| nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 486 | 80 | 15/09/2016 | Silvana Tosi |
Assessore Massimiliano De Martin |
15/09/2016 | 15/10/2016 | scritta |
| tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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| risposta | 11-10-2016 | Leggi |
Venezia, 15 settembre 2016
nr. ordine 486
n p.g. 80
All'Assessore Massimiliano De Martin
e per conoscenza
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Al Commissario Stefano Gianolla - Coord. Servizi Terraferma
Al Presidente Luigi Corò - Comitato Marco Polo a difesa del cittadino
Al Servizio Polizia Ambientale
Oggetto: Richiesta di delucidazione in merito alla vicenda accaduta Lunedì 12 settembre 2016 in via Fogazzaro a Mestre-VE. RISPOSTA URGENTE
Tipo di risposta richiesta: scritta
Con la presente Interrogazione a risposta scritta, la sottoscritta Silvana Tosi Consigliera Comunale,chiede di essere informata su quanto accaduto Lunedì 12 settembre u.s. in via Fogazzaro a Mestre a seguito della richiesta d’intervento di Polizia Ambientale richiesto dal presidente del Comitato Marco Polo, a difesa del cittadino, Luigi Corò.
Premesso che il Corò mi ha testè sinteticamente dichiarato:
a) che il giorno di lunedì 12 u.s. verso le ore 10,30 del mattino, nel mentre si trovava a discutere nell’ufficio del Commissario Stefano Gianolla delle problematiche di via Fogazzaro, riceveva una telefonata che lo informava che: una persona uscita dalla moschea con un sacco di color celestino si è recata, con fare circospetto, a depositarlo nel secondo bidoncino dell’umido, posizionato di fronte al civ. n. 13;
b) che il Corò, preoccupato che, vista la particolare festività musulmana, potesse trattarsi di scarti di animali sacrificati, ha chiesto al Commissario all’istante l’intervento della Polizia Ambientale; tant’è che il Commissario ha immediatamente attivato il servizio ambientale di Veritas, che assicurava un suo pronto intervento;
c) che il Corò subito dopo si è recato ad osservare il contenuto del cassonetto segnalatogli, constatando che all’interno vi era un sacco voluminoso da cui uscivano miasmi, a suo dire, molto simili a quelli che rilasciano le interiora degli armenti, odore che lui conosce per essere vissuto da giovane in campagna;
d) che nel frattempo era giunto sul posto un funzionario di Veritas, il quale, rispondendo a precisa domanda del Corò aveva specificato di non essere un agente di polizia ambientale;
e) che quasi contestualmente sono giunti il Commissario Stefano Gianolla coadiuvato da un altro graduato i quali da prima prendono atto della situazione, raccolgono delle informazioni ambientali per poi dopo aver parlato con la rappresentanza Veritas fanno ritorno al comando;
f) che da lì a poco una del vicinato ha cercato il Corò per rendergli la testimonianza dell’episodio del confinamento del sacchetto celeste nel bidoncino dell’umido, anche lei era rimasta sorpresa dall’atteggiamento, quanto meno strano, di quel musulmano che in abito tradizionale si era avvicinato al bidoncino;
g) che il Corò nell’attesa si procedesse a verifiche certe sul contenuto, telefonicamente si stava informando sul come si sarebbe dovuto comportare nel caso di rinvenimento d’interiora animali, vista la provenienza del materiale e la particolare giornata, nonché la procedura per richiedere le necessarie indagini atte ad accertare se nella moschea si era o meno praticata macellazione abusiva;
h) che quindi dopo circa un’ora, il rappresentante di Veritas si avvicina, al Corò, per comunicargli, alla presenza di testimoni, che avevano deciso di far rimuovere il cassonetto, a nulla sono valse le proteste, come pure la richiesta di spiegazioni e neppure le minacce, che se veniva portata via la prova lo si obbligava a presentare giusta denuncia per distruzione di probabile prova di macellazione abusiva all’interno di un condominio. Subito dopo il personaggio Veritas, che nel frattempo aveva ricevuto la visita di soggetti terzi, di cui non se ne conoscono né ruoli, né responsabilità, si è allontanato;
i) che quindi il Corò ha cominciato a telefonare a destra e a manca per cercare d’impedire si distruggesse l’eventuale prova di una possibile azione illegale, tanto più che viste le molte foto e riprese si ritiene non sarebbe stato poi così difficile assicurare alla giustizia un’eventuale colpevole, ma niente, da li a poco ha fatto capolino un camion con un'autista, che incurante delle proteste, caricava e si allontanava lasciando i presenti sgomenti. A questo proposito il Corò ha voluto precisare: 1) che il mezzo ha fatto il passaggio in orario inusuale rispetto i normali giri di raccolta 2) a suo parere l’atteggiamento di Veritas non era proteso a tutelare interessi collettivi; egli chiede di perseguire i responsabili, soprattutto al fine di creare un deterrente che freni ogni reiterazione.
Tutto ciò premesso sono a chiedere:
1. chi ha dato l’ordine di prelevare il contenuto del bidoncino interrompendo così la possibilità d’indagini sul suo contenuto e sul conteritore al fine di rinvenire i corpi del reato?;
2. con quale autorità il rappresentante Veritas sul posto o chi per esso, ha deciso per la rimozione, vanificando così l’azione del Corò?;
3. con quale autorità e competenza l’autista del camion compattatore, che ha rimosso il bidoncino di cui sopra, ha potuto farlo, visto che era stato informato che all’interno vi potesse essere un potenziale corpo di reato?
4. quale ruolo, in tutto questo, abbiano giocato gli ispettori ambientali di Veritas e soprattutto il perché della loro assenza;
5. una commissione d’inchiesta che faccia piena luce sulla vicenda e persegua le eventuali responsabilità degli attori intervenuti nella vicenda.
Silvana Tosi
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