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Partito Democratico - Interpellanza nr. d'ordine 675

Logo Partito Democratico Nicola Pellicani
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
675 46 20/03/2017 Nicola Pellicani
 
Andrea Ferrazzi
Bruno Lazzaro
Monica Sambo
Francesca Faccini
Rocco Fiano
Giovanni Pelizzato
Assessore
Francesca Da Villa
 
e p. c.
Al Presidente della IX Commissione
 
inoltrata a
Assessore Michele Zuin
23/03/2017 22/04/2017 in Commissione

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
delega16-01-2019Leggi

 

Venezia, 20 marzo 2017
nr. ordine 675
n p.g. 46
 

All'Assessore Francesca Da Villa


e per conoscenza

Al Presidente della IX Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare IX Commissione
Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: La crisi di Thetis

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

Premesso che:


• Thetis a partire dal 1995 ha riqualificato alcuni edifici dell’Arsenale storico di Venezia per utilizzarli come suoi uffici, grazie ad un Progetto Pilota Urbano di livello europeo. Le opere sono state finanziate per il 40% dell’Unione Europea, 25% da Regione del Veneto e Comune di Venezia, allora soci di Thetis, e per il restante 35% da soci privati industriali;


• Inaugurato nel marzo 1997, il Centro Thetis, è stato il primo significativo intervento del dopoguerra nel cuore di Venezia. Ha dimostrato che è possibile intervenire in modo rispettoso della storia e della cultura del luogo, adeguandolo alle esigenze di attività produttive “alternative”, non legate alla monocultura turistica, creando posti di lavoro specializzati e di alta professionalità in centro storico;


• Ad oggi la società Thetis risulta essere un’eccellenza tra le società di ingegneria italiane, grazie al suo qualificato personale e alle sue competenze ed esperienze che sono riconosciute in ambito nazionale ed internazionale;


• la Società nella sua struttura operativa ed organizzativa risente della specificità dei rapporti con il Consorzio Venezia Nuova (CVN) in quanto una parte consistente del business è connessa a contratti generati dal socio di maggioranza braccio operativo del Provveditorato alle Opere Pubbliche del Veneto (ex Magistrato alle Acque di Venezia) e quindi dello stesso Ministero delle Infrastrutture. Ad oggi, il Socio di maggioranza, ovvero Consorzio Venezia Nuova, non ha chiarito quali siano le strategie future di sviluppo nei confronti della sua partecipata fra la messa in vendita o possibile assunzione di un ruolo importante, grazie alle sue diverse competenze acquisite nel campo della salvaguardia di Venezia e della sua laguna, per l’avviamento prima e gestione poi del Sistema Mose;


• Oggi questa poca chiarezza rende sempre di più difficile anche una normale relazione con gli Amministratori straordinari del Consorzio Venezia Nuova che, di fatto, impegnati nel proprio ruolo di pubblico funzionario, non si discostano dal mandato commissariale, lasciando un vuoto decisionale nei confronti della partecipata Thetis contribuendo così paradossalmente a rallentare anche possibili acquisizioni di Thetis o di suoi specifici settori produttivi, da parte di altre Società italiane o estere magari disponibili ad investire su Venezia e l’Arsenale;


Considerato che:


• Il Consiglio Comunale di Venezia ha approvato all’unanimità in data 25 gennaio 2016 una mozione “Futuro incerto per la società Thetis ed i suoi dipendenti” dove ritenendo “la competenza e l’esperienza maturata negli anni dalla società Thetis siano da considerarsi un patrimonio per l’intera città, in particolar modo guardando al suo futuro, come unico esempio nella città storica di attività ingegneristica di alto profilo, e per di più completamente slegata dal comparto turistico, esempio di come nella città storica siano sviluppabili attività immateriali e quindi assolutamente compatibili col fragile tessuto urbano” impegnava il Sindaco e la Giunta comunale a “lavorare per contribuire a trovare soluzioni che permettano la continuità operativa della società Thetis, considerata tra le eccellenze in campo ingegneristico/ambientale ed innovativo in ambito nazionale ed internazionale, andando a salvaguardare il lavoro del qualificato personale impiegato e riconquistando una valida risorsa per la salvaguardia della laguna e del territorio”;


• il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato all’unanimità in data 28 aprile 2016 una mozione “Garantire la continuità operativa della Società Thetis al fine di salvaguardare un importante patrimonio di professionalità e competenze per la città di Venezia e per il Veneto” che impegna la Giunta regionale “a promuovere nelle sedi competenti ogni utile iniziativa per garantire la continuità operativa della società Thetis al fine di salvaguardare un importante patrimonio di professionalità e competenze per la città di Venezia e per il Veneto”;


• il Tavolo istituzionale sulla situazione di Thetis istituito dalla Regione del Veneto (Veneto Lavoro - Unità di Crisi aziendali, territoriali e settoriali) e che vede la partecipazione oltre che della stessa Regione, del Comune di Venezia, della Direzione di Thetis SpA, della FILCTEM CGIL e della RSU aziendale, ha deciso di inviare, in data 1 febbraio 2017, una lettera la Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio per chiedere un incontro urgente a Roma “per aprire un tavolo con l’obiettivo di affrontare la questione del futuro della società delle eventuali ripercussioni che tale operazione potrebbe avere sui servizi resi alla Città di Venezia, anche in funzione del ruolo che la società potrebbe avere nell’ambito delle attività del Sistema Mose nella fase successiva alla definitiva realizzazione dell’opera; infine, conoscere quali interventi il Governo intenda attuare in merito alla gestione della salvaguardia di Venezia e della sua laguna, ambiti nei quali Thetis ha ricoperto, e può continuare a ricoprire, un ruolo di indubbia utilità alla collettività”;


Constatato che


• il DL n. 90 del 2014 all’art. 18 “Soppressione delle sezioni staccate di Tribunale amministrativo regionale e del Magistrato delle acque, Tavolo permanente per l'innovazione e l'Agenda digitale italiana” al comma 3 sopprime il Magistrato alle Acque di Venezia le cui competenze sono trasferite al provveditorato interregionale per le opere pubbliche competente per territorio. la legge afferma poi che "Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro il 31 marzo 2015 su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, sono individuate le funzioni già esercitate dal citato Magistrato delle acque da trasferire alla Città Metropolitana di Venezia, in materia di salvaguardia e di risanamento della città di Venezia e dell’ambiente lagunare, di polizia lagunare e di organizzazione della vigilanza lagunare, nonché di tutela dall’inquinamento delle acque. Con il medesimo decreto sono individuate, altresì, le risorse umane, finanziarie e strumentali da assegnare alla stessa Città Metropolitana in relazione alle funzioni trasferite";


• Tale decreto non è stato ancora emanato lasciando un vuoto istituzionale decisionale su Venezia in merito alla sua salvaguardia e alla gestione del Sistema Mose;

 

Preso atto che:

 

• in un comunicato stampa del 10 marzo 2017 diffuso dalla FILCTEM CGIL e dalla RSU aziendale dopo l’assemblea dei lavoratori di Thetis avvenuta il 21 febbraio 2017, si è evidenziato che “dopo i vari passaggi istituzionali, le riunioni presso il Comitato di Crisi Regionale e l’interessamento diretto della Assessora regionale Elena Donazzan, non ci sono stati ulteriori passi avanti né con l’azienda né sul fronte istituzionale. Dopo mille difficoltà siamo riusciti ad inviare una richiesta di incontro al Ministro Graziano Delrio, richiesta che ad oggi non ha ancora trovato nessuna risposta. Sul fronte aziendale non ci sono novità sostanziali sulla vendita di Thetis a Gruppi che possano rilanciare le varie attività e soprattutto sfruttare le grandi competenze all’interno della realtà ingegneristica. Purtroppo riscontriamo anche un sostanziale distacco da parte della proprietà di Thetis, e cioè il Consorzio Venezia Nuova; i commissari ad oggi non hanno ancora esplicitamente chiarito quali siano le loro volontà strategiche sull’azienda di ingegneria né sul fronte dei settori dedicati al territorio e all’ambiente né sul fronte della manutenzione e gestione del sistema Mose”;


• la stessa FILCTEM CGIL con la RSU aziendale sottolinea che “la situazione si rende molto più complicata per l’incertezza legislativa sia a livello nazionale che a livello locale, nel senso che a livello nazionale mancano i promessi decreti attuativi di una riforma dell’ex Magistrato alle Acque che sostanzialmente blocca qualsiasi possibilità di discussione a livello locale sui compiti e le responsabilità per la salvaguardia di Venezia fra la neo costituita Città Metropolitana, il Comune di Venezia e l’ex Magistrato alle Acque”;


• In tutta questa situazione c’è il pericolo che per l’ennesima volta Venezia si privi di una società ingegneristica come Thetis che non solo è l’anello di continuità per la gestione del Sistema Mose, ma svolge attività di eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, oltre alla perdita del posto di lavoro per oltre 100 lavoratori altamente professionalizzati in gran parte veneziani; a maggior ragione se si pensa che il territorio veneziano sta affrontando problematiche quali lo sviluppo del porto, le bonifiche di Porto Marghera, la riqualificazione urbanistica; la mobilità sostenibile, tutti argomenti questi dove Thetis potrebbe diventare il principale attore;


• Il problema di Thetis è un problema che interessa tutta la città metropolitana e riguarda il ruolo che Venezia intende assumere nei prossimi mesi in merito alla salvaguardia della città e della sua laguna nonché in merito alla ormai fondamentale e non più rinviabile questione relativa a quale soggetto pubblico avvierà prima e gestirà dopo il Sistema Mose che sarà terminato nel 2018;


Rilevato inoltre che:


• Il Progetto Pilota Europeo di Thetis ha permesso la riqualificazione di un’area importante per la città quale l’Arsenale di Venezia, il ritorno di attività produttive non legate esclusivamente al turismo nella città storica e proprio all’interno dell’Arsenale per decenni in completo stato di abbandono, la creazione di nuovi posti di lavoro su temi fondamentali per il futuro della città e addirittura dell’intero pianeta (economia verde, cambiamenti climatici, ingegneria ambientale, mobilità sostenibile e intelligente), la formazione di un primo polo tecnologico e innovativo con l’arrivo in Arsenale ad esempio del CNR-Grandi Masse, la possibilità di rilanciare dal punto di vista industriale un’area strategica che si presta a nuovi possibili interessanti sviluppi imprenditoriali ed occupazionali legati all’acqua, alle tecnologie ambientali e alle tradizioni veneziane;

Si chiede al Sindaco


- di attivarsi in difesa di Thetis, una società “veneziana” che rappresenta un'eccellenza nel campo dell'ingegneria, occupando oltre 100 dipendenti altamente specializzati in città. Un soggetto che svolge un'attività innovativa, perfettamente coerente a uno dei capisaldi della Legge Speciale 171 del 1973, che indica tra gli obiettivi prioritari la “rivitalizzazione socio-economica della città”. Thetis è una realtà dai contenuti innovativi, che costituisce un'alternativa concreta a un'economia improntata pressoché esclusivamente sul turismo;


- di attivarsi quanto prima con la Regione per promuovere un incontro con il Ministro alle Infrastrutture sulla grave situazione di Thetis e di valutare quali strategie attivare per rilanciare il ruolo stesso della società e più in generale di approfondire con il Ministro le scelte da attuare in relazione all'avviamento e alla gestione futura del MOSE. Visto che mancano solo due anni alla conclusione dei lavori;


- di avviare un confronto in tempi rapidi su questi problemi con i Commissari del Consorzio Venezia Nuova;


- di interessare l’Agenzia di Sviluppo, appena avviata dal Comune, di trovare possibili partner o acquirenti per Thetis;


- di agire presso il Governo per rendere effettivo il trasferimento alla Città Metropolitana delle competenze dell'ex Magistrato alle Acque, come da legge n. 114 dell'11 agosto 2014 (provvedimento di conversione del decreto-legge del 24 giugno 2014, n. 90);


- di promuovere un confronto su questi temi anche nelle commissioni consiliari competenti.

 

Nicola Pellicani

Andrea Ferrazzi
Bruno Lazzaro
Monica Sambo
Francesca Faccini
Rocco Fiano
Giovanni Pelizzato

 
  1. Nicola Pellicani
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 20-03-2017 ore 12:39
Ultima modifica 20-03-2017 ore 12:39
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