Seduta del 06-10-2016
nr. d'ordine | seduta del | espressione di voto | mozione/i di riferimento |
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odg_80 | 06-10-2016 | approvato tabella votazione |
346 |
Oggetto: Istituzione Premio Lino Toffolo
Il Consiglio Comunale
IL CONSIGLIO COMUNALE DI VENEZIA
Ritiene che nel celebrare, nel ricordare l'arte e la vita di Lino Toffolo sia più che opportuno riandare a queste sue parole: "La mia lingua è il veneziano, parlo, penso, sogno e soprattutto, se mi succede, mi arrabbio in veneziano".
Sicuramente Toffolo nell'uso della lingua veneziana si lasciava andare alla sonorità, alle suggestioni di parole e modi di dire in cui il nostro attore, il nostro comico sapeva ritrovare ogni volta uno speciale diletto.
Quasi un piacere verbale, di cui si serviva per sostenere in pieno la sua volontà di identificarsi con la sua stessa storia umana e artistica, con la storia della sua città, e in particolare con quella della sua Murano.
La “degustazione dialettale” in Toffolo stava alla base della sua naturale comicità, una comicità che si dipanava con una fluidità senza impeti eccessivi, senza banali incagliamenti gergali.
Il suo veneziano, come ebbe a dire lui stesso, faceva da specchio alla nobiltà di un linguaggio intenso, capace di riproporre il clima emotivo, le travolgenti genialità, le magiche delicatezze della grande, immortale letteratura teatrale veneziana e veneta.
Certamente non per caso interpretò pagine e personaggi di Ruzante, Goldoni, Rocca.
Insomma, Lino Toffolo aveva lucida coscienza di ciò che significava, e non solo per lui, la lingua veneziana
Da qui il valore culturale e civile immenso di chi come Lino Toffolo ha parlato, pensato, sognato esclusivamente in veneziano.
Considerato quanto detto, c'è un solo modo di onorare la memoria del parlante in veneziano Lino Toffolo, per cui
IL CONSIGLIO COMUNALE DI VENEZIA
INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA
A pensare ed istituire un Premio Lino Toffolo da assegnarsi a chi, mediante le più diverse creatività o espressioni artistiche, sappia dare risalto, significato, valore alla ricchissima vitalità dei dialetti o delle lingue cosiddette minoritarie, coinvolgendo in questo anche le altre Istituzioni Veneziane.
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