Seduta del 30-10-2017 ore 14:30
congiunta alla VI Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Luca Battistella, Maika Canton, Barbara Casarin, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Rocco Fiano, Gianpaolo Formenti, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Giovanni Giusto, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Chiara Visentin, Sara Visman
Consiglieri presenti: Maika Canton, Barbara Casarin, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Andrea Ferrazzi, Enrico Gavagnin, Giancarlo Giacomin, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Deborah Onisto, Giorgia Pea, Nicola Pellicani, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Matteo Senno, Ottavio Serena, Chiara Visentin, Sara Visman, Saverio Centenaro (sostituisce Giovanni Pelizzato), Maurizio Crovato (sostituisce Gianpaolo Formenti), Silvana Tosi (sostituisce Giovanni Giusto)
Altri presenti: Presidente del Consiglio Ermelinda Damiano, Vicesindaco Luciana Colle, Assessore Giorgio D'Este, Dirigente Alessandra Vettori, Funzionaria Paola Nicoletta Scarpa, Rappresentante del Sindacato Autonomo di Polizia SAP, Funzionaria Patrizia Marcuzzo.
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 14.50 il Presidente Gavagnin constatato il numero legale apre la riunione di Commissione. Ringrazia il Vicesindaco Colle e l’Assessore d'Este e spiega le motivazioni che hanno portato all'organizzazione di questa commissione. Sottolinea l'importanza di poter approfondire questa tematica così importante.
BELLIO ringrazia per l'invito e fa presente di essere il rappresentante SAP per la Provincia di Venezia. Spiega che il proprio impegno è volto soprattutto ai soggetti deboli, fanciulli e donne. Introduce brevemente la normativa che regola questo. Ricorda che successivamente alla Convenzione di Istanbul è scaturita la legge Legge 15 ottobre 2013, n. 119. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, precedentemente c’era la Legge 38 del 2009 ad identificare i reati di natura sessuale, quindi il tema giuridico ha queste due leggi miliari. Ricorda la Legge Regionale n. 5 del 23 aprile 2013 interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza contro le donne che ha dato dei parametri ai centri antiviolenza della regione. Fa sapere che le forze dell'ordine ci sono dotate di protocolli d’intesa con le AUSLL. Sottolinea il protocollo della Polizia di Stato che si caratterizza inizialmente attraverso una scheda da compilare in fase di denuncia. Pone la questione delle recidive. Fa sapere che la scheda serve per gestire le situazioni nella fase di criticità anche nella gestione dei minori.
Ricorda che avere il numero di cellulare permette alla sala operativa di poter accedere immediatamente alla storia di chi chiama, così facendo, gli operatori di polizia possono attivarsi conoscendo la situazione.
GAVAGNIN sottolinea che con il protocollo EVA si attivano delle azioni specifiche.
BELLIO evidenzia che spesso la vittima telefona in stato di confusione e potrebbe deviare o dettare dati non esatti. Pone l’accento su questo protocollo EVA che è adottato solo della Polizia di Stato e non dalle altre forze di polizia. Ritiene che le polizie locali spesso intervengono su questo ambito e pertanto potrebbero adottare questo protocollo, che normalmente viene gestito a stretto contatto con la magistratura che se ne occupa in modo preciso. Fa sapere che esiste una collaborazione con i centri antiviolenza regionali. Sottolinea che la Polizia di Stato ha delle unità specializzate che si attivano all’occorrenza. Porta a conoscenza dei commissari l’esistenza di un ufficio minori che monitora la situazione nei confronti delle donne e dei minori. Pone una riflessione sulla gestione degli interventi non avendo strutture adeguate nei festivi a cui rivolgersi.
PEA ringrazia l’agente Bellio e ricorda le commissioni fatte sul tema non molto tempo fa. Pone una riflessione sul protocollo della rete da costruire per affrontare il problema. Sottolinea che solo la Polizia di Stato ha aderito al protocollo mentre quello con l'AUSLL è allargato alle altre forze di polizia. Domanda se il Questore adotta l’ ammonimento orale e se risulta deterrente e con quali conseguenze.
BELLIO chiarisce che l'efficacia dell'ammonimento orale sembra positiva e se fatto bene funziona, a parte qualche caso recidivo avvezzo a violenze. Sottolinea che le forze di polizia notificano che la vittima e tutelata e questa azione risulta efficace.
PEA chiede se sulla violenza di genere c’è una casistica, ove la donna diventa attrice della violenza.
BELLIO risponde chiarendo che nelle prime misure di prevenzione ci sono casi di donne che facevano Stalking su uomini, con percentuali molto basse. Pone una riflessione sulla possibilità di recuperare la situazione in generale. Porta l'esperienza personale dell'associazione che cura queste situazioni, cercando di capire da dove parta questa violenza, e sviluppando con l’Università di Padova Dipartimento di Psicologia l’analisi della fenomenologia.
PEA invita l'assessore a valutare delle iniziative ad hoc e a promuovere degli studi per capirne le cause. Rileva come la violenza sia molto ricorrente e ritiene che sia opportuno riflettere e studiare a fondo. Ringrazia il centro donna per il buon lavoro svolto. Rileva che alcune associazioni non sono state contattate dal Centro Donna per gli eventi organizzati.
COLLE ricorda una precedente riunione sul protocollo Eva, ed evidenzia che i protocolli firmati con i Pronto Soccorso sono in una situazione in evoluzione. Fa sapere che domani sarà presentato il mese contro la violenza. Evidenzia che i Carabinieri hanno recentemente inaugurato le camere di ascolto. Auspica che la Polizia Locale faccia rete con le altre Forze dell’Ordine presenti nel territorio.
Paola SCARPA descrive il Centro Donna e la biblioteca di via Garibaldi. Evidenzia l’esistenza di una situazione che attiva le azioni solo in caso di emergenza, tralasciando le fasi di prevenzione. Sottolinea che il centro i Antiviolenza ha uno sportello aperto ma non è da ritenersi un servizio di emergenza, esiste una reperibilità dedicata. Fa sapere che il Centro Antiviolenza riceve finanziamenti regionali attraverso i bandi e il Comune Venezia interviene a coprirei finanziamenti non percepiti.
P. MARCUZZO descrive il Centro Antiviolenza dal 1994 al 2013. Evidenzia che esiste la collaborazione verso le forze dell'ordine ed esiste una rete di sensibilizzazione verso la cittadinanza ed il coinvolgimento delle scuole. Spiega tutti gli step della fase di accoglienza e gestione dei casi. Descrive la reperibilità e fa sapere che nel 2016 ci sono state 107 attivazioni da pronto soccorso. Descrive la casa rifugio facendo sapere che mediamente ci sono cinque casi all’anno inseriti in questa struttura. Fa sapere che i progetti sono costruiti ad hoc e sono abbastanza lunghi per permettere la costruzione della nuova vita. Propone la costruzione della rete interforze. Ritiene che l’amministrazione veneziana sia molto avanti su questi temi ed è molto importante la sinergia tra le parti. Sottolinea il protocollo dei 14 enti. Porta a conoscenza che esiste una rete di case antiviolenza e a livello nazionale c'è un numero dedicato - 1522. Informa che il Centro Antiviolenza di Venezia fa formazione per i Pronto Soccorso.
COLLE fa presente le iniziative contro la violenza sulle donne in favore di una cultura di parità.
GIACOMIN ringrazia l’assessore e i presenti. Approva quanto è stato detto. Auspica che ci si muova verso la sensibilizzazione della cittadinanza. Chiede maggiori informazioni sugli interventi presso le scuole, e sui casi gestiti nelle case rifugio.
P. MARCUZZI risponde che verso le scuole gli interventi si svolgono in lezioni interattive frontali toccando argomenti legati al rapporto uomo donna.
Fa sapere che durante alcune lezioni sono state raccolte delle denunce. Descrive le case rifugio ricordando che la permanenza media è dai sei mesi ai dodici mesi mesi; in genere le situazioni si sistemano con difficoltà.
LA ROCCA chiede quali convenzioni siano in atto in questo momento.
MARCUZZI fa sapere che le due case rifugio presenti nel territorio veneziano sono una del Demanio l'altra dell'Ater per un totale di 10 posti. Informa della convenzione con la Fondazione Marzoli che si occupa del mantenimento di una casa rifugio. Fa sapere che per la spesa e arredi ci si rivolge alle IPAB.
COLLE precisa che su questi temi e progetti è competente Venturini.
LAZZARO ricorda che venti - trent'anni fa non si parlava di queste questioni, ora risulta importante sviluppare i progetti con le scuole.
D’ESTE ringrazia Bellio e sottolinea l'importanza di creare un ponte verso la Polizia Locale. Auspica che le amministrazioni possano formulare politiche adeguate verso le questioni migratorie.
COLLE ringrazia tutti per l'attenzione sull'argomento e auspica che se ne possa parlare sempre di più di questo argomento, evitando azione emulative.
Alle ore 16.30 il Presidente Gavagnin conclusasi la presentazione, chiude la riunione di commissione.
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