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Risposta - Interrogazione nr. d'ordine 202

da Assessore Giorgio D'Este

Venezia, 1 marzo 2016
n p.g. 104404
 

Al Consigliere comunale Davide Scano


e per conoscenza

Alla Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 202 (Nr. di protocollo 9) inviata il 30-01-2016 con oggetto: Servizi di pubblica sicurezza svolti dalla Polizia Locale in modalità “mono-pattuglia”

 


Oggetto: Interrogazione del Consigliere Comunale Davide Scano n. 202 del 30 gennaio 2016 su “Servizi di pubblica sicurezza svolti dalla Polizia Locale in modalità <<mono pattuglia>>”

In riferimento all’interrogazione a risposta scritta in oggetto richiamata nella quale il Consigliere Scano richiede:
1. di conoscere in base a quali dati oggettivi o statistiche l'assessore possa affermare, placidamente, che «tutti i cittadini si sono accorti dei risultati ottenuti in tema di sicurezza» e di fornire tali informazioni anche ai consiglieri comunali;
2. di conoscere, parimenti, su quali basi oggettive e studi/relazioni possa il Sindaco affermare che la città è “sempre stata sicura” e se tale affermazione non sia in apparente contrasto con quella sopra riportata dell'assessore alla Polizia Municipale;
3. di descrivere quali compiti il Sindaco ritenga di avere in materia di pubblica sicurezza, rapportati a quelli di Prefetto e Questore, in considerazione delle sue dichiarazioni e di quanto dispone l’art. 1, comma 4, del T.U.L.P.S. (“Le attribuzioni dell’autorità provinciale di sicurezza pubblica sono esercitate dal prefetto o dal questore; quelle dell’autorità locale dal capo dell’ufficio di pubblica sicurezza del luogo o, in mancanza, dal sindaco”);
4. di spiegare quali siano gli impegni che l’amministrazione vuole onorare, a seguito dell’incontro di raffreddamento e conciliazione sindacale svolto in Prefettura, e se tra questi impegni, sollecitati all’apparenza dal Prefetto, vi sia la previsione della “mono-pattuglia”;
5. di illustrare gli accordi tra Comune, Questura e Prefettura circa le modalità di ripartizione dei compiti di pubblica sicurezza tra le diverse forze di polizia presenti sul territorio;
6. di chiarire se l'Amministrazione Comunale abbia notizia di altre forze di polizia o militari che, nel territorio comunale o altrove, utilizzano pattuglie a singolo operatore nelle aree centrali delle città;
7. di spiegare se e quali misure di riorganizzazione abbia posto in essere il nuovo Comandante della P.L., dal 20 luglio scorso (data di insediamento nell’incarico), in termini di riorganizzazione del Corpo, in via generale e con particolare riferimento alla struttura, a suo stretto servizio (una U.O.C., quattro segretarie, tre autisti e due piloti di motoscafo). In caso di risposta negativa, si valuti la seria opportunità, nell’interesse della cittadinanza, di revocare l’incarico affidato;
8. di spiegare infine se non si ritenga, col senno di poi, particolarmente odiosa e offensiva la frase del Sindaco per cui “se i vigili hanno paura, forse hanno sbagliato mestiere…”, alla luce delle reali, non percepite, condizioni di pericolo del nostro territorio. Oppure, addirittura, se tale frase non suoni come una beffa se abbinata alle giustificazioni, fornite dallo stesso Comandante a nostra interrogazione, per l’uso del motoscafo di servizio tutti i giorni nel tragitto casa-lavoro. Egli dichiara infatti di essere “…stato oggetto di numerose minacce tanto da consigliare l’autorità di Polizia di raccomandargli di evitare percorsi affollati e di farsi accompagnare nei percorsi più ripetitivi e prevedibili, come effettivamente il percorso casa/lavoro”. Non è che pure il Comandante, secondo la logica del Sindaco, abbia sbagliato mestiere? O soltanto gli agenti che fronteggiano, talvolta, decine e decine di venditori abusivi in Piazza San Marco non debbono aver paura mentre invece il Comandante, anziché dare il buon esempio, può avere paura e anzi farsi “proteggere” dalla barca della Polizia tutti i giorni (anche se, di fatto, non è assegnatario di alcuna scorta)?
9. di chiarire se l'amministrazione ravvisi che la sicurezza in città abbia bisogno, in realtà, di essere migliorata, oppure se sia già sufficiente e quindi ci sia solo bisogno che i cittadini percepiscano maggiormente "il senso di sicurezza”;
10. di illustrare infine quali iniziative il Comune abbia messo in atto, in base al D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, per diminuire i rischi derivanti dal fatto che gli operatori di polizia municipale svolgono il servizio, in zone centrali della città, in modalità “mono-pattuglia” e quale sia il trend, nell’ultimo decennio, degli infortuni nell’organico della P.L.

si possono fornire i seguenti elementi di risposta puntuale dal punto di vista tecnico:

Punto 1): Il conferire costantemente con la cittadinanza permette di comprendere meglio circa la bontà delle attività svolte e, pertanto, di accertare l’effettiva inversione di tendenza degli eventi negativi del territorio. L’adozione di schemi operativi per lo svolgimento delle attività di polizia sono stati da subito alla base del cambiamento che si sta attuando nei criteri dei moduli esecutivi che via via saranno sempre più perfezionati al fine di ottenere la massima efficienza ed efficacia dal personale in forza. Le risposte ottenute dagli interventi effettuati, oltre ad essere un utile termometro delle circostanze, accertano il corretto orientamento da percorrere, peraltro, di riprendere anche posizione per lasciare più spazio alle attività di prevenzione e nel tempo, ridurre proporzionalmente e significativamente i fenomeni che sino ad oggi hanno fatto da attori nel nostro territorio. Fermo restando, circa i vari vuoti legislativi in materia di sicurezza urbana (nei quali si sta lavorando unitamente all’ANCI Nazionale), ricordo che i poteri conferiti al Corpo della Polizia Municipale sono quelli degli ausiliari alla Pubblica Sicurezza e non sostitutivi o paritari a quelli della Polizia di Stato.
In merito ai dati oggettivi richiesti o statistiche, gli stessi, sono meglio individuabili nel c.d. “Rapporto annuale sull’attività 2015 della Polizia Municipale”, documento che consente di verificare circa l’operato svolto e nella fattispecie quello riferito al secondo semestre 2015.
Punto 2): Quanto asserito dal Signor Sindaco, ovvero, “che la città è sempre stata sicura”, è evidente che lo stesso si riferisce ad un preciso riconoscimento delle direttive impartite da S.E. il Prefetto e dal coordinamento svolto dal Signor Questore, ad esempio, pensiamo come in questo comune non si siano mai verificati episodi eclatanti in materia di terrorismo piuttosto che di reale malavita organizzata. Impegno pienamente condiviso sia in termini di repressione sia di prevenzione anche dal nostro Corpo di Polizia Municipale. Certo, insistono fenomeni delittuosi ma non più di quanto in altri Comuni.
Punto 3): Il Sindaco di Venezia, come correttamente ricorda il Consigliere Scano, non è ne autorità provinciale di pubblica sicurezza (essendolo solo il Prefetto e il Questore ai sensi dell’art. 1, comma quarto del T.U.L.P.S.) ne autorità locale (ai sensi dello stesso art. 1, comma quarto del T.U.L.P.S.) avendo sede nel territorio comunale sia la Questura che tre Commissariati di Pubblica Sicurezza (Venezia San Marco, Mestre, Marghera); questo non vuol dire che il Sindaco di Venezia non abbia competenze in materia di ordine e sicurezza pubblica riconosciute da norme di legge; in particolare:
ai sensi dell’art. 20, comma secondo, della legge 1 aprile 1981, n. 121, e sue successive modificazioni ed integrazioni, egli è membro di diritto del “comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica” nella sua duplice veste di Sindaco del comune capoluogo e di Sindaco Metropolitano, unitamente al Questore, al Comandante provinciale dei Carabinieri, del Comandante provinciale della Guardia di Finanza ed al Comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato; il Comitato è organo ausiliario di consulenza del Prefetto per l’esercizio delle attribuzioni di autorità provinciale di pubblica sicurezza;
ai sensi dell’art. 20, comma quinto, della legge 1 aprile 1981, n. 121, e sue successive modificazioni ed integrazioni, il Sindaco ha la facoltà di richiedere autonomamente la convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ovvero di chiedere l’integrazione del suo ordine del giorno se già convocato, ogni qual volta ritenga sussistano questioni attinenti la sicurezza della comunità locale ovvero per la prevenzione di tensioni o conflitti sociali che possano comportare turbamenti dell'ordine pubblico o della sicurezza pubblica in ambito comunale;
per questo suo ruolo all’interno del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica il Sindaco è quindi il protagonista della rappresentazione e dell’interpretazione dei bisogni della comunità locale in funzione di pungolo e stimolo dell’azione degli organi locali dello Stato che, ai sensi dell’art. 117, comma secondo, lettera h), della Costituzione ha la competenza esclusiva in materia di ordine pubblico e sicurezza (con l’esclusione della polizia amministrativa locale);
l’art. 54, comma 4 bis, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e sue successive modificazioni ed integrazioni, attribuisce poi al Sindaco la facoltà di adottare con atto motivato “provvedimenti, contingibili e urgenti, nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento,” al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana comunicandoli preventivamente al Prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione;
il decreto del Ministro dell’Interno 5 agosto 2008 definisce poi l’ambito di applicazione dell’art. 54, comma 4 bis, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, chiarendo che la sicurezza urbana è un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell'ambito della comunità locale, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale;
lo stesso decreto del Ministro dell’Interno 5 agosto 2008 prevede che il Sindaco possa intervenire con propria ordinanza per prevenire e contrastare:
a) le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l'insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all'abuso di alcool;
b) le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana;
c) l'incuria, il degrado e l'occupazione abusiva di immobili tali da favorire le situazioni indicate ai punti a) e b);
d) le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e d’illecita occupazione di suolo pubblico;
e) i comportamenti che, come la prostituzione su strada o l'accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericoloso l'accesso ad essi.
l’art. 54, comma 5 bis, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e sue successive modificazioni ed integrazioni, attribuisce poi al Sindaco la facoltà di segnalare alle competenti autorità, giudiziaria o di pubblica sicurezza, la condizione irregolare dello straniero o del cittadino appartenente ad uno Stato membro dell'Unione europea, per la eventuale adozione di provvedimenti di espulsione o di allontanamento dal territorio dello Stato.

E i poteri riconosciuti nelle disposizioni normative sopra richiamate il Sindaco intende usarli compiutamente e fino in fondo, promuovendo inoltre delle modifiche normative per renderli più incisivi ed efficaci nei limiti costituzionali, introducendo nell’ordinamento, per le violazioni più rilevanti, l’istituto dell’arresto amministrativo per un massimo di tre giorni.
Punto 4): Nel tentativo di raffreddamento della vertenza promossa dall’Organizzazione Sindacale DICCAP tenutosi presso la prefettura di Venezia il 7 gennaio 2016 la predetta sigla aveva tra l’altro richiesto che il Comandante definisse con un ordine scritto le disposizioni operative relative al servizio da svolgere in Piazza San Marco – area Marciana, in Piazza Ferretto e in Piazzale Roma; il Comandante prendeva atto della richiesta e si impegnava di emettere al più presto una disposizione di servizio, impegno che è stato soddisfatto con le disposizioni prot. n. 8079 redatte in data 8 gennaio 2016 e pubblicate il giorno successivo.
Va inoltre precisato che è del tutto destituito di fondamento che, pur in presenza di una specifica previsione regolamentare, siano attualmente svolti servizi con operatore unico: in tre contesti specifici (piazza San Marco, piazzale Roma e piazza Ferretto) in servizi a più operatori (4 o 2) e stato settorializzato il territorio e ciascun settore attribuita alla responsabilità di un operatore.
In piazza San Marco i 4 operatori presenti devono garantire l’assistenza ai cittadini ed agli ospiti che colà convergono fornendo adeguate informazioni, prevenendo e, se del caso, reprimendo comportamenti in violazione del Regolamento di Polizia Urbana, con particolare riferimento agli artt. 12 (circolare a torso nudo o in costume da bagno), 13 (danneggiare, deturpare e imbrattare i manufatti pubblici e privati), 23 primo comma (effettuare pratiche sportive moleste o pericolose), 49 bis (emettere suoni molesti durante le ore del riposo pomeridiano) e 49 septies (accattonaggio molesto) nonché l’obbiettivo di allontanare la presenza di venditori ambulanti abusivi. Nella stessa piazza operano con finalità di sicurezza pubblica e antiterrorismo 2 operatori delle Forze dell’Ordine e 3 militari.
In piazzale Roma i 4 operatori presenti devono garantire la regolare circolazione veicolare, evitando intasamenti ingiustificati, assicurando il rispetto delle regole dettate dal Codice della Strada avendo particolare cura di prevenire soste selvagge lungo i percorsi dei trasporti pubblici di linea e non di linea e specialmente lungo la linea tranviaria, garantendo l’assistenza ai cittadini ed agli ospiti che colà convergono fornendo adeguate informazioni, prevenendo e se del caso reprimendo comportamenti in violazione del Regolamento di Polizia Urbana, con particolare riferimento agli artt. 12 (circolare a torso nudo o in costume da bagno), 13 (danneggiare, deturpare e imbrattare i manufatti pubblici e privati), 23 primo comma (effettuare pratiche sportive moleste o pericolose) e 49 septies (accattonaggio molesto). Nella stessa piazza operano con finalità di sicurezza pubblica e antiterrorismo 2 operatori delle Forze dell’Ordine e 3 militari.
In piazza Ferretto i 2 operatori presenti, onde garantirne la serena fruibilità, devono far rispettare il divieto di circolazione a bordo dei velocipedi e le altre regole dettate dal codice della strada per un’area pedonale, prevenendo e se del caso reprimendo comportamenti in violazione del Regolamento di Polizia Urbana, con particolare riferimento agli artt. 12 (circolare a torso nudo o in costume da bagno), 13 (danneggiare, deturpare e imbrattare i manufatti pubblici e privati), 23 primo comma (effettuare pratiche sportive moleste o pericolose), 49 bis (emettere suoni molesti durante le ore del riposo pomeridiano) e 49 septies (accattonaggio molesto) nonché l’obbiettivo di allontanare la presenza di venditori ambulanti abusivi. Nella stessa piazza operano con finalità di sicurezza pubblica e antiterrorismo 2 operatori delle Forze dell’Ordine e 3 militari.
Punto 5): È ben noto che la Polizia Locale ha solo funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza e allo stato non vi è nessun operatore impiegato stabilmente in tali funzioni. Solo in occasioni di tornate elettorale una ventina di unità vengono messe a disposizione per tale funzione ed adibiti al presidio dei seggi.

La Polizia Locale non partecipa quindi ai piani coordinati di controllo del territorio che riguardano principalmente la Polizia di Stato e i Carabinieri e marginalmente la Guardia di Finanza; ha una propria programmazione autonoma che riguarda i compiti d’istituto e che si concretizza con gli ordini di servizio quotidiani emanati a firma del Comandante Generale.
Dall’inizio del secolo l’Amministrazione Comunale ha firmato con lo Stato e la Regione un patto di sicurezza “Venezia città sicura” in cui la polizia locale si è impegnata a garantire il rilievo degli incidenti stradali H24 su tutto il territorio comunale in modo di liberare le Forze di Polizia dello Stato da questa incombenza onde implementare il controllo del territorio in funzione anticrimine; nel medesimo contesto è stata definita una zonizzazione del centro storico di Venezia attraverso la quale la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza supportano l’azione della Polizia Locale per la repressione dell’abusivismo commerciale su suolo pubblico assumendosi la responsabilità del presidio di alcune aree; tale ripartizione ha carattere riservato (disponendo l’impiego di forze di polizia) e non può essere resa pubblica.
Punto 6): Modalità operative con pattuglie composte da un solo operatore sono usate anche dalle forze di Polizia dello Stato nello svolgimento della funzione di polizia di prossimità: esempio tipico è la figura del “Carabiniere di quartiere” che presidia appiedato e da solo il territorio a lui assegnato.
Punto 7): L’attuale Comandante Generale del Corpo di Polizia Locale di Venezia ha contribuito alla stesura del “Documento Unico di Programmazione – DUP”, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 147 del 23 dicembre 2015, all’interno del quale sono contenuti 12 linee programmatiche strategiche declinate in 40 obbiettivi per la Polizia Municipale.
Gli obbiettivi del DUP hanno richiesto l’elaborazione ,da parte del Comandante Generale, di un nuovo modello organizzativo, che sostituisce quello del 1997 e che poggia su quattro pilastri:
1. La creazione di un settore di “Polizia di prossimità” basato sulle sezioni territoriali distribuite su tutto il territorio e con compiti di presidio del territorio, rapporto continuo con la popolazione residente e funzioni di polizia turistica, adattando cioè la figura del “Vigile di Quartiere” alle peculiarità del contesto veneziano;
2. Un massiccio inserimento di personale amministrativo per lo svolgimento di tutte le attività logistiche e di supporto, liberando personale dell’area di vigilanza per il presidio del territorio e compiti operativi e specialistici;
3. La concentrazione dei compiti specialistici di polizia delle attività economiche, di polizia edilizia ed ambientale in servizi altamente professionalizzati e formati ma formati da un numero ridotto di operatori che operino secondo criteri di programmazione previsti dall’art. 14 del decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5 e statuiti dalle linee guida in materia di controlli approvate il 24 gennaio 2013 dalla Conferenza Unificata Stato – Regioni e Stato – Città ed Autonomie locali;
4. L’affidamento dei compiti di polizia stradale e rilievo degli incidenti, di polizia della navigazione e di sicurezza urbana a servizi ad alta specializzazione ma che operino in modo sinergico con le sezioni territoriali.
Il nuovo modello organizzativo passa attraverso quattro passaggi formali, che sono stati approfonditamente istruiti dal Comandante Generale in questi mesi:
a. Nuovo regolamento speciale del Corpo che sarà approvato dalla Giunta Comunale;
b. Nuovo regolamento per la disciplina dell’armamento che sarà approvato dal Consiglio Comunale sulla base delle indicazioni del Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Autonomie Locali;
c. Nuova struttura organizzativa e nuovo funzionigramma che sarà approvato dalla Giunta Comunale;
d. Nuova organizzazione dei turni di servizio.
I quattro documenti saranno oggetto, nei prossimi giorni, di confronti formalizzati con le OO.SS. che saranno avviate nelle prossime ore secondo le previsioni della legge della Regione Veneto n. 40/1988.
Punto 8): Su questo punto ben si tenga presente che nessuno ed in particolare il Signor Sindaco è teso ad offendere qualcuno, anzi, oserei dire che tiene particolarmente a tutti gli Agenti appartenenti al Corpo della Polizia Municipale, ma sia chiaro che codesta Amministrazione non intende sottostare a vecchi schemi operativi che di operativo avevano veramente poco. Rispondere ai problemi del territorio comunale e ai suoi cittadini è non solo un dovere ma anche un obbligo morale che ci siamo assunti, ed è assolutamente onesto dire che ognuno deve svolgere i compiti per i quali è stato incaricato. Nell’auspicio di non ritrovarsi ancora a polemizzare riguardo agli spostamenti del Comandante Generale Marco Agostini, si ritiene sia già stata fornita esaustiva e specifica spiegazione in relazione a quanto asserito, aggiungendo, peraltro, che soprattutto nelle situazioni più disparate lo stesso Comandante è sempre stato “in prima linea” assieme ai suoi uomini.
Punto 9): Premesso che la sicurezza al 100% non esiste, è inevitabile dover affermare che vi è sempre bisogno di migliorarne i servizi in materia di Sicurezza, quindi va detto che, contestualmente all’impegno di essere sempre più presenti ed incisivi a riguardo, anche un percorso di Sicurezza Partecipata, conferisce certamente un valido strumento in relazione alla c.d. Sicurezza Percepita, soprattutto sul tema dei reati contro la persona che vede attualmente un fenomeno di carattere imprevedibile. Impegno dal quale non si intende esimersi, anzi !
Punto 10): Si ribadisce che, pur in presenza di una specifica previsione regolamentare, non sono attualmente svolti servizi con operatore unico ma, in tre contesti specifici (piazza San Marco, piazzale Roma e piazza Ferretto) e in servizi a più operatori (4 o 2), è stato settorializzato il territorio e ciascun settore attribuito alla responsabilità di un operatore.
Le disposizioni impartite da Comandante Generale e che di seguito si riportano rispondono ai criteri di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81:

servizio in Piazza San Marco – area Marciana

Obbiettivo del servizio: Assicurare il presidio dell’intera area Marciana e della Piazza San Marco, dalle ore 08.00 alle ore 24.00 di tutti i giorni compresi i festivi, onde garantire l’assistenza ai cittadini ed agli ospiti che colà convergono fornendo adeguate informazioni, prevenendo e, se del caso, reprimendo comportamenti in violazione del Regolamento di Polizia Urbana, con particolare riferimento agli artt. 12, 13, 23 ultimo comma, 49 bis e 49 septies. Il presidio continuo ha inoltre l’obbiettivo di allontanare la presenza di venditori ambulanti abusivi.

Modalità operative: Il servizio viene svolto di norma da quattro operatori ciascuno preposto a uno del seguenti settori:
1. Molo, dal ponte della Paglia alla riva della Zecca;
2. Piazzetta San Marco, dalle colonne di Marco e Todaro alla congiungente tra lo spigolo Sud della Basilica di San Marco e lo spigolo Nord della Loggetta del Sansovino;
3. Piazzetta del Leoncini, sagrato della Basilica di San Marco e una porzione della Piazza San Marco a nord-est della congiungente tra il plateatico del caffè Aurora e il plateatico del caffè Lavena compresi i portici delle porzioni di procuratie vecchie e nuove;
4. Piazza San Marco nella porzione a sud- ovest della congiungente tra il plateatico del caffè Aurora e il plateatico del caffè Lavena compresi i portici delle porzioni di procuratie vecchie e nuove e dell’ala napoleonica;
Ciascun operatore opera autonomamente all’interno del settore di competenza per raggiungere gli obbiettivi del servizio, chiedendo eventualmente via radio il supporto del collega dell’area contigua (aree 1 e 2 - 3 e 4) in caso di necessità.
Ciascun operatore porta la divisa ordinaria, cappello bianco ed indossa il cinturone, portando con se la mazzetta di segnalazione, lo spray anti aggressione e le manette. Se assegnatario di arma da sparo la porta al fianco, nell’apposita fondina con correggiolo collegato all’arma.
Nello svolgere il proprio servizio l’operatore mantiene un comportamento amicale nei confronti di cittadini ed ospiti, richiamando inizialmente in modo fermo ma gentile coloro che tengono comportamenti non conformi alle norme regolamentari sopra ricordate e successivamente, qualora persistano nell’atteggiamento, provvedendo alla verbalizzazione ai fini sanzionatori.
L’operatore provvede ad immediatamente segnalare via radio alla Centrale Operativa Telecomunicazioni e Videosorveglianza ogni anomalia rilevante riscontrata ed ogni elemento significativo ai fini dell’ordine e della sicurezza pubblica per l’eventuale intervento delle Forze di Polizia dello Stato.
Ogni qual volta l’operatore richiede il supporto del collega dell’area contigua per particolari necessità è tenuto a darne succinta motivazione nella relazione di servizio che viene trasmessa per la consueta via gerarchica al Comandante Generale.

servizio in Piazzale Roma

Obbiettivo del servizio: Assicurare il presidio dell’intera area di piazzale Roma, di norma dalle ore 07.30 alle ore 21.30 di tutti i giorni feriali e dalle 08.00 alle 19.00 nei giorni festivi, onde garantire la regolare circolazione veicolare, evitando intasamenti ingiustificati, assicurando il rispetto delle regole dettate dal Codice della Strada avendo particolare cura di prevenire soste selvagge lungo i percorsi dei trasporti pubblici di linea e non di linea e specialmente lungo la linea tranviaria, garantendo l’assistenza ai cittadini ed agli ospiti che colà convergono fornendo adeguate informazioni, prevenendo e se del caso reprimendo comportamenti in violazione del Regolamento di Polizia Urbana, con particolare riferimento agli artt. 12, 13, 23 primo comma e 49 septies.

Modalità operative: Il servizio viene svolto di norma da quattro operatori ciascuno preposto a uno del seguenti settori:
1. Area antistante il Ponte della Costituzione, compresa tra la biglietteria ACTV e i giardinetti, porzione del piazzale compresa tra la fermata del tram e le aree di sosta dei taxi nonché la fondamenta Santa Chiara;
2. Area del c.d. “parcheggio della mezzora” e porzione del piazzale compresa tra la fermata del tram e il predetto “parcheggio della mezzora”;
3. Area compresa tra gli svincoli antistanti l’entrata del Palazzo di Giustizia e lo spigolo della facciata est dell’autorimessa comunale ove è ubicata la scala di accesso agli uffici della Polizia Municipale;
4. Area Compresa tra i passaggi pedonali all’estremità della zona terminal bus e la rampa Santa Chiara fino all’incrocio con la Rampa San Basilio;
Nel caso il servizio debba essere svolto da due soli operatori per carenza di personale disponibile, i settori saranno aggregati nel modo seguente:
a. Settore 1 + Settore 4
b. Settore 2 + Settore 3
Ciascun operatore opera autonomamente all’interno del settore di competenza per raggiungere gli obbiettivi del servizio, chiedendo eventualmente via radio il supporto del collega dell’area contigua in caso di necessità.
Ciascun operatore porta la divisa ordinaria (nelle ore serali avendo cura di indossare i dispositivi ad alta visibilità), cappello bianco ed indossa il cinturone, portando con se la mazzetta di segnalazione, lo spray anti aggressione e le manette. Se assegnatario di arma da sparo la porta al fianco, nell’apposita fondina con correggiolo collegato all’arma.
Nello svolgere il proprio servizio l’operatore mantiene un comportamento amicale nei confronti di cittadini ed ospiti, richiamando inizialmente in modo fermo ma gentile coloro che tengono comportamenti non conformi alle norme del codice della strada e regolamentari sopra richiamate e successivamente, qualora persistano nell’atteggiamento, provvedendo alla verbalizzazione ai fini sanzionatori.
L’operatore provvede ad immediatamente segnalare via radio alla Centrale Operativa Telecomunicazioni e Videosorveglianza ogni anomalia rilevante riscontrata ed ogni elemento rilevante ai fini dell’ordine e della sicurezza pubblica per l’eventuale intervento delle Forze di Polizia dello Stato.
Ogni qual volta l’operatore richieda il supporto del collega dell’area contigua per particolari necessità è tenuto a darne succinta motivazione nella relazione di servizio che sarà trasmessa per la consueta via gerarchica al Comandante Generale.

servizio in Piazza Ferretto

Obbiettivo del servizio: Garantire il presidio dell’intera Piazza Ferretto, dalle ore 08.00 alle ore 24.00 di tutti i giorni compresi i festivi, onde garantirne la serena fruibilità, facendo rispettare il divieto di circolazione a bordo dei velocipedi e le altre regole dettate dal codice della strada, prevenendo e se del caso reprimendo comportamenti in violazione del Regolamento di Polizia Urbana, con particolare riferimento agli artt. 12, 13, 23 primo comma, 49 bis e 49 septies. Il continuo presidio ha inoltre l’obbiettivo di allontanare la presenza di eventuali venditori ambulanti abusivi.

Modalità operative: Il servizio viene svolto di norma da due operatori ciascuno preposto a uno del seguenti settori:
1. Area comprendente piazzetta Pellicani, torre, piazzetta Mater e porzione della piazza Ferretto fino al pilo della Bandiera, portici compresi, e le parti iniziali di via Manin, via Ferro e via Pescheria Vecchia ;
2. Area comprendente porzione della piazza Ferretto dal pilo della Bandiera fino al ponte della Campana, portici compresi, via e piazzetta Battisti;
Ciascun operatore opera autonomamente all’interno del settore di competenza per raggiungere gli obbiettivi del servizio, chiedendo eventualmente via radio il supporto del collega dell’area contigua in caso di necessità.
Ciascun operatore porta la divisa ordinaria, cappello bianco ed indossa il cinturone, portando con se la mazzetta di segnalazione, lo spray anti aggressione e le manette. Se assegnatario di arma da sparo la porta al fianco, nell’apposita fondina con correggiolo collegato all’arma.
Arrivando nell’area interessata al servizio a bordo di autovettura gli operatori parcheggiano o nel sagrato del duomo di San Lorenzo o all’intersezione tra via Manin e piazzetta Matter.
Nello svolgere il proprio servizio l’operatore mantiene un comportamento amicale nei confronti di cittadini ed ospiti, richiamando inizialmente in modo fermo ma gentile, anche facendo uso del fischietto regolamentare, coloro che tengono comportamenti non conformi alle norme del codice della strada e regolamentari sopra richiamate e successivamente, qualora persistano nell’atteggiamento provvedendo alla verbalizzazione ai fini sanzionatori.
L’operatore provvede immediatamente a segnalare via radio alla Centrale Operativa Telecomunicazioni e Videosorveglianza ogni anomalia rilevante riscontata ed ogni elemento rilevante ai fini dell’ordine e della sicurezza pubblica per l’eventuale intervento delle Forze di Polizia dello Stato.
Ogni qual volta l’operatore richieda il supporto del collega dell’area contigua per particolari necessità è tenuto a darne succinta motivazione nella relazione di servizio che è trasmessa per la consueta via gerarchica al Comandante Generale.
Se applicate puntualmente le disposizioni sopra riportate garantiscono un adeguato livello di sicurezza agli operatori.
Per quanto riguarda il trend degli infortuni si riportano i dati forniti dal Servizio Sicurezza del Lavoro e presentati il 16 febbraio 2016 ai rappresentanti della sicurezza durante la riunione periodica per la sicurezza del Corpo: vedi tabella allegata.
N.B. Il dato complessivo “Comune di Venezia” comprende anche quello del Corpo di Polizia Locale.


Allegati
 
tabella (pdf - 36 kb)

 

Giorgio D'Este

 
 
A cura della segreteria dell'Assessorato
Pubblicazione: 01-03-2016 ore 19:19
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