nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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842 | 140 | 21/08/2017 | Silvana Tosi |
Assessore Simone Venturini e p. c. Alla Presidente della III Commissione |
28/08/2017 | 27/09/2017 | in Commissione |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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verbale seduta commissione consiliare | 30-01-2018 | Leggi |
Venezia, 21 agosto 2017
nr. ordine 842
n p.g. 140
All'Assessore Simone Venturini
e per conoscenza
Alla Presidente della III Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare III Commissione
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: Campagna di sensibilizzazione per contrastare gli episodi di criminalità come i borseggi e tutela dei minori applicando la revoca della potestà genitoriale. Risposta urgente in Commissione.
Tipo di risposta richiesta: in Commissione
Premesso che
quotidianamente “il borseggio” viene spesso impunemente attuato nella nostra città contro ignari turisti e cittadini.
Visto che
il fenomeno dei borseggi a Venezia, ai danni di residenti e turisti, recentemente ha visto come protagonisti dei minorenni, al riparo quindi di qualsiasi denuncia.
Preso atto che
gruppi di cittadini come “I cittadini non distratti” e “Viva S. Marco” sono impegnati ad informare i turisti di questi gravi episodi, oltre a sensibilizzare, da tempo, l’Amministrazione ad assumere dei seri provvedimenti con un’informativa ed una cartellonistica adeguate, facendo altresì appello, per la tutela dei minori, alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Considerato che
l’art. 36 della summenzionata Convenzione dichiara che: “Gli Stati parti proteggono il fanciullo contro ogni altra forma di sfruttamento pregiudizievole al suo benessere in ogni suo aspetto” e l’art. 19 afferma: a) “Gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento…, b) le suddette misure di protezione concorreranno, in caso di necessità, a procedure efficaci per la creazione di programmi sociali finalizzati a fornire l’appoggio necessario al fanciullo e a coloro al quale egli è affidato, … esse dovranno altresì includere, se necessario, procedure di intervento giudiziario”.
Considerato inoltre che
gli Stati parti si impegnano a proteggere i “fanciulli” da ogni forma di sfruttamento (comprese attività illegali, mendicità, furti e borseggi), qualsiasi forma di “ABUSO”, infatti, costituisce un attacco confusivo e destabilizzante della personalità del minore.
Constatato che
anche la nostra legislazione, ai sensi dell’art. 330 c.c. e dell’art. 572 c.p., trova applicazione nel caso in cui un genitore abusi dei relativi poteri arrecando così grave pregiudizio al figlio, dal punto di vista di natura morale o materiale.
Ai sensi del succitato art. 330 c.c., la decadenza dalla potestà genitoriale può essere dichiarata dal giudice, nonché l’allontanamento del figlio dalla residenza familiare (art. 333 c.c.), qualora un genitore violi o trascuri i doveri nei confronti dei figli minori, oppure quando non siano rispettati i precetti normativi previsti dagli artt. 147 c.c. (diritto dei figli al mantenimento, istruzione, educazione) e 570 c.p. (sottrazione del genitore all’obbligo di assistenza e mantenimento). La previsione dell’art. 330 c.c. trova il suo fondamento nel DIRITTO del minore a crescere, essere amato, educato ed istruito, nonché mantenuto, ricevendo le dovute cure e le necessarie attenzioni dai propri genitori.
Tutto ciò premesso e considerato
si chiede al Sindaco e agli Assessori competenti
1) di provvedere ad effettuare una campagna di sensibilizzazione a tutela dei cittadini e dei turisti, finalizzata ad informare dell’eventuale presenza di borseggiatrici-tori anche attraverso una cartellonistica adeguata;
2) di tutelare i minori da qualsiasi forma di abuso che possa destabilizzarne la personalità, chiedendo al giudice di valutare se la condotta del genitore, reo di atti illegali, sia pregiudizievole per il figlio, domandando altresì la decadenza o revoca dalla potestà genitoriale, non solo a quei genitori che inducono o non impediscono al figlio minore di compiere tali reati, ma anche per coloro che li attuano.
La finalità dell’attuazione di codeste norme giuridiche è quella di tutelare e di garantire ai minori di essere educati in un ambiente con dei sani principi per una crescita armonica della personalità, in quanto devono ricevere tutte le misure di protezione necessarie, qualora i genitori non siano in grado di adempiere ai loro doveri.
Silvana Tosi
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