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Gruppo Misto - Interpellanza nr. d'ordine 851

Logo Gruppo Misto Ottavio Serena
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
851 149 15/09/2017 Ottavio Serena
 
Renzo Scarpa
Sindaco
Luigi Brugnaro
 
e p. c.
Alla Presidente della I Commissione
 
inoltrata a
Assessore Paolo Romor
18/09/2017 18/10/2017 in Commissione

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
verbale seduta commissione consiliare21-05-2018Leggi
delega09-11-2017Leggi

 

Venezia, 15 settembre 2017
nr. ordine 851
n p.g. 149
 

Al Sindaco Luigi Brugnaro


e per conoscenza

Alla Presidente della I Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare I Commissione
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Whistleblowing e trasparenza presso il Comune di Venezia.

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

PREMESSO CHE:

- viene indicato con il termine anglosassone whistleblowing il fenomeno per il quale un singolo individuo fornisce informazioni circa la violazione di una legge, collaborando così alla scoperta e alla punizione dei comportamenti dei trasgressori. Tale strumento, nato nei paesi nordici, assume un'importantissima valenza, ad esempio, negli Stati Uniti d'America, dove è garantito già dagli anni 1950, attraverso un'ampia serie di leggi, federali e statali, che tutelano chi si espone in prima persona per denunciare coloro che oltrepassano i limiti di ciò che è lecito;

- solo tardivamente, si può dire dal 2012, con la legge n. 190, nel nostro paese si inizia a parlare concretamente di whistleblowing. Da dire che, in Italia, non solo si è affrontato tardi la questione rispetto a molti altri paesi, anche europei, ma fatica tutt'oggi ad essere riconosciuto ed applicato attraverso una legge vera e propria, molto probabilmente anche per un fatto culturale. Nonostante la lotta alla corruzione debba essere considerata una delle priorità fondamentali, quello sul whistleblowing continua a rimanere, oramai da più di 600 giorni, un disegno di legge, fermo in Commissione Affari Costituzionali al Senato;

- anche chi scrive, quindi, è a favore della protezione e la tutela di chi denunzia, e non a caso, il whistleblowing è stato innegabilmente un baluardo di uno dei consiglieri di questo Gruppo Consiliare Misto;

- al di là del valore e dell'importanza di quanto sopra descritto, questo Gruppo Consiliare Misto ritiene che occorra però soffermarsi a ragionare, comunque, sulla validità ed economicità dei metodi e degli strumenti utilizzati.


CONSIDERATO CHE:


- il giorno 14 settembre 2017 alcuni quotidiani scrivevano, definendolo come “esempio virtuoso”, dell'efficacia del sistema informativo denominato“whistleblowing”, messo a punto dalla società Venis per il Comune di Venezia (allegato 1). Lo stesso giorno, si scriveva, inoltre (allegato 2) dei casi portati in Procura, con l'ausilio del citato sistema informativo;

- gli articoli sopramenzionati suggeriscono però svariati interrogativi:

1. Ad esempio, lasciando da una una parte i nominativi dei “denuncianti” e “denunciati”, che per forza di cose devono rimanere celati, quanta trasparenza viene data, all'interno del Comune e del Consiglio Comunale, alla fattispecie dei casi?
2. Quante segnalazioni di violazione ci sono state?
3. Quali sono i settori interessati, ad esempio inerenti agli appalti, la gestione dei rifiuti, la sicurezza, la logistica o il personale?
4. Quali sono i comportamenti segnalati? Sono stati gravi o lievi? Hanno riguardato la corruzione, ritardi in servizio o procedurali, oppure ancora comportamenti solamente irriguardevoli? In effetti, ci si chiede: delle citate 14 segnalazioni, quali e quante siano state riportate alla Magistratura? (Per desumerne la gravità o meno della situazione generale).
5. Non sarebbe opportuno che venga diffusa, sopratutto in sede Consiliare, un'informativa trimestrale o semestrale in proposito?

- ci sono, inoltre, riflessioni e domande anche che riguardano il software impiegato per la denuncia dei casi:

1. Un importante quesito, al quale sarebbe interessante avere risposta, riguarda la scelta del software stesso. Anche se il software risulta essere realizzato interamente con software opensource e free, sono stati sostenuti dei costi per la realizzazione? Anche perché bisogna tenere conto che esistono soluzioni gratuite alternative (vedi ad esempio, il sistema “ALAC”di Transparency International - Italia);
2. quali sono, a questo punto, i costi sostenuti per la creazione? Bisogna fare una manutenzione periodica dello stesso? Quanto costa al Comune questa manutenzione?
3. Come mai è partito in ritardo, rispetto ad altri Comuni d'Italia che già utilizzavano, in alcuni casi, il programma fornito da noi? (allegati 3 e 4).
4. Sono mai state definite in Consiglio Comunale le varie fasi del progetto? (Problematiche, procedure, costi eccetera).
5. Chi si è occupato della scelta del programma?
6. Siamo certi che questo modello garantisce il Comune da tutti i punti di vista?
7. E' stato consentito ad altri comuni italiani il “riuso” del software. Anche in virtù dell'obbligo imposto dell'articolo n. 69 dell'Amministrazione Digitale, che prevede che le Pubbliche Amministrazioni titolari di programmi applicativi realizzati su specifiche indicazioni del committente pubblico, hanno l'obbligo di darli in formato sorgente in uso gratuito ad altre Pubbliche Amministrazioni che li richiedano. Pare però, che tale codice sorgente non sia stato, invece, diffuso dal Comune di Venezia. Ciò corrisponde al vero? Anche perché si ritiene che in questi contesti, il software di cui il codice sorgente sia liberamente disponibile, essendo completamente verificabile, offra maggiori garanzie di sicurezza ed integrità.
8. Come mai, solo dopo due anni, senza dire alcunché prima, c'è stata l'apparizione, improvvisa, sui giornali, della notizia?
9. Tutti i consiglieri conoscono bene le modalità del sistema, le procedure, le applicazioni, le implicazioni – anche negative - sulla Pubblica Amministrazione, a seguito di fatti o comportamenti errati?

Quanto sopra, perché gli scriventi sono convinti che sia necessaria una trasparenza al 100%.

PER QUANTO SOPRA ESPOSTO SI CHIEDE ALL'ASSESSORE COMPETENTE ED AL SINDACO DI VENEZIA:

Che vengano fornite le risposte alle domande sopra enunciate.


Allegati
 
Allegato 1 (pdf - 204 kb)
Allegato 2 (pdf - 363 kb)
Allegato 3 (pdf - 39 kb)
Allegato 4 (pdf - 28 kb)

 

Ottavio Serena

Renzo Scarpa

 
  1. Ottavio Serena
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 15-09-2017 ore 16:40
Ultima modifica 15-09-2017 ore 16:40
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