Seduta del 08-06-2018 ore 09:30
Consiglieri componenti la Commissione: Maika Canton, Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Giancarlo Giacomin, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Marta Locatelli, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Paolo Pellegrini, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Silvana Tosi
Consiglieri presenti: Maika Canton, Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Giancarlo Giacomin, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Silvana Tosi, Maurizio Crovato (assiste), Deborah Onisto (sostituisce Paolino D'Anna), Monica Sambo (assiste), Matteo Senno (sostituisce Marta Locatelli)
Altri presenti: Assessore Renato Boraso, Direttore Fabio Cacco, Dirigente Luca Barison
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 10:07 il consigliere Giacomin assume la presidenza e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Lascia la parola al consigliere proponente la delibera.
PELLICANI spiega si tratta di un tema di grande attualità: i beni comuni sono al centro dei cittadini e dei gruppi di associazioni, per questo motivo gli è venuta l'idea di fare un regolamento. Sono più di 120 i Comuni in Italia che hanno approvato un regolamento simile, è un tema di interesse. C'è l'esigenza di utilizzare e gestire gli spazi pubblici in disuso. Il tema è ampio: si tratta di luoghi di socialità, sono centinaia gli spazi pubblici che anche nel nostro Comune potrebbero tornare a vivere; si va dall’aiuola, ai forti, ad altri edifici. Un binomio anche con la riqualificazione delle periferie. Il regolamento è uno strumento innovativo per governare la città, per avvicinare i cittadini alla vita politica. Specie oggi dove le risorse sono sempre più scarse. Gli abitanti che si prendono cura della loro città: un modo per rendere i cittadini più responsabili, uno strumento agile e utile. Anche il documento del Sindaco, il piano degli interventi, prevede di recuperare gli spazi. Ad esempio l’uso della autorimessa comunale di via Spalti. Un tema che è materia di studio anche all'università. Proliferano le associazioni con obiettivi di gestione dello spazio pubblico. Il regolamento è ispirato al principio della sussidiarietà, dell'articolo 118 della Costituzione, ed è stato scritto in collaborazione con Labsus, laboratorio della sussidiarietà. Il cuore del regolamento sono i patti di collaborazione tra il Comune e i soggetti che si prendono cura del bene pubblico. Molti immobili sono già sotto attenzione dei cittadini. Il regolamento ha sei capi: riprende l'indice dello stesso. Obiettivo è arrivare alla stesura di un testo condiviso.
DE ROSSI, sul comma 3 dell'articolo 1, chiede come si coordini questo regolamento con la normativa del terzo settore, col codice dei contratti e simili.
Alle ore 10: 25 esce la consigliera Lavini.
PELLICANI risponde che il regolamento è coerente con l'articolo 118 della Costituzione, poi è ovvio che le leggi prevalgono sul regolamento. Nulla osta a fare accordi con i privati per gestire gli spazi ma questo è diverso: decide in ogni caso l'Amministrazione, è uno strumento per facilitare questo processo.
CACCO informa che ci sono diverse normative che si occupano di questo: c’è il codice dei contratti e il partenariato pubblico privato, l'articolo 189 prevede interventi di sussidiarietà orizzontale e poi c'è la norma sul baratto amministrativo. Il regolamento sui beni pubblici dovrebbe coprire le parti residuali non previste dalle norme. In questo regolamento dovrebbe starci quello che non ci sta in un'altra parte.
SCARPA R. spiega che è una valutazione politica: la proposta è assolutamente opportuna, specie per una città come Venezia, anche in vista dei beni del federalismo demaniale. È opportuno ci sia regolamento che ponga dei limiti e offra delle opportunità. Dal punto di vista economico è un'ipotesi assolutamente da valutare, può ad esempio incentivare la residenza, è una proposta che va potenziata. Con la cultura si mangia e si vive meglio, per cui la partecipazione e l'uso dei beni comuni aiuta su questo: la cultura è anche quella popolare che fa parte della nostra città. Apprezza la delibera.
ONISTO spiega che come prima valutazione può essere concorde ma va valutata l'intersezione con le altre normative che coprono questi campi ma, in termini di principio, le condivide. Chiede se poi si vedrà articolo per articolo la delibera.
GIACOMIN risponde affermativamente, si farà la discussione per singolo articolo. Oggi c'è l'illustrazione generale.
LA ROCCA afferma che il regolamento è fondamentale e disciplina la casistica piccola e aiuta i cittadini a partecipare. Si è un su un piano diverso dalla legge, va ampliata la parte del procedimento.
DE ROSSI, in riferimento a quanto sostenuto dal consigliere Scarpa che parlava di federalismo demaniale, chiede come si possa integrare.
CACCO risponde che la normativa sul federalismo demaniale prevede due strade: l’alienazione o i progetti di valorizzazione. Su come si faranno la discussione è aperta, con una procedura complessa. Il principio è che, in linea di massima, i lavori sui beni pubblici il privato non li può fare. Ritiene difficile che questo regolamento possa riguardare il federalismo demaniale perché di solito quest’ultimo prevede dei lavori.
FACCINI afferma che si tratta di una proposta che condivide, è uno strumento valido, un percorso di avanguardia: i patti di collaborazione sono utili per gli spazi non controllati e non gestiti. Il regolamento necessita di trovare i dettagli, gli esempi di attività svolte. L'idea può essere quella di coinvolgere l’Università che potrebbero portare nozioni. Uno strumento per rapportarsi con i cittadini che hanno idee e proposte.
SCANO fa sapere che la valutazione complessiva è positiva e che è rimasto deluso su quanto detto dal direttore Cacco, dalla sua spiegazione: ritiene che esista tutto un mondo sul concetto di beni comuni che si sta sviluppando. Esistono regolamenti, varie belle esperienze come quelle di Napoli, Bologna e Firenze. C'è fervore tra il normativo e l'amministrazione, per dare una cornice a questo fenomeno. È diverso dal partenariato pubblico privato. Legge due passaggi: un articolo su Napoli e un incontro fatto dalle associazioni veneziane sul tema, dove sono state raccontate varie esperienze da tutta Italia sugli usi civici, sull' uso collettivo civico urbano per luoghi abbandonati. Una modalità nuova che si sta diffondendo. Cita l'articolo 118 della Costituzione e la sussidiarietà orizzontale che va normata in qualche modo. Esistono delibere e determine, fatte altrove, che consegnerà al dirigente Cacco. Un concetto fondamentale è l'atto di corresponsabilità: c'è una città che si presta moltissimo su questo.
SAMBO segnala che la PD è importante non solo per la rigenerazione urbana ma per il rapporto tra cittadino e Comune: sviluppa fiducia, impegno per ricreare un senso di appartenenza alla Città. Partecipazione e fiducia valgono di più di investimenti e grandi opere. Chiede che nelle prossime commissioni siano portati degli esempi delle altre città.
GIACOMIN informa che vanno approfonditi tanti temi, sulla responsabilità, sulle assicurazioni eccetera.
PELLICANI ringrazia per l'attenzione e precisa che è chiaro che i regolamenti sì rifanno alle normative, ma servono per favorire e approfondire la materia. Il regolamento ha lo spirito di recepire ciò che avviene nella società attorno a questo tema. Va attivato un rapporto virtuoso tra amministrazione e cittadini. È aperto a suggerimenti ma non a stravolgerlo.
CACCO precisa che il suo intervento era tecnico.
Alle ore 11:15 il Presidente Giacomin, non essendoci ulteriori domande, precisa che l'esame della proposta di deliberazione proseguirà in altra seduta con l’analisi del testo articolo per articolo e dichiara chiusa la seduta.
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