nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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915 | 183 | 17/11/2017 | Renzo Scarpa Ottavio Serena |
Sindaco Luigi Brugnaro e p. c. Alla Presidente della X Commissione inoltrata a Assessore Michele Zuin |
22/11/2017 | 22/12/2017 | in Commissione |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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verbale seduta commissione consiliare | 30-10-2018 | Leggi |
delega | 08-05-2018 | Leggi |
Venezia, 17 novembre 2017
nr. ordine 915
n p.g. 183
Al Sindaco Luigi Brugnaro
e per conoscenza
Alla Presidente della X Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare X Commissione
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: Il sistema delle relazioni industriali e il livello di qualità dei servizi pubblici nel Comune di Venezia.
Tipo di risposta richiesta: in Commissione
PREMESSO CHE:
- Il livello di qualità dei servizi pubblici di una Città rappresenta uno dei parametri fondamentali per la misurazione del suo grado di civiltà;
- al “sistema” delle Aziende partecipate/controllate dal Comune di Venezia, e al Comune stesso, è, perciò, assegnato il compito, non solo di organizzare e fornire i servizi loro assegnati, ma di garantirne la qualità e perseguirne il continuo miglioramento attraverso un’azione di sempre più efficace ed efficiente organizzazione e gestione aziendali perché questo corrisponde ad innalzare il livello di civiltà del territorio servito;
- si tratta di un onere pesantissimo soprattutto in relazione alle difficoltà di aver a che fare con un territorio complesso ed ampio, come quello veneziano, investito da ruoli alti e diversi e da attività economiche di prima grandezza tra cui il turismo che comporta imponenti flussi di persone di cui manca, fondamentalmente, una previsione affidabile cui si aggiunge una situazione di esposizione finanziaria molto pesante, frutto di scelte passate non sempre in linea con le norme di corretta gestione delle risorse pubbliche.
DATO ATTO CHE:
- a questo onere non può che esser fatto fronte con un’organizzazione aziendale e del lavoro adeguate e sempre più efficienti e in grado di adeguarsi ulteriormente all’evolversi delle situazioni non sempre prevedibili;
- per far questo necessitano precise scelte strategiche ed un utilizzo ottimale delle risorse umane, di quel personale aziendale che rappresenta lo strumento più forte in mano alle imprese di questo tipo;
- in realtà, le attuali aziende non sempre riescono a rispondere adeguatamente alle necessità, ed è fuor di dubbio che il livello di qualità dei servizi forniti alla Cittadinanza risulta non sempre adeguato come, ad esempio, per gli aspetti che di seguito riportiamo:
a) il trasporto pubblico collettivo di persone, presenta quasi quotidianamente il conto in termini di quantità di mezzi messi a disposizione, di frequenza delle corse, di puntualità, di affollamento sia nei servizi di terra sia di acqua, di comfort ambientali per gli utenti e i lavoratori (caldo, freddo, rumore, ricambio d’aria etc. etc.), di vetustà del parco mezzi, del suo costo e dei costi delle manutenzioni, di sicurezza della navigazione in generale e in Canal Grande, di moto ondoso;
b) i servizi ambientali che, nonostante i costi, siano tra i più elevati d’Italia, risentono di un’evidente carenza nella pulizia e cura della Città (taglio erba, raccolta foglie, pulizia caditoie, spazzamento e lavaggio strade etc. etc.), di evidenti falle nei processi decisionali e di controllo che hanno consentito il verificarsi di pesanti episodi di corruzione, di insufficienti controlli degli impianti come dimostrato dai numerosi incendi sviluppatisi anche recentemente;
c) il Casinò che riduce progressivamente gli incassi e non risponde alla necessità di sostenere i costi della Città.
CONSIDERATO CHE:
- a questi disservizi, si aggiungono difficoltà determinate da un clima generale di pessima qualità nelle relazioni industriali che ha comportato e continua a comportare una serie infinita di agitazioni, denunce, astensione dalle prestazioni di lavoro straordinario, richieste di verifiche ispettive, scioperi, denunce per comportamenti antisindacali. Clima in parte già esistente al momento di insediamento dell’attuale Amministrazione ma che sembra aver trovato un momento di profondo aggravamento a seguito di quello che, in questo campo, sta accadendo in Comune;
- si tratta di una situazione creata, sostanzialmente, dal mancato riconoscimento da parte datoriale delle prerogative e del ruolo delle Organizzazioni Sindacali, che ha portato a numerosi esposti e ricorsi alla Magistratura del lavoro e contabile con già alcune sentenze di condanna per comportamenti antisindacali e censure sul piano del rispetto dei Contratti Collettivi di Lavoro e delle norme giuridiche che li regolano a carico del Comune, di cui forniamo alcuni esempi: Casinò di Venezia, luglio 2017 (Sostituzione di Ispettori con quadri e/o dirigenti in occasione dello sciopero del mese di gennaio), Comune di Venezia, Agosto 2017 (Trattative per il rinnovo del Contratto integrativo), Comune di Venezia, novembre 2017 (Contrattazione del “progetto luglio” relativo all’apertura dei centri estivi nei nidi comunali) nonché su alcune scelte datoriali di uso delle risorse economiche pubbliche Comune di Venezia, novembre 2017 (Idee vincenti);
- in questo clima tutto diventa difficile, anche la mera contrattazione aziendale per il miglioramento delle condizioni di lavoro nei casi di effettiva necessità, e può succedere ciò che è successo venerdì 10 novembre u.s., quando la proclamazione di sciopero di una Organizzazione Sindacale numericamente residuale si è tradotta in un blocco del trasporto pubblico collettivo cittadino la cui causa sono certamente gli errori e le sottovalutazioni dei Dirigenti, che non hanno predisposto i servizi minimi, ma, anche e soprattutto, il clima di esasperazione e scontento aziendali, vera causa della partecipazione di centinaia di lavoratori alla protesta, proprio sui temi della navigazione anche per la responsabilità del Comune a non aver provveduto al riordino del traffico acqueo per diminuire il sovraffollamento del Canal Grande ad evitare il ripetersi di incidenti gravi come quello successo a Rialto nel 2013;
- annuncio di possibili escalation arrivano anche da Veritas per il Ricorso, alla Sezione Lavoro del Tribunale di Venezia, ex art. 28 legge n. 300 del 1970, promosso dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative, perché “Veritas S.p.A. si è resa, e tuttora si sta rendendo, responsabile di alcune condotte, ritenute dalle OO.SS. ricorrenti, in violazione delle prerogative sindacali”;
- tale situazione generale rappresenta il contrario di ciò che il nostro territorio avrebbe bisogno per uscire dalle difficoltà del governare una Città storica complessa e vasta come quella veneziana con le sue Isole, la sua Terraferma, le sue zone di crisi e quelle prospere in cui l’economia si manifesta in dimensioni e concentrazioni estreme;
- tale situazione generale di malcontento rischia di esplodere in una stagione di ulteriore contrapposizione potenzialmente molto dannosa per la Città, i suoi abitanti e le sue imprese.
DATO PER SCONTATO CHE:
- ci si dovrebbe ricordare che le imprese sono fatte di persone che collaborano in un’organizzazione complessa e lo possono fare solo sulla base di regole trasparenti, che devono essere condivise e rispettate, nonché adeguate ai tempi e agli obiettivi che impone la ricerca di una più alta qualità della vita delle popolazioni servite;
- anche la Total Quality, spesso auspicata dal Sindaco come metodo/sistema, è centrata sulla qualità e basata sulla partecipazione di tutti i membri di un'organizzazione allo scopo di ottenere un successo di lungo termine attraverso la soddisfazione del cliente e benefici che vadano a vantaggio dei lavoratori e della società;
- tutto ciò richiede relazioni industriali moderne fondate non sulla ricerca del conflitto a priori, e sulla provocazione, bensì sul sapere, sulla formazione, sulla produttività e sulla qualità del lavoro, sulle sfide a produrre sempre meglio e con meno fatica perché, a dirla come Giorgio Squinzi Presidente di Confindustria, “la democrazia non e' gratis. Ha costi e responsabilità per tutti”;
- serve, in realtà, svelenire i rapporti riconoscendo i rispettivi ruoli e le prerogative della rispettiva rappresentanza e creare i presupposti per relazioni stabili o positive, ancorché franche sul necessario ricupero di produttività, che escano dalle pagine della cronaca dei quotidiani locali per tornare, finalmente, in quelle dedicate all’innovazione, alla cultura e alla società. Per far accadere ciò si deve tornare a parlare di contenuti, di persone, di territorio, di vita e di lavoro abbandonando le inutili provocazioni e arroganze, ricordando che il punto d’arrivo dovrà essere una società diversa da quella conosciuta. Società in cui le imprese, i sindacati, le istituzioni, i sistemi locali e le persone si troveranno ad aver modificato in profondità e in meglio il proprio modo di pensare, di vivere e di lavorare.
Si chiede al Sindaco di Venezia,
- se non ritenga necessario aprire una stagione diversa nei rapporti con i lavoratori del Comune, delle Aziende e con i loro rappresentanti;
- se non ritenga di avviare una stagione nuova che possa fare evolvere il sistema delle relazioni industriali verso un sistema moderno e positivo che coinvolga il Comune e tutto il vasto mondo delle aziende partecipate che rappresentano un grande patrimonio della Città di Venezia;
- se non ritenga, al fine, opportuno ed utile organizzare, su questi argomenti, momenti di discussione ed elaborazione da parte del Consiglio Comunale.
Renzo Scarpa
Ottavio Serena
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