nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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852 | 70 | 25/09/2017 | Giovanni Giusto Silvana Tosi |
26/09/2017 |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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esito | 29-09-2017 | Leggi |
Venezia, 25 settembre 2017
nr. ordine 852
n p.g. 70
Al Sindaco
Alla Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: Referendum per l’autonomia del Veneto del 22 ottobre 2017.
PREMESSO CHE
gli ultimi governi nazionali hanno consolidato il potere centrale, impedendo la realizzazione di ogni intervento a favore delle autonomie locali e richiedendo alle stesse un continuo e rilevante contributo in termini di risanamento dei conti pubblici statali;
rispetto a dicembre 2011 il debito pubblico centrale è aumentato del 22%, mentre per le Amministrazioni locali (Regioni, Province e Comuni) è diminuito del 22%;
nonostante la maggioranza degli Enti locali abbia dimostrato competenza e oculatezza nella gestione dei fondi pubblici, le risorse continuano ad essere trattenute dall’Amministrazione statale anziché essere ridistribuite sul territorio;
l’attribuzione di maggiori competenze alle Aministrazioni regionali, prevista dal titolo V della Costituzione, così come modificato nel 2001, non ha mai visto reale applicazione;
la perdurante assenza di risposte concrete da parte dello Stato alle esigenze dell’autonomia regionale impone iniziative in tal senso da parte dei governi locali.
VISTO CHE
lo Statuto regionale, approvato con la legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1, ed in particolare, l’articolo 3, comma 3, dispone che “La Regione persegue l’estensione in senso federale delle competenze legislative, regolamentari, amministrative e finanziarie nelle forme previste dalla Costituzione e nel rispetto del principio di leale collaborazione”, e l’articolo 58 che, con riferimento all’ordinamento e alle attribuzioni delle strutture degli uffici regionali della Giunta e del Consiglio, prevede che “la relativa disciplina si ispira a criteri di flessibilità, coordinamento e programmazione dell’azione amministrativa della Regione”;
con legge regionale del Veneto n. 15/2014, il Presidente della Regione Veneto è stato autorizzato ad indire un Referendum consultivo per conoscere la volontà degli elettori del Veneto, circa l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia al proprio ente territoriale;
a seguito dell’impugnazione del Governo centrale della predetta legge regionale, la Corte costituzionale, con sentenza n. 118/2015, ha dichiarato la legittimità del Referendum rispetto al quesito “Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”;
il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, in data 24 aprile 2017, ha emanato il decreto di convocazione alle urne, fissando la data della consultazione referendaria per il 22 ottobre 2017, come pubblicato nel BUR n. 52 del 26 maggio 2017.
CONSIDERATO CHE
il Veneto, ogni anno, è sempre ai vertici della classifica delle Regioni con il maggior residuo fiscale. Nel solo 2015 la Regione Veneto ha trasferito 71 miliardi e 843 milioni di euro allo Stato centrale, ricevendo appena 56 miliardi e 385 milioni di euro di risorse pubbliche spese nel territorio, con una differenza negativa di 15 miliardi e 458 milioni di euro. Questo significa che l’Amministrazione statale ha preteso 3.137 euro da ogni veneto, incurante del periodo di grave e prolungata crisi economica, testimoniata anche dalla numerosa scia di suicidi di imprenditori locali;
tra il 2011 e il 2017 il Veneto ha subito una riduzione dei trasferimenti statali pari a 520 milioni di euro, ai quali si deve aggiungere una “stretta” agli obiettivi del patto di stabilità di circa 450 milioni di euro, cifre che comportano una drastica riduzione di investimenti sul territorio;
complessivamente, nel periodo considerato, la Regione del Veneto ha contribuito a risanare i conti pubblici nazionali con 970 milioni di euro.
VALUTATO CHE
il Veneto, pur risultando storicamente una regione virtuosa nella gestione delle risorse pubbliche, è geograficamente limitrofo a ben due Regioni a statuto speciale, pertanto risulta penalizzato e poco competitivo rispetto alle vicine realtà economiche, le quali godono, invece, di ampia autonomia fiscale e tributaria;
il “Rapporto sulla Sussidiarietà 2014/15” della Fondazione per la Sussidiarietà dimostra che un aumento delle competenze agli Enti locali (Regioni, Province e Comuni) stimola la crescita del PIL procapite. Di conseguenza un maggior controllo delle risorse locali a livello locale porterebbe ad un rilancio dell’economia veneta;
in seguito alla riforma del 2001 del titolo V, l’art. 116 della Costituzione prevede ora la possibilità di attribuire alle Regioni ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.
RITENUTO CHE
per la prima volta dal 22 ottobre 1866 la popolazione del Veneto è chiamata ad esprimersi sulla propria autonomia;
appare necessario dare promozione al Referendum sull’autonomia del Veneto, anche in considerazione della marcata disaffezione del cittadino verso le istituzioni democratiche, testimoniato dalla sempre più bassa affluenza alle urne;
la forte partecipazione e l’ampio consenso dei Veneti è il presupposto necessario per consentire alle istituzioni regionali di sedersi al tavolo delle trattative con lo Stato forte del sostegno di milioni di cittadini. Infatti, solo un ampio mandato popolare può legittimare la Regione a richiedere ulteriori forme e condizioni di autonomia, come previsto dal titolo V della Costituzione.
il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta
- a promuovere su tutto il territorio comunale una corretta comunicazione ed informazione verso la cittadinanza in ordine al quesito referendario e alle modalità di voto;
- a inserire nella home page comunale l’informativa relativa a tale Referendum, che si celebrerà il 22 ottobre 2017.
Giovanni Giusto
Silvana Tosi
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