Logo della Città di Venezia
Sei in: Home > Comune > Consiglio comunale archivio 2015-2020 > ?pag= > Ordine del giorno nr. d'ordine odg_157
Contenuti della pagina

Ordine del giorno nr. d'ordine odg_157

Seduta del 28-06-2018

nr. d'ordine seduta del espressione di voto mozione/i di riferimento
odg_157 28-06-2018 approvato
tabella votazione
375

 

 

Oggetto: Il Futuro dell’Arsenale, uno spazio pubblico per i cittadini.

 

Il Consiglio Comunale
 

Premesso che

Con legge n. 221/2012 è stato definito il passaggio di proprietà di una vasta area (i 2/3) dell’Arsenale dallo Stato al Comune di Venezia;

Un obiettivo inseguito da lungo tempo che ora rappresenta il punto di partenza per l’effettivo recupero e rilancio di uno spazio pubblico straordinario e strategico per Venezia e l'intera Città Metropolitana;

A questo scopo il Comune di Venezia nel 2013 ha costituito l’Ufficio Arsenale che, in collaborazione con le molte Direzioni coinvolte nelle attività di manutenzione, gestione e programmazione, ha definito un Documento Direttore per raggiungere i principali obiettivi di:

- tutelare e valorizzare l’Arsenale, attraverso un progetto capace di sviluppare le vocazioni dell’area, sottrarre l’Arsenale alle funzioni puramente turistiche e generare nuovi posti lavoro di qualità

- aprire il più possibile l’area per farla diventare a pieno titolo un pezzo di città

- definire il soggetto più idoneo a gestire l’attuazione del progetto di rigenerazione con la supervisione del Comune;

Constatato che

Il Comune di Venezia utilizza direttamente alcuni spazi dell'Arsenale Nord per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali e per la realizzazione di eventi pubblici

e che

ad oggi i soggetti insediati nell'area dell'Arsenale sono:

- ACTV (presente dal 2008), azienda di trasporto pubblico dell'area metropolitana di Venezia. Occupa l'area del Bacino Piccolo e gli edifici circostanti per le operazioni di manutenzione dei propri veicoli/natanti. L'azienda sta oggi procedendo al trasferimento di queste attività al di fuori dell'Arsenale, liberando l'area;

- CNR – ISMAR (Istituto di Scienze Marittime del Consiglio Nazionale delle Ricerche – presente dal 2009), centro studi per le Scienze marittime, promuove la conoscenza integrata della Laguna di Venezia. Su questa attività di ricerca la Sede di Venezia fa da hub per i ricercatori delle proprie unità territoriali e di altri Istituti del CNR, con cui collabora a migliorare le previsioni delle acque alte e delle onde estreme, oltre alla misura di subsidenza ed evoluzione morfologica;

- Consorzio Venezia Nuova (presente dal 2006), è il concessionario unico per i lavori di realizzazione, manutenzione e gestione del sistema idrico-ingegneristico MoSE, contro il fenomeno dell' “acqua alta”;

- Enel Distribuzione Spa, presente in Arsenale dal 2010 con una serie di cabine e impianti tecnologici per la fornitura di energia alle aree dell'Arsenale;

- Fondazione Bucintoro, utilizza dal 2013 gli spazi della Galeazza n.3 per la realizzazione del progetto di ricostruzione dell'imbarcazione storica “Bucintoro”;

- La Biennale di Venezia (presente dal 1981), occupa oggi gran parte dell'Arsenale Sud-Est e utilizza questi spazi per attività espositive, uffici e servizi;

- Ministero della Difesa – Marina Militare, unico proprietario degli specchi d'acqua, occupa il 40% dell'Arsenale per lo svolgimento delle sue attività istituzionali, inclusa la Biblioteca del Mare e l'Istituto di Studi Militari Marittimi;

- Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche (ex Magistrato alla Acque di Venezia) dal 2006 è assegnatario ad uso gratuito di una serie di aree ed edifici destinati alla realizzazione, manutenzione e gestione del sistema MoSe;

- Thetis Spa, presente dal 1997, è pioniere del recupero degli edifici storici dell'Arsenale, opera nel settore dell'ingegneria civile ed ambientale e ha in concessione alcuni edifici dell'area Nord e un'area verde adibita a giardino ad uso pubblico;

- Università Ca' Foscari, che utilizza dagli anni '80 gli spazi al piano terra del complesso della Celestia come sede della Facoltà di Scienze Ambientali. L'Università ha in programma di spostare queste attività al di fuori dell'Arsenale nel prossimo futuro.

Considerato che

Il fine ultimo dev'essere la restituzione ai veneziani di una struttura che per secoli è stata il cuore pulsante della città, attraverso un'opera di rigenerazione urbana volta al recupero di uno spazio strategico per il futuro di Venezia.

Per raggiungere questo obiettivo c’è il bisogno di scelte di carattere politico che, partendo dal Piano Direttore, creino una governance articolata su chiare linee guida. In particolare devono essere create le condizioni per rendere l’Arsenale capace di attirare finanziamenti pubblici e privati, in quanto l’Amministrazione pubblica da sola non potrà disporre dei fondi necessari per un intervento che garantisca la completa rigenerazione su tutti i 50 ettari su cui si sviluppa il complesso monumentale. Il Comune deve quindi essere in grado di garantire la progettualità e contestualmente di attirare risorse private, mantenendo la regia dell’operazione, anche al fine di evitare possibili speculazioni;

Valutato che

Gli spazi utilizzati da La Biennale hanno consentito il recupero di ampie zone dell'Arsenale nel segno della Cultura con un alto valore qualitativo, attirando visitatori da tutto il mondo. La presenza della Biennale va maggiormente rapportata con le altre attività presenti nell'Arsenale. La necessità di un maggior coordinamento è stata sollecitata in più occasioni anche da comitati di cittadini impegnati da tempo in un percorso partecipato, volto alla rigenerazione del complesso monumentale, puntando anzitutto ad utilizzarlo in tutte le sue parti rendendolo fruibile a tutti i cittadini durante l'intero periodo dell'anno;

Visto che

Molte realtà citate in premessa svolgono un'attività ad alta specializzazione e vanno anch'esse tutelate, come ad esempio Thetis, società di ingegneria civile ed ambientale, che sta attraversando una crisi molto profonda che rischia di mettere a repentaglio una società che dà lavoro a più di cento persone. Un'azienda veneziana che il Comune ha il dovere di difendere.

Considerato inoltre che

Condizione ulteriore per portare a termine il lavoro di riappropriazione alla città di tutto l’Arsenale è la riapertura di un confronto con la Marina Militare con l'obiettivo di trasferire al Comune anche gli ampi spazi dell'area monumentale rimasti in capo alla Marina Militare;

Tutto ciò non può prescindere da un piano per la mobilità, che renda maggiormente raggiungibile e fruibile un’area che anche attraverso ciò può e deve assumere una propria centralità;

Esistono aree che possono diventare luoghi importanti per il rilancio di attività produttive legate alla cantieristica minore;

Preso atto che

Nell’ultimo anno sono state interrotte quasi tutte le attività non facenti direttamente capo all’area tecnica, patrimoniale, allontanando quindi la possibilità di definire un progetto unitario di rigenerazione dell’area, di coinvolgere in una gestione coordinata tutti i soggetti attualmente ivi insediati, di creare un coinvolgimento attivo e partecipato della città,

tutto ciò premesso,

SI INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA

Partendo dal Documento Direttore, a definire in forma partecipata con cittadini e associazioni, una strategia per individuare funzioni con particolare attenzione:

1. alle aziende produttive oggi insediate;

2. alle aree già di proprietà del Comune totalmente recuperate con l’obiettivo di renderle fruibili non solo in occasione di eventi particolari;

3. all'utilizzo degli spazi oggi assegnati a La Biennale nei periodi in cui non sono programmate esposizioni;

4. al problema di mobilità e dell'accessibilità all'Arsenale, in particolare alle aree nord (ad esempio Tese delle Novissime) con un accordo prioritario con la Marina Militare per renderle raggiungibili anche dalla Porta Magna o zone limitrofe;

contestualmente a individuare il soggetto più idoneo, interno o esterno all’Amministrazione, per realizzare la strategia predisposta.

 

 
 
A cura della Segreteria della Presidenza del Consiglio comunale
Pubblicato il 29-06-2018 ore 12:12
Stampa