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III Commissione - Verbale

Seduta del 24-10-2017 ore 16:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maika Canton, Barbara Casarin, Maurizio Crovato, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Giancarlo Giacomin, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Deborah Onisto, Giovanni Pelizzato, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, Alessandro Scarpa, Ottavio Serena, Silvana Tosi, Chiara Visentin, Sara Visman

 

Consiglieri presenti: Barbara Casarin, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Giancarlo Giacomin, Elena La Rocca, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Francesca Rogliani, Alessandro Scarpa, Ottavio Serena, Silvana Tosi, Chiara Visentin, Sara Visman, Saverio Centenaro (sostituisce Lorenza Lavini), Ciro Cotena (sostituisce Maurizio Crovato), Monica Sambo (sostituisce Giovanni Pelizzato), Matteo Senno (sostituisce Marta Locatelli)

 

Altri presenti: Assessore Simone Venturini, Dirigente Alessandra Vettori, Dirigente Nicoletta Ongaro, Responsabile di Servizio Paola Sartori, Consigliera Silvana Tosi, Commissario Capo Polizia Municipale Franzoi Gianni, Presidente Consiglio Comunale Ermelinda Damiano

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Illustrazione dell'iniziativa " Dritti sui Diritti 5°edizione anno 2017"
  2. Discussione dell'interpellanza nr. d'ordine 842 (nr. prot. 140) con oggetto "Campagna di sensibilizzazione per contrastare gli episodi di criminalità come i borseggi e tutela dei minori applicando la revoca della potestà genitoriale. Risposta urgente in Commissione.", inviata da Silvana Tosi

Verbale

Alle ore 16.42 la Presidente della III Commissione Consiliare Chiara Visentin, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta illustrando l'ordine del giorno. Quindi chiede l'inversione dei punti in oggetto

La Commissione accetta

VISENTIN da la parola alla Consigliera Tosi

TOSI illustra la sua interpellanza ad oggetto: "Campagna di sensibilizzazione per contrastare gli episodi di criminilità come i borseggi e tutela dei minori applicando la revoca della potestà genitoriale" evidenziando che in base ai sensi dell' 330 c.c. il giudice può dichiarare la decadenza dalla potestà genitoriale, nonchè l'allontanamento del figlio dalla residenza familiare, qualora un genitore violi o trascuri i doveri nei confronti dei figli minori. La previsione dell'art.330 c.c. trova il suo fondamento nel diritto del minore a crescere, essere amato, educato ed istruito, nonchè mantenuto, ricevendo le dovute cure e le necessarie attenzioni dai propri genitori. Quindi chiede al Sindaco e agli Assessori competenti:
di provvedere ad effettuare una campagna di sensibilizzazione a tutela dei cittadini e dei turisti, finalizzata ad informare dell'eventuale presenza di borseggiatori anche attraverso una cartellonistica adeguata;
di tutelare i minori da qualsiasi forma di abuso che possa destabilizzare la personalità, chiedendo al giudice di valutare se la condotta del genitore, reo di atti illegali, sia pregiudiziale per il figlio, domandando altresì la decadenza o revoca dalla potestà genitoriale, non solo a quei genitori che inducono o non impediscono al figlio minore di compiere tali reati, ma anche per coloro che li attuano
La finalità è quella di tutelare e di garantire ai minori la possibilità di essere educati in un ambiente con dei sani principi per una crescita armonica della personalità. I ragazzi devono ricevere tutte le misure di protezione necessarie qualora i genitori non siano in grado di adempiere ai loro doveri

D'ANNA chiede alla Consigliera Tosi se ha fatto l'interpellanza perchè non è soddisfatta delle risposte ricevute in precedenza

TOSI risponde di aver sentito gli Assessori competenti ma non ritira l'interpellanza perchè è convinta che esista l'applicabilità delle leggi in materia di minori

GIACOMIN ritiene che in base alle leggi vigenti, ciò che viene chiesto nell'interpellanza non sia ne attuabile ne perseguibile. I Consiglieri comunali possono fare però da portavoce alle autorità competenti

TOSI fa riferimento all'art.36 della Convenzione ONU sui diritti dell'Infanzia che recita " Gli Stati parti proteggono il fanciullo contro ogni altra forma di sfruttamento pregiudizievole al suo benessere in ogni suo aspetto" e ribadisce che il suo obiettivo è quello di tutelare e di garantire ai minori di essere educati in un ambiente con dei sani principi

VENTURINI non trova nulla da eccepire sugli aspetti ideologici dell'interpellanza. L'Amministrazione sta già facendo dei progetti sui minori attraverso anche la sensibilizzazione dei cittadini ( Punto Luce, Biblioteca Bettini Junior). E' giusto ascoltare il problema ma chi decide sulla revoca della patria potestà è il giudice su segnalazione degli assistenti sociali e di altri soggetti. In alcuni casi può avvenire la revoca della patria potestà. Non è il Comune comunque a poter e dover applicare una legge che è compito riservato al Tribunale dei Minori. L'Amministrazione comunale fa quello che è di propria competenza soprattutto per quanto riguarda i minorenni residenti nel territorio comunale. La maggior parte dei casi di minori fermati riguardano però ragazzini non residenti che vengono dai campi Rom di Roma e Milano, spesso non identificabili e tanto meno i loro genitori. I casi che riguardano il Comune di Venezia vengono segnalati al Tribunale dei Minori che poi li inserisce in comunità dalle quali, però spesso scappano. Il ruolo del Comune è marginale in quanto viene interessato solo quando il minore viene messo in comunità

ONGARO precisa che i minori sono tutelati dagli articoli del Codice Civile 330 ( decadenza dalla responsabilità genitoriale sui figli) e 333 ( Condotta del genitore pregiudizievole ai figli). L'art. 403 del Codice Civile parla di intervento della pubblica autorità a favore dei minori. Il Comune non è parte di tale procedimento ma ha l'obbligo di denuncia e segnalazione e ci sono anche delle responsabilità in caso di omessa denuncia. Bisogna inoltre calcolare la residenza del minore

SARTORI spiega che il servizio sociale lavora sulla deprivazione culturale dei minori residenti nel Comune di Venezia. Se il minore è abbandonato per strada però bisogna curarlo altrimenti scatta una denuncia . Inoltre nel caso che i ragazzi abbiano più di 14 anni sono imputabili e possono essere arrestati ma la maggior parte di loro scappa. Per i ragazzi transitanti non si può fare niente ma vanno messi comunque in sicurezza. Alcuni minori anche se nati in Italia sono di altra nazionalità e non hanno documenti. Se qualcuno di loro però decide di uscire dal giro si è tenuti a collaborare. Non si può fare un'azione di prevenzione in quanto non si conoscono le famiglie. Negli ultimi mesi non sono stati arrestati ragazzi residenti nel Comune di Venezia

FRANZOI spiega che se i minori hanno meno di 14 anni viene fatto rapporto alla Procura della Repubblica e se invece hanno più di 14 anni vengono denunciati o arrestati. Da parte poi della Magistratura non c'è nessun buonismo. I minori vengono portati nel centro di accoglienza presso il carcere. Spesso poi i ragazzi scappano dalla comunità. La revoca della patria potestà è di competenza del procuratore della repubblica

TOSI evidenzia che nella sua interpellanza ha chiesto di tutelare i minori da qualsiasi abuso che possa destabilizzare la personalità chiedendo al giudice la decadenza o la revoca della potestà genitoriale anche a quei genitori che inducono o non impediscono ai figli minori di rubare. Inoltre sarebbe importante che gli assistenti sociali si mettessero in contatto con i luoghi di provenienza dei minori. Si è detto poi che per sicurezza i ragazzi vengono mandati in comunità ma se scappano significa che le misure non sono sufficienti.

VENTURINI risponde che la comunità non è un carcere

TOSI dichiara di essere parzialmente soddisfatta dalle risposte ricevute e chiede un maggior impegno da parte del Comune. Crede inoltre che serva più collaborazione con i Comuni da cui provengono i Rom che vagano per l'Italia

VISENTIN passa al 2 punto dell'ordine del giorno e da la parola all'Assessore Venturini

VENTURINI spiega che l'iniziativa " Dritti sui Diritti" 5 edizione vede rafforzati molti progetti attraverso il coinvolgimento di servizi comunali, associazioni, soggetti del terzo settore, volontari e cittadini. L'obiettivo è quello di dar vita ad una città in cui i bambini e ragazzi rappresentino una risorsa. Le scuole lavorano sul bullismo e nella volontà di un maggior rispetto nei confronti dell'infanzia e dell'adolescenza

SARTORI ritiene che una buona educazione sia necessaria per poi non avere degli adulti problematici. Spiega che la campagna " A Maggio ... Mi Affido" con l'obiettivo di essere visibili nel territorio attraverso una campagna promozionale di effetto, ha visto anche l'apertura di un negozio di fronte al Municipio di Mestre per due mattine e tre pomeriggi alla settimana per tutto il mese di maggio. Ogni settimana all'interno del negozio è stata allestita una mostra di disegni e immagini realizzati dai bambini e ragazzi nel corso dell'anno. Nell'iniziativa sono stati coinvolti 14 soggetti del privato sociale, gruppi, associazioni, singoli volontari e famiglie affidatarie. Hanno partecipato alle iniziative 77 bambini, 45 ragazzi e 80 adulti. All'anniversario dell'intitolazione della Riviera Diritti dei Bambini sono state dedicate 3 giornate e hanno partecipato:
140 operatori, insegnanti, e volontari nel workshop PIPPI;
100 bambini con l'animazione in piazza;
45 cittadini nel dibattito tra esperti e famiglie affidatarie e solidali;
150 ragazzi /adolescenti protagonisti in città attraverso attività di musica, graffiti, skate
L'iniziativa Dritti sui Diritti 5 edizione si è svolta dal 29 settembre al 9 ottobre 2017. Sono stati coinvolti più di 85 soggetti di cui 13 servizi comunali e 72 altri soggetti. Ci sono stati 3616 partecipanti, tra cui 1320 bambini / ragazzi, 439 adolescenti, 245 giovani, 1620 adulti. I temi principali sono stati il diritto all'espressione, il diritto al tempo libero e alla partecipazione alla vita culturale della città. L'amministrazione è attenta ai bambini e ai ragazzi in quanto sono una risorsa per il presente e per il futuro. Molti partner però hanno fatto notare la scarsa pubblicità data all'iniziativa sui giornali ed hanno anche lamentato la mancanza della politica
VISENTIN sottolinea che la seduta odierna è un modo per far conoscere l'iniziativa. Quindi chiede se i vari contatti hanno avuto esiti in tema di affido

GIACOMIN pensa che certe informazioni debbano essere veicolate. E' importante infatti venire conoscenza il prima possibile delle iniziative che riguardano i giovani in quanto c'è molta sensibilità verso di loro

VISENTIN risponde che la pubblicità delle iniziative viene sempre fatta

TOSI comunica di aver frequentato un corso per l'affido familiare ed ha notato che è difficile trovare persone adeguate a tale ruolo. Quindi invita la Commissione a fare un sopralluogo presso il Campo Sinti per vedere come l'ambiente non sia adatto per viverci nonostante i molti soldi sperperati

SARTORI dichiara che ci sono stati dei contatti al corso di formazione e alcune persone sono state ritenute eventuali affidatari

GIACOMIN ricorda che nella precedente amministrazione è stato fatto un sopralluogo presso il Campo Sinti. Il problema spesso sono i genitori dei bambini perchè non vogliono integrarsi

Alle ore 17.46 esaurito l'ordine del giorno la Presidente dichiara sciolta la seduta

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 30-01-2018 ore 14:52
Ultima modifica 30-01-2018 ore 14:52
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