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Interrogazione nr. d'ordine 641

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
641 21 25/02/2017 Davide Scano
 
Assessore
Francesca Da Villa
28/02/2017 30/03/2017 scritta

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta23-03-2017Leggi

 

Venezia, 25 febbraio 2017
nr. ordine 641
n p.g. 21
 

All'Assessore Francesca Da Villa


e per conoscenza

Alla Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Panem et circenses - INTERROGAZIONE ai sensi dell’art. 7 del Reg. C.C.

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

Premesso che
1. l’art. 1, comma 1, della Legge 7 agosto 1990 n. 241, in materia di procedimento amministrativo, sancisce che: “l'attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza (...), nonché dai principi dell'ordinamento comunitario”. Il comma 1 ter aggiunge poi, se mai fosse necessario, che: “i soggetti privati preposti all’esercizio di attività amministrative assicurano il rispetto dei criteri e dei principi di cui al comma 1, con un livello di garanzia non inferiore a quello cui sono tenute le pubbliche amministrazioni…”;
2. l'art. 1, comma 553, Legge 27 dicembre 2013 n. 147 (Legge di Stabilità 2014) ha previsto il concorso, con decorrenza dall’esercizio 2014, di tutte le società “a partecipazione di maggioranza, diretta o indiretta, delle pubbliche amministrazioni locali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica perseguendo la sana gestione dei servizi secondo criteri di economicità e di efficienza”;
3. il criterio di economicità, in particolare, è spiegato dalla dottrina come “un’articolazione del principio costituzionale di buon andamento dell’azione amministrativa che impone alla P.A. il conseguimento degli obiettivi legislativamente statuiti con il minor dispendio di mezzi in accoglimento del concetto squisitamente imprenditoriale dell’economicità gestionale. In buona sostanza, il legislatore ha inteso improntare la gestione della cosa pubblica ai sistemi privatistici di conduzione dell’impresa, imponendo alla P.A. di evitare sprechi nell’utilizzazione dei mezzi a disposizione, di utilizzare in modo razionale le risorse umane e materiali, di ottimizzare i risultati ed i profitti”;

premesso inoltre che

4. con delibera GC n. 79 del 28.02.2014 è stato affidato, in house, a Ve.La. S.p.A. il servizio pubblico locale relativo alla “promozione turistica e culturale della città di Venezia”, come da precedente indicazione del consiglio comunale;

considerato che

5. le luminarie natalizie, presenti in moltissime zone del territorio comunale, sono state posate nel mese di novembre scorso (prime accensioni il giorno 21) ma, anziché esser rimosse subito dopo la festa dell'Epifania com'è normale, sono rimaste appese e sono tutt'ora funzionanti nelle ore serali e notturne;
6. l'intenzione espressa dall'amministrazione sembra essere quella, analogamente a quanto accaduto l'anno scorso, di tenere le luci di Natale fino al termine del periodo carnevalesco anche se non ne è stato esplicitato il motivo. Secondo il calendario scolastico deciso dalla Regione Veneto, il periodo considerabile “festività natalizie” è finito, per l’anno in corso, il 7 gennaio. Seguendo i dettami della religione cattolica, tale periodo finisce invece con la prima domenica dopo l’Epifania, in occasione del Battesimo del Signore;
7. la normativa nazionale ricordata farebbe pensare che la spesa qui descritta, con riferimento al periodo post-natalizio, possa essere qualificata come un vero e proprio “spreco”;

premesso e considerato tutto quanto sopra,
si chiede:

1. di conoscere le ragioni di questa scelta, se si vuole tenere le luci anche fino a Pasqua e se vi siano esperienze similari in altri comuni (con un debito simile al nostro);
2. di precisare il costo complessivo delle luminarie natalizie, distinguendo al suo interno tra periodo natalizio ed extranatalizio, tra costi per noleggio delle attrezzature e costi per fornitura di energia elettrica e/o nuovi allacciamenti. Si precisi inoltre la cifra spesa per ogni Municipalità, la misura del contributo di privati nonché le modalità con cui Ve.La. regolamenta tali rapporti di sponsorship;
3. di spiegare se Ve.La. S.p.A., incaricata dell'organizzazione degli eventi cittadini, abbia indetto una procedura ad evidenza pubblica per noleggio e allestimento delle luminarie;
4. di spiegare i motivi per cui la pista di pattinaggio sul ghiaccio sia stata prontamente rimossa da Piazza Ferretto, dopo il 7 gennaio mentre invece in Campo San Polo la corrispondente pista permarrà fino al 28 febbraio;
5. di spiegare infine la ragione per cui le tariffe di accesso alle due piste divergono tra loro, pur essendo gestite dalla stessa società pubblica (Ve.La. S.p.A.) e pur trovandosi nello stesso territorio comunale: a Venezia si paga infatti 8 euro (6 euro per i minori di anni 12) mentre a Mestre 7 (5 euro per i minori di anni 12). La differenza appare ancor più irragionevole se si pensa che i “non residenti”, pagando 10 e 8 euro, hanno contribuito ampiamente ad ammortizzare la spesa di noleggio della pista di San Polo.

 

Davide Scano

 
 
Pubblicata il 25-02-2017 ore 10:32
Ultima modifica 25-02-2017 ore 10:32
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