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Risposta - Interrogazione nr. d'ordine 1170

da Assessore Massimiliano De Martin

Venezia, 6 agosto 2018
n p.g. 385230
 

Al Consigliere comunale Felice Casson


e per conoscenza

Alla Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 1170 (Nr. di protocollo 23) inviata il 20-06-2018 con oggetto: Tubazione di scarico degli impianti di depurazione del PIF (Progetto Integrato Fusina)

 


Con riferimento all’interrogazione in oggetto, per quanto attiene gli aspetti di competenza e per le informazioni assunte, si riferisce quanto segue:

1.Come sia monitorato il perdurante – e probabilmente esteso – sversamento di liquidi provenienti dal PIF in difformità dalle relative autorizzazioni ambientali;

Al riguardo si specifica che per analogo quesito era già stata formulata la seguente risposta:

In quale modo sia stata monitorata la vicenda della rottura della tubazione e dello sversamento in Laguna ed in mare a pochi metri dalla battigia e come si pensi di intervenire per evitare danni alla salute, all’ambiente ed alla balneabilità.

A seguito di comunicazione datata 11.10.2017 inviata agli altri Enti competenti, la società SIFA S.C.p.A., Concessionaria della Regione del Veneto per la realizzazione e gestione del Progetto Integrato Fusina (PIF), previa informativa alle imprese partecipanti all’Ati Costruttori ed alla Direzione Lavori e previo riscontro dell’impossibilità di procedere con urgenza, loro tramite, alla risoluzione della problematica verificatasi sulla condotta di scarico a mare, ha provveduto autonomamente alla sostituzione del giunto di collegamento della tubazione in uscita dal microtunnelling e la riduzione in acciaio troncoconica di accoppiamento alla tubazione in acciaio di scarico a mare, che era risultato ammalorato, con altro giunto di tipo Teekay Axiflex Tipo V realizzato in acciaio super-duplex (materiale molto resistente ed adatto a contrastare la corrosione causata dall’acqua marina).

Tale intervento, ancorché non definitivamente risolutivo, ha consentito e consente, allo stato di contenere e di ridurre grandemente la fuoriuscita di reflui.

Successivamente, con ricorso datato in data 13.02.2018, la stessa SIFA ha avviato avanti al Tribunale di Venezia un procedimento di Accertamento Tecnico Preventivo (rubricato al n. 1481/2018 R.G., G.D dott.ssa Alessandra Ramon) volto, tra le altre, ad accertare in contraddittorio con le Imprese esecutrici, con i progettisti e con la Direzione Lavori, le cause del determinarsi della falla e volto altresì a verificare quali siano gli interventi migliori, allo stato della tecnica, per risolvere definitivamente e in modo duraturo la problematica insorta.

Nonostante le ragioni d’urgenza, connesse all’avvio della stagione balneare, fermamente rappresentate al tribunale e nonostante il deposito, avvenuto in data 22.02.2018, di un’istanza di anticipazione d’udienza motivata come sopra, il procedimento a tutt’oggi si trascina, di rinvio in rinvio onde garantire la completezza del contraddittorio nei confronti delle parti terze chiamate in causa dalle originarie resistenti (trattasi in primis delle compagnie Assicuratrici).

Pendendo il descritto procedimento per ATP, la SIFA è allo stato impossibilitata ad effettuare ulteriori interventi essendo indispensabile, per la riuscita delle indagini peritali, che non vi sia mutamento dei luoghi.

Ciò nondimeno, anche al fine di essere pronta ad intervenire immediatamente, non appena Consulente Tecnico che sarà nominato avrà effettuato le indagini ed anche nella denegata ipotesi in cui il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile, la Concessionaria Regionale si è attivata al fine di reperire sul mercato preventivi progettuali e di spesa utili allo scopo di eseguire, nel più breve tempo possibile, gli interventi necessari alla definitiva risoluzione del problema.

Considerato tuttavia il perdurare di una fuoriuscita del refluo depurato del sistema PIF, ARPAV ha proceduto a valutare la qualità dello stato ambientale dello specchio di mare antistante l’area interessata dalla perdita della condotta. I risultati della relazione, trasmessi ai soggetti interessati, tra cui il Comune di Venezia, in data 7 maggio 2018 non evidenziano oggi indicatori preoccupanti. I risultati delle analisi tossicologiche hanno fornito un quadro esente da particolari anomalie. I risultati delle analisi microbiologiche hanno fornito un quadro perfettamente compatibile con le caratteristiche di qualità per definire balneabile un tratto di costa.

In aggiornamento

Relativamente agli aspetti più ambientali è da ricordare che lo scarico da terra a mare è nelle competenze della Provincia di Venezia ora Città Metropolitana, mentre permane in capo al Comune l'aspetto relativo alla fruibilità delle acque di balneazione.
Il fatto è noto e seguito da ARPAV, la quale al riguardo non ha comunicato, ad oggi, (salvo gli accertamenti effettuati in data 7 maggio 2018), alcuna anomalia e la conseguente necessità/obbligo di adozione da parte del Sindaco di eventuali divieti di balneazione come di prassi in casi del genere. Le acque salate sono un habitat altamente "tossico" per tutti i microrganismi presenti nei reflui civili urbani abituati a ambienti con concentrazioni saline decisamente diverse.
Rimane l'aspetto relativo agli effetti dello scarico nell'habitat marino che, aldilà del punto di scarico in mare, essendo successivo al trattamento depurativo, nel rispetto dei limiti consentiti, non costituisce elemento "inquinante" giuridicamente parlando.
Se ci saranno comunicate risultanze diverse, ad oggi non pervenute, si procederà come previsto all’adozione di un provvedimento di divieto temporaneo della balneazione.

 

Massimiliano De Martin

 
  1. Felice Casson
  2. Archivio atti
 
A cura della segreteria dell'Assessorato
Pubblicazione: 06-08-2018 ore 15:15
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