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Forza Italia - Mozione nr. d'ordine 1752

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
1752 64 27/11/2019 Deborah Onisto
 
e altri
28/11/2019

 

 

Venezia, 27 novembre 2019
nr. ordine 1752
n p.g. 64
 

Al Sindaco
Alla Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario


 

Oggetto: Ecoprogetto Spa

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI VENEZIA

Premesso che
 
- il servizio di igiene urbana della città di Venezia è costituito dalle fasi di spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati e che tale servizio integrato è affidato alla società Veritas Spa, società di proprietà di tutti i Comuni appartenenti ai bacini di riferimento per il servizio idrico integrato e per il servizio integrato di igiene ambientale, pubblica della quale il Comune di Venezia detiene il 50,93% delle azioni;
- il livello di raccolta differenziata all’interno del bacino “Venezia Ambiente”, coincidente con la Città metropolitana di Venezia – bacino nel quale è incluso il Comune di Mogliano Veneto (Tv) - è un primato nazionale, essendo arrivato al 68,5% (dai 2017, rapporto ISPRA 2018) ed il servizio in tutta l’area metropolitana è garantito dal gruppo Veritas;
- il servizio di raccolta dei materiali raccolti in maniera differenziata e di smaltimento dei rifiuti residui all’interno del Comune di Venezia è organizzato in maniera ottimale e partecipata dai cittadini e segna progressivi miglioramenti nelle sue prestazioni ambientali, con particolare riferimento al fatto che il Comune di Venezia risulta la prima città italiana sopra i 200.000 abitanti per livello di raccolta differenziata raggiungendo la percentuale del 57,8% dei rifiuti raccolti (dati 2017, rapporto ISPRA 2018);
- tali risultati risultano particolarmente rilevanti se si considera che quanto sopra viene raggiunto in un territorio densamente popolato e particolarmente interessato dall’accoglienza turistica così come contraddistinto da elevata presenza di infrastrutture ed alla forte presenza industriale, commerciale e del terziario che rendono il servizio di raccolta e di gestione dei rifiuti e dei materiali indifferenziata di particolare complessità, dovendo dedicarsi non già alla sola presenza di circa 900.000 residenti nell’area metropolitana ma a circa 1.400.000 abitanti equivalenti (fonte Veritas Spa), aggravati da picchi di presenze nel periodo estivo;
- il totale dei rifiuti raccolti nel bacino “venezia ambiente” ammonta a circa 530.000 tonnellate di rifiuti e materiali differenziati e il 35% circa di queste quantità – nel 2017 - risulta rifiuto urbano residuo (RUR) che viene trattato nel polo integrato di Fusina – Porto Marghera, dove il gruppo Veritas controlla la società Ecoprogetto Srl, società industriale per il trattamento ed il recupero del rifiuto indifferenziato e per gli scarti derivati dalle raccolte differenziate, consentendo così anche una minimizzazione del ricorso alla discarica secondo le norme vigenti;
- Ecoprogetto srl tratta circa 160.000 tonnellate annue di rifiuto indifferenziato e circa 50.000 tonnellate di di scarti/sovvalli (parte di rifiuti derivanti dagli errati conferimenti nelle raccolte differenziate e della parte di materia che anche se conferita e raccolta correttamente che non è comunque ancora utilizzabile/riciclabile presso le varie filiere del riciclo/recupero);
- le quantità sopra riportate vengono attualmente trattate presso l’impianto di Ecoprogetto Venezia Srl trasformando il rifiuto in CSS (combustibile solido secondario), dopo un processo di biostabilizzazione (in sostanza attraverso un processo di riscaldamento ed areazione viene eliminata la parte umida ancora presente nel rifiuto ) e successivamente di triturazione e vaglio per diminuire ancora eventuali plastiche o metalli e gli inerti eventualmente ancora presenti arrivando così ad un vero e proprio combustibile con un potere calorifico attorno ai 20 mjk;
 
- Le quantità di CSS così ottenute, in base ad un accordo di programma sottoscritto tra Comune di Venezia, Provincia di Venezia, Regione del Veneto, Ministero dell’Ambiente ed ENEL veniva destinato al conferimento presso la vicina centrale termo-elettrica “A.Palladio” di Fusina-Porto Marghera per essere utilizzato in co-combustione nella misura massima del 5% del totale prodotto, in sostituzione del carbone per produrre energia elettrica. La misura massima autorizzata di conferimento di CSS è stabilita da una autorizzazione integrata ambientale fino a 70.000 tonnellate/anno;
 
- Grazie a questo modello di gestione del rifiuto residuo, che peraltro risulta in diminuzione relativa (per effetto dell’aumento delle raccolte differenziate), per molti anni è stato garantito il recupero energetico (invece della discarica) del rifiuto residuo, come previsto dalle norme italiane ed europee in materia ambientale, minimizzando il ricorso alla discarica, e contemporaneamente favorito la riduzione dell’impiego di combustibili fossili (minor carbone usato da Enel) nonché, mediante un circuito virtuoso, allontanato ogni emergenza nella gestione del recapito finale dei rifiuti residui per il nostro territorio;
 
Considerato inoltre che
 
- Per quanto auspicato a livello generale e da accordi internazionali cui aderisce anche l’Italia, la riduzione delle tonnellate di co2 in atmosfera e in genere le politiche di disinquinamento dell’ambiente prevedono, tra le altre cose, la decisione di attuare un processo definito di decarboning e tale processo comporta l’uscita del Paese dall’utilizzo del carbon fossile quale fonte di energia;
 
- Tale decisione dovrà trovare effetto entro il 2025 per tutta l’Italia e pertanto ha posto di conseguenza Enel nella direzione di convertire la centrale termoelettrica “A. Palladio” con altre tecnologie e di dismettere il carbone, con una progressiva e già intrapresa strategia di diminuzione della produzione di energia da fonti fossili, fino alla cessazione dell’uso del carbone entro il 2023;
 
- La progressiva riduzione dell’uso del carbone della centrale termoelettrica di Fusina-Porto Marghera sta comportando come diretta conseguenza anche un continuo e minor utilizzo del CSS (si è passati dalle 60.000 tonnellate ricevute solo tre/quattro anni fa alla previsione di conferirne solo 20.000 per il 2019);
 
- il CSS quindi prodotto con la frazione indifferenziata dei rifiuti deve essere utilizzato altrove come combustibile e - attualmente e per necessità – esso viene spedito presso centrali elettriche o cementifici, per lo più collocati nella Europa dell’Est, con un significativo aggravio di costi che si ripercuote sul sistema tariffario locale.
 
- Questo fenomeno inoltre causa problemi collegati all’assenza di garanzie di ritiro da parte di impianti terzi, aggiungendosi all’aggravio di procedimenti per ottenere autorizzazioni internazionali per l’esportazione ed il transito dei rifiuti, che possono a loro volta facilmente causare pesanti conseguenze sull’intera processo logistico di raccolta e smaltimento dei rifiuti provocando emergenze nel loro ritiro e smaltimento, come si vede anche in questi giorni in altre parti del Paese;
 
- Che per affrontare questa situazione ed eliminare l’incertezza e i maggiori oneri causati dalle limitate possibilità di ritiro del CSS e per evitare la progressione lineare nell’aumento dei costi industriali di smaltimento/valorizzazione della frazione indifferenziata dei rifiuti che quindi si rifletterebbero nei costi di smaltimento subiti da tutti gli utenti, Veritas Spa, per tramite la sua partecipata Ecoprogetto Venezia Srl ha richiesto alla Regione del Veneto (Ente preposto per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale nonché Ente al quale è demandata la pianificazione per risoluzione della problematica dei rifiuti all’interno dei confini regionali) apposita integrazione all’autorizzazione esistente così da poter utilizzare il CSS prodotto - derivante dalla lavorazione delle frazione indifferenziata dei rifiuti urbani e assimilati raccolti nel bacino definito “venezia ambiente” - nelle proprie due proprie linee di produzione di energia elettrica, ad oggi autorizzate solo all’utilizzo di biomassa legnosa “vergine” garantendo opportune garanzie impiantistiche per il trattamento dei fumi e delle polveri che ne derivano;
 
considerato inoltre che


- Ecoprogetto Venezia Srl, società controllata da Veritas Spa, nel proprio impianto di Fusina sulla base della Autorizzazione Integrata Ambientale vigente:
1) trasforma come descritto più sopra, la frazione Rifiuto Urbano Residuo in Combustibile Solido Secondario, in forza di una autorizzazione a trattare fino a 258.500 tonnellate/anno di frazione secca residua, anche se ne lavora effettivamente 150.000 tonnellate circa all’anno, poiché per effeetto della raccolta differenziata il rifiuto urbano residuo diminuisce;
2) auto produce energia elettrica  in forza di una recente autorizzazione per la gestione di due linee di produzione, alimentate a biomassa vergine, per un potere calorifico massimi di 20 MWt (megawatt termici) per la prima e di 27,9 MWt (megawatt termici) per la seconda;
3) costituisce di per sé una importante piattaforma logistica per la movimentazione dei rifiuti di tutto il bacino servito da Gruppo Veritas ed in particolare per i rifiuti  raccolti nel centro storico di Venezia e nelle isole della laguna, che nella banchina dell’impianto vengono trasferiti dai mezzi acquei a mezzi su gomma per l’avvio al riciclo o vengono conferiti agli impianti per il  trattamento sopra descritto e che tale attività è già autorizzata fino ad 800 tonnellate giorno per 330 giorni all’anno;.
-
- Ecoprogetto Venezia Srl, controllata da Veritas Spa, nel febbraio 2019 ha presentato alla Regione del Veneto una richiesta per modificare la propria Autorizzazione Integrata Ambientale per procedere con un ammodernamento dei propri impianti, comprensivo della richiesta di poter valorizzare il CSS prodotto presso le due proprie linee dedicate alla produzione elettrica, ferma restando la capacità di produzione energetica già assentita, recuperando così energia direttamente dal CSS;
 
- Ecoprogetto Venezia Srl, controllata da Veritas Spa, non ha richiesto di aumentare la capacità termica delle due linee che è e rimane di totali 47,9 MWt (megawatt termici) e che tale fatto consente di poter valorizzare poco meno di 70.000 tonnellate/anno di CSS, se si considera il potere calorifico dello stesso pari a circa 20MJk;
 
- se si considera che la resa derivata dal trattamento del rifiuto urbano residuo già garantita dagli impianti autorizzati di Ecoprogetto Venezia srl comporta una produzione di CSS pari al 40/45% delle quantità trattata (in ragione della diversa tipologia del rifiuto in ingresso) appare evidente che la richiesta di integrazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale è rivolta sostanzialmente alla valorizzazione energetica del CSS attualmente prodotto, che come detto, si attesta sulle 160.000 tonnellate annue;
 
considerato infine che
 
- Ecoprogetto Venezia Srl, controllata da Veritas Spa, ha richiesto inoltre di poter installare una linea di trattamento finalizzata principalmente alla essicazione dei fanghi derivanti dalla depurazione delle acque reflue civili ed alla loro valorizzazione energetica, così da chiudere in autosufficienza e secondo le migliori pratiche ambientali il ciclo integrato delle acque;
 
- tali fanghi fino vengono ancora talvolta utilizzati in agricoltura come ammendante, ma precise indicazioni normative comunitarie nonché le indicazioni della comunità scientifica indicano tale prassi come pericolosa e la termovalorizzazione come la migliore soluzione per lo smaltimento/valorizzazione di tale rifiuto;
 
- la richiesta presentata da Ecoprogetto srl non prevede una alcuna variazione della capacità di produzione energetica o termica e che tale “terza” linea, previo l’essicamento dei fanghi mediante il recupero del cascame termico prodotto dalle linee già autorizzate, potrà funzionare solo ed esclusivamente in alternativa ad una delle altre due linee e che tale alternanza si realizzerà nella fase di messa a regime impiantistica, in considerazione dei diversi tempi di realizzazione e messa in esercizio degli impianti e nelle fermate per la manutenzione programmate delle medesime e che tale  forma di ridondanza tecnica è molto frequente in impianti industriali che finalizzano processi logistici complessi ed assolutamente indipendenti dal funzionamento degli impianti quali ad esempio la raccolta dei rifiuti o la produzione dei fanghi da depurazione civile;
 
- la “terza” linea è anche finalizzata all’essicamento dei fanghi prodotti dal processo depurativo delle acque reflue civili porterebbe all’autosufficienza del ciclo idrico, apportando rilevanti benefici in termini economici per gli utenti finali, grazie al controllo dei costi industriali di smaltimento/valorizzazione dei fanghi nonché la certezza di smaltimento di tale rifiuto che a causa della rastremazione dello smaltimento in agricoltura si è già rivelato molto problematico;
 
- attualmente lo smaltimento dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione civile di Veritas Spa viene avviato a discarica e che a tale prassi è da preferirsi, per indicazioni dell’ordinamento generale, quello della valorizzazione energetica o della termodistruzione;
 
- le quantità richieste sono di circa 90.000 tonnellate/anno a fronte di una attuale produzione nell’ambito territoriale servito da Veritas Spa di circa 45.000 tonnellate/anno e che la quantità richiesta trova la propria ragione nella prevista estensione del sistema fognario dell’entroterra veneziano - non ancora capillarmente strutturato per dare servizio all’intera comunità dell’area servita da Veritas Spa – e nella soglia dimensionale con la quale vanno realizzati gli impianti industriali di questo genere;
 
- Ecoprogetto Venezia Srl, controllata da Veritas Spa, ha peraltro richiesto di poter utilizzare i cascami termici derivanti dalla combustione finalizzata alla produzione di energia elettrica per essiccare i percolati derivanti dalla gestione delle discariche situate all’interno della provincia di Venezia ed affidate alla gestione di Veritas Spa. I percolati delle discariche sono le acque di pioggia che dilavano le discariche che vengono opportunamente raccolte in apposite vasche e quindi avviate al processo depurativo ma tali percolati, previo trattamento ed essiccamento, possono anche essere concentrati ed eliminati con maggior sicurezza mediante termodistruzione;
 
- Si tratta, anche in questo caso, di una efficiente chiusura di un aspetto del ciclo dei rifiuti, in modo efficace ed in linea con le indicazioni della comunità scientifica;
 
- Ecoprogetto Venezia Srl, controllata da Veritas Spa, nella propria richiesta formulata alla Regione del Veneto e resa pubblica dalle procedure di trasparenza, si è anche impegnata nell’ammodernamento e nuova realizzazione impiantistica ad usare le migliori tecnologie disponibili con particolare attenzione alle linee per l’abbattimento dei fumi e delle polveri indicando come risultati attesi in termini emissivi valori di un ordine di grandezza inferiori ai limiti di legge;
 
Valutato altresì che
 
- è competenza della Regione del Veneto, garantire, mediante l’adozione delle procedure di Autorizzazione Integrata Ambientale, se quanto proposto da Ecoprogetto Venezia, società controllata Veritas Spa, rientra nell’ambito della legislazione regionale in materia di rifiuti e anche per ciò che concerne le quantità indicate; e che comunque risulta che le quantità sono comunque anche oggetto di verifica del competente Consiglio di Bacino “Venezia Ambiente”;
 
- è compito della Regione del Veneto e degli altri soggetti competenti in materia la verifica delle tecnologie da applicare al trattamento dei rifiuti e anche agli effetti della combustione del CSS negli impianti di produzione elettrica autorizzati di Ecoprogetto e che tale combustione, fermo restanndo il rispetto dei limiti di legge – non può essere considerato in aumento rispetto al fatto che le medesime quantità di CSS erano o sono valorizzate presso la limitrofa centrale termoelettrica Enel - e resta compito della Regione e delle altre autorità di controllo sanitario garantire il rispetto dei limiti emessivi e soprattutto controllare che questi vengano puntualmente rispettati, ancorchè la società Veritas Spa e la sua controllata Ecoprogetto Srl siano società controllate dal Comune di Venezia e dai comuni soci mediante il modello in house e che come tali debbono rispettare norme e regolamenti in materia Ambientale adottando la massima cautela e precauzione nel trattamento dei rifiuti e nella gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti del territorio;
 
precisando infine che
 
- analizzando il problema dal punto di vista delle emissioni, in considerazione:
o che l’aspetto principale del progetto consiste nella valorizzazione energetica del CSS già prodotto dall’impianto Ecoprogetto di Fusina;
• che tale CSS, per le medesime quantità, è oggi valorizzato in co-combustione con il carbone presso la centrale A.Palladio dell’Enel o addirittura trasportato altrove;
• che la richiesta di Ecoprogetto Venezia srl, società controllata da Veritas Spa, è causata proprio dall’abbandono del ciclo del carbone per la produzione di energia elettrica e che l’accordo di programma vigente quindi perde efficacia e valore e che gli enti proposti tra i quali c’è il Comune di Venezia, dovranno, nel prenderne atto, anche superarne i contenuti fornendo i propri indirizzi di dettaglio in merito secondo le competenze possedute;
•  che la centrale termoelettrica a carbone “A. Palladio” si trova a 880 metri in linea d’aria dall’impianto di Ecoprogetto di Fusina e che già oggi è autorizzata alla combustione delle quantità di CSS prodotte (70.000 tonnellate) oggetto della presente delibera ma che si avvia a convertire la propria produzione abbandonando il carbone entro il 2023 ed è in progressivo calo di produzione dal 2017;
• non si può non rilevare che la proposta di Ecoprogetto Venezia srl, società controllata da Veritas spa, non comporta un aumento della cosiddetta “bolla emissiva” ma, se del caso, ad una riduzione della stessa ed ad un maggior controllo delle emissioni in atmosfera grazie all’adozione delle migliori tecnologie in materia;

Preso infine atto che 

nel Consiglio Comunale del 27/11/2019 i consiglieri comunali hanno potuto sincerarsi attraverso la presenza Direttore Generale di Veritas, degli importanti e necessari interventi di aggiornamento tecnologico che l’azienda intende apportare e le relative motivazioni;

Il progetto presentato è stato approvato da tutti i comuni della Città Metropolitana piu 7 della Regione Veneto, che l’istruttoria per l’AIA è in atto e che al tavolo tecnico vengono vagliati tutti gli aspetti tecnici/ambientali;
 
tutto ciò premesso e considerato il consiglio Comunale 


1) esprime un indirizzo affinchè l’amministrazione comunale mantenga “controllato”, e, ove possibile anche ridotto, il costo dello smaltimento dei rifiuti e soprattutto si attivi affinchè venga rimosso ogni possibile rischio di emergenza o di disservizio che potrebbe capitare anche alla città ed al territorio se non avesse impianti ove trattare i rifiuti, analogamente a quanto troppo spesso la cronaca ci racconta avviene presso altre città – inclusa la Capitale;
 
2) impegna l’amministrazione comunale a controllare ed indirizzare Veritas spa a mantenere efficiente la propria dotazione impiantistica e disporre di impianti che:
              - possano valorizzare i rifiuti in termini di recupero di materiale;
              - per le frazioni di rifiuto per le quali le attività di riciclo non sono possibili, di dotarsi di impianti sicuri che valorizzino in termini energetici il restante rifiuto  azzerando il ricorso alla discarica;
              - vengano utilizzati per lo smaltimento dei soli rifiuti provenienti dal bacino  "Venezia Ambiente"

        3) Impegna la società Veritas a continuare l’informazione costante e trasparente verso la cittadinanza sui seguenti punti:
              - Sul potenziamento delle linee per l’autoproduzione di energia elettrica;
              - Sul bacino di raccolta;
              - Sulla riduzione continua dei materiali trattati;
              - Sulle emissioni in atmosfera;
              - Sull’aumento della differenziata;
 
        4) A far si che Veritas utilizzi e mantenga aggiornato con le migliori tecnologie e competenze l’impianto di gestione dei rifiuti di Fusina al fine di renderlo un modello per tutta l’Italia e che l'eventuale aumento del materiale conferito da parte dei territori non afferenti al bacino Venezia ambiente a causa di eventi emergenziali preveda la riduzione dei tributi a carico dei cittadini veneziani.

 

 

Deborah Onisto

e altri

 
  1. Deborah Onisto
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 27-11-2019 ore 12:09
Ultima modifica 27-11-2019 ore 12:17
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