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Luigi Brugnaro Sindaco - Mozione nr. d'ordine 1490

Logo Luigi Brugnaro Sindaco Chiara Visentin
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
1490 27 29/03/2019 Chiara Visentin
 
Giovanni Giusto
Giovanni Pelizzato
Sara Visman
Deborah Onisto
Paolino D’Anna
Monica Sambo
Maika Canton
Elena La Rocca
Alessio De Rossi
Alessandro Scarpa
Enrico Gavagnin
29/03/2019

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
esito29-03-2019Leggi

 

Venezia, 29 marzo 2019
nr. ordine 1490
n p.g. 27
 

Al Sindaco
Alla Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario


 

Oggetto: OSPEDALE CIVILE: UNA SPECIALITA' VENEZIANA

 

Premesso che:

• “Venezia, citta’ metropolitana, è il capoluogo del Veneto” così recita la legge fondamentale veneta, lo Statuto di cui alla legge regionale 17 aprile 2012, n. 1”, con ciò riconoscendo nel modo più autorevole lo status della città;
• la Città di Venezia ha caratteristiche morfologiche, socio-economiche, culturali, speciali, uniche ed irripetibili per le quali, tra l’altro è sito Patrimonio mondiale dell’Umanità ai sensi della Convenzione UNESCO fin dal 1987;
• la salvaguardia di Venezia è riconosciuta quale"problema di preminente interesse nazionale", ai sensi dell’art. 1 della legge 16 aprile 1973, n. 171
• la medesima norma di legge dispone che alla salvaguardia di Venezia e all'assicurazione della "vitalità socioeconomica nel quadro dello sviluppo generale e dello assetto territoriale della Regione" "concorrono, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, lo Stato, la Regione e gli Enti locali";
• parimenti, nel “Rapporto sullo stato di conservazione ai sensi della Decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale 40 COM.7B.52” dell’UNESCO è chiaramente espresso come parte integrante delle azioni di salvaguardia facciano parte integrante le azioni volte a consentire la vitalità della città quale luogo di mantenimento del tessuto socioeconomico”
• la qualità, la certezza di prospettiva prestazionale del servizio sanitario rappresenta – con tutta evidenza – una delle principali condizioni per garantire la "vitalità socioeconomica" della città e delle persone che la vivono nell’ambito delle rispettive relazioni e, quindi, in principalità i suoi residenti, ma anche i domiciliati, i lavoratori, stabili e pendolari, gli studenti, gli innumerevoli turisti, le personalità del mondo della cultura, dell’arte, della politica e della scienza;
• La programmazione sanitaria riguardo alla Città di Venezia deve tenere conto della specificità del nucleo urbano di riferimento, assolutamente eccezionale per la sua conformazione, e della specificità del territorio dell'area lagunare, altrettanto eccezionale anche in ragione delle sue riconosciute caratteristiche insulari, con le conseguenti problematiche di collegamento con la terraferma;

Preso atto che:

• in data 13 marzo 2019 la Giunta Regionale ha approvato la DGR 22-2019 "Schede di dotazione ospedaliere e delle strutture sanitarie di cure intermedie delle Aziende Ulss", ora all’esame della V Commissione del Consiglio Regionale del Veneto;
• la succitata DGR classifica l'Ospedale Civile di Venezia quale "Presidio ospedaliero di base", operando, sostanzialmente, un declassamento della struttura stessa, in precedenza riconosciuto quale "presidio ospedaliero di rete", con una preoccupante prospettiva di ridimensionamento nella qualità e quantità dei servizi erogati ed erogandi;

Rilevato che:

• l'Ospedale Civile di Venezia rappresenta il nodo centrale del sistema sanitario della Città lagunare e delle sue isole ed è chiamato a garantire un'efficace e tempestiva risposta e un efficace servizio agli abitanti della Città Storica e delle sue isole, da Burano a Pellestrina, da S. Erasmo a Torcello, alle decine di migliaia di lavoratori che ogni giorno arrivano a Venezia pur risiedendo in altri comuni, alle migliaia di studenti presenti in città ma non registrati all'anagrafe come residenti e ai milioni di turisti che ogni anno visitano la città.
• la Regione e l'Azienda Ulss 3, negli ultimi anni, hanno investito significative risorse per la riqualificazione dell'Ospedale Civile e,  con ciò seguendo le finalità di legge speciale, posto che assai significativamente, la legge 29 novembre 1984, n. 798, portante” Nuovi interventi per la salvaguardia di Venezia”, aveva disposto finanziamenti dedicati all’Ospedale civile Ss. Giovanni e Paolo (art. 4);
• ogni anno, numerose delegazioni scientifiche, nazionali ed internazionali, visitano i padiglioni dell'Ospedale Civile di Venezia per conoscere le buone prassi della sanità veneta e veneziana.
• che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato il complesso dell'Ospedale Civile di Venezia quale sede per le proprie attività di ricerca e di rappresentanza.

Considerato che

• l'Ospedale del capoluogo del Veneto è al servizio di un bacino di utenza ben più ampio di quello composto dai soli residenti nella città antica e nelle isole di Venezia poiché in città non vivono solo i residenti registrati all'anagrafe, ma anche decine di migliaia di lavoratori che ogni giorno arrivano a Venezia pur risiedendo in altri comuni del Veneto, migliaia di studenti presenti in città ma non registrati all'anagrafe come residenti, tantissime persone domiciliate in città per motivi lavorativi o familiari ma residenti altrove, e milioni di turisti che ogni anno visitano la città.
• Venezia, in molti mesi dell'anno, raddoppia o triplica in termini di "abitanti" e questo comporta uno sforzo notevole da parte della Città per gestire tutti servizi, siano essi servizi di sicurezza, di trasporto, di pulizia, etc.
• La filiera turistica veneta, che ogni anno raggiunge straordinari risultati, ha il suo perno in Venezia, anche sotto il profilo dell'immagine;
• un ampio segmento del turismo di qualità orienta la propria decisione circa la località da visitare sulla base della qualità del servizio sanitario locale e del presidio ospedaliero più vicino.
• La sola pressione turistica sull’Ospedale Civile si evince, ad esempio, dagli accessi al sul suo Pronto Soccorso: gli accessi al PS di utenti extra Ulss sono il 22% del totale e, all'interno di questi, gli accessi di residenti all’estero sono il 12% del totale.

Considerato inoltre che:

• le condizioni geomorfologiche della città, unite alle peculiarità urbanistiche della Venezia storica e dell’Estuario rendono particolarmente complessa la gestione dell’emergenza-urgenza, che va effettuata con mezzi e modalità peculiari e particolarmente costosi
• l'assenza di automobili e di mezzi di trasporto privati e la presenza di canali, specchi d'acqua, ponti e barriere architettoniche, rendono estremamente difficile la mobilità delle persone anziane o malate nella città lagunare.
• tale classificazione non tiene in considerazione né l'evidente ed inconfutabile specificità veneziana, né il reale numero delle persone che vivono e abitano Venezia durante tutto l'anno, con punte ancora più significative in alcuni periodi, persone che devono essere annoverate tra gli utenti potenziali ed effettivi del servizio erogato dal presidio ospedaliero;
• altrettanto evidenti sono le peculiarità del territorio di Venezia quanto alle caratteristiche demografiche della popolazione, con un’incidenza delle classi di età anziane tra le più alte del Veneto.
• gli over 65 nel territorio del Distretto sanitario del Veneziano sono il 31% della popolazione (contro il dato medio veneto del 22%), con punte significativamente più alte in alcuni sestieri di Venezia.
• l’indice di vecchiaia (rapporto tra cittadini over 65 e under 14) supera il 291% (contro il dato medio veneto del 159%).
• Ricade da questa conformazione demografica, ma anche dalla complessità delle patologie riferibili ad una popolazione anziana, un conseguente aumento numerico dei ricoveri, delle richieste di cura e di assistenza, con le conseguenti necessità di trasporto, oltre ad una ulteriore complessità delle azioni di soccorso in emergenza-urgenza.

Valutato che

• la suddetta classificazione non risulta funzionale a garantire – quantomeno nell’immediatezza - alcun tipo di  risparmio al sistema sanitario regionale, nè vantaggio alcuno in termini organizzativi o gestionali, peraltro non addotti a motivo della qualificazione stessa
• tale classificazione potrebbe, tuttavia, prefigurare uno svilimento, nel medio e lungo periodo, del ruolo dell’Ospedale Civile di Venezia e della portata del suo servizio.

Precisato infine che

• la scelta di classificare il Civile di Venezia quale Ospedale di Base non riconosce né valorizza gli interventi di rilancio finora compiuti dalla Regione Veneto attraverso l’azienda sanitaria.

Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio Comunale di Venezia

a nome di tutta la città, chiede al Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale

• che vengano riesaminati i presupposti di fatto, modificando gli elementi di valutazione e, conseguentemente revocando la volontà di classificare l'Ospedale Civile di Venezia quale "Presidio Ospedaliero di Base, classificandolo, invece, quale Ospedale Presidio di Rete ovvero, secondo la classificazione ex DM 70/2015, “Presidio Ospedaliero di I livello”;
• che si riconosca , conseguentemente,  la specificità veneziana e le speciali necessità che essa comporta;
• che si continui il percorso di riqualificazione e di rilancio dell'Ospedale Civile di Venezia;
• che venga concordata un’audizione all’interno della 5° commissione regionale di un rappresentante dell’amministrazione comunale;
• che, attraverso un percorso parallelo, proprio per le ragioni sopra esposte, si individui anche normativamente, proposte (sia nell’atto di riconoscimento dell’autonomia del Veneto, sia nell’ipotesi di nuova stesura della Legge Speciale, o altro strumento nazionale), di garanzia di tutela specifica, per la permanenza dell’ospedale di Venezia con le caratteristiche espresse, con le relative dotazioni organiche e le risorse necessarie.
• Che sia assicurata la copertura del fabbisogno di personale medico sanitario e tecnico presso lo stesso Ospedale Civile di Venezia.

Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale

• a rappresentare e trasmettere le succitate istanze in tutte le sedi istituzionali

 

Chiara Visentin

Giovanni Giusto
Giovanni Pelizzato
Sara Visman
Deborah Onisto
Paolino D’Anna
Monica Sambo
Maika Canton
Elena La Rocca
Alessio De Rossi
Alessandro Scarpa
Enrico Gavagnin

 
  1. Chiara Visentin
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 29-03-2019 ore 11:28
Ultima modifica 29-03-2019 ore 11:28
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