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Partito Democratico - Mozione nr. d'ordine 1747

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
1747 61 20/11/2019 Monica Sambo
 
Felice Casson
Giovanni Pelizzato
Ottavio Serena
Francesca Faccini
Emanuele Rosteghin
Bruno Lazzaro
Sara Visman
20/11/2019

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
esito20-11-2019Leggi

 

Venezia, 20 novembre 2019
nr. ordine 1747
n p.g. 61
 

Al Sindaco
Alla Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario


 

Oggetto: Mozione collegata al 1° punto dell’ODG del Consiglio Comunale del 19/11/2019 “Emergenza acqua alta a Venezia”

 

Il Consiglio Comunale di Venezia

PREMESSO CHE

Nella serata di martedì 12 novembre a Venezia si è verificato un evento di alta marea eccezionale, con l’acqua alta che ha raggiunto quota 187 cm, la seconda marea più elevata di sempre dopo l’alluvione del 1966;


Le isole della laguna e in particolare Pellestrina sono state particolarmente colpite dall’alta marea;


L’evento eccezionale ha causato molti danni e il decesso di una persona sull’isola di Pellestrina;


Ingenti danni ad abitazioni, negozi, attività commerciali, molte le imbarcazioni affondate, alcuni vaporetti spinti a terra, una ventina di gondole ammassate in Riva degli Schiavoni, Via Garibaldi attraversata dall’acqua spinta dal vento come un fiume in piena;


Si sono verificati innumerevoli danni a monumenti, chiese, ma anche alla Fenice, alla Biblioteca Marciana, al Conservatorio, alla Querini Stampalia e alle altre istituzioni culturali presenti in città;


Si è registrata anche una grave compromissione del patrimonio storico e culturale della Città, a partire dai danni alla basilica di San Marco. A tale riguardo, risulta che il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo abbia già attivato l'unità di crisi per la verifica e la messa in sicurezza del patrimonio culturale danneggiato dall'eccezionale alta marea che sta colpendo Venezia;


PREMESSO INOLTRE CHE


Dopo l’alluvione del 1966 è stata istituita la Legge speciale per Venezia (Legge n. 171/1973) che dichiara il problema della salvaguardia di Venezia “di preminente interesse nazionale”. L’aggiornamento della Legge Speciale, con la n. 798/1984, sottolinea la necessità di affrontare in maniera unitaria gli interventi di salvaguardia, e istituisce il Comitato Interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo sulla Laguna di Venezia (il cosiddetto “Comitatone”), attraverso il quale nel corso del tempo è stato possibile stanziare le risorse per una serie di interventi per la salvaguardia, la residenza, la tutela dei monumenti e altri interventi diffusi in città;


La L. 798/84 istituisce anche il Consorzio Venezia Nuova, che presenta un sistema di interventi per la salvaguardia di Venezia, dando l’avvio al Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico), finalizzato alla difesa di Venezia e della sua laguna dalle acque alte, la cui progettazione va avanti dalla fine degli anni ‘80, fino ad arrivare all’inizio dei lavori, il 14 maggio 2003;


Il Mose consta di 78 paratoie mobili vincolate attraverso alcune cerniere ai 20 cassoni di alloggiamento collocati nei fondali, collegati tra loro da tunnel che consentono anche le ispezioni tecniche. Altri 6 cassoni di spalla contengono tutti gli impianti e gli edifici necessari al funzionamento delle paratoie;


Il Consorzio Venezia Nuova, costituito da imprese di costruzione italiane, cooperative e imprese locali, è il concessionario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ex Magistrato alle Acque di Venezia, ora Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche del Triveneto – per la realizzazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna veneta di competenza dello Stato italiano, in attuazione della legge speciale 798/84; il Consorzio Venezia Nuova opera, in qualità di soggetto attuatore, attraverso lo strumento delle Convenzioni (contratti stipulati con l’Amministrazione concedente) sulla base di un Piano Generale degli Interventi definito dal “Comitatone”, ex art. 4 legge 798/84;


Nel giugno 2014 lo scandalo Mose ha evidenziato un ampio sistema di corruzione, che ha coinvolto che ha portato 35 arresti e oltre 100 indagati, tra cui i vertici del Consorzio Venezia Nuova, che dal 1° dicembre 2014 è stato commissariato da ANAC e Prefettura, con la nomina degli Amministratori straordinari il dott. Luigi Magistro (in carica fino al 4 maggio 2017) e il prof. Ing. Francesco Ossola, mentre il 27 aprile 2015 è stato nominato anche l’avv. Giuseppe Fiengo;


Nel corso del tempo è emersa una forte conflittualità interna tra i Commissari e tra i Commissari e le imprese del Consorzio circa questioni di tipo economico e tecnico, circostanza che avrebbe dato origine a rilevanti contenziosi economici non risolti che avrebbero di fatto rallentato fino a paralizzare lo stato di avanzamento dell’opera;


Le principali imprese del CVN (Mantovani, Condotte, Grandi Lavori Fincosit e Kostruttiva) attraversano da tempo una grave crisi che ha comportato anche pesanti tagli occupazionali e il fallimento di alcune di esse;


Ulteriore conseguenza delle inchieste giudiziarie è stata la chiusura del Magistrato alle Acque, le cui competenze sono state affidate al Provveditorato alle Opere Pubbliche, che nel corso del tempo ha denunciato più volte lo stallo dei cantieri e l’abbandono delle opere già realizzate, le quali non essendo soggette ad alcuna manutenzione, sono esposte a fenomeni di deterioramento, corrosione dei materiali, fino ad arrivare a fessurazioni dei cassoni sott’acqua;


Il 4 novembre 2019 doveva svolgersi la prima prova completa di sollevamento di tutte le paratoie alla bocca di porto di Malamocco, ma i test parziali hanno evidenziato un ulteriore problema, ovvero vibrazioni in alcuni tratti di tubazioni;


Dall’inizio dei lavori nel 2003 ad oggi il Mose ha drenato tutte le risorse della Legge Speciale destinate alla salvaguardia di Venezia, impedendo di progettare ed eseguire altri interventi di manutenzione diffusi per la salvaguardia della città;


Sussistono infine perplessità nel mondo scientifico su alcune criticità nel funzionamento dell'opera, attinenti in particolare al fenomeno della “risonanza” delle paratoie quando sottoposte a condizioni meteomarine avverse, alla futura gestione del sollevamento delle paratoie stesse (la cui frequenza, in una prospettiva di innalzamento del medio mare di 50 cm e di contenimento delle maree superiori ai 110 cm, risulterebbe del tutto incompatibile con l'attività portuale e, ancor peggio, con la salubrità stessa dell'ambiente lagunare), ai costi di gestione tuttora non quantificati;

Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Venezia chiede al Governo

1) di individuare risorse per far fronte ai danni causati dall'alluvione: sia quelli riportati dalle infrastrutture pubbliche come rive, muri, ponti, parapetti, sia quelli che hanno colpito i privati, le abitazioni, i magazzini, le attività economiche, applicando sgravi fiscali, contributi a risarcimento dei danni subiti, sospensione del pagamento dei tributi locali;

2) di aggiornare la Legge Speciale per Venezia, attualizzando le misure da adottare, per rispondere in modo più adeguato ai molteplici problemi della citta, che riconosca:
• autonomia normativa su turismo, commercio, residenza, fiscalità che riporti sotto un'unica gestione le materie oggi gestite da una pluralità di soggetti;
• misure a sostegno delle attività non legate al turismo : artigianato, nuove tecnologie, industria, produzioni immateriali, editoria, etc.;
• ripresa delle attività di manutenzione della città e della laguna: scavo dei rii interni, rialzo di fondamenta e calli, marginamenti delle isole, bonifiche (area Italgas, ad esempio), recupero patrimonio residenziale pubblico e le altre misure di tutela elencate nei testi di legge presentati;
• il ripristino di fondi per manutenzione immobili di privati;
• misure a sostegno della residenza, sopratutto per i giovani;
• blocco tassativo dell'escavo di altri canali (Vittorio Emanuele o altri) potenziamento del corpo dei Vigili del fuoco di Venezia;

Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Venezia impegna il Sindaco e la Giunta

1) a rendere agevoli le procedure per rimborsi e prevedere la collocazione di uffici/sportelli decentrati in tutte le realtà colpite del Comune;
2) a rivedere il sistema di allerta acustico, aggiungendo ulteriori livelli sonori e verificando che i punti esistenti siano udibili in tutte le isole;
3) a prevedere, per i casi di marea eccezionale, superiore a 140 cm, dei presidi preventivi di sicurezza (protezione civile vigili del fuoco medici ) nelle isole;
4) a garantire nel più breve tempo possibile il cambio di alloggio per gli assegnatari di case di proprietà del comune di Venezia situate al piano terra che abbiano subito danni nei eventi di marea eccezionale degli ultimi anni;
5) ad assegnare provvisoriamente gli appartamenti comunali disponibili a chi abita in case rese totalmente inagibili dagli eventi di questi giorni;
6) ad ottemperare al blocco tassativo dello scavo di altri canali (Vittorio Emanuele o altri) per quanto concerne le competenze del Comune;
7) manutenzione e rafforzamento delle difese mare e laguna al Lido e Pellestrina;
8) creare nei prossimi giorni una unità di crisi collocata a Pellestrina per gestione degli aiuti dei volontari (sia beni che persone) coordinata dal Comune;
9) alla creazione, nel caso di futuri eventi di acqua alta straordinaria, di un piano di gestione dei volontari (per l’aiuto agli anziani, consegna di cibo, indumenti, e altri beni);
10) alla creazione di un piano di emergenza di gestione delle scuole per gli eventi di acqua alta eccezionale;
11) a dichiarare lo stato crisi per il comparto pesca per le isole di Burano e Pellestrina;
12) a mettere in sicurezza le centraline delle pompe idrovore presso l’isola di Pellestrina e in ogni altra parte del territorio comunale;
13) a prevedere un fondo speciale per contributi volti alla realizzazione di vasche di contenimento o di lavori di rialzo dei pavimenti (con clausola di mantenimento della residenza o di affitto a residenti per un tempo minimo di 10 anni);
14) a prevedere nei regolamenti competenti le seguenti azioni:
• limiti più stringenti ai cambi d'uso dei piani terra
• prevedere per l’isola di Burano la possibilità di modifica della quota dei solai ai fini dell’innalzamento dei piani terra;
15) a farsi parte attiva nei confronti del governo per un adeguato contributo al Teatro La Fenice per affrontare i danni patiti;
16) ad invitare la neo commissaria del MOSE nella Commissione Consiliare del Comune di Venezia per relazionare sul reale stato di attuazione, i tempi di conclusione ed eventuali criticità riscontrate.

 

Monica Sambo

Felice Casson
Giovanni Pelizzato
Ottavio Serena
Francesca Faccini
Emanuele Rosteghin
Bruno Lazzaro
Sara Visman

 
 
Pubblicata il 20-11-2019 ore 11:07
Ultima modifica 20-11-2019 ore 11:07
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