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Partito Democratico - Interrogazione nr. d'ordine 1897

Logo Partito Democratico Monica Sambo
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
1897 92 08/05/2020 Monica Sambo
 
Giovanni Pelizzato
Nicola Pellicani
Rocco Fiano
Francesca Faccini
Emanuele Rosteghin
Assessore
Paolo Romor
08/05/2020 07/06/2020 scritta
 
rinviata
in Consiglio

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
cambio iter per scadenza termini risposta08-06-2020Inviata per la trattazione in Consiglio comunale ai sensi dell'art. 16 c. 5 del Regolamento del C.c.

 

Venezia, 8 maggio 2020
nr. ordine 1897
n p.g. 92
 

All'Assessore Paolo Romor


e per conoscenza

Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Dipendenti comunali - Smart Working e sicurezza.

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

Premesso che

- la direttiva n. 1 del 25 febbraio 2020 “prime indicazioni in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019 nelle pubbliche amministrazioni al di fuori delle aree di cui all'articolo 1 del decreto-legge n.6 del 2020” richiama le modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, tra le quali il lavoro agile, in cui tra l’altro le amministrazioni in indirizzo, nell’esercizio dei poteri datoriali, sono invitate a potenziare il ricorso al lavoro agile, individuando modalità semplificate e temporanee di accesso alla misura con riferimento al personale complessivamente inteso, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro.

- il DPCM del 1° marzo 2020 concernente ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, all’articolo 4, comma 1, lettera a) introduce ulteriori misure di incentivazione del lavoro agile, stabilendo che: “la possibilità che la modalità di “lavoro agile” sia applicata, per la durata dello stato di emergenza, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti”;

- il decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9 prevede misure normative volte a garantire, mediante Consip S.p.A., l’acquisizione delle dotazioni informatiche necessarie alle pubbliche amministrazioni al fine di poter adottare le misure di lavoro agile per il proprio personale;

- la direttiva n. 1/2020 del 04 marzo 2020 stabilisce ulteriori “Misure incentivanti per il ricorso a modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa”;

- il decreto-legge n. 18 del 2020, tra l’altro, definisce il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, data che ad oggi non è stata individuata).

-  la recente direttiva 3/2020 del ministero per la pubblica amministrazione la quale chiarisce che: “Nell’ambito del quadro normativo di riferimento è da ultimo intervenuto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020 che, nel definire le misure per il contenimento del contagio da Covid-19 nella cosiddetta fase due , relativamente ai datori di lavoro pubblici fa salvo quanto previsto dal richiamato articolo 87 del decreto-legge n. 18 del 2020 che, tra l’altro, definisce il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione

Premesso inoltre che 
diverse Direzioni del Comune di Venezia hanno disposto, già nei primi giorni del mese di maggio 2020, azioni che modificano i progetti sino ad oggi svolti in “lavoro agile”, prevedendo il rientro in sede dei dipendenti, seppur parziale e in alternanza nella maggior parte dei casi;

Considerato che

- l’avvio della Fase 2, a seguito di nuovi DPCM e Ordinanza regionale, non deve presupporre un allentamento delle misure di sicurezza e una riduzione dei rischi di contagio nei luoghi di lavoro e nei trasferimenti per raggiungerli;

- la contrazione del virus, in forma asintomatica, rende il lavoratore ancor oggi un potenziale elemento di enorme diffusione dell’infezione;

- il datore pubblico deve individuare quelle attività (e non funzioni) che siano caratterizzate dalla necessità di essere rese in presenza, per altro con l’onere di motivare tale scelta;

- provvedimenti datoriali con i quali si determinano le attività da rendere in presenza e i relativi contingenti di personale non possono ad oggi esser modificati senza un giustificato atto che va formalizzato e comunicato ai dipendenti;

- il D.Lgs. n. 81/2008 (T.U. Salute e Sicurezza sul lavoro) pone a carico del datore di lavoro obblighi specifici tra cui fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale; informare i lavoratori esposti circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; astenersi dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato; l’obbligo al datore di lavoro di valutare anche il rischio biologico;

Considerato inoltre che

- non si è a conoscenza di alcun aggiornamento dell'elenco delle attività indifferibili da rendere in presenza inviato dall'amministrazione il 25 marzo scorso;

- non si è a conoscenza di una verifica completa ed approfondita dell’adeguamento a norma delle misure e degli ausili di sicurezza che devono essere presenti in ogni sede di lavoro del Comune di Venezia, per garantirne la totale sicurezza;

- non risulta che l’Amministrazione comunale abbia proceduto al confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, né con RSU e sigle sindacali, prima di adottare le disposizioni di rientro.

- il rientro sommario e ingiustificato dei dipendenti comunali alle sedi di lavoro vanificherebbe e renderebbe incomprensibili le fatiche e le difficoltà inizialmente affrontate da tutte le Direzioni per organizzare, attivare e far funzionare i progetti di smart working;

Tenuto conto che il trasporto pubblico locale in questo momento è in forte difficoltà e il rientro del personale aggraverebbe ancora di più la situazione.


Tutto quanto premesso e considerato, si interroga l’amministrazione comunale per sapere se:


1) intenda revocare le disposizioni di rientro del personale comunale attualmente posto in lavoro agile;

2) se le attività individuate come indifferibili e da prestare in presenza non possano essere garantite anche con la modalità in lavoro agile;

3)intenda, avviare con urgenza un confronto con i sindacati, la rsu e gli rls, per una seria e opportuna valutazione dei tempi e delle modalità necessari ad un eventuale rientro in totale sicurezza dei dipendenti dalla condizione di Lavoro Agile;

4)intenda aprire un confronto anche con la commissione competente per esprimere una valutazione sull’utilizzo dello strumento del lavoro agile e sulla sua possibile prosecuzione anche al termine dell’emergenza

 

Monica Sambo

Giovanni Pelizzato
Nicola Pellicani
Rocco Fiano
Francesca Faccini
Emanuele Rosteghin

 
 
Pubblicata il 08-05-2020 ore 17:59
Ultima modifica 11-05-2020 ore 15:11
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