò esclude, all'origine, che le stesse possano lamentare un eventuale danno economico derivante da mancati utili per cessazione dell'attività di gestione;
Si ricorda che i gestori di taluni impianti sportivi, tra questi gran parte di quelli che fanno parte dei “...nove impianti sportivi più rilevanti del Comune; ” sono stati chiamati ad investire nelle strutture del Comune di Venezia in sua vece, svariate centinaia di migliaia di euro e che l'impegno “contrattuale” preso dai gestori è stato quello di eseguire i lavori in cambio di un congruo numero di anni di concessione. Oltre che alle prevedibili ed inevitabili cause legali che tale soluzione prospettata comporterebbe, pur se tutti gli indirizzi giurisprudenziali nei rapporti tra P.A. e altri, tenderebbero a cercare di evitare al massimo contenziosi se non proprio necessari, si potrebbe palesare anche una richiesta di risarcimento per l'indebito arricchimento di cui potremmo essere chiamati a rispondere.Non dimentichiamo poi che gli impianti natatori hanno gran parte del personale regolarmente assunto.9. qualora, infine, per alcuni impianti sportivi siano ancora in essere mutui contratti dal gestore per l'esecuzione di lavori di ampliamento e/o manutenzione straordinaria potrebbe prevedersi, semplicemente, un'operazione di subentro da parte dell'eventuale nuovo e diverso gestore, aggiudicatario della gara indetta per la gestione;Non appare quanto proposto ovvero il subentro, una cosa “semplice”, tuttavia, potrebbe palesarsi uno scenario con qualche piscina chiusa, contenziosi e cause con ogni singolo gestore che sicuramente intenterebbe, con grandi incertezze sull'esito della sentenza stante appunto la situazione di carenza manutentiva in capo all'Amministrazione e gli impegni presi con i gestori, con conseguenti costi anche sociali a carico dell'Amministrazione ( le cause costano specialmente se si trascinano nei tre livelli) e con tempi che, in taluni casi, sarebbero superiori al regolare scadere delle convenzioni.Tutto ciò premesso e considerato,
il Consiglio comunale di Venezia impegna il Signor Sindaco e la Giunta a:
- proseguire l'impegno preso dalla precedente gestione commissariale, con delibera GC n. 664 del 30.12.2014, per “l'individuazione degli impianti a rilevanza economica secondo i fattori indicati in premessa da sottoporre alla approvazione della Giunta Comunale attraverso successivo provvedimento” (i fattori citati sono: “la dimensione dell'impianto sportivo; il bacino e numerosità d'utenza attesa; la potenzialità di sviluppo di servizi sportivi e ludico culturali; la tipologia impiantistica; la tipologia della disciplina sportiva (agonistica o di base); la presenza di servizi aggiuntivi che consentano di incrementare l'autofinanziamento come wellness, fitness, ristorazione, vendita di prodotti sportivi,...”);
- valutare l'opportunità economica di procedere a revoca delle concessioni relative agli impianti sportivi più rilevanti del territorio che, in base a specifica analisi tecnica degli uffici e secondo giurisprudenza consolidata, possono qualificarsi come dotati di “rilevanza imprenditoriale” (leggasi: economica) e per i quali ad oggi, come detto, vi è una spesa annua di circa 1,2 milioni di euro. Si procederà di seguito a nuove assegnazioni, attraverso bandi di gara ed investendo i risparmi conseguenti, per il futuro, su una maggior manutenzione o costruzione di nuovi impianti come pure sul sostegno degli sport minori.
Verrà fatta attenta valutazione tra gli impianti sportivi più rilevanti del territorio comunale, ove siano stati eseguiti interventi con investimenti cospicui che abbiano apportato modifiche sostanziali. La nuova applicazione dei parametri individuati dalla delibera di Giunta 664/14, in vista dei futuri bandi di evidenza pubblica, potrà portare ad una diversa classificazione della struttura sportiva.

SCANO: ritiene che quanto letto dal consigliere delegato sia da ritenersi una difesa d'ufficio e ritiene che siano riportate le norme leglslative a confronto di quanto invece riportato nella propria mozione.
D'ANNA: ritiene che si stia cercando di dare una risposta a quanto espresso nella mozione presentata dal consigliere Scano.
SCANO: lamenta la mancanza di un verbale datato 26 maggio 2016 e chiede a distanza di due ani di ottenere la risposta del parere da parte dell'Avvocatura Civica.
ROGLIANI: ritiene si debba ristudiare attentamente la mozione e prendere una decisione comune per meglio approfondire l'argomento.
GIACOMIN: in considerazione del parere da parte dell'Avvocatura Civica propone di riaggiornare i lavori di commissione.

D'ANNA: concorda sull'aggiornamento dei lavori in attesa siano riportate le richieste proposte.

SENNO: Aggiorna la commissione in attesa dei documenti da parte della Avvocatura Civica. Chiude i lavori di commissione alle ore 11.41.

 

 

 

 

Atti collegati
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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 19-02-2019 ore 10:26
Ultima modifica 19-02-2019 ore 10:26
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