Seduta del 16-02-2016 ore 11:30
Consiglieri componenti la Commissione: Maika Canton, Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Marta Locatelli, Giorgia Pea, Giovanni Pelizzato, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Silvana Tosi, Chiara Visentin
Consiglieri presenti: Maika Canton, Barbara Casarin, Saverio Centenaro, Ciro Cotena, Paolino D'Anna, Alessio De Rossi, Francesca Faccini, Andrea Ferrazzi, Elena La Rocca, Lorenza Lavini, Giorgia Pea, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, Monica Sambo, Davide Scano, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Silvana Tosi, Chiara Visentin, Rocco Fiano (assiste), Enrico Gavagnin (assiste), Giancarlo Giacomin (sostituisce Marta Locatelli), Bruno Lazzaro (assiste), Nicola Pellicani (sostituisce Giovanni Pelizzato), Matteo Senno (assiste), Sara Visman (assiste)
Altri presenti: Assessore Paola Mar, Assessore Simone Venturini, Direttore Francesco Vergine, Funzionaria Natalia Menardi
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 11:40 la consigliera Visentin assume la presidenza e, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e dopo aver letto l'ordine del giorno lascia la parola all'Assessora.
MAR premette che con questa delibera, che tratta le modifiche al Regolamento comunale delle Municipalità, si conclude in pratica il ciclo sulle proposte di delibera che riguardano le Municipalità in discussione in questi giorni e si dà attuazione alle linee programmatiche del Sindaco e della maggioranza.
VERGINE spiega che questa proposta di delibera tocca il regolamento generale delle Municipalità e ne modifica alcuni articoli per renderlo coerente con l'assetto delle modifiche apportate con le altre delibere discusse in questi giorni. Passa in rassegna sinteticamente gli articoli del Regolamento comunale delle Municipalità modificati come da Allegato A della delibera. In particolare specifica quanto segue riguardo alle modifiche apportate al suddetto regolamento. Il c.4 dell'art.4 è modificato ai sensi ed in applicazione di quanto già previsto dagli art. 17, 42 e 48 del Tuel che attribuiscono determinate competenze alla Giunta. L'art. 5, alla lettera l), toglie alla Municipalità l'onere di predisporre un progetto preliminare. L'art.34 al c.1 tratta le competenze dell'esecutivo: il Consiglio di Municipalità riceverà deleghe dal Consiglio comunale e a sua volta potrà dare all'esecutivo una serie di deleghe e competenze. Si tratta di una riscrittura più chiara e semplice di principi già inseriti all'interno del Regolamento delle Municipalità. L'art. 38 prevede una formulazione più generale e ampia rispetto alla versione attuale. L'art. 41 al comma 1 specifica meglio la competenza del Sindaco ponendo il limite delle risorse disponibili e l'obiettivo della semplificazione dell'azione amministrativa. L'art.42 specifica che l'autorizzazione si trasforma in una proposta alla Giunta su tutta una serie di materie che restano confermate. L'art. 44 al comma 2 sostituisce la parola Direttore con Dirigente e ripete quanto stabilisce la legge sull'autonomia del Dirigente stesso che deve attuare gli indirizzi dell'Amministrazione comunale e, per il comma 1, spiega che sarà la Giunta a stabilire quale sia il livello di personale necessario per il funzionamento della Municipalità.
PELLICANI si rammarica per il fatto che il dibattito si ripeta ancora anche se siamo all'ultima proposta di delibera, sostenendo che la sostanza sia sempre quella di voler togliere la faccia alle Municipalità limitandole su temi quali sport, cultura e volontariato. Afferma che si espropriano le Municipalità delle loro funzioni, delegittimando gli elettori che hanno votato anche le Municipalità. Ribadisce che si tratta di una scelta politica e ammette che la precedente Amministrazione poteva fare meglio nel gestirle e che non vuole difendere nessuno status quo ma il valore del decentramento che considera una ricchezza, come previsto anche dal Tuel. A suo dire bisognava aprire un confronto con le Municipalità cui il Sindaco si è sottratto.
SENNO domanda cosa si intenda con i termini "funzioni e relative attività" e quali concetti siano da intendere con quest'espressione.
SCARPA A. chiede informazioni sulle cosiddette delegazioni di zona precisando che, quantomeno a Pellestrina, non esistono. Chiede al Direttore Vergine di verificare.
SAMBO ritiene evidente che questa proposta di delibera dimostra le intenzioni politiche e non tecniche della maggioranza di voler togliere potere alle Municipalità, in particolare per l'art.41, che passa in lettura, con cui il Sindaco si avvale del potere di delega ai Presidenti delle Municipalità sulla base del suo programma elettorale, mentre le Municipalità sono state elette con un proprio programma, una propria autonomia. Tutto questo, conclude, non serve per semplificare ma per attuare il programma del sindaco.
FERRAZZI rilegge alcuni articoli raffrontando il testo modificato con quello vigente proprio per testimoniare che si tratta di una decisione politica che toglie iniziativa e funzioni anche al Consiglio comunale. Sostiene che la differenza tra funzione e servizio sia fondamentale e che nel nuovo comma 4 dell'art.4 sparisce il termine funzione e la competenza passa dal Consiglio comunale alla Giunta, a testimonianza che il combinato disposto delle otto proposte di delibera toglie tutte le funzioni alle Municipalità. Anche sulla modifica degli articoli 34 e 42 vede delle decisioni estremamente politiche che modificano sostanzialmente le questioni. Chiede all'Assessora quali poteri restino in capo alle Municipalità.
CENTENARO legge l'art.17 del Tuel e richiama lo Statuto del Comune di Venezia e il Regolamento comunale delle Municipalità per affermare che siamo in una situazione in cui il Consiglio comunale sta decidendo che le deleghe le fornirà la Giunta, un fatto che non è sbagliato ma rappresenta una scelta politica. Pur essendo in accordo con la rivisitazione delle competenze delle Municipalità sostiene debba restare attivo un controllo anche da parte del Consiglio comunale e per questo chiede alla Giunta che ci sia ancora questo tipo di ruolo, da parte del Consiglio comunale, sul decentramento.
SCANO afferma che alcune funzioni vengono effettivamente tolte mentre altre modifiche riguardano la mera organizzazione. Si dispiace che la maggioranza non abbia voluto mettere dei numeri al riguardo, ad esempio sul numero dei dirigenti e a cascata sulle PO ecc. Crede che con queste modifiche vi siano degli evidenti risparmi e spera che questa sia la direzione corretta pur in attesa di conoscere i numeri. Chiede, in accordo col consigliere Centenaro, di chiarire sulle competenze tra Consiglio comunale e Giunta.
SCARPA R. affronta il tema in due punti. Il primo riguarda il problema reale sollevato dalla consigliera Sambo sul fatto che i consiglieri di Municipalità possono esser stati eletti con un proprio obiettivo e programma che può esser diverso da quello del Comune: ma questo, sostiene, è un errore in quanto non si può essere in contrasto col Consiglio comunale, ma non per togliere democrazia ma perché è inconcepibile ci possa essere un diverso colore politico tra Comune e Municipalità che è giusto siano la parte più vicina alla cittadinanza. Questo fatto va tolto e migliorato. Un secondo punto riguarda alcuni passaggi della proposta di deliberazione che evidenziano una sorta di rinuncia di poteri da parte del Consiglio comunale che quasi si autolimita: sostiene che questi passaggi vadano riscritti meglio, perché una cosa riguarda le funzioni ma escludere delle attività è diverso: chiede che questo passaggio vada riscritto.
LA ROCCA pone il focus sulla valenza politica della riforma e sull'influenza politica che si può avere nei territori. La colpisce la grande assenza del cittadino: sostiene che una riforma seria avrebbe dovuto entrare nel merito dei servizi, bisognava chiedere ai cittadini che sono i fruitori dell'intero sistema.
ONISTO chiede delle precisazioni sull'art.4, comma 3, da cui vengono stralciate le parole "poteri di iniziativa" per sapere se iniziative e proposte abbiano lo stesso significato. Premesso che non c'è la volontà di chiudere le Municipalità, pur sostenendo che la visione generale debba essere più palesata, tiene a precisare che, ai sensi del Tuel, sopra ai 250.000 abitanti è prevista la facoltà di creare le circoscrizioni. Chiede al Direttore Vergine se questo sia l'ultimo riferimento normativo valido, per poter far luce una volta su tutte e rispondere all'opposizione.
MAR afferma che già nelle linee programmatiche era prevista una revisione delle Municipalità, al fine dell'efficientamento dei servizi al cittadino su sociale, politiche educative, Cosap, patrocini e regolamento biblioteche: nel complesso queste delibere hanno una faccia politica e una amministrativa che si tende a dimenticare mentre è corretto ricordarsi anche di quest'ultima. Vanno individuate le priorità e trovate le risorse. Spiega che una riorganizzazione sui lavori pubblici delle Municipalità è già stata fatta nel 2012 e che oggi l'unica Municipalità che mantiene ancora un Dirigente dei lavori pubblici è solo quella di Venezia Murano e Burano, che fa un progetto preliminare mentre poi il Dirigente del Comune deve fare il progetto esecutivo che così viene gestito da altri. Le proposte di delibera porteranno un miglioramento a questo. Riguardo alle problematiche sollevate dai consiglieri sul potere del Consiglio comunale afferma che è stata anche una sua preoccupazione e al riguardo legge il comma 2 dell'art.1 del Regolamento comunale delle Municipalità "Nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dallo Statuto ed al fine di garantire e
tutelare uniformità di servizi e prestazioni, il Consiglio Comunale, con apposito atto
deliberativo, delega ed assegna funzioni amministrative alle Municipalità stabilendo gli
indirizzi generali cui le Municipalità stesse dovranno riferirsi nell’organizzazione e nello
svolgimento dei servizi, attività e procedimenti assegnati, riservandosi funzioni e
competenze proprie." per spiegare che non vi è un depauperamento delle competenze del Consiglio e che l'unica cosa che può generare una discrasia è la parola "ulteriori" al comma 4 dell'art.4 che andrà rivista.
VERGINE spiega che l'impianto dei rapporti tra Consiglio comunale e Giunta non può e non è modificato da un regolamento, bensì è stabilito dalla legge, con Statuto, Regolamento e Tuel (art.17). Afferma che questo principio viene declinato con l'art.1, comma 2 del Regolamento delle Municipalità, un articolo che non viene toccato dalle modifiche proposte con le delibere in trattazione in questi giorni. Aggiunge che è il Comune, inteso come Consiglio, che individua e assegna funzioni alle Municipalità e poi alloca le risorse, per questo si sente di tranquillizzare i consiglieri sul fatto che il Consiglio comunale non perde funzionalità con queste modifiche del regolamento. Passa poi in rassegna gli articoli 42 comma 2 e 48 del Tuel. Riepiloga che le funzioni sono assegnate dal Consiglio comunale alle Municipalità e che la Giunta ha il ruolo di attuarle organizzando uffici e servizi anche delle Municipalità.
FERRAZZI leggendo il comma 4 dell'art.4 del Regolamento chiede come mai allora si tolgano le parole "Consiglio comunale" e "funzioni".
VENTURINI passa in lettura l'art.1 al comma 2 del Regolamento delle Municipalità per precisare, rispondendo così anche al consigliere Ferrazzi, che il comma 4 dell'art. 4 dello stesso Regolamento è ridondante, anche perché parla di "ulteriori" servizi e attività. Spiega come l'equivoco nasca dal fatto che vi fosse un doppio articolo che diceva la stessa cosa e che ora togliendone uno solo (dei due) sembra un esproprio, ma che non è così in quanto resta, appunto, l'articolo 1 al comma 2. Aggiunge che le funzioni restano quindi in capo al Consiglio comunale, che rimane inalterato l'impianto mentre si dà solamente alla Giunta questa nuova opportunità. Rilegge il comma 2 dell'art.1 che resta ed è la base dell'impianto.
DE ROSSI chiede al Direttore Vergine se la versione fornita dagli Assessori sia corretta.
VERGINE sulla questione sollevata dal consigliere Scarpa A. risponde che l'art.38 del Regolamento comunale delle Municipalità, al comma 2, dispone che le delegazioni di zona possono essere istituite ma non è un obbligo, a Marghera ad esempio gli sembra ci siano, mentre a Pellestrina non sa. Richiama la precedente commissione per specificare che il termine per il rilascio dei patrocini comporta la predisposizione di una scheda di procedimento amministrativo in cui verrà indicato anche il termine massimo stabilito dalla Giunta entro il quale dare risposta alle Municipalità. Riguardo ad una precedente domanda della consigliera Onisto spiega che i termini "iniziativa" e "proposta" sono sinonimi. Afferma vi sia poi un problema normativo: la Legge Finanziaria 2010 ha modificato l'art. 17 del Tuel sulle circoscrizioni che non sono più obbligatorie ma, sopra i 250.000 abitanti, sono facoltative. L'equivoco, precisa, sta nel fatto che il Tuel è una legge "rinforzata" e il legislatore avrebbe dovuto inserire questa modifica nel testo unico ma non lo ha fatto, di conseguenza alcuni testi non sono aggiornati ma comunque deve intendersi valida l'ultima indicazione riportata nella Legge Finanziaria del 2010. Conclude che è stato fatto un lavoro di sintesi sulle attuali competenze delle Municipalità che restano in essere dopo l'approvazione di queste proposte di delibera.
VENTURINI conclude ribadendo che, come maggioranza, rivendicano il merito per questo lavoro e rivendicano il fatto che la riorganizzazione serve per dare alla città maggior efficienza: si tratta di una riforma di cui vanno fieri.
Alle ore 13.15 la presidente Visentin, preso atto di quanto emerso dal dibattito, propone di inviare il provvedimento in Consiglio comunale in discussione e dichiara chiusa la riunione.
La commissione approva.
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