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Gruppo Misto - Interrogazione nr. d'ordine 1935

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
1935 124 12/06/2020 Renzo Scarpa
 
Sindaco
Luigi Brugnaro
 
inoltrata a
Assessore Michele Zuin
15/06/2020 15/07/2020 scritta

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta15-07-2020Leggi
delega16-06-2020Leggi

 

Venezia, 12 giugno 2020
nr. ordine 1935
n p.g. 124
 

Al Sindaco Luigi Brugnaro


e per conoscenza

Al Presidente della VIII Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare VIII Commissione
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Aliquote IMU 2020 e pandemia da Covid19.

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

 

PREMESSO CHE:

- fino all’anno 2019, ai fini della determinazione delle aliquote IMU del Comune di Venezia venivano previste due fattispecie che riguardavano gli immobili ad uso produttivo sia di categoria catastale D, che di categoria diversa dalla D. Tali fattispecie prevedevano la mera applicazione dell’aliquota minima dello 0,76% riservata allo Stato e l’esenzione da aliquote riservate al Comune;

- le suddette fattispecie trovavano, nella loro applicazione, una motivazione di alto valore sociale così definita: “Immobili ad uso produttivo funzionali all’azienda che non abbia licenziato nelle due annualità precedenti e che proceda all’assunzione con contratto a tempo indeterminato di uno o più lavoratori disoccupati di età superiore ai cinquanta anni o inferiore ai trenta”.

CONSIDERATO CHE:

- dalla lettura dell'apposita sezione D del “Prospetto riassuntivo aliquote IMU 2020” - pubblicato nell’area del sito del Comune di Venezia “Regolamento e aliquote IMU 2020” -, risulterebbe che tale fattispecie sia stata eliminata, e sostituita con la seguente classificazione: “Immobili ad uso produttivo in cat. catastale D che non rientrano in altra fattispecie aliquote 1,06% per il Comune di Venezia e 0,76% riservato allo Stato”;

- tale variazione sarebbe stata applicata nonostante nella competente Deliberazione n. 23 del 02/04/2020 del CONSIGLIO COMUNALE, tra le premesse di pagina 2, si possa leggere, in maniera chiara, che le intenzioni del Consiglio Comunale fossero per il mantenimento della agevolazione sociale, e precisamente: “Ritenuto pertanto necessario, nell’ambito delle politiche finanziarie di questa Amministrazione tese al mantenimento degli equilibri di bilancio, stabilire le aliquote da applicare all’imposta in oggetto a decorrere dal corrente anno 2020 mantenendo le differenziazioni e le agevolazioni già in essere nell’anno 2019;

- non risultando quindi nella Deliberazione n. 23 del 02/04/2020 espressamente menzionati gli immobili di categoria D e diversa da D ad uso produttivo, di cui alle fattispecie sopra descritte, ma la determinazione di una aliquota dell’1,06% con un generico riferimento: “Per tutti gli immobili non rientranti nelle sopra elencate categorie”;

- tale aliquota risulta essere la massima prevista dai commi 753 e 754 delle LEGGE 27 dicembre 2019, n. 160 ma è anche prevista la possibilità di un suo azzeramento da parte dei Consigli Comunali;

- tra l’altro, la Deliberazione porta la data del 2 aprile 2020, cioè nel bel mezzo del periodo in cui la Città di Venezia si trovava in piena emergenza sanitaria da Covid19, quando già erano evidenti gli effetti economici immediati e di prospettiva sulle imprese di un prolungato lockdown (iniziato il 9 marzo finito il 3 maggio), imposto dalla spaventosa pandemia.

PRESO ATTO CHE:

- il Consiglio Comunale di Venezia ha sempre dichiarato la necessità di sostenere le aziende del proprio territorio, ed ha ripetutamente richiesto interventi da parte del Governo centrale e dello Stato per un alleggerimento della pressione fiscale;

- dall’analisi di quanto esposto sopra si evince che fino al 2019 veniva applicata un’aliquota del 7,6 per mille, il tributo veniva quindi totalmente devoluto allo stato;

- nel 2020 tale categoria di beneficiari – ed i relativi benefici - sembra sparita, ed appare, invece, che il Comune di Venezia imponga un ulteriore balzello alle imprese del proprio territorio facendo mancare nel contempo un importante sostegno all’occupazione.

DATO PER SCONTATO CHE:

- non si può credere ad una così macroscopica contraddizione ai danni dei propri Cittadini per volontà del Consiglio comunale, e proprio in un periodo delicato come questo, mentre ci si fatica a rialzare da una crisi economica, sanitaria e sociale senza precedenti.

SI INTERROGA IL SIGNOR SINDACO PER SAPERE:

- se sia a conoscenza di questa incresciosa situazione;
- se la suddetta cancellazione della fattispecie a favore dei lavoratori e dei disoccupati sia riferita effettivamente ad un errore materiale;
- se in ogni caso come ritenga di porvi rimedio ripristinando le agevolazioni.

 

 

Renzo Scarpa

 
  1. Renzo Scarpa
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 12-06-2020 ore 18:45
Ultima modifica 15-06-2020 ore 11:42
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