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Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it - Interrogazione nr. d'ordine 202

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
202 9 30/01/2016 Davide Scano
 
Assessore
Giorgio D'Este
02/02/2016 03/03/2016 scritta

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta01-03-2016Leggi

 

Venezia, 30 gennaio 2016
nr. ordine 202
n p.g. 9
 

All'Assessore Giorgio D'Este


e per conoscenza

Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Servizi di pubblica sicurezza svolti dalla Polizia Locale in modalità “mono-pattuglia”

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

Premesso che


1.    con comunicazione dell’8 gennaio scorso, il Comandante del Corpo di Polizia Municipale ha trasmesso a tutti gli agenti delle “disposizioni operative relative al servizio in Piazza San Marco – area Marciana, in Piazza Ferretto e in Piazzale Roma” che, si legge, scaturiscono da una “discussione intercorsa presso la Prefettura di Venezia (…) ed onorando gli impegni assunti…”;


2.    le modalità operative del servizio, ivi contenute, illustrano come l’attività di presidio debba essere composta da quattro operatori a San Marco e P.le Roma mentre per Piazza Ferretto ne basterebbero soltanto due. La particolarità sta nel fatto che ad ognuno di essi viene attribuito un settore di intervento ben delimitato (descritto geograficamente nella nota) e che, in caso di necessità, si dovrà “segnalare via radio alla Centrale Operativa Telecomunicazioni e Videosorveglianza ogni anomalia rilevante riscontrata ed ogni elemento significativo ai fini dell’ordine e della sicurezza pubblica per l’eventuale intervento delle Forse di Polizia dello Stato” o ancora potrà richiedere “il supporto del collega dell’area contigua” dandone peraltro “succinta motivazione nella relazione di servizio che viene trasmessa per la consueta via gerarchica al Comandante Generale”. Per l’area di P.le Roma si ammette addirittura che, per carenza di personale disponibile, il servizio possa essere svolto anche in due persone (ognuna con due settori a testa);


3.    il D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 prevede che il datore di lavoro operi per diminuire il più possibile il rischio per i dipendenti sul luogo di lavoro;

considerato che


4.    il Sindaco ha, in più occasioni, dichiarato che la sicurezza è un tema fondamentale che caratterizza il suo mandato, tanto da individuare, nelle Linee Programmatiche 2015-2020 della sua amministrazione, l’obbiettivo, tanto condivisibile quanto generico, di “aumentare il senso di sicurezza dei cittadini”;


5.    codesto assessore dichiarava, a proposito delle disposizioni di servizio sopra descritte, sulla stampa locale: «siamo costretti a farli lavorare da soli per garantire una maggior presenza sul territorio. Le risorse sono quelle che sono e non possiamo agire diversamente». Proseguiva poi dicendo che: «grazie anche alla collaborazione di Questura, Carabinieri e Guardia di finanza, tutti i cittadini si sono accorti dei risultati ottenuti in tema di sicurezza», dando ad intendere che la sicurezza in città sarebbe nettamente migliorata. Il Sindaco ha rafforzato la tesi, dichiarando al Tg3 regionale, del 21/01/2016, che «Venezia è una città sicura, lo è sempre stata»;


6.    le due dichiarazioni sopra citate appaiono tra loro in contraddizione, perché se Venezia “è sempre stata” una città sicura, quindi a livelli di sicurezza ottimali, è difficile che i cittadini si accorgano “dei risultati ottenuti in tema di sicurezza”. Ma se Venezia fosse realmente sicura, non si capisce allora per quale motivo la sicurezza dovrebbe essere classificata come la priorità delle priorità da parte della nuova amministrazione comunale;


7.    contraddittoriamente, rispetto a quanto asserito dall’amministrazione, vi sono stati numerosi e recenti casi di cronaca aventi per oggetto aggressioni alle forze di polizia in genere e alla Polizia Municipale di Venezia in particolare, l'ultimo dei quali risale al 16 gennaio 2016 e avvenuto proprio in Piazza Ferretto, dove vigono le nuove disposizioni di servizio;


8.    il vecchio sistema analogico utilizzato per le radio, in dotazione agli agenti, permette di far parlare soltanto un operatore alla volta e perciò potrebbe capitare, con le nuove disposizioni, che l’agente in stato di bisogno riesca a chiamare la Centrale Operativa soltanto dopo qualche minuto (minuti, magari, preziosi per la sua incolumità) o che, altresì, non riesca ad essere “in contatto visivo” (come asserito da Agostini) con il collega attiguo, per via di qualche impedimento fisico (ad esempio, un agente è in Piazzetta dei Leoncini e il collega si trova invece sotto i portici dell’ala napoleonica);


9.    i servizi di controllo del territorio sono svolti dalla Polizia di Stato, come minimo, in due unità mentre la Guardia di Finanza opera, di regola, con tre unità insieme. Parimenti, le pattuglie dei lagunari sono composte da almeno tre militari. E ciò, non soltanto per motivi evidenti di autodifesa ed incolumità degli agenti ma anche, se del caso, per rafforzare le operazioni di controllo/ispezione e quelle di verbalizzazione;


10.    nei corsi di formazione, organizzati dallo stesso Comandante Agostini, i formatori hanno spesso richiamato l’attenzione degli agenti alla necessità di affrontare un’eventuale persona pericolosa in numero non inferiore a tre;


11.    sono frequenti e ripetuti gli “allarmi terrorismo” aventi per oggetto le maggiori città italiane, tra cui Venezia, per la quale lo stesso Ministro dell'Interno Angelino Alfano ha lanciato un allarme specifico per il periodo del Carnevale. E’ consuetudine dettata dal buonsenso che, in caso di allarmi per la pubblica sicurezza, vi sia un rinforzamento numerico dei componenti delle pattuglie di polizia;


12.    il buon proposito dell’anno scorso, di assumere una settantina di nuovi vigili, è andato in fumo e non c’è alcuna certezza che le cose andranno meglio per il 2016, visto anche lo sforamento del Patto di Stabilità. D’altro canto, il neo Comandante della P.L. non sembra aver ottenuto, in questi primi sei mesi, grossi risultati sotto forma di riorganizzazione del Corpo dei Vigili e di possibili trasferimenti di agenti dagli uffici alle sezioni operative;

premesso e considerato tutto quanto sopra, si chiede:


1.    di conoscere in base a quali dati oggettivi o statistiche l'assessore possa affermare, placidamente, che «tutti i cittadini si sono accorti dei risultati ottenuti in tema di sicurezza» e di fornire tali informazioni anche ai consiglieri comunali;


2.    di conoscere, parimenti, su quali basi oggettive e studi/relazioni possa il Sindaco affermare che la città è “sempre stata sicura” e se tale affermazione non sia in apparente contrasto con quella sopra riportata dell'assessore alla Polizia Municipale;


3.    di descrivere quali compiti il Sindaco ritenga di avere in materia di pubblica sicurezza, rapportati a quelli di Prefetto e Questore, in considerazione delle sue dichiarazioni e di quanto dispone l’art. 1, comma 4, del T.U.L.P.S. (“Le attribuzioni dell’autorità provinciale di sicurezza pubblica sono esercitate dal prefetto o dal questore; quelle dell’autorità locale dal capo dell’ufficio di pubblica sicurezza del luogo o, in mancanza, dal sindaco”);


4.    di spiegare quali siano gli impegni che l’amministrazione vuole onorare, a seguito dell’incontro di raffreddamento e conciliazione sindacale svolto in Prefettura, e se tra questi impegni, sollecitati all’apparenza dal Prefetto, vi sia la previsione della “mono-pattuglia”;


5.    di illustrare gli accordi tra Comune, Questura e Prefettura circa le modalità di ripartizione dei compiti di pubblica sicurezza tra le diverse forze di polizia presenti sul territorio;


6.    di chiarire se l'Amministrazione Comunale abbia notizia di altre forze di polizia o militari che, nel territorio comunale o altrove, utilizzano pattuglie a singolo operatore nelle aree centrali delle città;


7.    di spiegare se e quali misure di riorganizzazione abbia posto in essere il nuovo Comandante della P.L., dal 20 luglio scorso (data di insediamento nell’incarico), in termini di riorganizzazione del Corpo, in via generale e con particolare riferimento alla struttura, a suo stretto servizio (una U.O.C., quattro segretarie, tre autisti e due piloti di motoscafo). In caso di risposta negativa, si valuti la seria opportunità, nell’interesse della cittadinanza, di revocare l’incarico affidato;


8.    di spiegare infine se non si ritenga, col senno di poi, particolarmente odiosa e offensiva la frase del Sindaco per cui “se i vigili hanno paura, forse hanno sbagliato mestiere…”, alla luce delle reali, non percepite, condizioni di pericolo del nostro territorio.
Oppure, addirittura, se tale frase non suoni come una beffa se abbinata alle giustificazioni, fornite dallo stesso Comandante a nostra interrogazione, per l’uso del motoscafo di servizio tutti i giorni nel tragitto casa-lavoro. Egli dichiara infatti di essere “…stato oggetto di numerose minacce tanto da consigliare l’autorità di Polizia di raccomandargli di evitare percorsi affollati e di farsi accompagnare nei percorsi più ripetitivi e prevedibili, come effettivamente il percorso casa/lavoro”.
Non è che pure il Comandante, secondo la logica del Sindaco, abbia sbagliato mestiere? O soltanto gli agenti che fronteggiano, talvolta, decine e decine di venditori abusivi in Piazza San Marco non debbono aver paura mentre invece il Comandante, anziché dare il buon esempio, può avere paura e anzi farsi “proteggere” dalla barca della Polizia tutti i giorni (anche se, di fatto, non è assegnatario di alcuna scorta)?


9.    di chiarire se l'amministrazione ravvisi che la sicurezza in città abbia bisogno, in realtà, di essere migliorata, oppure se sia già sufficiente e quindi ci sia solo bisogno che i cittadini percepiscano maggiormente "il senso di sicurezza”;


10.    di illustrare infine quali iniziative il Comune abbia messo in atto, in base al D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, per diminuire i rischi derivanti dal fatto che gli operatori di polizia municipale svolgono il servizio, in zone centrali della città, in modalità “mono-pattuglia” e quale sia il trend, nell’ultimo decennio, degli infortuni nell’organico della P.L.

 

Davide Scano

 
  1. Davide Scano
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 30-01-2016 ore 22:50
Ultima modifica 30-01-2016 ore 22:50
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