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Boraso Civica Popolare - Mozione nr. d'ordine 1922

Logo Boraso Civica Popolare Maika Canton
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
1922 25 04/06/2020 Maika Canton
 
05/06/2020

 

 

Venezia, 4 giugno 2020
nr. ordine 1922
n p.g. 25
 

Al Sindaco
Alla Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario


 

Oggetto: Intitolazione nuova toponomastica all’eroe Stefano Petris a Pellestrina

 

Premesso che: con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 la Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

 

Premesso altresì che: si registreranno nuovi insediamenti abitativi nel Comune di Venezia, a Pellestrina e conseguentemente una nuova viabilità, per la quale sarà necessario trovare un’intitolazione,

 

Considerato che: le intitolazioni delle vie, vengono date a coloro i quali sono meritevoli di essere ricordati per diversi motivi, per lo più per gesta eroiche,

 

Rilevato che: la figura del giovane Stefano Petris, di seguito meglio descritta, incarna tutte le caratteristiche necessarie a tale intitolazione, in quanto fulgido esempio di cittadino che ha creduto nei valori più veri e profondi, quali la fede, l’amore per la famiglia e al tempo stesso per la patria, un amore così grande da portarlo a sacrificare la sua vita pur di non tradirlo ed assicurare alle persone che amava ed al suo popolo, il bene più prezioso, la libertà.

 

 

Stefano Petris, insegnante italiano nacque a Cherso il 22/12/1913 e fu giustiziato a Fiume il 10/10/1945 perchè intendeva restare italiano. Ideatore e comandante della “Compagnia Tramontana”, un gruppo formato da poco più di 100 uomini volontari, ex soldati italiani appartenenti al reggimento Istria, ebbe il compito assieme ai suoi uomini di difendere Lussino, Ossero ed altri centri minori dai partigiani di Tito.

Nel carcere di Fiume la notte prima di morire, Stefano Petris, scrisse il suo testamento, una lettera scritta all’amata moglie, sui fogli bianchi sgualciti del libro "IMITAZIONE DI CRISTO" che aveva con sè in cella...

 

"Non piangere per me.

Non mi sono mai sentito così forte come in questa notte di attesa, che è l'ultima della mia vita.

Tu sai che io muoio per l' Italia.

Siamo migliaia di italiani, gettati nelle Foibe, trucidati e massacrati, deportati in Croazia falciati giornalmente dall'odio, dalla fame, dalle malattie, sgozzati iniquamente. Aprano gli occhi gli italiani e puntino i loro sguardi verso questa martoriata terra Istriana che è e sarà Italiana.

Se il tricolore d' Italia tornerà, come spero, a sventolare anche sulla mia Cherso, bacialo per me, assieme ai miei figli.

Domani mi uccideranno.

Non uccideranno il mio spirito, nè la mia fede.

Andrò alla morte serenamente e come il mio ultimo pensiero sarà rivolto a Dio che mi accoglierà..e a voi, che lascio, così il mio grido, fortissimo, più forte delle raffiche dei mitra, sarà:

..."Viva l'Italia!"."

 

 

TUTTO QUANTO PREMESSO E CONSIDERATO SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE DI VENEZIA:

ad accogliere la presente mozione di intitolazione di una via all’eroe Stefano Petris, martire istriano della furia titina e nel contempo ad inviare e istruire gli uffici competenti per dare seguito alla stessa.

 

Maika Canton

 
 
Pubblicata il 04-06-2020 ore 13:06
Ultima modifica 04-06-2020 ore 13:06
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